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54- Pretty for you

"Hostage" | Doncaster

Era lunedì e mi ero alzata nello stesso orario nel quale si alzava sempre Louis per andare a lavoro: alle sei.

Mi ero fatta la doccia ed avevo piastrato i miei lunghi capelli castani.

Era una giornata importante per me, perché a prescindere di chi fossero le persone tirate in causa, avevo deciso di far conoscere a Zayn qualcuno che era stato importante per me.

Non sapevo come si sarebbe comportato Zayn, con il suo carattere riservato e scontroso, ma sapevo per certo che Trishar sarebbe stato educato e gentile con lui; lo conoscevo alla perfezione e speravo tanto che sarebbero andati d'accordo.

Finii di infilarmi i collant e camminai verso il mio armadio.
Lo aprii e spostai lo sguardo fra le numerose maglie che avevo appeso, l'una accanto all'altra.

A colpire la mia attenzione, fu un vestitino nero, lungo fino alle ginocchia con le spalline larghe e con uno scollo non troppo evidente.
Lo avevo comprato in America per la festa di compleanno di una mia amica e lo avevo indossato una volta soltanto.

Lo tirai fuori tenendolo per la gruccia e lo osservai, assicurandomi che non si fosse rovinato.

Non appena finii di indossarlo, mi guardai intorno alla ricerca delle scarpe e soltanto allora mi resi conto di noi avere delle fottute scarpe eleganti e che anche ce le avessi avute, sarei sembrata spudoratamente fuori luogo nell'indossarle.

Optai per le converse. Le presi all'interno del mio armadio e quando mi sedetti sul letto per finire di allacciarle, il campanello di casa mi fece sobbalzare.

Finii velocemente di allacciare i lacci della seconda scarpa e poi saltai giù dal letto e corsi verso la porta d'ingresso.

Non chiesi neanche chi fosse, aprii il portone e sorrisi d'istinto quando, davanti a me, trovai Zayn.
Aveva addosso dei jeans chiari con degli strappi enormi sulle ginocchia e sopra di essi aveva messo una maglia bianca, a mezze maniche, con delle scritte nere sul petto.

Lo vidi ostentare il suo sguardo sul mio corpo: prima sulle mie gambe e poi salì da mio petto fino al mio viso.
Si passò la lingua fra le labbra, inumidendole e poi sorrise lievemente.

'Entri?' Lo invitai, scansandomi di lato.

Sperai che così facendo la smettesse di fissarmi senza pudore, ma Zayn si affrettò ad entrare con gli occhi perennemente proiettati su di me, e si spostò su un lato, mentre io chiudevo la porta sotto al suo sguardo.

Quando mi voltai verso di lui, portai le braccia dietro alla schiena e spostai gli occhi all'orologio, appeso alle sue spalle.
Segnava le otto e mi chiesi per quale motivo Zayn fosse già arrivato: non che mi dispiacesse, ma ormai, pensare ad altro era l'unico modo per non sentirmi a disagio dal suo atteggiamento.

'L'hai messo per me questo?' la sua voce mi fece sobbalzare; lo guardai imbarazzata e sentii le mie guance scaldarsi.

I suoi occhi finalmente erano fermi nei miei, e mi osservavano mentre con un sorrisetto sghembo teneva l'indice puntato verso il mio vestitino nero.

Abbassai lo sguardo al mio stesso corpo e scossi velocemente la testa, cercando qualcosa da dire per interrompere quell'aria frustrante; ma Zayn non mi lasciò neanche il tempo di formulare una risposta.

Le sue mani si strinsero delicatamente intorno ai miei fianchi lasciandomi completamente senza parole.

Entrambe le mie braccia si distesero lungo i fianchi e le sue mani salirono lungo il mio corpo, fino al mio collo, poi mi presero dolcemente il viso, accarezzandomi con i pollici le guance.

Il suo indice destro scorse sotto il mio mento, invitandomi ad  alzare la testa lentamente, con una leggera pressione.

Il mio sguardo corse lungo i lineamenti definiti della sua mascella, rafforzati dalla barba, fino ad incontrare il suo.

'Io dico che ti sei fatta bella per me...' sussurrò, 'se non è così, rimarrò comunque della mia idea'. concluse, con un leggero cenno di divertimento nelle sue labbra.

Socchiusi la bocca per ribattere, ma il fiato mi si fermò in gola quando la mano che fino a pochi attimi prima era sotto il mio mento, scivolò dietro la mia testa, tra i miei capelli lisci, poi sulla mia nuca, accarezzandomi.

Una scarica di brividi corse lungo la mia schiena e non potei far a meno di prendere un profondo respiro, mentre Zayn, con gli occhi fermi nei miei, mi avvicinava lentamente a se.

Sentii il suo respiro caldo sul mio orecchio. La stretta della sua mano dietro la mia testa si fece leggermente più forte, e la distanza tra i nostri visi, diminuì via via, sempre di più.

'Zayn...' Sospirai.

'Shh', il suo fu un sibilo dolce e delicato.

Scese con l'altra mano scese lungo la mia schiena ed attirò il mio bacino al suo.

Appoggiai i palmi delle mani sul suo petto e non feci in tempo a stringere il tessuto della sua maglia, perché con un movimento veloce portò le mie labbra sulle sue.

Sentii il mio respiro veloce e bollente, il battito del mio cuore accelerare sempre più.
Mi spinse piuttosto violentemente al muro alle mie spalle e contemporaneamente le sue mani abbandonarono il mio corpo, per posarsi sulla parete ad entrambi i lati della mai testa.

Percepii la sua lingua intrufolarsi dentro alla mia bocca con passione e non pensai neanche minimamente di impedirglielo; io non lo volevo fermare, infatti non lo feci.

Strinsi il tessuto bianco della sua maglia e lo attrassi maggiormente a me, pregandolo di continuare; ma a quel gesto, la sua bocca si staccò, lasciando un sapore dolce sulla mia.

Riaprii caoticamente gli occhi che fino a quel momento tenevo chiusi, e di nuovo potei vedere i suoi.

Un sorriso si formò lievemente sulle sue labbra, illuminandogli il viso.

Con una mano gli accarezzai la guancia ricoperta dalla ruvida barba e sorrisi anche io. 'Dovresti raderla ogni tanto', sussurrai, con fare scherzoso. Entrambi ridemmo a bassa voce, prima che lui rispondesse: 'Non ti piace?'

'Ho semplicemente detto di raderla...' mi giustificai, tornando con entrambe le mani sul suo petto.

'Allora ti piace?' un lato della sua bocca si alzò  e quell'aria maliziosa mi lasciò per qualche secondo senza parole, 'è fastidiosa', alzai le spalle.

'Quindi se volessi baciarti dovrei toglierla...' La sua sembrò più un'osservazione a se stesso che una domanda ed io abbassai lo sguardo, sorridendo.

'Vuoi radermi tu?' A quella domanda restai notevolmente scioccata. Riportai lo sguardo al suo ed alzai un sopracciglio, squadrandolo: 'Perché dovrei?'

Vidi i suoi occhi esitanti sulle mie labbra mentre una risatina scontata scappava dalla sua bocca.

Zayn tolse una mano dal muro e la portò sul mio viso, posando il palmo sulla mia guancia. 'Perché voglio continuare a baciarti'. Dette quelle parole rialzò lo sguardo al mio ed i suoi occhi fissarono i miei,  senza distogliere un secondo il suo sguardo attento.

'Va bene', ammiccai, 'allora seguimi'.

Lo spinsi per il petto e lo allontanai scherzosamente da me: gli feci un cenno con la mano e poi lo sorpassai, invitandolo a seguirmi.

Con un passo svelto sorpassai il soggiorno ed imbucai il corridoio. Sentii i suoi passi alle mie spalle ed intuii che, per una volta ogni tanto, mi aveva dato retta senza fare storie.

Una volta sorpassate le camere da letto mia, dei miei genitori e di Louis; la porta marrone del bagno si trovò difronte a me ed abbassai la maniglia, lasciandola aperta alle mie spalle.

'Siediti sulla vasca da bagno' dissi, andando nel frattempoo davanti al lavandino.

Aprii lo sportello del mobiletto dove Louis teneva le sue cose e mi alzai sulle punte alla ricerca di ciò che avevo bisogno.
Su una delle tante mensole intravidi la schiuma da barba: allungai una mano e l'afferrai, posandola sul lavandino. Presi anche uno dei tanti rasoi che utilizzava per radersi quel poco di peli che lui stesso vantava, considerandola barba, poi andai verso di Zayn.

Lo trovai seduto sul bordo della vasca con le gambe allargate e con le mani appoggiate ai lati, per evitare di cadere.

Mi insinuai tra le sue gambe e scossi il barattolo della schiuma, spremendone poi un po' sul palmo della mia mano. Era soffice e profumava al mentolo; una fragranza talmente frizzante e familiare da ricordarmi l'odore di mio fratello.

'Di chi sono queste cose?' Sentii dire da Zayn, mentre con concentrazione, raccoglievo con due dita un po' di schiuma dalla mano.

'Di mio fratello' risposi vagamente, allungando la mano verso il suo viso.

Zayn inclinò il capo all'indietro ed io cominciai a spargere la schiuma bianca sulle sue gote: prima sulle sue guance e poi sul suo mento, fino ad arrivare alla sua gola.

Quando finii di cospargere il suo viso dalla schiuma da barba, mi preoccupai di ricoprire attentamente ogni spazio vuoto della sua pelle, con attenzione.

Adoravo l'odore di quella sostanza; da piccola, quando papà si rinchiudeva in bagno per sistemarsi la barba e i capelli, restavo fuori dalla porta aspettando che uscisse per poter entrare subito dopo io, e godere di quell'odore a dir poco frizzante.

Quando Louis fu abbastanza grande da convincersi di aver della barba sul suo volto, comprò gli stessi prodotti di mio padre e li utilizzava ogni mattina, anche per radere il niente, ed io entravo in bagno insieme a lui: mi appoggiavo al muro e lo osservavo.

'Non vorrei avere lo stesso odore di tuo fratello' mormorò, puntandomi addosso il suo sguardo attento.

Di risposta feci una risatina ed alzai le spalle, voltandomi verso il lavandino.
Aprii il getto di acqua calda e portai le mani sotto di essa, sciacquandomi. Presi poi l'asciugamano appeso al lato del muro e mi asciugai accuratamente la mani, per poter procedere.

Sembrava che stessi per affrontare un operazione in campo medico più che altro, ma non m'importava; continuai a fare ciò che stavo facendo senza dir nulla e fui felice nel vedere che neanche Zayn, sembrava notare la mia precisione.

'Perché non mi hai mai parlato del tuo amico?' Domandò alle mie spalle. 
Presi il rasoio che avevo tirato fuori poco prima e sistemai la lama, approfittandone dell'occasione per evitare di doverlo guardare nei suoi occhi pieni di curiosità. 'Insomma, io ti ho parlato di me e delle mie cose più intime...' La sua voce si abbassò e la frase restò a metà, lasciando che il silenzio regnasse nella stanza

'Lo so, ma non è come pensi...' sospirai, 'volevo dirtelo dopo e...' Entrambi restammo in silenzio.

Forse Zayn aveva pensato che nonostante tutte le cose che mi avesse raccontato di lui, avevo deciso di non parlare a lui del mio passato, e se fosse stato così, potevo decisamente considerarmi una stronza. Ma la verità non era quella.

'Cosa intendi?' domandò, notevolmente confuso.

'Ero rimasta molto delusa da lui quando decise di andarsene in India con la sua famiglia e da lì l'ho praticamente dimenticato'. Dissi, sospirando. 'sono stata una stronza nel dimenticarlo e gli ho persino detto che mi era mancato quando in realtà...' Un sorriso snervante affiorò il mio viso.

'Non è così importante per te allora...'

A quelle parole deglutii rumorosamente ed esitai qualche secondo prima di rispondere, fingendo di star aggiustando qualcosa sul rasoio.

Era la verità: per quanto Zayn fosse complicato nel comprendere i suoi sentimenti e quelli degli altri, aveva capito i miei in quell'istante e forse aveva compreso il mio cuore meglio di me.

'Ho deciso di presentartelo solo per farti conoscere qualcosa della mia infanzia ma, mi sento in colpa nel dire che lo avevo dimenticato e che sì, è stato importante, ma ora non lo è più...' La voce mi morì in bocca e restai con il fiato spezzato, in preda ad una crisi di pianto.

'Per questo non me ne hai mai parlato...?' A quella domanda annuii soltanto e con il dorso della mano mi strofinai gli occhi, che sembravano voler scoppiare in lacrime da un momento all'altro.

'Non è colpa tua, non puoi gestire i tuoi sentimenti'. Udii un leggero cenno di preoccupazione nella sua voce.

Mi girai verso di Zayn sta volta, raccolsi tutto il coraggio del mondo e lo guardai negli occhi. Nonostante sembrasse una capra con quella schiuma spalmata in faccia, non riuscii minimamente a togliermi quel rancore dal petto.

I suoi occhi mi guardavano con compassione e dopo qualche secondo perso ad osservarci, il suo braccio si tese verso di me, invitandomi a raggiungerlo

Senza esitare, feci un passo verso di lui e gli afferrai la mano, lasciandomi condurre nuovamente fra le sue gambe.
Una volta lì, strinse le sue ginocchia attorno alle mie gambe e posò le mani sui miei fianchi, alzando il capo verso di me. 'Finiamo?' domandò, sorridendo dolcemente.

Annuii leggermente sorpresa dalla sua perspicacia e alzai le spalle, lasciando in quel modo cadere il discorso.

Abbassai un attimo lo sguardo all'aggeggio che avevo fra le mani, premetti con un polpastrello il pulsante d'accensione e quando le lame cominciarono a muoversi fra di loro con un rumore meccanico, avvicinai il rasoio al suo viso e lo poggiai delicatamente sullo zigomo.

Zayn mi prese inaspettatamente la mano e la guidò al lato opposto, in basso sulla mandibola. 'Devi andare nel verso contrario della barba altrimenti non tagli nulla.' spiegò, tornando con la mano sul mio fianco.

'Okay.' Con sguardo deciso e tocco delicato, percorsi la guancia dal basso verso l'alto, ma il rumore fu decisamente differente da come lo ricordavo.

Zayn rise apertamente e tolse nuovamente la mano dal mio fianco per stringermi il polso delicatamente, quando il mio viso assunse un espressione piuttosto confusa.

'Tesoro, devi metterci un po' più di forza.' ridacchiò.

Mi imbronciai, preoccupata. 'e se ti faccio male?'

Scosse il capo con un dolce sorriso. 'Non succede nulla', spostò nuovamente la mano dal mio fianco e mi prese il polso.

Questa volta, fu la sua mano ad accompagnare la mia dall'alto verso il basso spingendo più in profondità. Sentii il rumore della barba tagliarsi a contatto con la lama. Un rumore così familiare da farmi tornare indietro nel tempo.

Il rasoio lasciò una scia liscia e rosea senza la minima traccia di schiuma, né di barba; la sforai con un polpastrello per saggiarne il risultato e quando sentii la sua pelle morbida e levigata al contatto; un sorriso raggiante spuntò sul mio viso.

Zayn scosse il capo incredulo. 'Non puoi essere entusiasta per questo', ridacchiò.

Di tutta risposta gli lanciai un'occhiataccia piuttosto maligna e poi mi voltai, andando verso il lavandino per poter sciacquare la lama e rimettere tutto a posto prima che tornasse Louis

'Sei pazza', sogghigno, deridendomi alle mie spalle.

Feci finta di non averlo sentito e continuai ciò che stavo facendo: riportai il rasoio al suo posto, nella scatola e poi tornai sulle punte per rimetterlo all'interno del mobile, dove l'aveva lasciato mio fratello.

Fatto ciò, presi la schiuma, la scossi e ne spremetti un poca sulla mia mano.
Attenta a non sporcare nulla, la tappai nuovamente e la portai al suo posto, rinchiudendo lo sportello.

Nascosi le mani alle mie spalle quando mi voltai verso di lui e senza che lui potesse accorgersi di niente, tornai tra le sue gambe e mi lasciai prenderei fianchi dalle sue grandi mani.

'Sono stata brava?' Domandai, con un cenno di orgoglio.

Vidi Zayn ridere animatamente e prima che potesse aprire bocca, spostai la mano da dietro la mia schiena e con un movimento rapido la fiondai sulla sua fronte, cospargendolo di schiuma.

'Bee, cazzo!' Zayn scattò all'indietro e tolse le mani dai miei fianchi per afferrarmi immediatamente i miei polsi.

Allontanò le mie mani dal suo viso ed io scoppiai in una fragorosa risata, guardando la sua faccia completamente imbrattata di schiuma da barba.

Fu inevitabile non esplodere in una fragorosa risata. Sembrava un pupazzo di neve profumato al mentolo cosparso di schiuma bianca dalla punta dei capelli fino al suo naso.

Con uno sguardo sadico mi fulminò, lasciò le mie mani e le portò sui suoi capelli.
In realtà non volevo rovinare la sua bellissima acconciatura ma era capitato e ne ero più che soddisfatta. Prese della schiuma dalle sue ciocche e poi portò la mano sotto ai suoi occhi, osservandola disgustato.

Quando rialzò i suoi occhi ai miei, dopo aver fossato la schiuma capii il suo intento: gli puntai un dito contro e lo guardai con sfida. 'Non ci provare', ringhiai.

Decisi che per evitare di dover subire una sua vendetta sarebbe stato meglio indietreggiare di qualche passo, ma quando i miei talloni si alzarono da terra per allontanarmi da lui, il suono del campanello richiamò l'attenzione di entrambi.

'Trishar'. Quando pronunciai il suo nome, gli occhi di Zayn e i miei si incrociarono.

Un lampo di terrore attraversò le sue iridi al ricordo di come era conciato mentre io, mi trattenni a non ridere ancora nell'immaginare Zayn nelle sembianze di un pupazzo di neve, davanti a Trishar.

Mi girai ed afferrai l'asciugamano che avevo usato poco prima, per asciugarmi le mani. Glielo porsi fingendomi rattristata dal suo stato e Zayn lo strappò via dalle mie mani, borbottando sotto voce.

Non appena lo portò sulla sua faccia e cominciò a strofinarsi il viso, mi allontanai da lui ed uscii dal bagno per andare ad aprire la porta.

Arrivai all'ingresso e prima di spalancare il portone e lasciar che i due si incontrassero e che l'ansia prendesse parte in quella giornata estiva; diedi un occhiata al mio riflesso sullo specchio proprio accanto alla porta. Mi assicurai di aver tutte le cose a posto e non appena conclusi di sistemare i capelli, abbassai la maniglia.

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