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𝟙𝟞. Una Sangria, un Bloody Mary e una Piña Colada

"Iris sei pronta?"

"Eccomi!"

La spagnola esce dalla stanza d'albergo, chiudendo la porta con un sorriso.

"Grazie che mi avete detto di sì tu e Daniel." Sorride Lando, seguendo la più grande giù per le scale e fuori dall'hotel.

"Prego, non c'era neanche bisogno di chiedere. Non è che è un appuntamento o cosa."

"Peccato." Iris fulmina l'altro non appena pronuncia quella parola. "Comunque ti sta bene il vestito."

La fotografa sorride imbarazzata e sale sul taxi pronto fuori l'entrata dell'hotel, seguita a ruota dall'inglese.

Il locale dove Daniel Ricciardo sta aspettando i due è a tema giapponese, ma moderno, predominano colori sgargianti e fosforescenti già dall'esterno. La musica è talmente forte che Iris e Lando riescono a sentirla già dal parcheggio.

"Ma buonasera." Daniel sorride, abbracciando velocemente i ragazzi e entrando dentro.

"Il primo giro lo offro io!" Si propone Iris, ricordando la faccenda del frappè, infatti l'inglese è subito d'accordo con lei.

"Bene, io prendo un bicchiere di Sangria. Un bel cocktail spagnolo per omaggiare la nostra bella fotografa!" Ride Daniel mentre guarda fisso la ragazza.

"Se andiamo di nazionalità io prendo un Bloody Mary. Inglese al cento per cento come me." Aggiunge Lando, mentre Iris alza le sopracciglia colpita dalle scelte dei ragazzi.

"E io che volevo partire con un qualcosa di analcolico... Voi due partite in quarta."

"Non preoccuparti per me, io l'alcool lo reggo bene. Non so lui, ma di me puoi fidarti." Scuote la testa l'australiano, mentre il più piccolo lo guarda male.

"Non mi sfidare. A fine serata tiriamo le somme."

"Bene." Allarga le braccia Iris, già rassegnata in partenza. "Io prendo un Piña Colada almeno è leggero. Andate a trovare il tavolo e vi raggiungo tra poco."

Due giri dopo già iniziano a vedersi i primi effetti dell'alcool. La gente nel locale è aumentata, come il volume della musica.

Lando si tira fuori dai giochi, deciso a mantenere intatta la sua dignità. Daniel è rimasto sempre uguale, sembra quasi abbia bevuto acqua fino ad ora. Iris non può definirsi nè ubriaca nè sobria, una sana via di mezzo.

"Ti ho battuto." Il pilota della Renault poggia il bicchiere vuoto sul tavolo, indicando minacciosamente l'inglese seduto di fronte a lui. "Adesso vediamo chi crolla per primo tra me e Iris."

"Considerati già vincitore, credimi." Sorride la spagnola, nel frattempo al tavolo arriva la cameriera a prendere i bicchieri vuoti sul tavolo. Come se niente fosse, lascia un bigliettino proprio davanti a Lando.

Daniel scoppia a ridere, tira gomitate e spallate al più piccolo, con fare malizioso, ma lui non riesce a fare altro che prendere il pezzettino di carta e osservarlo incredulo. Poi fa spallucce e lo infila nel taschino della camicia.

"Lando hai fatto colpo, eh?" Il più grande non riesce a smettere di ridere.

"A quanto pare..."

"Voi maschi siete incredibili." Scuote amareggiata il capo.

"Siamo incredibili, ma ognuno in modo diverso, hermosa." Punzecchia Daniel.

"Hem, ragazzi. Ma quelli non sono Rosalía e Carlos? Oppure sono io che sono un po' troppo brillo?" Domanda Lando confuso indicando il bancone dove si ordinano gli alcolici.

Gli altri due si girano di scatto. Sfortunatamente non è un effetto dell'alcool su Lando, loro sono davvero lì, ad ordinare lo stesso cocktail per entrambi.

"Vuoi andare a prendere qualcosa?" L'australiano si rivolge a Iris, notando il suo cambiamento d'umore. Non aspetta nessuna risposta e le prende il polso, trascinandola dietro di lui fino al bancone. "Lando, resta seduto, tra poco torniamo."

Lando allarga le braccia con un'espressione rilassata sulla faccia, come per rispondere "E dove diavolo vuoi che vada?"

"Carlos! Come va?" Daniel si avvicina alla coppia, battendo amichevolmente sulla spalla dello spagnolo, poi guarda la portoghese. "Ciao... Tu. Scusami ma non so il tuo nome, cara. Ero qui per offrire qualcosa a Iris, volete unirvi?"

Il pilota sfoggia uno dei suoi migliori sorrisi per completare la frase pronunciata con un'ironia spiazzante. La fotografa rimane di sasso, guarda a fondo Carlos che nel frattempo sembra quasi deluso dal fatto di vederla lì a fianco a Daniel.

"No, abbiamo già fatto, grazie. Magari più tardi. Tu sei Daniel Ricciardo, giusto? Scusami se non ti ho salutato a dovere, ma capiscimi. Per me come pilota di Formula Uno esiste solo il mio Carlos. E il mio nome è Rosalía."

Daniel ordina velocemente due shot di vodka per lui e Iris, poi torna a sorridere alla portoghese.

"Perdonami... Tu. Ho detto che non sapevo il tuo nome, non ho detto che volessi saperlo o tanto meno che mi interessasse. Buona serata, a dopo ragazzi."

L'australiano manda giù in un colpo lo shot, Iris lo imita, ancora con lo sguardo di Carlos ancorato nel suo. Lo spagnolo sbuffa leggermente quando li vede allontanarsi e tornare da Lando.

"Tu sei pazzo." Sospira Iris una volta seduta. Percepisce chiaramente l'alcool salirle pian piano fino alla testa. 

"Almeno ho fatto quello che avresti voluto fare tu. Si vede lontano un miglio che le tireresti i capelli o le butteresti addosso un drink. Io però ho fatto tutto questo con più classe, solo per te." Alza e abbassa le sopracciglia il più grande, provocando una risata spassionata da parte di Iris.

"Ho assistito a tutto da qui, ben fatto." Lando porge il pugno a Daniel, ricambiato subito.

La serata prosegue tranquillamente, con la coppia felice che non si fa vedere dopo un bel po' di tempo. Lando nota una storia messa poco prima da Rosalía, quando tornano a fare il loro ingresso nel locale lei e Carlos, tenendosi per mano.

Si muovono verso la pista da ballo, sotto gli sguardi del trio seduto al tavolino. Lando prende una bottiglietta d'acqua per smorzare leggermente la sbornia, Daniel ha preso solo un altro cocktail e poi si è deciso a smettere per fare compagnia agli altri due e Iris non si aspettava che quello shot di vodka di poco fa le salisse così tanto al cervello.

"Guarda come è brava a muovere le chiappe davanti a Carlos, quella." Dice la ragazza, poggiata sul palmo della mano a guardare l'amico e la sua ragazza al centro della pista da ballo.

"Nah, tu sei più brava a ballare scommetto." Annuisce l'australiano.

"Sì, come no. Sono un manico di scopa. Queste cose non fanno per me. Ci ho provato a andare a una scuola di ballo, con Carlos e gli altri miei amici quando eravamo più piccoli. Ero la peggiore del gruppo."

"Non credo, dai. Sei tu che pensi così, secondo me sei brava." Lando appoggia le parole dell'altro ragazzo, mentre sorseggia l'ultima goccia d'acqua.

"Dai, vieni con me. Ti faccio ballare io!" Daniel afferra la mano di Iris, che mette su un broncio per opporsi, ma senza forze per farlo davvero.

"No, dai, Daniel! Sul serio, non so ballare!"

"Invece sì che sai farlo. Andiamo su quella cazzo di pista e facciamo vedere a quella portoghese come si balla davvero! Tu sei cento volte meglio di lei, credimi!" Il ragazzo solleva la fotografa delicatamente, lei tentenna non convinta.

"Andate pure, io ancora non sono pronto. Anzi mi metto a scrivere a qualcuno." L'inglese afferra il cellullare, mentre l'australiano se la ride sotto i baffi e si dirige sulla pista da ballo tenendo Iris per mano.

Daniel si posiziona in modo da entrare nel raggio visivo della famigerata coppia, ma senza stare troppo vicino. Vuole stuzzicarli, farli rodere e ingelosire.

"Te l'ho detto che non so ballare..." ridacchia brilla Iris, poggiando la fronte sulla spalla del pilota mentre molleggia a ritmo di musica.

"Non è assolutamente vero, sei bravissima."

Daniel sorride divertito, poi ingaggia lo sguardo di Carlos che probabilmente gli ha appena visti insieme. La portoghese guarda fugacemente, poi fa finta di nulla. L'unico della coppia che sembra avere abboccato è proprio il pilota spagnolo.

"Daniel, devo tornarmi a sedere, mi gira troppo la testa, finirò per cadere e ti farò fare una figura di merda." Strascica le parole Iris, mentre l'australiano la riporta al tavolo e farla sedere.

La ragazza poggia la testa sul palmo della mano, chiudendo leggermente gli occhi. Daniel le prende un bicchiere d'acqua e glielo passa, mentre le accarezza piano la schiena.

"Scusa, colpa mia se stai così." Aggiunge poi il pilota Renault.

La fotografa sorride, poi scuote la testa e fa alza la mano sventolandola, come a dire che non importa e non deve preoccuparsi.

"Che succede? Come stai?" Carlos si avvicina ai ragazzi, che sembrano sorpresi da quell'apparizione. 

"Sta bene, sto io con lei." Afferma Daniel, lo spagnolo lo guarda di traverso.

"L'ho chiesto a lei."

"Sto bene Carlos. Sono solo un po' ubriaca, dai..." Iris chiude gli occhi sorridendo leggermente.

"L'hai fatta ubriacare tu così? Eh?" Carlos adesso si rivolge a Daniel, che alza le mani in segno di resa.

"Non l'ho mica costretta, volevamo divertirci, tutto qui."

Iris manda giù un altro sorso d'acqua, si guarda intorno per cercare Lando. Vuole andare a casa, la situazione che si sta creando non le piace affatto.

"Ci sono modi e modi per divertirsi, meno male che sei tu il più grande qui in mezzo. Non credo c'era bisogno di ridurla in questo modo." Continua a discutere lo spagnolo, poi osserva come la ragazza voglia chiamare qualcuno al cellulare, senza riuscire a capire bene chi.

"Puoi chiamare Lando? Voglio andare a dormire..." Lei guarda entrambi i ragazzi, poi l'australiano prende il suo cellullare e chiede all'altro di tornare il prima possibile.

"La riaccompagno io in hotel, tu vai con Lando." Sbuffa lo spagnolo.

"Li riaccompagno io tutti e due, tu vai con la tua ragazza." Risponde Daniel, fulminato subito dallo sguardo dell'altro.

"Certo almeno resti da solo quanto ti pare con lei e magari ci dormi anche insieme visto come l'hai ridotta. Non ci pensare nemmeno."

"Carlos." Interviene poi la fotografa. "Vattene con quella vipera di Rosalía, per piacere. Lei è la tua ragazza, stai con lei, non con me. Lasciami in pace. So badare a me stessa e sono capace di decidere con chi tornare in hotel."

In quel momento Lando torna dal bagno, saluta veloce con un gesto della mano il compagno di squadra.

"Non so come, ma sono riuscito a chiamare un taxi ed è già qui fuori. Andiamo?"

Carlos rimane di pietra, osserva Daniel che fa alzare Iris e la accompagna fuori, con Lando che li segue a ruota. Lo spagnolo serra la mascella, è su tutte le furie. Si tira indietro i capelli davanti agli occhi e torna al tavolo dalla sua ragazza, ignara della scena appena avvenuta.

Daniel riesce a portare entrambi i ragazzi alle loro stanza, Lando riesce a mettere la chiave e entrare, Iris sta combattendo con la serratura da un minuto. L'australiano sospira, apre lui la porta e la accompagna dentro. La fa sedere sul letto, mentre lui rimane in piedi in giro per la stanza.

"Potevo farcela anche da sola..." Protesta con un broncio la spagnola, l'altro le passa un bicchiere d'acqua.

"Certo, certo, come no. Poi te l'ho già detto, è anche colpa mia che stai così, quindi non me ne andrò finché non starai meglio."

"Grazie... Non credo di essermi mai ubriacata mai così tanto come oggi." Ride lei, lui si siede al suo fianco, con un sorriso divertito sul volto.

"Io sì. Mia madre mi aspettava sveglia. Quando sono rientrato e mi ha visto in quello stato, mi ha solo detto se mi serviva qualcosa e che dovevo bere dell'acqua per smaltire la sbornia. Il suo sguardo è stato allucinante." Ricciardo ridacchia, Iris fissa lo sguardo sul pavimento, con un mezzo sorriso.

"Sei fortunato ad avere ancora una mamma che ti vuole bene. Pagherei qualsiasi cosa per riaverla qui..." Abbassa lo sguardo, senza dire altro.

"Oddio, scusa io, non volevo..."

"Non potevi saperlo. Chissà cosa mi avrebbe detto se mi avesse vista in questo stato. Una delusione..." Una lacrima silenziosa esce dagli occhi di Iris, Daniel l'asciuga prontamente.

"Non è assolutamente vero. Sono sicuro che è fiera di sua figlia. Una donna forte, indipendente, che ha trovato la forza di sorridere e divertirsi di nuovo. Io non la conoscevo ma sono sicuro che sarebbe contenta di vederti così felice e spensierata. Anche se sei ubriaca."

Iris si lascia scappare una risata, poi Daniel la convince a mettersi sotto le coperte e chiudere gli occhi. Lei le prende la mano, alza lo sguardo verso di lui.

"Non fare come Carlos, per favore. Non lasciarmi sola adesso, che ho bisogno di te. Resta finché non mi addormento, per favore..."

Il pilota della Renault rimane leggermente confuso, poi annuisce e si mette in ginocchio vicino a lei, fino a quando non chiude gli occhi e prende sonno.

"Buonanotte..." le lascia un bacio sulla fronte, nel modo più leggero possibile per non svegliarla.

Nel momento in cui esce dalla stanza, anche Carlos sta uscendo da quella vicino, quella della sua ragazza.

I due si scambiano un'occhiata abbastanza eloquente, poi Daniel si dirige alle scale e se ne va senza salutarlo. Carlos aspetta che l'australiano esca definitivamente dal suo campo visivo per tornare nella sua camera.

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