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Capitolo 5:

Harry non aveva fatto progressi nel corso della giornata dal momento che entro il pomeriggio sarebbe venuto Il Signor Tomlinson ad insegnare. Probabilmente era un'idea stupida, era ovvio che Il Signor Tomlinson odiava Harry, ma non voleva che fosse in quel modo. Voleva provare al Signor Tomlinson che non era solo una persona GAY. Era normale e non aveva intenzione di rinunciare a tempi brevi. Si chiedeva se avesse visto passare lui in corridoio durante la scuola, ma era piuttosto sorpreso quando non lo fece. Di solito era corso dietro il Signor Tomlinson negli ultimi due giorni, ma lì non era nemmeno stato avvistato. Era ora di pranzo, e Harry afferrò un vassoio contenente lasagne e mele e acqua fredda, raggiunse Ed e Niall al loro tavolo. Niall era già a metà strada pensando a mangiare i suoi spaghetti e Ed stava mangiando una banana.

"Buongiorno ragazzi.", Harry sorrise.

"Giorno.", Ed lo guardò.

"Ehi.", disse Niall con la bocca piena.

Harry sorrise e prese un morso del suo mangiare, erano passati circa 5 inuti da qunado erano arrivati e i suoi occhi guardarono oltre la fila ancora formata davanti alla caffetteria. Guardò un faccia familiare e dopo guardò le ampie spalle dell'uomo al centro. Aveva la schiena verso Harry ma poteva vedere il solo baciargli la pelle e i lato dei capelli spazzolato. Il suo picipite era pulito e definito dalla stretta maglietta blu e bianca. Gli occhi di Harry lentamente andarono dietro le sue spalle, lungo la schiena e fissò tutti i muscoli che poteva vedere attraverso la camicia, e dopo guardò le curve del suo sedere. Non realizzò che lo stava fissando fin quando Ed svenolò le sue dita davanti ai suoi occhi.

"Cosa stai guardando? In che paese dei sogni sei?"

"Scusa, stavo solo pensando, ho bisogno di usare il bagno, tornerò.", sussurrò Harry, agitato.

Lasciò la caffetteria in fretta e prese velocemente la via per il bagno, quando sentì un forte rumore proveniente dall'angolo, fermò i suoi movimenti e si accigliò, ascoltò attentamente. Sentì delle scarpe e il rumore di un gemito. Raggiunse l'angolo e realizzò che era il nerd della scuola "Liam" si era imbattuto in Zayn e la sua crew. Prese un grosso respiro e guardò Liam mentre era chiuso in una piccola palla contro l'armadietto e Zayn gli tirò un calcio. Harry sentì salire la rabbia pensando a lui e raggiunse la punta delle dita. Bulleggiando qualcuno perchè erano gay, quello era una cosa, ma bulleggiare qualcuno solo perchè lavoravano sodo a scuola, quella era una cosa totalmente diversa. Prima che Harry potè fermarsi aprì la porta.

"Oi, cosa stai facendo?". urlò, la sua voce eccheggiò intorno ai muri.

Zayn si fermò e lo guardò, quasi aspettandosi un'insegnante ma una grande risata scappò dalle sue labbra mentre non notò nessuno oltre a quel frocio di Harry Styles. Zayn scrocciò le nocche e fece partire il cuore del ragazzo dai capelli ricci di fronte a lui. Harry guardò intensamente avanti, provando a non guardare lontano. Mostrando che non era spaventato. Stava per alzare il ragazzo, perchè, quella era la cosa giusta da fare. Sentì l'adrenalina pompargli nelle vene. Poteva essere l'unica, e probabilmente l'ultimo tentativo di lotta con Zayn ma era per una buona causa. I suoi occhi guizzarono verso Liam, che stava stringendo io suo stomaco e fisando Harry attraverso le lacrime dei suoi occhi catsani.

"Grazie.".

Harry annuì e fisso Zayn. Harry contro Zayn, Mitchelle e Oscar, Zayn e i suoi compagni erano grandi, Harry era l'unico piccolo. Era più alto di loro, ma loro avevano i muscoli.
"Cosa vuoi Styles? Non vedi che siamo occupati?"

"Si, voglio che tu ti fermi."

"Harry, va via.".

Harry fece un passo avanti, la rabbia era in ogni parte del suo corpo. Sentì i suoi piedi fermarsi e disse solo con calma la parola: "No.".

Zayn si bloccò e lo fissò. Harry sogghignò.

"Cos'hai intenzione di fare?", chiese lui.

Gli occhi di Zayn guizzarono verso Mitchelle e Oscar ed Harry prese aria mentre i due ragazzi camminarono verso di lui.

Puoi farlo. Agitati e non fermarti.

La mente di Harry gli sussurrava parole di incoraggiamento. Mitchelle provò per primo ed gli occhi di Harry si spalancarono per lo shock mentre il primo dritto collise con il suo naso, facendolo volare a terra. In quel momento, quando Harry fissò da per terra Mitchelle un sorriso di felicità farsi strada sulla sua faccia. Dato che non aveva prestato attenzione, Oscar afferrò le spalle di Harry e sbattè la sua faccia contro l'armadietto, e lo tenne lì. Prese la sua faccia, la sua intera faccia era una barbabietola rossa e le lacrime bruciarono nei suoi occhi. Capovolsero Harry e schiacciarono la sua schiena conto l'armadietto. L'armadietto era completamente incavato. Tenne i suoi occhi chiusi, provando a pensare a qualche bel posto. Aveva preso abbastanza botte per il povero ragazzo Liam. Le sue palpebre immediatamente erano piene di puro bianco mentre raddoppiò l'agonizzante dolore mentre le nocche di Zayn martellarono molto forte il suo inguine, Osar tenne le sue ginocchia alzate, causando lo scontro della testa di Hary contro l'armadietto. Un ginocchio sulla faccia e un calcio sui gioielli di famiglia. Non poteva respirare; non si era mai sentito così male. Era troppo debole per ribattere. Oscar afferrò le sue spalle e lo spinse lateralmente così cadde sulle piastrelle dure con un ceffone. La visione di Harry era sfocata, e metà della ragione era per colpa delle lacrime. Poteva vedere il contorno di Zayn e Oscar. Zayn si abbassò.

"Tu cos'hai intenzione di fare Harry? Eh? Grande uomo? Patetico.", ridacchiò Zayn, e molto per la sorpresa di Harry e assoluto disgusto.

Lo stomaco di Harry barcollò e sentì qualcuno calciare la sua testa, mentre qualcuno lavorò le sue gambe. Riusciva a vedere nero e bianco, ed era senza aria, non poteva parlare o a mala pena respirare. Era sorpreso che Niall o Ed non erano venuti a vedere se fosse tutto okay. Probabilmente nemmeno gli importava. Harry chiuse i suoi occhi e provò soltanto a pensare a qualche posto felice, ma non andava. Provava solo così tanto dolore e non sarebbe andato lontano. La sua faccia era tesa, così incredibilemente male. Sentì una voce, il suono era così forte, come un'eco dietro la sua testa. Provò ad aprire gli occhi e non poteva muoversi. Solo guardò con sguardo assente il soffitto. La voce suonava così lontana, rieccheggiando nella sua testa. Sentì delle soffici mani scuoterlo. I usoi occhi presero qualche secondo prima di muoversi lentamente verso chiunque lo stesse scuotendo. Vide un paio di occhi azzurri.

"HARRY, HARRY?!", la voce stava urlando, era come se Harry fosse sott'acqua.

Gli occhi di Harry si mossero verso le altre 3 ombre che si erano avvicinate. Poteva distinguere la forma di Ed, il Signor Tomlinson e sembrava Liam. Mentre Harry era fracassato, sentì Liam con l'opportunintà di correre in caffetterie e urlare aiuto. Poteva notare ora che Niall fosse stato il primo ad urlare ad Harry.

"Ed e Niall, andate e chiamate l'infermiera. Liam, vai anche tu con loro. Grazie molto per il tuoi aiuto e grazie per essere venuto e per averlo aiutato.", sorrise il Signor Tomlinson.

"Nessun problema.", sorrise Liam, e dopo seguì Niall ed Ed.

Il Signor Tomlinson si inginocchiò vicno all'estremamente mal concio giovane ragazzo. I lividi erano già visibili, e due occhi neri erano già gonfi. Poteva appena aprirli. Il suo naso era coperto di sangue e la sua intera faccia aveva delle chiazze di sangue per la sua faccia schiacciata contro l'armadietto. La sua maglia era insanguinata e sentì la rotula del ginoccio slogata dopo essere stata calciata forte. Louis fissò il povero ragazzo, chhe aveva le lacrime che scorrevano chiaramente sul suo viso. Notò gli occhi verdi di Harry provare a mettere a fuoco ma erano troppo bagnati. Il Signor Tomlinson mise la sua testa sulla spalla di Harry e lui emise un gemito.

MERDA.

Le mani del Signor Tomlinson si tirarono indietro e sospirò tristemente.

"Stai bene Harry?".

Harry fissò la scura figura del Signor Tomlinson e facendosi forza per parlare. Guardò la bocca di Harry aprirsi e provare a parlare.

"M-Mi fa male- così male Louis. I-Io stavo solo provando a tirare su L-Liam, aiutami S-Signor T-Tomlin-son."

"Lo so Harry, siamo qua per aiutarti ora. L'infermiera arriverà , e dopo ho intenzione di cacciare quegli stupidi ratti.".

L'infermiera tornò e iniziò a lavar la faccia di Harry con il disinfettanete e accertandosi che Harry stesse bene. Louis sparì dietro l'angolo, per andare da Zayn, Oscar e Mitchelle in fila contro il muro. Louis sentì un'assoluta rabbia farsi strada in lui e era come se si fosse formato del veleno sulla lingua.

"Ascoltami, non permetto nessun bulleggiamento in questa scuola, ne ho già abbastanza della tua merda Signor Malik, e anche per voi due, penso che siate dei bravi ragazzi, ma quando un mio studente, prova ad aiutare un'indifeso ragazzo che stavate ferendo, e dopo tu hai deciso di COLPIRE CON VIOLENZA l'inferno fuori da essi, questo la rende meglio? Questo la rende meglio cazzo?! No, non voglio vedere ancora la vostra cazzo di misera faccia ancora nella mia classe, avete capito? Non vi permetterò di studiare nella mia classe, quando francamente, nessuno di voi merita fottutamente di stare lì. Volevo che voi lo sentiste direttamente da me. Se osate, così osate toccare Harry ancora, o guardarlo con la coda dell'occhio, ti darò la tau merda con le mie stesse mani, mi hai sentito? Meglio che non lo tocchiate. Pensi che io sia solo un insegnante; ma non lo sono. Se intenche che possa perdere il mio lavoro dopo così sia, sono stanco di trattare con questi cazzo di inutili bulli come voi. Mi fai venire voglia di essere malato. Non sono spaventato di iniziare questo "Club della lotta" di tuo personale. Vi guardo: vi guarderò fottutamente stretti. Voglio parlare con le tue cazzo di chiappe in uffico perchè hai appuntamento con il preside. Ciao.", gridò a squarciagola il Signor Tomlinson e prorpio alla fine, andò nell'ufficio del preside.

Zayn, Mitchelle e Oscar fissarono il Signor Tomlinso, assolutamente terrificati e corsero nell'ufficio del preside. Preferirebbero che il preside gli avesse urlato, che questo pazzo professore. La miglior parte del discorso vuoto di Louis venne dopo. Era 150% onesto, se loro avrebbero fatto del male ad Harry,ancora, li avrebbe schiacciati in piccole polpette. Le 3 in punto, dopo che la scuola finì. Il Signor Tomlinson afferrò il suo libro e corse in infermeria e trovò Harry sul letto da solo. Gli occhi di Harry erano molto più focalizzati ora, e volarono verso di lui e il suo corpo sanguinoso, un sorriso si fece spazio sulle sue labbra. Louis sentì come se volesse piangere.

"Ho preso questo probabilemente sei troppo fuori forma per fare qualsiasi lettura per un po', non posso credere che ti abbiano fatto quello."

"Grazie per avermi visitato Signor Tomlinson."

"Va bene Harry, volevo solo controllarti, ed essere sicuro che stessi bene."

"Probabilmente non sarò in grado di venire a scuola per le prossima due settimane."

"A che ora devi andare a casa?"

"Mia mamma non finisce di lavorare prima delle 5, quindi mi viene a prendere all 5:30."

"Posso portarti a casa mia se vuoi, tua mamma può venirti a prendere lì? Mi posso prendere cura di te...", sussurrò lui.

"Penso che quella sarebbe una bella idea."

Harry chiamò sua mamma e chiese il permesso, il quale immediatamente fu d'accordo, il Signor Tomlinson trasportò letteralmente Harry nella sua macchina. Guidare per tornare a casa fu veloce, da quando Louis abitava nelle vicinarze e notò la porta aperta. Si accigliò e aprì la porta, trovò Eleanor sdraiata sul divano, guardando la televisione.

"Ehi tesoro", corse verso di lui, i suoi capelli biondo tinto rimbalzarono.

"El-Eleanor, non posso veramente passare il tempo con te oggi."

"Perchè?"

"C'era un incidente a scuola, uno studente è stato preso a pugni da dei bulli e sua mamma non poteva venirlo a prendere, così l'ho portato qui fin quando sua madre non finisce di lavorare."

"Ti posso aiutare a prenderti cure di lui.".

Lo sguardo di Louis vacillò e volle solo farla stare zitta e dirle che volevo fottutamente prendersi cura di Harry senza di lei, nessuna cosa riguardante lei. Ma era la sua ragazza, e credo, che fosse un buon pensiero.

"Andrò a prenderlo, è in macchina.", Louis soorrise e camminò fuori dalla porta, il suo sorriso instantanemante se ne andò presto quando fu fuori dalla vista di lei. Nascose la sua testa dietro la porta e sussurrò ad Harry.

"Harry, c'è un piccolo...problema?"

"Cosa?"

"Eleanor, la mia ragazza, è qui."

"Dovrei tornare a scuola, dirò a Nick di venirmi a prendere da qui."

"No, non preoccuparti, starà bene.".

Tenne la porta con la gamba e la porta automaticamente si chiuse, Camminò indietro nella casa e Harry salutò Eleanor. Louis prese posto sul divano e Harry sorrise solamente. Eleanor circondò con le braccia il collo di Louis e lui si sentì come se volesse tirarle uno schiaffo, e Harry stava pensando lo stesso.

"Vorresti giudare al McDonals e prenderci un caffè freddo tesoro?", Louis chiese ad Eleanor.

"Certo, ne vuoi uno amore?"

"Si grazie.", sussurrò Harry.

Louis camminò in cucina, prendendo ghiaccio e antidolorifici e posizionò il pacco di ghiaccio sul suo ginocchio e l'altro sul suo completamente contuso, gonfio naso.

"Prendi gli antidolorifici, ti aiuteranno.", sorrise, mentre Harry prese la piccola pilla ingogliandola.

"Harry.", Louis immediatamente guardò Harry.

Harry si girò verso Louis e notò i suoi occhi sulle sue labbra.

"Si?".

C'era silenzio e loro si stavano solo fissano l'un l'altro, Louis si avvicinò e così fece Harry, era il più lento momento che fosse mai successo. Harry fissò Louis mentre il suo bellissimo viso gentilemnte di mosse verso di lui.

"No, cosa stai facendo?", sussurrò Harry.

"M-Mi dispiace... non lo so.".

Cosa diavolo stava facendo?

Me

Eccolo qua! Scusate se ci sono degli errori ma il computer ha fatto un casino per pubblicarla e non avevo tempo per rileggerlo e controllarlo, avvisatemi se trovate qualcosa che non vi torna o altro.
️Ps. Commentate facendomi sapere cosa ne pensate!

Prossimo capitolo 20 voti e 7 commenti!

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