Capitolo 11:
I giorni seguenti, tutto ciò che Louis voleva fare era dormire. Si sentiva male, non voleva mangiare, parlare o respirare. Era abbastanza aver gettato via l'amore della sua vita, in un secondo. Era stufo. Ascoltò la sveglia andare avanti alle 5am quel mattino; non aprì gli occhi, mentre la sveglia divenne più forte e più irritabile, Louis afferrò l'orologio nero, strappò i suoi cavi con tutta la forza che aveva, e la lanciò dall'altra parte della stanza. La sentì frantumarsi, e non sarà sorpreso se facesse un foro nel muro. Anche con i suoi problemi personali e difficoltà aveva un lavoro da fare, e insegnare agli studenti, così non avrebbero buttato le loro vite come aveva fatto lui. Camminò verso il bagno e completamente immune al freddo che sentiva sotto i suoi piedi, o la fresca, aria mattutina bruciare contro la sua schiena nuda o la pelle. Ignorò il dolore nel suo petto o la martellante emicrania che aveva fracassato da ieri. Tutto ciò che pensava era come avrebbe preferito camminare davanti ad un treno piuttosto che fare qualsiasi cosa quella mattina. Si guardò allo specchio e gemmette. I suoi soliti occhi azzurri brillanti erano grigi scuri, tinti di rosso sangue e gonfi.
Mormorò a se stesso.
"Perché cazzo hai pianto per una ragazza, sei un buono a nulla."
Aprì il rubinetto e si schizzò l'acqua in faccia, provando a rimuovere alcuni orrori. Sospirò e realizzò che potrebbe essere necessario utlizzare un collirio. I suoi capelli erano un pasticcio aggrovigliati e voleva tirare fuori la scorsa notte. Dopo la litigata che aveva avuto luogo, Eleanor era tornata indietro un'ora o più tardi, e decise di prendere la maggior parte delle sue cose, senza spiccicare parola. Louis solo seduto sul divano, guardando un horror mentre tutti i usoi vestiti, mutande; effetti personali venivano trscinati duori dalla porra da lei e suo fratello. Louis scossa la sua testa, provando a non pensarci e si torlse i boxer. Azionò la docci e controllò il suo cellulare, per vedee se qualcuno gli aveva scrito, ma si disse che era fuori Harry era solo un ragazzo, un ragazzo sbagliato che aveva bisogno di un sacco di aiuto psicologico. Nessun messaggio o chiamata da Eleanor. Sbattè il cellulare sul tavolo e dopo si fece un doccia lenta prima di cambiare in un paio di jeans neri attillati, vans e maglia nera. Si gellò i capelli e applicò il collirio per ridure il rossore e gonfiore. Lavò i denti, scivolò nelle sue scarpe e afferrò i suoi file prima di lasciare la casa senza un secondo sguardo. Non faceva la sua solita routine, verificando tutte le foto di lui ed Eleanor in vacanza, una alle Barbados e l'altra in Francia, o anche un'altra a New Yerk, ma no, lei aveva preso tutto. Si prese un caffè al negozio all'angolo e lentamente guidò verso la scuola. Ormai si tratta dalle 7:15 e questo è il tempo in cui i ragazzi lentamente iniziavano ad entrare a scuola. Louis parcheggiò la macchina nello spazio riservato allo staff e camminò verso la scuola. Era nuvoloso e ancora freddo. Era esausto e sentì la sua testa martellare. Non aveva visto un dottore dopo che Nick aveva spinto la sua testa contro il cemento; probabilmente aveva una commozione celebrale o qualcosa. Louis camminò verso la classe di recitazione e prese il caffè e prese il Pnadol prima di mettere la testa sulla scrivania e svenire completamente finchè non sentì un forte rumore sul tavolo. Sbattè le palpebre un po' e notò una ragazza fissarlo.
"Dormiva Signor Tomlinson?", sussurrò lei.
"Scusa amore, sono esausto, ti puoi sedere dietro."
Louis guardò laragazza prendere posto e si alzò lentamente. I suoi occhi cercarono ogni studente prima di fare l'appello. Notò i capelli ricci di un ragazzo dietro, fissare fisso dietro di luui; la sua faccia vuota e priva di emozioni. Una volta che Louis finì di fare l'appello, disse allo studente di andare ai loro accopiamenti e guardò attentamente come Zayn e Harry ricostruirono il loro piccolo spazio.
Harry era stanco. Non aveva dormito per più di un'ora la scorsa notta. Era preoccupato su come stesse il Signor Tomlinson, o se si fosse fratturato il cranio, era preoccupato che Nick sarebbe potuto entrare attraverso la finestra e fargli del male durante la notte. La sua visioni era sfocata e giurò che era attualmente addormentato ma sentiva tutto. Quando camminò verso la stanza degli oggetti di scena, era praticamente ranicchiato nell'angolo e spinse la testa su uno dei cuscini di scena.
"Non dormi la notte o qualcos altro Harry?", sentì Zayn sussurrare.
"No, mai."
"Ti lascerò dormire questa lezione; ho un compito di inglese da scrivere durante questa lezione."
"Evviva."
Harry aveva completamente addormentato.
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"Harry?"
Harry sentì un sospiro, un leggero accento britannico.
Si accigliò e aprì gli occhi."Signor Tomlinson?", sussurrò, i suoi occhi cercavano intorno Zayn.Zayn non era lì, lo aveva lasciato.
"Hai dormito qui per tutta la giornata.", il Signor Tomlinson si sedette.
Solo dopo Harry notò l'espressione assente sul suo volto, realizzò quanto il collo fosse scoodo in quella posizioni con cui aveva dormito. Sentì il rossore sulle sue guancie. Voleva uccidere Zayn.
"Zayn doveva svegliarmi alla fine di quest'ora.", borbottò, asciugandosi gli occhi.
"Sono venuto qui e ti ho visto addormentato quando ti sono venuto a cercare, e ho detto a Zayn di andarsene solamente perchè ne avevi bisogno."
"Perchè l'hai fatto?", si accigliò.
"Perchè, posso dire che sei stressato recentemente e lo sapevo dopo averti visto questa mattina che non hai dormito, non ti biasimo."
"Non sembra che tu abbia dormito."
"Ho dormito molto poco."
"Perché Louis?"
"Ragioni personali che non posso discutere con uno studente, questo è quanto.", rise.
Nella stanza degli oggetti di scena, sembrava così piccola e compatta. Louis ovviamente prese un po' di spazio, ma Harry era nell'angolo, letteralmente. Harry lo fissò completamente impacciato, insicuro su cosa dire. Notò che Louis aveva pianto.
"Hai pianto.", disse, era una questione di fatto.
"Come lo sai?"
"Hai le borse sotto gli occhi e sembrano un po' gonfi, mia mamma era così quando si è lasciato con papà."
"Oh...", sussurrò Louis.
Louis non poteva rispondere, perchè Harry aveva letteralmente ragione. Aveva rotto con la sua ragazza.
"Hai rotto con Eleanor?"
"Si."
"E' terribile; era una brava ragazza."
"Abbiamo discusso per un sacco di cose stupide."
"Come?"
Louis non voleva che Harry si sentisse come in colpa per tutta la merda nella sua vita, così disse le prime cose che passavano per la sua mente.
"Che colore di scarpe comprare, che colore di rossetto, che deodorante dovremmo usare, quale gelato preferito e quale film guardare."
"Non è la prima volta che sento bugie Louis, voglio la verità."
"Abbiamo litigato molto sul mio essere a scuola, intorno agli studenti."
Harry si fermò, e giurò che il suo cuore cessò di battere. Fissò il pavimento per un po' di secondi solo per riprendere la respirazione normale, a condizioni stabili provò a pensare razionalmente.
"Su di me?"
Louis non poteva mentire, perchè se Harry avessse scoperto Louis gli avrebbe detto la verità, sarebbe 10 volte peggio.
"Alcune volte."
"Cosa su di me?"
"Stiamo andando un po' sul pesonale qui Harry, abbiamo discusso sul mio stare a scuola e provando ad assegnare un po' di lavoro o ieri quando Nick mi ha fatto male. Lei ha pensato...ha pensato...", Louis fissò il muro.
"Cos'ha pensato Louis?"
Non rispose, le sue mani erano strette a pugno e sembrò di stare provando a cambiare il modo di pensare. Harry rimase in silenzio e provò ad attirare la sua attenzione. Fece correre le sue dita sulla sua faccia un po' di volte e dopo Louis sospirò e guardò il giovane ragazzo.
"Lei ha pensato molte cose, e le ho detto che pensa sbagliato."
"Ma se era sbagliato, perchè vete rotto?"
"Le persone si innamorano, e dopo a volte solo smettono di esserlo, sono solo cose che succedono. Ognuno merita felicità e a volte hai una 'ragazza' o anche nel tuo caso... 'ragazzo' che ti rende infelice dopo solo non ne vale la pena. Eleanor mi ha reso davvero felice ma ho forzato me stesso ad essere in una relazione quando ho preferivo molto l'amicizia."
"Mi hai preso per un grande stupido Louis.", Harry rise.
"Cosa?"
"Sei in assoluto un totale coglione."
"Scusami!", si accigliò Louis.
"L'amavi, era chiaro come il giorno. Hai conoscoito una nuova dona, e hai realizzato che solletica la tua fantasia e hai lasciato cadere il bagaglio extra o hai realizzato che avresti preferito avere il cancro piuttosto che stare intorno a qualcuno così ridicolarmente appicicosa e qualcuno che assomigliasse ad un mucchio di bbastoncini.
"HARRY! E' estremamnte cattivo! Eleanor era veramente gentile, cortese e un bel mucchio di bastoncini."
Harry rise forte, lasciando un grande eco intorno alla stanza. Louis rise. Non avrebbe dovuto dirlo su un uomo, ma si sentiva bene. Louis guardò l'orologio e notò che fossero le 3 e mezza.
"Tua mamma si sta probabilmente chiedendo dove tu sia Signor Styles, sono già le 3 e mezza."
"Non torno a casa prima delle 4 di solito, perchè a volte cammino."
"Oh vedo."
"Niente di cui preoccuparsi, ho un sacco di tempo Signor Tomlinson, a meno che tu sia di corsa."
"Harry hai un punto nero sulle labbra."
Harry si leccò le labbra carnose ma il punto nero rimase.
"E' ancora lì."Si strofinò la bocca e se ne andò ma Louis decise di giocare ancora per un po'.
"E' ancora lì!"
"Che un mucchio di stronzate Louis! Se ho strofinato così forte le mie labbra sarebbe dovuto andarsene via."
"Non vogliamo che succeda ora.", Louis gettò la testa indietro ridendo, mentre Harry le sfregò.
"Ti sfido a toglierlo, senza usare le mani.", Harry immediatamente cambiò.
La stanza diventò completamente silenziosa, abbastanza in silezio per Louis da sentire il suo cuore martellare nelle sue orecchie.
"Harry smettila.", Louis si accigliò, anche pensando di conoscere cosa sarebbe successo se non si fosse alzato subito.
"Cosa? Ti ho fato una domanda."
"E ho detto no!", Louis si alzò, scuotendo la testa.
Si bloccò quando Harry afferrò i suoi polsi e lo spinse in avanti, le loro facce a pochi centrimetri di distanza.
"Che cazzo Harry, cosa stai facendo?!", sussurrò, osservando gli occhi verdi.
"Io...io non lo so. Sono un giovane, stupido, adolescente ragazzo gay che ha un incontrollabile voglia e pensa di aver bisogno di essere soddisfatto."
Louis inalò profondamente e sentì l'odore del dopobarba di Harry.
Perché no?
Louis andò in avanti, le sue labbra collidero con quelle piccole di Harry, le labbra più morbide in uno stato di confusione e shock, ma lentamente e infine le loro labbra si mossero in sincronia, lingue a cercarsi e corpo contro corpo e per quando malato questo fosse, Louis Tomlinson finalmente si sentì felice con se stesso, forse era il fatto che finalmente aveva rotto le regole, o forse finalmente aveva soddisfatto la sua voglia.
Me
Adoro troppo questo capitolo! Finalmente si baciano, aww che teneri, spero piaccia anche a voi!
️Ps. Passate a leggere la mia nuova storia Larry? Si chiama La mia metà oscura, sarei felice di sapere cosa ne pensate, fatemi sapere!
Capitolo interamente dedicato a Silvy, lo sai che je t'aime ahha
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