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Capitolo 6

POV Laurel

Basta, era giunto il momento di dirglielo!
Dopo mesi e mesi che nascondevamo la nostra relazione avevo deciso che era il momento di farla venire a galla, così quel pomeriggio andai a casa di Ricardo per dirglielo.

O meglio, quella era la mia intenzione, le sue erano leggermente differenti, dato che appena entrai mi saltò addosso baciandomi con forza.
-Ric…- tentai di dire ma venni zittita dalle sue labbra.
-Shh, dopo; mi sei mancata in questi giorni- disse baciandomi.
Insomma, riuscii a parlargli solo dopo qualche ora.

-Wow, devo esserti mancata davvero molto per comportarti così- dissi accoccolandomi a lui.
-Molto- disse circondandomi con le sue braccia e dandomi un bacio sulla testa.
-Ascolta, volevo parlarti-.

-A proposito di cosa?- mi chiese.
-Sul voler rivelare agli altri la nostra relazione… Sono pronta a farlo-.
Lo sentii irrigidirsi, la sua presa da delicata divenne più potente.

-Tutto bene? Era quello che volevamo no? Farci riconoscere come coppia-.
In un lampo mi ritrovai schiacciata tra il letto e il suo corpo: il volto si era fatto molto serio.

,-Ecco cariña, il punto è che non posso farmi vedere dalle persone, capisci?-.
-Perché?- chiesi deglutendo, quel tono non mi piaceva affatto.
-Perché mi denuncerebbero subito sapendo quello che faccio per sopravvivere- si alzò -Vestiti e vieni con me-.

Dato il suo tono deciso e serio decisi di non ribattere e feci come mi aveva chiesto.
Scendemmo in garage e salii in macchina con lui, il quale guidò fino ad un magazzino fuori città.
-Che ci facciamo qui?- chiesi una volta che entrammo.

In risposta lui mi fece scendere dall’auto ed entrammo in una sala del magazzino; rimasi a bocca aperta: c’erano armi ovunque, in quantità industriale.
Stavo per voltarmi, quando sentii qualcosa sulla schiena, probabilmente un’arma.

-Vai avanti e non fare mosse brusche, ok?- disse la voce di Ricardo al mio orecchio.
Annuii e mi condusse in un’altra stanza dove mi fece sedere su un divanetto di fronte a lui.
-C…Cosa vuoi?- dissi fissandolo.
-Credi che io non sappia chi sei? Black Siren, la doppelganger di Laurel Lance da Terra-2, aiutante di colui che si fa chiamare Green Arrow-.

Sussultai: come diavolo faceva a sapere tutte quelle cose?!
-Ti tengo d’occhio da un bel po’ sai? È bastato poco e sei caduta dritta dritta nella mia rete- disse avvicinandosi a me.
Feci per colpirlo, ma i suoi uomini mi tennero ferma.

-Dunque, tu non vuoi che i tuoi amici si facciano del male dico bene?- sorrise, accarezzandomi una guancia -Fai quello che voglio io e a nessuno verrà fatto del male, soprattutto a quello che dovrebbe essere “tuo padre”-.

A quella parola sussultai. Accidenti, non potevo fare altro che accettare!
Sospirai: -Cosa devo fare?-.
Lui sorrise: -Così iniziamo a ragionare-.

Qualche ora dopo tornai al covo e cercai di essere il meno scioccata possibile.
Una volta arrivata vi trovai Oliver, da solo e sembrava abbastanza scosso.
-Che è successo?- chiesi avvicinandomi.

-Felicity mi ha tradito- disse semplicemente.
-Cosa?! Davvero?-.
Mi sedetti di fronte a lui, pronta ad ascoltarlo.

-L’ho vista baciare un altro; quando stasera l’ho incontrata qui l’ho affrontata e abbiamo litigato di brutto. Se n’è andata dicendo che era stanca di tutto questo-.
-Oh… Mi dispiace davvero molto!- dissi abbracciandolo.

Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto, immobili e in silenzio.
-Hai lo stesso profumo di Laurel- disse sussurrando.
Sorrisi: non avevo mai riflettuto su quanto potesse essere difficile per lui vedermi ogni volta.

Quella sera tornai a casa e, dato che era abbastanza presto, iniziai a cucinare qualcosa per cena.
“Mio padre” tornò un’oretta più tardi, quando la pasta era quasi pronta.
-Mmm, che buon profumo!- disse entrando in cucina.

-Visto che sono tornata presto ho pensato di cucinare qualcosa-.
Quella sera, a tavola, chiacchierammo tranquillamente del più e del meno.
-Quindi Sara è partita di nuovo?-.
-Già e non sa quando tornerà- disse lui.

Meno male, una persona in meno a cui nascondere la verità!
-Ascolta… Ho una richiesta da farti- dissi.
-Sarebbe?-.

-Hai ancora qualche libro di scuola di Laurel? Visto che devo fingere di essere lei vorrei avere le sue stesse conoscenze-.
Ovviamente non potevo dirgli che quei libri mi servivano per il piano di Ricardo.
-Ma certo! Devo averli in soffitta da qualche parte, domani li cerco!- disse entusiasta.

Sorrisi e continuammo la cena in tutta tranquillità.
O almeno così sembrava.

Note:
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊
Bye

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