Sixth Chapter - Demons
Bussarono alla porta, un particolare tonfo infranse il silenzio poco prima sorto tra le mura della mesta dimora di Watery Lane. Le donne si erano di già tutte rintanate nella sala da pranzo e avevano persino acceso il caminetto grigio in stile georgiano che era il solo a prorompere solenne nello spazio stretto, angusto e inospitale che la misera stanza donava.*
"Presto, cazzo... Signore..." la voce di John irruppe mostruosa oltre la carta da parati in crema e floreale, al di là dell'ingresso facendo tremare le tegole e i mattoni rossi ormai divenuti cinerei per via degli scarichi industriali che stranamente quel giorno avevano deciso finalmente di arrestarsi dopo innumerevoli giornate d'intenso lavoro poichè era festa anche per quei, naturalmente, si sarebbe soltanto dovuto dire.
Arthur rideva a squarciagola, solo uno non tornava all'appello poichè perdutamente stanco e deluso della vita che la stessa tanto meschina gli aveva donato. La più anziana sussultò improvvisa, le venne quasi un colpo a quella voce cavernicola e plateale.
"Polly fottutissima Gray... ci apri?" fu la volta di Arthur a canzonarla, ancora sopravviveva a quel cosiddetto "mal di trincea" che la Francia aveva loro lasciato.
Anche John era provato dai tanti, lunghi e interminabili anni di agonia ma a differenza del fratello riusciva meglio a nasconderlo. Tuttavia, Thomas era il più cambiato dei tre.
Era più scettico, distaccato. Gelido come quel pieno inverno che tanto disprezzava quanto invocava.
Cercava di mostrarsi sicuro, ecco. Quella era la prima novità a far breccia nel suo corpo esattamente come ai demoni che anch'essi da tempo lo abitavano ormai.
Eccome, come lo divoravano. Cercava di mostrarsi perdutamente ambizioso, scacchista.
Stratega ma invano o almeno secondo il suo ego ormai calcolatore e immorale, non più vivido non più innamorato di niente. Egli solo sapeva quel che nascondeva in sè dagli altri che per lui non erano altro che meri infami e anche lo stesso che tanto incolpava quanto infliggeva, i medesimi scheletri sepolti all'interno dell'armadio che custodiva se pure il suo subconscio ormai consumato dal nichilismo bellico più assoluto.
Semmai ne possedeva ancora uno data la sua mortale immortalità, morta era l'anima distrutta e afflitta, immortale era il corpo che come uno zombie brancolava nel buio e non sapeva, faceva che sapeva semplicemente perchè nel nemico quell'atteggiamento avrebbe potuto recare più fastidio ed era tutto vero, null'altro poi. Era solo guerra, attorno.
Fuori e dentro, egli stesso era guerra. Tuttora.
Eppure c'era ancora qualcosa a cui pensare, più che altro qualcuno. Si trattava di una donna ormai andata perduta, cosa che sapeva.
Conosceva tutto o almeno simulava nel farlo per farsi vedere immancabilmente alla perfezione, sempre puntuale. Ormai era onnipotente, lo era con tutti i suoi più pieni limiti.
Già poichè ignorava e spesso una cosa, misconosceva la realtà. La verità, la sua volta buona.
Questa lo era e accidenti se no. Con questo voleva dire che non l'aveva persa del tutto, almeno una gliene andava a genio e non veniva smarrita completamente nel nulla come aveva già fatto tutto il resto.
Ella sarebbe riapparsa quanto prima in città, poteva mai arrivarci? Tuttavia, avrebbe bussato persino alla sua porta e alla sala scommesse ivi adiacente, anche e addirittura al bar.
I vecchi erano tutti tornati e persino Thorne, trasformato a sua volta e forse anche in qualcosa di migliore. Era rincasato sano e salvo più di chiunque altro e per giunta con una marcia optional in più come il resto del branco.
Certamente, un po' diversa ma sempre e comunque osteggiata da una polizia più che ambulante. Adesso Freddie era un comunista, per lui la rivoluzione bolscevica era cosa assai sacra e preziosa.
Presto influenzerà la fidanzata Ada con le sue ortodosse credenze, le stesse ovvero l'una e l'altra che presto entrambe sposerà.
"Polly, eccoli loro..." irruppe Ada, Polly ed entrambe le sopracciglia sollevate, ci volle un po' per farsi nuovamente ascoltare.
"Sono arrivati!" la donna si alzò dalla poltrona dov'era accomodata a cavalcioni dopo aver dato un colpo secco sul bracciolo destro del suo solito giaciglio, si stirò la gonna e li fece entrare, era un po' tra un misto di sorrisi e contrarietà.
E Thomas? Il semplice non sentirlo le donava una certa titubanza, aumentò nel vederlo entrare.
Appariva come morto, magari anche peggio.
Scrittrici dall'Inferno:
Che ne dite invece di questo?
Quello in foto è lui guidante verso casa.
*Le baracche che vediamo nella serie tv appartengono alla seconda categoria degli slums e sono più recenti alle prime già precedentemente fabbricate però anch'esse appartengono all'incirca allo stesso periodo reale in quanto sia le une che le altre risalgono all'ultima epoca georgiana ecco perchè il camino segue quello stile. Come narra la storia moderna inglese, quale corrisponderebbe quell'era lì, è l'ultimo dei tre George a regnare ancora nell'anno dell'inagurazione, è ancora lì al trono e sono già passati ben trent'anni della sua incoronazione dato che tali abitazioni conosciute anche col nome inglese di backtobacks su strada per distinguerle da quelle su cortile che sono le più antiche sono nate ufficialmente nel 1790. Il regno dell'allora George III, gli inglesi ci tramandano, è durato ben cinquant'anni in realtà in quanto la corona è stata erta sul suo capo nel 1760 e deposta per passarla al suo successore naturalmente in punto di morte che poi è avvenuta nell'anno 1820. Qui segue l'epoca della Reggenza per poi avere la seconda epoca di regno più lunga della storia inglese in assoluto ovvero la così passata alla storia come epoca vittoriana che durò addirittura 63 anni. La prima è stata segnata dalla scorsa regina Elisabetta II terminata appena poco più di un anno fa, ella ne durò per finire 70 esatti.
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