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Capitolo 8- La Stella Azzurra:

L'isola era proprio come l'avevano vista sulla mappa di Coriakin: tra tutte le Isole Solitarie, era quella più bella e rigogliosa, con fitti alberi e cascate di acqua limpida.

Tuttavia, quando i fratelli Pevensie, Emily e Caspian ci si addentrarono insieme a Drinian e alcuni marinai, la trovarono silenziosa e desolata.

Si fecero strada con una torcia attraverso il cuore della foresta e, con loro grande sorpresa, trovarono una tavola imbandita di cibo che sembrava non esser stato toccato.

-Mh! Si mangia!- esclamò Tavros, mentre gli altri avanzavano.

Alla fine della tavolata, Emily sobbalzò quando illuminò tre uomini, dai folti capelli grigi, che stavano seduti immobili e circondati da radici su tutto il corpo.

Caspian si avvicinò per guardarli bene.- Respirano...- si accorse, notando che le loro barbe svolazzavano per via del loro fiato.

Emily li osservò bene.- Sono vittima di un incantesimo.-

-E' il cibo!- azzardò Caspian, ordinando ai marinai di lasciare immediatamente quello che avevano trovato sul tavolo.

Edmund, invece, vide una cosa più importante.- Caspian, le loro spade...Sono i lord!-

Emily si avvicinò di più e gli scansò i capelli dagli occhi: non solo vide che avevano lo sguardo fisso, ma riconobbe anche i loro visi.- Sì...Sono lord Revilian, lord Mavramorn e lord Argoz.-

Oltre a ciò, però, da quando erano giunti lì, Emily provava una strana sensazione.

Era la stessa che aveva provato quando aveva incontrato Aslan per la prima volta.

Caspian notò il suo sguardo.- Em, che c'è?-

Emily toccò il tavolo e chiuse gli occhi: improvvisamente, alcune immagini di Aslan si presentarono a lei.

Quel giorno al suo accampamento, la sua morte e il giorno della propria incoronazione.

Significava solo una cosa.

-Ragazzi! Le spade, presto! Questa è la Tavola di Aslan!-

Coriakin aveva ben specificato che le 7 spade dei lord dovevano essere riunite sulla Tavola di Aslan per distruggere la nebbia.

Così, Caspian ed Edmund si apprestarono a mettere insieme quelle dei lord appena trovati e quelle già in loro possesso.

Peccato ne mancasse una.

Mentre si rendevano conto di ciò, d'un tratto, il cielo notturno si illuminò di blu.

La Stella Azzura scese sulla terra, proprio vicino a loro e assunse l'aspetto di una dolce ragazza giovane, ricoperta da un'aurea blu come se fosse un angelo.

-Benvenuti viaggiatori di Narnia alla tavola di Aslan.- esordì ella, sorridendogli.- Chiunque è benvenuto alla tavola di Aslan e qui potrete rifocillarvi.- continuò e, con un sol gesto, accese delle candele sul tavolo.

-Chi siete voi?- le domandò Edmund, meravigliato.

-Io sono Lilliandil, figlia di Ramandù.-

-Siete una stella...- bofonchiò Caspian, come stregato da lei.- Siete molto bella.-

Emily sollevò un sopracciglio verso di lui.- Fratello, ricordati che il bacio magico ce l'ho io, non tu.- gli sussurrò.

-Se è fonte di distrazione per voi, io cambio aspetto...- balbettò la stella.

-No!- esclamarono contemporaneamente Edmund e Caspian ed Emily roteò gli occhi al cielo.

-Che cosa è successo a quegli uomini?- intervenne Lucy, indicando i lord.

-Quando sono arrivati su quest'isola avevano un comportamento violento l'uno verso l'altro, erano sull'orlo della pazzia e la violenza è proibita alla tavola di Aslan.- spiegò Lilliandil.

-E non si risveglieranno mai?-

-Quando tutto questo sarà finito. Ora venite, non abbiamo molto tempo.-

La stella li condusse su di un dirupo dalla quale si vedeva il mare e, poco in là, a meno di un giorno di viaggio, l'isola delle Tenebre.

-Quella è l'isola delle Tenebre e per sconfiggere il male, la vostra unica possibilità è riunire le sette spade.- aggiunse Lilliandil.

-Ma ne abbiamo trovate solo sei. Voi sapete dov'è la settima?- puntualizzò Emily.

La ragazza indicò proprio l'isola.- Lì dentro. Vi servirà un grande coraggio e un grande sacrificio.- affermò, guardando Emily dritto negli occhi.

Quel suo sguardo le gelò le vene e non capì perché avesse guardato proprio lei.

-Non perdete tempo, dovete andare.-

Caspian continuò a guardarla come se fosse un angelo.- Spero di rivedervi presto.-

Lilliand gli sorrise timidamente.- Arrivederci.- rispose, prima di volare di nuovo in cielo e ritornare alla sua forma di stella.

***

Emily la percepiva benissimo tra i marinai: paura.

Più si avvicinavano all'isola delle Tenebre e più il sole scompariva, lasciando spazio a nuvole nere e nebbia fitta.

Perfino Eustace era deciso a tornare indietro, ma Ripicì, aggrappato al suo dorso, lo convinse che dovesse trovare il coraggio dato che era un grosso drago.

-Che cosa ci sarà lì?- domandò Drinian.

-Le nostre peggiori paure.- rispose Caspian, sospirando.

Emily sentiva venirle la pelle d'oca.- E anche i nostri più oscuri desideri.-

Era riuscita a combattere la tentazione di rivedere Peter, grazie ad Aslan; perciò, ora non sapeva che cosa sarebbe successo se fosse stata messa alla prova di nuovo.

-Restate pronti.-

Sotto consiglio di Caspian, Drinian radunò tutti gli arcieri sul ponte e gli altri si andarono a preparare.

Caspian ed Edmund indossarono le armature ed Emily si mise i pugnali dietro la schiena, legati insieme dalla solita fodera.

Dietro di lei, Lucy la guardò attraverso lo specchio.- Quando avrò la tua età voglio essere proprio come te.-

Emily si voltò a guardarla, sorridendo: non era più la bambina di una volta e ormai se n'era fatta una ragione.- Quando avrai la mia età dovrai essere proprio come sei tu.- le disse, accarezzandole una spalla.- Semmai questa sarà la fine, Lucy...Sappi che sono felice di aver scoperto questo mondo con te.-

Lucy la guardò commossa.- Anche io lo sono Em, ti voglio bene.- le disse, abbracciandola.

Successivamente, Emily diede una mano ad Edmund per mettersi l'armatura: la tensione tra loro si tagliava col coltello.

-Se oggi dovesse capitare qualcosa...- esordì lei e lui si voltò a guardarla.

-Non capiterà niente: noi prenderemo la spada e metteremo fine a tutto.- affermò Edmund, con tono deciso.

-Ma se dovesse succedere qualcosa...- ripeté Emily, guardandolo negli occhi.- Perdonami...-

Edmund sospirò, abbassando lo sguardo.- No, perdonami tu. Peter è mio fratello e tu sei mia sorella, vi voglio bene. Non avrei dovuto.-

Emily gli accarezzò la guancia con un leggero sorriso e poi si avviarono insieme sul ponte, dove Caspian stava facendo un discorso di incoraggiamento.

-Amici miei, ringrazio chiunque su questo veliero abbia voluto far parte di quest'avventura. So che adesso il nemico ci metterà alla prova, ma voglio che ricordiate quanto coraggio avete avuto per arrivare fin qui. Ricordate le persone che siamo venuti a salvare, ricordate Aslan, ricordate Narnia.-

Emily guardò da lontano suo fratello e fu ammirata dalla sua fierezza: lo immaginò con una corona in testa e pensò che ci sarebbe stato benissimo.

-Per Narnia!- urlò proprio lei per prima, con il resto dell'equipaggio a seguito.

Caspian la guardò sorpreso e le sorrise quando capì che lo stesse incoraggiando.

Proprio in quel momento entrarono dentro le acque dell'isola delle Tenebre e, guardandosi intorno, Emily percepì qualcosa di strano.

Era lo stesso luogo del suo sogno, il primo che aveva fatto da quando i fratelli Pevensie erano tornati a Narnia.

Forse significava qualcosa.

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