47- Are you kidding me?
"Hostage" | Bradford
La baciavo in un modo con il quale mai avrei pensato di baciare qualcuna.
Le tenevo i fianchi e le sue piccole mani mi circondavano delicatamente il collo, in modo da non lasciarmi scappare.
E chi se ne fregava se da lì a chissà quanto tempo non avrei potuto esplorare ogni centimetro della sua pelle, chi se ne fregava se non potevo farla mia come volevo e come avevo quasi fatto qualche settimana prima.
Era stato drammatico averla distante e non poter sentire il sapore delle sue labbra o soltanto poterle sorridere, poterle parlare, sfiorarle le labbra e far tutto ciò che desideravo.
Scesi e cominciai a baciarle il collo.
Adoravo farlo, adoravo il modo in cui inclinava il capo, lasciando lo spazio alla mia bocca. Morsi delicatamente la sua pelle e la sentii stringere le dita leggermente più forte sul mio collo.
'Zayn...' la sua voce ansimante risuonò più come un invito a fermarmi.
Sapeva che se fossimo andati oltre nemmeno lei sarebbe riuscita a contenersi e persino tutti i suoi buoni propositi sarebbero andati a puttane; per questo sembrò supplicarmi mentre gemeva ed io cominciavo a succhiare la sua pelle.
Feci scivolare le mani sotto alla sua maglia, ancora una volta, e staccai le labbra dal suo collo per baciare la pelle arrossata quando, ad interrompere tutto ciò che probabilmente non avrei mai fermato, fu il rumore della porta proprio alle sue spalle che la fece raddrizzare.
Scattò a guardare alle sue spalle ed io feci lo stesso, sbuffando.
La porta d'ingresso si aprii e dovetti allungare il collo per vedere chi ci fosse oltre la soglia.
Era quasi ovvio che fosse Niall, ma mi preoccupai sentendolo esitare prima di entrare.
'Niall?' lo chiamai abbastanza intimorito e Bee mi guardò un attimo, come per cercare sicurezza.
'Sarà sicuramente lui' dissi. Le afferrai le cosce e le feci un gesto per invitarla a scendere.
Lei obbedì subito, balzò in piedi e portò le braccia dietro alle spalle.
Raggiunsi l'ingresso e la porta era ancora semi aperta, proprio come credevo.
La luce della sera veniva dall'esterno e penetrava nella casa abbastanza buia a causa delle tapparelle abbassate.
Afferrai la maniglia e mi sporsi per guardare all'esterno quando una voce abbastanza ridicola mi fece preoccupare.
'Merda, se dovesse vederci Zayn...' Era la voce di Niall, ma non la solita.
Era appoggiato alla parete proprio appena fuori casa e teneva fra le labbra quella che avrei potuto chiamare sigaretta, se non fossi stato un ragazzo di ventidue anni.
Fece un tiro tenendola fra l'indice e il pollice e il mio stomaco si contorse quando vidi la sagoma del riccio, proprio difronte a lui, afferrarla con un sorriso ebete stampato in faccia.
'Farebbe la sua solita romanzina patetica', rise e poi la portò fra le sue di labbra.
Fece un lungo tiro, tanto lungo che se soltanto lo avessi fatto io, fumatore da anni ormai, sarei rimasto strozzato con la mia stessa aria.
'Non devi fumare, sai che sei malato', Niall finse una voce da cartone animato, insomma, una voce che soltanto la sua stupidaggine avrebbe potuto imitare, ed entrambi scoppiarono in una fragorosa risata.
La rabbia dentro di me stava crescendo.
Ero rimasto impietrito davanti a quell'immagine; come se fosse troppo surreale per credere di star assistendo davvero a quella merda.
Ma nonostante questo, la poca aria che i miei poveri polmoni riuscivano ad aspirare, risultò insufficiente.
Osservavo gli occhi verdi di Harry, di mio fratello. Quegli occhi che da tempo ormai cercavo di guardare con più amore che altro.
Quegli occhi che ogni volta brillavano di luce propria ed io avevo troppa paura, sempre, che fosse l'ultima.
Erano rossi.
'Che cazzo stai facendo!?' Spalancai di botto la porta ed essa sbatté contro la parete, dalla troppa forza.
Mi fiondai immediatamente su di Niall, sul suo sguardo improvvisamente sconvolto.
Non mi fermai nemmeno per mezzo secondo, nemmeno per focalizzare cosa stessi facendo e quali fossero stati i miei ultimi pensieri prima di balzargli addosso.
Non mi scomodai nemmeno di ascolatre cosa stesse cercando di blaterare quando lo presi per il colletto della sua polo, e lo allontanai dal muro.
Lo alzai con tutte le forze che avevo e le sue mani mi afferrarono gli avambracci, cercando pietà.
'Cosa cazzo stai facendo!? Eh?' Stavo urlando e sentivo le vene scoppiarmi lungo il collo. Il poco freddo che ormai stava subentrando dopo l'estate era scomparso ed addosso sentivo soltanto il fuoco.
Lo scaraventai a terra e lui si accovacciò su un fianco, cercando di evitare i colpi che ben presto aveva previsto di subire.
Mollai un calcio sulla sua pancia e il biondo portò le braccia davanti al suo volto, coprendolo. Lo sentii strillare come non aveva mai fatto e le sue gambe mi scalciavano invano, con il vano tentativo di calmarmi.
Non sapevo quale fine aveva fatto Harry, neanche volevo pensarci.
L'importante era che non si intromettesse in ciò che stavo facendo e che mi lasciasse dare una bella lezione a qualcuno che dopo tante, tante, tante di quelle cazzate...la meritava e basta.
'Sei un fottuto coglione!' urlai, mollando l'ennesimo calcio sul suo ginocchio.
Sentii il biondo urlare il nome di Harry.
La sua voce era strozzata ma mi importava ben poco; avrebbe potuto benissimo evitare di fumarsi una canna e magari lasciare il fiato per quando lo avrei preso a botte.
Non volevo sporcarmi di sangue, non volevo perder tempo a saltagli addosso.
Mi bastava scaricare la rabbia in quel modo mentre tenevo i pugni stretti lungo i miei fianchi.
'Zayn!' Fu allora che mi fermai per un millesimo di secondo.
Mi voltai a guardare per un attimo da dove proveniva la voce e lo feci soltanto riconoscendo il timbro terrorizzata di Bee.
Aveva le mani fra i capelli e gli occhi sbarrati, mi fissava ed il suo viso ritraeva l'orrore in due occhi marroni e delle labbra socchiuse.
Mi fermai.
Strinsi ancora più forte i pugni, sentivo delle fitte di dolore attraversare le mie mani e qualcosa di troppo profondo aprirsi nel mio petto.
Qualcosa che in quell'istante considerai irrimediabile.
Presi più volte il respiro, l'aria sembrava mancare attorno a me, la mia cassa toracica si alzava troppo veloce e niente era capace di farmi calmare.
La fissai, fissai i suoi occhi.
La paura nei suoi occhi non mi permetteva di migliorare la situazione. Quello sguardo sconvolto, fermo su di me, era come se riuscisse ad espellere tutto l'ossigeno chem i occorreva per sopravvivere in quell'istante
Bee lasciò cadere le mani lungo i suoi fianchi e i suoi occhi si spostarono sul terreno proprio sotto ai miei piedi. La vidi guardare con terrore quell'ammasso di capelli biondi e quel gracile corpo che a fatica sopravviveva.
Non ebbi nemmeno il coraggio di guardare Niall.
Non volevo sembrare ciò che non ero, non volevo sentirmi la causa di quel dolore che attraversava il suo corpo, non volevo spaventare nessuno né tanto meno volevo i suoi occhi puntati addosso in quella maniera. Nel modo in cui una mamma guarda l'assassino di suo figlio; in modo atroce.
Corsi verso di lei e l'unica cosa che potei fare fu abbracciarla.
La abbracciai fortissimo e senza sentire le sue braccia stringermi per consolarmi; ma continuai a stringere il suo corpo e dannazione, scoppiai a piangere sul suo collo.
[Bee Tomlinson's pdv]
Niall non riusciva a muovere un muscolo.
Era accovacciato sul divano e tremava come non lo avevo mai visto fare.
I suoi occhi azzurri non si staccavano dal pavimento da quando eravamo rientrati in casa ed Harry lo osservava con preoccupazione dall'altro lato del divano.
Era stano vederlo in certe condizioni, per questo tralasciai Zayn che era corso in bagno sbattendo la porta ed andai nella sua camera, alla ricerca di un plaid.
Lo coprii per bene e dopo avergli chiesto più volte se stesse bene, ricevendo soltanto cenni col capo, sospirai e mi diressi verso il bagno dove si era rinchiuso Zayn da ormai mezz'ora.
Non appena aprii la porta, sbirciai al suo interno per vedere dove fosse.
Mi si strinse il cuore quando lo vidi.
Era seduto sul bordo della vasca e tirava su col naso, mentre con le maniche della sua felpa si asciugava le lacrime che correvano lungo le sue guance.
Era la cosa peggiore al mondo vederlo piangere e sapevo che se soltanto avessi messo piede all'interno di quel bagno, sarei finita in lacrime anche io. Ma era troppo forte per me, non riuscivo a lasciarlo solo in un momento così delicato.
Entrai lentamente nel bagno e feci qualche passo verso di lui.
Quest'ultimo sembrò udire i miei passi. Lo vidi asciugarsi con più velocità e ricomporsi mentre si girava con il capo dall'altro lato, per evitare che potessi guardarlo in viso.
'So che stai piangendo e non occorre che ti nasconda' dissi, camminando verso di lui.
Con timore, andai difronte a lui e mi misi tra le sue gambe, appoggiai le mani sulle sue spalle, sperando che così facendo, avrebbe messo da parte l'orgoglio.
'Non ci capisco più niente...' Singhiozzò, scuotendo la testa.
'Guardami', dissi. Gli scossi leggermente le spalle e lui si voltò con imbarazzo verso di me.
Mi guardò con titubanza e poi sospirò, costringendosi a non distogliere gli occhi dai miei.
'Io...io lo faccio per lui, so che potrei perderlo da un giorno all'altro e...' non riuscì a concludere la frase perché la sua voce si spezzò e ricominciò a piangere.
Si coprì il viso con le mani e riprese a sfogarsi come con me non aveva mai fatto.
Forse era abituato a farlo da solo o peggio ancora, non era abituato a farlo.
Tutto sta che vederlo in quelle condizioni mi faceva piangere il cuore.
Avvolsi le braccia attorno al suo collo e lo strinsi al mio petto. Volevo fargli sapere che le ero vicina e che capivo alla perfezione il suo stato d'animo.
Non sapevo perché suo fratello e persino Harry si ostinavano a far cose simili, vista la sua malattia...forse era dovuto dalla stupidità del biondo e dal modo in cui riusciva a trascinare con se le altre persone.
Lo dicevo spesso ad essere onesti, ma non volevo nemmeno pensarci in quel momento.
'So perché tu ti comporti così' Sussurrai.
Posai il mento sulla sua testa e Zayn sospirò, agganciando le braccia intorno al mio bacino 'E fidati che non c'è nulla di sbagliato in ciò che fai...' assicurai.
Era ciò che pensavo. Zayn stava facendo di tutto per salvare suo fratello, avevano messo su persino quel piano a dir poco pazzesco ed era normale che si sentisse protettivo nei suoi confronti.
Dopo un po', il moro mi prese i fianchi e mi spostò. Mi guidò indietro e poi si alzò, camminando verso la porta.
Lo seguii per il corridoio e potevo sentire la tensione nei suoi muscoli mentre camminava.
Sembrava dovesse affrontare qualcuno di molto più forte di lui quando, in realtà, era semplicemente suo fratello e la verità era tutta dalla sua parte.
Quando arrivò in soggiorno, sia Niall che Harry alzarono lo sguardo a lui ed entrambi rimasero ammutoliti a guardarlo.
Io mi bloccai sulla soglia della porta per non intromettermi. Era un loro discorso e non dovevo metter bocca.
Arrivò difronte al divano dove erano seduti e Niall guardò il riccio di traverso.
'Abbiamo già pochi soldi e voi li spendete per della fottuta droga' ringhiò, saettando lo sguardo fra i due.
Decisi di non commentare nemmeno mentalmente cosa stava dicendo, altrimenti un calcio sulle palle non lo schivava nemmeno lui.
Niall infatti, intervenne all'istante con un tono piuttosto disgustato. 'Detto da parte tua fa anche abbastanza ridere'.
Mi bastò ascoltarlo per capire che anche lui sapeva tutto. Lui sapeva anche i dettagli a quanto avevo sentito e soltanto ritirando fuori quel discorso mi sentii morire dentro. Abbassai lo sguardo.
'Non mi interessa' sentii da parte di Zayn, sembrava essere pronto per scoppiare di nuovo e prenderlo a pugni.
'Ah no?' Il biondo sapeva come provocarlo. Lo maledissi per tutte le volte che ci prendeva gusto.
'E allora dimmi, sai per caso che una puttana costa più di un po' di quella roba?' Il sarcasmo nella sua voce mi fece venir voglia di picchiarlo. Odiavo quel ragazzo e nonostante provassi a placare quel sentimento, era in casi simili che non potevo far a meno di disprezzarlo.
'Smettila con questa storia'. Il tono di Zayn era freddo. Era offeso e potevo scommetterci la vita.
'Perché dovrei smetterla, eh?' insisté Niall.
'Perché ne ho le palle piene!' Quando la voce di Zayn si alzò non potei far a meno di rialzare lo sguardo e di assicurarmi che non stesse già facendo una cazzata.
La rabbia si era nuovamente impossessata del suo corpo. I pugni stretti come ogni volta che voleva trattenersi a non fare qualcosa e lo sguardo inferocito verso di lui.
'Oh certo...' Niall fece un ghigno divertito e guardo Harry al suo fianco. Quest'ultimo spostava lo sguardo indecifrabile fra i suoi fratelli e non diceva una parola, soltanto, ascoltava.
Mi veniva il nervoso soltanto all'idea che lo stesse urlando, che stesse dicendo ai quattro venti ciò che Zayn aveva fatto, fregandosene del fatto che qualcuno ci fosse stato male e che Zayn, magari, non ne voleva parlare ad Harry.
'Tu cos'hai da dire?' chiese al riccio, facendogli un cenno col mento come per indurlo a dire qualcosa. 'Non ha niente da dire', si intromise Zayn con la sua solita attenzione per Harry.
'Sì invece...sa di voi due...sa tutto di cosa c'è stato!' A quelle parole non seppi se sentirmi male per Zayn o se fare qualcosa e portarlo a tacere per sempre.
Il moro indietreggiò di un passo e lo sentii aspirare col naso, come per auto controllarsi.
'Sa che state insieme e che l'hai tradita' continuò, impassibile.
E cazzo, volevo soltanto sotterrarmi per non sentirli più.
'Non l'ho tradita con...' Cercò di dire qualcosa a sua difesa...o meglio, a mia difesa, ma il biondo intervenne ancora con la sua solita arroganza.
'Fai meglio a startene zitto'.
E così fu, Zayn se ne andò da lì con un passo svelto e si diresse verso l'ingresso, senza fiatare.
Con una violenza che avevo già visto prima, si sfilò la felpa e la scaraventò a terra, prese le chiavi della sua macchina ed aprì la porta, sbattendola poi alle sue spalle.
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