Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

66- Reverse roles

"Hostage" | Doncaster

[Bee Tomlinson's pdv]

Si fece mattina, a svegliarmi furono vari rumori provenienti dalle altre stanze.

Non ci misi molto a svegliarmi del tutto, a dir la verità non avevo dormito moltissimo ed avevo passato l'intera notte a pensare.

Avevo concluso che, a parte la mia famiglia e Trishar, in Inghilterra, non avevo nessuno con cui parlare.
Se volevo uscire per bere qualcosa o per mangiare un gelato con qualcuno dovevo ricorrere a mio fratello o semplicemente dovevo farlo da sola.

Questo perché ormai, la mia vita, era incentrata dall'altra parte del mondo o letteralmente su di Zayn.

Avevo perso il lavoro in America ed avevo litigato anche con Zayn, sì, ma onestamente, quando decisi di rimanere a Doncaster non avevo un motivo preciso per restare, se non Zayn e la nostra mezza relazione.

Ripensai poi alla giornata precedente, alle parole di Zayn, al nostro litigio e a quel suo abbraccio.

Era stupido pensare ad un gesto carino da parte sua visto tutto quello di cui dovevo preoccuparmi, ma lo feci comunque.

Dopo essersene andato Zayn, preparai il pranzo ed aspettai che tornassero i miei genitori e mio fratello.

Soprattutto lui, mio fratello, ci tenevo a chiedergli come gli era venuto in mente di far venire Zayn a casa con la scusa che lo avevo cercato.

Era passato dall'odiarlo a rendersi utile per cercare inutilmente di riappacificare le cose e soltanto una mente contorta come quella di Louis poteva arrivare a far tanto.

I miei genitori tornarono a casa per mezzogiorno mentre di Louis non vi fu traccia né per il pranzo, né per la cena, né per il resto della giornata.

Soltanto quando chiesi ai miei dove fosse finito, mi avvisarono che li aveva chiamati proprio durante la mattinata per avvisarli che sarebbe restato da Niall.

Coincidenza? Stiamo parlando di Louis Tomlinson.

Subii la romanzina di papà per essere uscita in piena notte con Zayn, la serata precedente, e per non aver avvisato nessuno, facendoli preoccupare.

Avevano ragione, per questo mi limitai a chiedere scusa e a non aggiungere altro.

E così passai il resto della giornata: chiusa in casa a guardare la tv e a mangiare qualcosa per farmi compagnia.

Scesi dal letto e mi sedetti sul bordo. Afferrai il telefono sul comodino e sbloccai rapidamente lo schermo, per vedere se nel corso della notte qualcuno mi aveva cercato.

Aprii la chat con Zayn e quest'ultima risaliva all'ultima volta nella quale ci eravamo scritti.

La rinchiusi, sbuffando, e scrissi il numero di Trishar.

Non volevo chiamarlo soltanto perché ero sola e non avevo nessuno con cui parlare, o almeno, non feci quella chiamata a quello scopo.

Solitamente ero abituata a passare giornate intere da sola, in giro, a casa o da qualsiasi altra parte. Quando mi trasferii fuori dall'Inghilterra dovetti abituarmi a sta da sola.

Ma in quell'istante volevo uscire e fare qualcosa per non pensare a niente e per passare una giornata diversa in quella che ormai era la mia città e, in qualche modo, lui fu la prima persona che mi venne in mente.

Aspettai con il telefono all'orecchio e dopo vari squilli, la voce assonnata di Trishar mi fece sorridere.

'Ancora stavi dormendo?' Domandai. Lanciai un'occhiata all'orario impresso sulla mia sveglia e mi trattenni a non ridere quando lessi le otto e qualche minuto.

'È tardi?' Domandò, leggermente preoccupato. Lo sentii armeggiare dall'altra parte del telefono per poi fare un brusco sospiro, 'ma sono a malapena le otto!' Si lamentò.

'Si lo so, perdonami', risi ancora e Trishar sbuffò, continuando poi: 'non preoccuparti, volevi dirmi qualcosa?'

Mi alzai dal letto e mi diressi verso l'armadio, 'volevo chiederti se ti andava di passare un po' di tempo insieme, oggi'.

Aprii un'alta e spostai lo sguardo fra i vari abiti che, tra una patatina e l'altra, avevo risistemato nella giornata precedente.
Non ero abituata a tanto ordine e facevo fatica a ritrovar le cose, una volta sistemate.

'Va bene', lo sentii esitare, per poi parlar ancora: 'cosa vuoi fare?'

Afferrai una maglia a maniche corte bianca e presi anche dei jeans chiari, da abbinare.

'Non so...', rinchiusi bruscamente lo sportello riflettendo contemporaneamente su dove andare, 'facciamo un giro in città', proposi.

Andai a sedermi sul lett e nel frattempo, un lungo silenzio da parte sua mi lasciò intendere che la mia idea non lo entusiasmava quanto speravo.

'Viene anche il tuo ragazzo?' Domandò,
con incertezza.

Con quella domanda capii tutti i motivi della sua titubanza.

Ovvio che Zayn non gli aveva fatto una buona impressione.

'No, perché dovrebbe?' Chiesi.

'Non lo so, chiedevo', si giustificò, 'va bene dai, verso le nove sono da te!' Cambiò completamente discorso e nel giro di qualche secondo ci salutammo.

Spensi il telefono e lo appoggiai sul comodino. Presi poi i vestiti che avevo scelto, tirai fuori dell'intimo e me ne andai in bagno per fare una lunga e rilassante doccia.

***

Finii rapidamente  di infilarmi le scarpe; erano ormai le nove passate e da qualche minuto mia madre era venuta in camera per avvisarmi con soddisfazione dell'arrivo di Trishar.

I miei genitori avevano da sempre adorato quel ragazzo. Per un motivo o per un'altro finiva sempre per essere il favorito e il così detto 'amico da frequentare'.

Trishar, per me, era quell'amico con il quale dormire nello stesso letto il fine settimana, con un pacco di pop corn di fianco ed un film alla tv.

Tempo prima condividevano praticamente tutto, a partire dai giochi alla cosa più banale, che erano i libri a scuola.

Era rabbrividente il cambiamento e lo svilupparsi delle cose che ci avevano portati a chiamarci al telefono una volta l'anno e con la preoccupazione che quello dall'altra parte fosse impegnato.

Non c'era più quel rapporto da tempo ormai e, a dire la verità, da quando si era trasferito, ci avevo praticamente rinunciato.

Uscii dalla mia stanza e passando per il corridoio sbirciai all'interno della camera di mio fratello, per vedere se fosse tornato.

Ma il letto rifatto, le serrande abbassate e l'ordine nella stanza mi portarono ad intuire che fosse ancora fuori casa.

Non appena arrivai in soggiorno, trovai Trishar di spalle, affacciato alla porta della cucina ed impegnato a parlare con qualcuno; probabilmente mia madre. 

'Buongiorno', andai verso di lui con un sorriso stampato in faccia e lui scattò a guardarmi, ricambiando il sorriso.

'Buongiorno a te, hai sentito tuo fratello?' La voce squillante di mia madre richiamò la mia attenzione.

La vidi affacciata dietro di Trishar, con le mani immerse nell'acqua del lavandino.

'No', risposi, 'pensavo dormisse fuori', d'altronde era ciò che mi avevano detto.

'Sì sì ma pensavo ti avesse chiamata', spiegò, riportando l'attenzione a ciò che stava facendo poco prima.

Mugolai di risposta e sorpassai Trishar, entrando in cucina.

Afferrai una mela dal cestino al centro tavola e la portai alla bocca per farne un morso, quando, di nuovo, la voce di mia mamma mi fece fermare: 'il tuo ragazzo?' Mi guardò un'attimo scettica, poi riprese a lavare le stoviglie.

Mi guardai intorno, presa alla sprovvista, e per sbaglio intravidi il capo chinato di Trishar ed un'espressione piuttosto infastidita sul suo volto.

'Ha trovato un'appartamento', ammiccai, sorridendo a mia madre.

Fu la prima scusa che mi venne in mente e sembrò andar piuttosto bene fin quando, con un falso interesse, mia madre domandò: 'dove?'

'Qui a Doncaster', risposi rapidamente.

'Ah, va bene', concluse.

"Hostage" | Wolverhampton

[Zayn Malik's pdv]

Un'altra giornata di merda.

Quella fu la prima cosa che pensai non appena misi un piede fuori dal letto.

Non che la mia vita tornasse a fare schifo senza di Bee; ma semplicemente erano un'insieme di cose e ricordi che mi portavano alla conclusione che a prescindere, sarebbe stata una giornata del cazzo, quella.

Ma oltre tutto, scesi dal letto soddisfatto di aver dormito l'intera notte senza pause e riflessioni notturne.
Non sapevo di preciso se dover ringraziare Liam e la sua scelta del materasso o se alle tante sigarette che avevo fumato la serata precedente.

In ogni caso mi precipitai in soggiorno facendo come se fossi a casa mia, e, ancora in boxer, andai diretto in cucina per vedere se oltre al buon gusto per i materassi, Liam, ne aveva anche per il cibo.

Non appena varcai la soglia, però, a confermare le mie previsioni per la giornata, fu la presenza di una donna bionda, di spalle, presa a far qualcosa sul bancone della cucina.

Persi qualche istante ad osservarla e subito mi ricordai di lei: forse era la stessa ragazza che Liam mi aveva presentato insieme ai suoi amici, tempo prima.

Avventai il mio sguardo sul fondo schiena della ragazza e a mio sfavore scoprii che oltre alla larga e stropicciata maglia bianca indossava dei semplici slip neri.

Riportai immediatamente lo sguardo alle lunghe ciocche di capelli biondi e feci qualche passo verso il frigorifero, facendo come se non l'avessi vista.

Infondo sapevo fosse la ragazza di Liam, se non la scopa-amica...e non mi interessava avere una conversazione con quest'ultima.

A dir la verità non sapevo se semplicemente si divertissero, se la ragazza fosse vittima di un piano diabolico di Liam o se fossero felicemente fidanzati: l'avevo conosciuta tempo prima, sempre a causa di un litigio con Bee e non ne ricordavo neanche il nome.

Non appena aprii il frigorifero, rimasi scioccato nel trovare soltanto numerosissime bottigliette in vetro di birra e...cazzo, con quale logica Liam non comperava del cibo commestibile!?

Feci per rinchiudere lo sportello, quando, quella già sentita voce stridula mi fece sobbalzare: 'tesoro'

Alzai un sopracciglio e rinchiusi lo sportello, voltandomi scettico verso di lei.

La trovai ancora indaffarata a tagliare a metà dei pancakes, in tutta tranquillità; per questo intuii che mi avesse scambiato per Liam. 'Allora state insieme', esordii.

Al suono della mia voce, la ragazza, scattò verso di me con gli occhi sbarrati e lasciò cadere il coltello sul bancone.

Quando mi guardò diritto negli occhi, notai un'espressione piuttosto impacciata sul suo volto e non potei far a meno di trattenere una risatina.

Soltanto qualche secondo dopo sembrò riprendersi e scosse prontamente la testa, 'no'.

Alzai le spalle e feci per voltarmi, ma lei mi precedette, 'Liam non mi aveva detto fossi qui', abbassò lo sguardo al suo stesso corpo e poi lo rialzò al mio viso, imbarazzata: 'i-io...' Lasciò la frase a metà.

A quanto ricordavo non sembrava una ragazza così tanto timida.

'Non preoccuparti', feci un mezzo sorriso per evitare che continuasse a lungo, poi mi voltai e me ne tornai tranquillamente in soggiorno per evitare che la bionda continuasse a rivolgermi parola.

Non appena mi buttai sul divano, afferrai il telecomando accanto a me e premetti un pulsante qualsiasi per far sì che la televisione davanti a me si accendesse.

'Zayn?' La stessa voce irritante interruppe le mie azioni.

Mi voltai alla mia sinistra, dove, dalla porta della cucina spuntava la bionda con un piatto stretto fra le mani.

'Vuoi far colazione con me?' Sorrise e senza lasciarmi il tempo di rispondere si precipitò accanto a me, seduta sul divano.

La osservai abbastanza stranito per aver fatto di testa sua, ma finii per sospirare e riportare lo sguardo alla televisione ormai a accesa, rassegnato.

'Da quanto conosci Liam?' Domandò, armeggiando con le mani sul piatto.

'Da anni ormai', cambiai canale e continuai a farlo nervosamente, fino a quando una mano scheletrica e dalle lunghe unghie nere non mi si piazzò davanti alla faccia.

Guardai la sostanza che avevo difronte e se soltanto non avessi visto che fossero pancake, a primo impatto sarebbe sembrato un rifiuto.

Lo afferrai titubante e mormorai un 'grazie', continuando a fare ciò che stavo facendo.

'Come mai sei qui?' La sentii masticare voracemente.

'Perché sto cercando un'appartamento', sbuffai.

Spostai la mia attenzione al cibo che tenevo in mano e deglutii rumorosamente, cercando di convincermi a mangiarlo.

'Cosa c'è dentro?' La guardai per un'attimo e la ragazza alzò le spalle, facendo un'altro morso. 'Marmellata'.

Odiavo la marmellata, di qualsiasi gusto. Semplicemente la marmellata in se mi faceva capovolgere lo stomaco.

'Okay', borbottai.

Senza pensarci portai quella roba alla bocca e feci un'enorme morso.

'Com'è?' Domandò.

Cercai di masticare il più veloce possibile quella roba a dir poco disgustosa ed annuii, 'buono', mentii.

Subito dopo la mia risposta sentii un braccio posarsi attorno alle mie spalle.

Irrigidii. Deglutii rumorosamente e mi girai lentamente verso di lei che, non appena incrociò il mio sguardo fece una risatina.

'Sei sporco di marmellata', con l'altra mano arrivò alla mia bocca e senza staccare gli occhi dai miei passò delicatamente il suo pollice sul mio labbro inferiore.

La vidi portare il suo dito in bocca e leccare via la marmellata.

'Hai delle belle labbra, Zayn', sussurrò, cercò di sembrare sensuale.

Riportò così la sua mano sulla mia guancia ed appoggiò nuovamente il suo pollice sulle mie labbra: 'sai quante cose potresti fare fon questa bocca?' La sua domanda fu seguita un'occhiata languida.

Potevo far infinte cose con la mia bocca, ma non a lei.

Spostò il mio labbro inferiore verso il basso e seguì i suoi gesti con lo sguardo, leccandosi le labbra, desiderosa.

Volevo davvero fare un verso di disapprovazione, ma sarebbe sembrato davvero maleducato mostrare il mio disinteresse nei suoi confronti in maniera così brutale; per questo mi limitai ad afferrarle il polso.

I suoi occhi mi scrutarono attentamente come per chiedermi cosa stessi facendo, ma non la lasciai parlare.

'Sai quante cose potrei fare con le mie mani, invece?' Il mio tono di voce non assomigliava neanche lontanamente al suo.

Feci per spostare la sua mano lontano dalla mia bocca, quando, una voce alle sue spalle ci interruppe: 'complimenti', il suono disgustato della voce di Liam.

Scattai a guardarlo e la ragazza bionda mi imitò, balzando via dal mio corpo.

'Vedo che ti passano velocemente le mancanze'. Liam mi guardò e strizzò scherzosamente l'occhio.

A quelle parole scattai in piedi come una molla e mi ripulii la bocca con il dorso della mano: 'tu non hai capito un cazzo', commentai.

Lo guardai storto e lui ridacchiò sotto voce, spostando lo sguardo alla bionda: 'allora, bacia meglio di me?' Domandò.

Non sapevo esattamente se stesse scherzando o se fosse falsamente ironico: tutto sta che tra me e la sua ragazza non c'era stato assolutamente niente...almeno non da parte mia.

'Non stavamo facendo niente', mi giustificai.

Liam riportò nuovamente il suo sguardo a me, ma con un'espressione eccessivamente seria: 'guarda che non stiamo insieme'.

Alzai un sopracciglio, 'beh...' Alternai lo sguardo fra lui e la bionda prima che Liam potesse parlare ancora. 'Noi due scopiamo soltanto però se Jenna preferisce te, basta che me lo dice subito ed io...' Lo fermai immediatamente, ancor prima che potesse mettere false aspettative nella testa della sua amica.

'Non hai capito forse', le lanciai una rapida occhiata e poi portai i miei occhi diritti a quelli di Liam, 'a me non serve, ti consiglio soltanto di tenermela lontana'.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro