82- Provocations
"Hostage" | Doncaster
Zayn era arrivato da qualche minuto ed avevo sentito Louis andargli ad aprire, sbuffando e lamentandosi come ogni volta che doveva alzarsi dal divano.
Io ero in bagno, finii di truccarmi e di legarmi i capelli in una coda alta, dopodiché mi diressi in soggiorno, dove trovai Zayn e Louis seduti sul divano, a discutere.
Quella scena mi scosse abbastanza, in tutta onestà, non era qualcosa di normale, per me, trovare Zayn e Louis seduti l'uno accanto all'altro sul divano e vedere Zayn che, quasi con gentilezza, mostrava delle foto sul suo telefono a Louis.
'Non è poi così male', commentò Zayn, alzando di seguito le spalle.
Teneva il suo telefono in mano e sfogliava delle foto, evidentemente, passando il pollice sullo schermo.
E la cosa ancor più scioccante fu trovare Louis, quasi interessato a ciò che gli stava mostrando.
'Si ma...è lontano da qui?' Domandò, continuando a fissare lo schermo.
'Nah', Zayn alzò superficialmente il capo e buttò le spalle contro lo schienale del divano, sbuffando, 'il vero problema è il trasferimento'.
Louis gli lanciò un'occhiata piuttosto confusa e, imitando le sue azioni, posò una mano sul suo ginocchio: 'papà potrebbe aiutarti...' Propose, 'conosce centinaia di persone e troverà sicuramente qualcuno che possa darti una mano'.
E a quel punto, ogni mio singolo dubbio si trasformò in pura confusione.
Louis e Zayn: stavamo parlando degli stessi ragazzi che io conoscevo o, improvvisamente due ragazzi diversi avevano preso possesso dei loro corpi?
'Sarebbe un'idea', rispose Zayn, restando comunque distaccato e distogliendo lo sguardo dal suo.
Si voltò per evitare gli occhi azzurri e persistenti di mio fratello, incontrando ovviamente la mia figura, immobile, sulla soglia della porta.
'Ehi', mi richiamò, aggrottando la fronte, 'possiamo andare se sei pronta'.
Non feci nemmeno in tempo a rispondere o, almeno, non ne trovai il coraggio necessario dopo esser stata scoperta ad origliare i loro discorsi.
Annuii rapidamente ed avanzai verso di lui che, come una molla, era scattato in piedi dal divano.
Evidentemente, l'improvvisa gentilezza di Louis e le sue buone maniere avevano turbato anche lui.
***
Zayn girò le chiavi e la porta davanti a noi si aprì lentamente, mostrando man mano quello che doveva essere il futuro appartamento di Zayn.
Davanti a me, un piccolo ingresso precedeva quello che era il vero e proprio appartamento, diviso in due parti.
Sentii nello stesso istante, la mano di Zayn afferrare la mia.
Fu un gesto quasi dolce da parte sua, soprattutto perché le nostre dita si intrecciarono, quasi come ad eliminare ogni singola distanza.
Zayn fece i primi passi e mi trascinò dietro di se, lasciando che lo seguissi mentre, incuriosita, mi guardavo attorno.
Arrivammo in soggiorno, almeno quello era il suo aspetto. Un divano difronte ad una grande televisione, un tavolo e delle enormi finestre dalle quali, i raggi del sole, trapelavano nella stanza, illuminandola completamente.
Lo stile era moderno, la pelle del divano bianca come il tavolo e quasi tutto il resto dello stesso colore; un appartamento adatto ad un uomo, insomma.
Zayn lasciò di colpo la mia mano e camminò davanti a me, raggiungendo il divano.
Si buttò su di esso e colpì con una mano il posto vuoto accanto a se, 'qui possiamo giocare insieme alla Xbox e, nel caso non sai giocarci, ti insegnerò'. Disse, facendo in fine una risatina.
'Cosa ti dice che non si giocarci?' Finsi un tono offeso e portai le braccia conserte al petto.
'Sei una femmina', si giustificò, alzando le spalle.
'Beh?' Lo ripresi, 'ho un fratello e scommetti che sono più brava di te?' Lo guardai con sfida, sapendo già a cosa stavo andando incontro.
Il viso di Zayn però, stranamente non fece una piega e le sue spalle si alzarono superficialmente, 'nah'.
La sua sicurezza mi irritava, e quello era uno dei tanti momenti nei quali i nostri caratteri simili si scontravano.
'Non sfidarmi, Zayn', lo guardai con ancor più intensità, socchiudendo gli occhi, ed avanzai di un passo verso di lui.
'Altrimenti?' Mi provocò, afferrando il suo labbro inferiore sotto ai denti.
La situazione stava sfuggendo di mano anche a lui.
'Altrimenti la paghi, stronzetto'. Spostai le mie mani ai fianchi e restai con orgoglio a pochi metri da lui, sotto al suo sguardo pieno di malizia.
'Uhuh, sta diventando aggressivo il mio piccolo ostaggio', le sopracciglia di Zayn si alzarono ripetutamente mentre la sua lingua, imperterrita, bagnava le sue labbra.
'Mi stai sfidando, Zayn?' Improvvisamente divenni seria, sapevo che il mio lato orgoglioso mi stava sopraffacendo, ma non me ne preoccupai più di tanto.
'Se fosse?' Insistette.
'Se fosse, non ti conviene', ammiccai, strizzando subito dopo l'occhio.
'Allora vieni qui e dimostrami cosa sei capace di fare', lo sguardo di Zayn indicò le sue gambe, invitandomi a raggiungerlo, ed io spostai l'attenzione sull'enorme schermo appeso alla parete, 'non c'è la Xbox', osservai.
'Quello non è l'unico modo per dimostrarmelo, piccola'. La voce sporca di Zayn mi fece scattare a guardarlo e, di colpo, centinaia di emozioni mi persuasero il corpo.
Trovare i suoi occhi iniettati di malizia e il suo labbro inferiore bagnato dai suoi morsi fece scatenare i miei ormoni come mai niente prima.
Non sapevo cosa ci fosse di sbagliato in quel ragazzo, o forse non sapevo cosa ci fosse di così dannatamente eccitante e
bello.
Tutto sta che quella che doveva essere una giornata all'interno del suo nuovo appartamento; degenerò letteralmente.
Improvvisamente la situazione si era ribaltata, non mi importava dove fossi e quasi avevo dimenticato lo scopo principale per il quale eravamo lì.
Mi ritrovai a cavalcioni su di Zayn, con le mani sulla sua cintura.
Afferrai la fibbia e frugai frettolosamente su di essa, cercando di slacciarla.
Potevo sentire l'impazienza nel respiro affannato di Zayn, nelle sue mani che cercavano di guidare le mie e nell'enorme rigonfiamento che spingeva contro la stoffa dei suoi jeans, implorandomi di muovermi.
Quando finalmente riuscii a slacciare la sua cintura, portai le mie mani al bottone dei suoi pantaloni e lo slacciai rapidamente, lasciandolo così.
Decisi di divertirmi.
Distolsi la mia attenzione dai suoi pantaloni e riportai lo sguardo al suo, disperso.
Affondai le mani fra le ciocche dei suoi capelli mori, glieli tirai e gli feci reclinare la testa all'indietro, portando la sua nuca contro la spalliera ed evidenziando il suo collo.
'Bee..' Sussurrò con voce roca, 'sappi che non sei l'unica a non dover essere provocata', parlò a fatica, cercando di trovare il fiato necessario per sembrare credibile.
Se pensava che le sue parole potessero minimamente spaventarmi, beh, si sbagliava di grosso.
Le sue mani vagarono sulla mia schiena, ansiose, fino a giungere ai miei fianchi.
Lì scostò la mia maglietta e le sue dita sfiorarono la mia pelle calda, facendomi rabbrividire.
Il contatto dei suoi polpastrelli sulla mia pelle nuda mi mandava in tilt.
Affondò le sue dita sui miei fianchi e socchiuse gli occhi, mentre il mio corpo sopra al suo peggiorava la sua situazione e metteva a dura prova il suo autocontrollo.
Lasciai scivolare le mie mani, dalla testa fino alle sue gote e gli afferrai il viso, portandolo difronte al mio.
'Aspetta...' dissi.
Zayn schiuse gli occhi e mi fissò preoccupato.
'Muoviti Bee, dimmi quel che ti pare ma ti prego...' Ansimò, 'spogliami'.
Mi piaceva vederlo immerso sotto al tocco delle mie mani.
Sarei restata in silenzio e lo avrei lasciato per un po' così, se la voglia di lui non si fosse impossessata completamente anche in me.
'Cazzo, smettila di fissar...'
Non gli diedi nemmeno il tempo di finire la frase che subito fui sulle sue labbra.
Mentre le sue dita stringevano vogliosamente i miei fianchi, la mia lingua accarezzava dolcemente la sua, la cercava ed esplorava lentamente la sua bocca.
Scesi con una mano sul suo petto, mentre con l'altra tenevo ancora il suo viso.
Mi insinuai sotto alla sua maglia e risalii lentamente: potevo sentirgli il cuore battere forte sotto alla cassa toracica e i suoi capezzoli ormai rigidi contro il mio palmo.
Gli morsi dolcemente il labbro inferiore e lo tirai con delicatezza verso di me, facendolo gemere.
Ma non gli detti tregua; continuai a torturargli le labbra con la lingua e con piccoli morsi.
Potei sentire come il suo bacino spinse contro la mia intimità, cercando di poter sentire al massimo il mio corpo, provocandomi un brivido di eccitazione.
Era incredibile quanto mi stesse coinvolgendo quell'atto, sentivo tutti i nervi sull'attenti e il sangue correre freneticamente nelle vene.
Esaurito l'ossigeno, mi allontanai di poco dalle sue labbra e, prendendo un lungo respiro, afferrai l'estremità della sua maglia e gliela sfilai dall'alto.
I miei pensieri erano annebbiati, avevo soltanto voglia di cancellare tutti i pensieri dalla mia mente, tutte le cose che componevano la mia vita e i numerosi problemi che mi affollavano il cervello.
Zayn aveva ancora gli occhi chiusi ed un evidente rossore sulle sue labbra carnose.
Ansimando li riaprì piano e mi fissò, riportando il respiro a livello normale.
'Forse ti ho sottovalutata...' sussurrò, sorridendomi lievemente.
Ricambiai il sorriso, ansimando a mia volta.
Una delle mani di Zayn si staccò dal mio fianco e si poso delicatamente sul mio viso, mi accarezzò la guancia con il pollice e, continuando a guardarmi negli occhi, sospirò.
'Che c'è?' Domandai sotto voce, posando la mia mano sulla sua.
'Non penso di meritare tanto, da parte tua'. La sua lingua inumidì il suo labbro inferiore mentre i suoi occhi si spostavano verso il basso, 'posso sembrarti paranoico e non è da me, ma...' Zayn lasciò la frase a metà e sospirò di nuovo.
Sapevo a cosa si riferiva; ormai la mia testa non andava più in confusione e migliaia di domande non mi torturavano la mente, quando i sensi di colpa si facevano avanti in lui.
Sapevo cosa lo turbava, non sapevo cosa lo spingesse a stare in silenzio ma, d'altra parte, lo potevo comprendere.
Il mio stomaco si strinse al ricordo di Harry, al ricordo delle sue parole e di tutto ciò che mi aveva confessato.
Abbassai lo sguardo al suo petto e fissai il teschio tatuato sulla sua spalla ambrata, cercando di riflettere su cosa fare.
Il fatto che Zayn stesse così male e non poter dire qualcosa di concreto per aiutarlo non era l'unica cosa a tormentarmi; ma anche sapere la verità, ormai, stava diventando una colpa.
Avevo cercato di saperne di più senza il suo volere e come potevo giustificarmi? Dicendo per l'ennesima volta che volevo soltanto aiutare Harry? Non mi avrebbe creduto nessuno.
Avevo fatto di testa mia, seguendo la mia insopportabile curiosità e dovevo ammetterlo prima di tutto a me stessa.
Senza esitare, strinsi il mio corpo al suo e lo abbracciai fortissimo, nascondendo la mia testa sull'incavo del suo collo.
Le braccia di Zayn ricambiarono il mio gesto poco dopo, avvolgendomi il corpo ed avvinghiando le dita sul tessuto della mia maglia.
'Va bene così', lo rassicurai. 'Non voglio che continui a sentirti in colpa per me, io...io sono consapevole di cosa sto facendo', a quelle parole afferrai le sue spalle nude e mi allontanai il giusto indispensabile da lui, per poterlo guardare negli occhi.
'Sei consapevole che ti sto nascondendo delle cose?' Domandò, cercando la pace nelle mie risposte.
Annuii.
'Vuoi fare sesso con me, nonostante questo?' Insistette. I suoi occhi erano terrorizzati, era come se ogni volta qualcosa si facesse avanti in lui, tanto da sopraffare la sua eccitazione.
'Ti amo, Zayn'. Ripetei, per la milionesima volta. 'Aspetterò'.
Le sue labbra si inarcarono in un sorriso di sollievo, 'ti amo anche io'.
Il corpo di Zayn era scivolato sul divano: i suoi occhi chiusi e le sue labbra serrate in una linea sottile lasciavano comprendere quanto fosse al limite.
Le sue dita stringevano i miei glutei e la sua erezione, sotto di me, implorava di esser liberata e di dar un lieto fine a quella che era sembrata una fottutissima tortura sin dall'inizio.
Posai le mani sulle sue spalle e, accumulando tutto il coraggio che avevo in corpo, presi un profondo respiro e mi sedetti su di lui, lasciandomi penetrare lentamente dalla sua dura erezione.
'Bee, cazzo', quelle furono le uniche parole che scapparono dalle labbra di Zayn, prima che la sua testa affondasse sullo schienale del divano.
Mi lasciai scappare un gemito di approvazione quando, finalmente, potei sentirlo completamente dentro di me, fino a far rilassare ogni mio singolo muscolo.
Sospirai ed accarezzai delicatamente le sue spalle, mugolando.
[Zayn Malik's pdv]
Presi i suoi fianchi e, guidandola, l'alzai con cautela dal mio membro, uscendo da lei e mostrandole come avrebbe dato ad entrambi il giusto piacere.
'Ora vai più veloce', parlai con il fiato strozzato, ma cercai comunque di darle le indicazioni necessarie per farla sentire a suo agio.
Detto ciò, la aiutai a far affondare nuovamente la mia eccitazione il lei, così stretta e fragile, con più decisione.
Entrambi ansimammo dal piacere quando, ancora una volta, la riempii del mio essere.
L'alzai di nuovo, ma questa volta sembrò mettere in pratica i miei consigli e mi diede una mano, facendomi entrare più facilmente dentro di lei.
Lasciò scivolare il suo piccolo corpo sopra di me, con delicatezza, e strinse ancora più forte le mani sulle mie spalle, facendosi scappare un sorriso compiaciuto.
La mia fronte era bagnata dal sudore mentre le sue guance mostravano un rossore mai visto prima.
Bee, pian piano, cominciò a lasciare da parte la sua inesperienza e a muoversi ritmicamente sopra di me, in delle spinte più intense.
Mi aveva torturato al massimo, mai avevo aspettato così tanto prima di soddisfare le mie voglie su qualcuno e mai avrei pensato di guidare qualcuno sopra di me, con pazienza.
E mi godetti quel momento a pieno, nel vero senso della parola, nonostante la difficoltà nel trattenermi.
La sua posizione mi permetteva comunque di sentirla mia, mia completamente, come non lo era mai stata.
E non mi importava se d'altra parte desideravo capovolgere la situazione e penetrarla come sapevo fare.
Assaporai al massimo la dolcezza che metteva nel suo modo di fare l'amore.
'Zayn...' Le sua labbra ansimavano il mio nome soffocato da piccoli gemiti.
La stanza ormai era piena del nostro piacere, era piena di amore, colma di passione.
La stanza di quella casa che, a dire il vero, ancora non era completamente mia.
La sentii balbettare, percepii del calore cospargere la mia erezione; il suo calore.
Stava venendo dentro di me: lo capii subito quando cercai di mettere a fuoco al meglio la sua immagine dalle piccole fessure delle mie palpebre.
Lo capii dal suo sguardo calmo, dalle sue spinte che si fecero più rapide e fluide, e dal modo in cui mordeva il suo labbro inferiore, cercando di concentrarsi comunque.
'Bee...' La chiamai con un tono sovrastato dal piacere, cominciando a spingere il mio bacino contro la sua intimità, rendendo le sue spinte ancora più forti.
Stavo venendo, e non potevo farlo dentro di lei. Assolutamente.
Alla sua ennesima spinta, afferrai con più forza i suoi fianchi e la alzai in ginocchio dal mio corpo, sprofondando contro il divano.
Afferrai il mio membro e pompai la mia erezione, raggiungendo il culmine.
Scaricai il mio orgasmo fuori da lei e il suo corpo cadde sul mio, inesperto, debole, facendomi credere che mai alcun altra donna avrebbe sfiorato la mia pelle, se non lei.
[Bee Tomlinson's pdv]
Tirai fuori una mano dalla doccia ed afferrai l'asciugamano che Zayn aveva appeso fuori.
Lo avvolsi attorno al mio corpo e, dopo aver stretto le mie braccia infreddolite al petto, strinsi i denti.
'È imbarazzante doversi asciugare con l'asciugamano di un tuo amico', gli feci notare, con una voce tremolante.
Sentii Zayn ridacchiare da fuori, 'e ancor più imbarazzante è non saper accendere il riscaldamento', ammiccò.
E in effetti aveva ragione.
Quella casa era palesemente costruita per un uomo e, nonostante le sue numerose ricerche non era riuscito a trovare un pulsante o qualsiasi altra cosa capace di attivare qualcosa e scaldare quelle mura gelide.
Eravamo quasi a metà settembre, non era freddissimo, ma l'umidità dell'Inghilterra mi penetrava nelle ossa, facendomi tremare letteralmente.
'Sei sicuro di voler venire ad abitare qui?' Domandai, guardandomi intorno nella doccia.
'Perché no?'
'Non so...ti sento un po' strano, Zayn'. Ma d'altronde era sempre strano; e per questo risi della mia stessa affermazione.
'No tesoro, devi capire che è imbarazzante anche aver appena scopato in questa casa', mi corresse, con un tono da 'capisco tutto io', in suo stile.
'Beh...', alzai le spalle, evitando completamente la sua frase.
Sapevo che il suo intento era come sempre quello di provocarmi, e no, non ci sarebbe riuscito.
'Hai intenzione di uscire?' Mi chiese, bussando al vetro della cabina.
E non glielo lasciai ripetere due volte, scostai la tendina e scesi lo scalino che riportava al tappeto, uscendo fuori.
Dei brividi mi corsero lungo la spina dorsale, non appena misi piede fuori dalla zona ormai scaldata dal vapore.
'È freddissimo', borbottai, strofinando le mani sulle mie braccia.
Alzai contemporaneamente lo sguardo a Zayn e lo trovai con le braccia conserte e con un'espressione divertita stampata in faccia.
'Cosa ridi?' Lo ripresi, infreddolita.
Alla mia domanda scosse la testa e, continuando a ridere delle mie lamentele, commentò: 'sei così pallosa'.
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