Capitolo 14
POV Laurel
In quelle ultime settimane era successo di tutto! Dove comincio?
Thea aveva rivelato a Oliver di aspettare un figlio, quest’ultimo aveva dato di matto e se non fosse stato per Sara ora avremmo un detective in meno.
Io avevo detto agli altri che di avrei sposato Ricardo e anche in quel caso era scoppiato un casino assurdo.
Ciliegina sulla torta: Felicity e Oliver avevano divorziato.
Nell’aria si respirava una tensione altissima, ognuno aveva paura a parlare.
Erano passati mesi e la situazione ritornò rilassata alla nascita del bambino… o meglio, della bambina.
Si chiamava Isabelle ed era uguale a sua madre.
Io e Sara eravamo al settimo cielo, avremmo avuto un’altra sorella!
-Oddio è bellissima- disse Sara quando Thea fu libera di uscire dall’ospedale con la piccola: era a casa di “mio padre”, dove avevano deciso che sarebbe cresciuta la piccola.
-Già. È fortunata, ha due sorelle fantastiche- disse lei.
Sorrisi: non ero pienamente sua sorella, si può dire “sorellastra proveniente da un’altra Terra”, ma a me stava bene anche così.
-Tra poco c’è un matrimonio se non sbaglio- disse Sara guardandomi.
Era vero, pochi giorni e mi sarei sposata. Gli altri non amavano Ricardo come me, ma almeno alla fine si erano rassegnati al fatto che io lo amavo e lui amava me.
Certo, sposare un ex-vertice della criminalità sarebbe stato rischioso, ma ero pronta a tutto pur di stare con lui.
-Sei nervosa?- mi chiese Thea.
-Molto, non immagini quanto! Ho paura che possa succedere qualcosa durante la cerimonia-.
Henry aveva provato altre volte a colpire Ricardo, diventato ormai potenziale nemico.
-Vedrai che andrà tutto bene-.
-Beh all’ultimo matrimonio celebrato abbiamo avuto solo un’invasione nazista, cosa vuoi che sia!- disse Sara e scoppiammo a ridere.
Il fatidico giorno arrivò in un poco tempo, neanche me ne accorsi.
Avevamo deciso di sposarci in spiaggia, con una cerimonia semplice e intima che non avrebbe attirato troppo l’attenzione.
-Oddio sei bellissima!- disse Thea vedendomi con l’abito da sposa.
-Grazie- dissi sorridendo e muovendo le mani, nervosa.
-Dov’è la mia bambina?- disse “mio padre” avvicinandosi.
Era commosso, come se fossi stata veramente sua figlia.
-Sono contento che tu abbia trovato qualcuno che ti renda felice. Spero solo che non ti esponga ad ulteriori pericoli-.
-So cavarmela-.
-Non lo metto in dubbio. Andiamo?-.
Annuii e iniziammo a camminare.
Più mi avvicinavo al mio futuro marito più dimenticavo tutta l’ansia e l’agitazione.
Nella mia mente ripercorrevo tutti i momenti che avevamo passato insieme, dal nostro primo incontro in quel bar al giorno in cui mi aveva chiesto di sposarlo di fronte al Colosseo.
-Vi dichiaro marito e moglie- disse il celebrante e lo baciai, al settimo cielo.
Quel bacio era perfetto, conteneva ogni singolo grammo dell’amore che provavamo l’uno per l’altra.
Tuttavia, quel paradiso finì: sentimmo degli spari e delle urla.
Ci staccammo e vidimo gli uomini di Henry farsi largo tra la folla che scappava terrorizzata.
-Non permetterò che rovinino questo giorno!- disse Ricardo -Vai a ripararti, ci pensiamo noi qui- e gli altri annuirono.
-Ok- dissi e corsi via, sapevo che era inutile discutere con lui.
Mi ero allontanata dagli altri e sentivo che qualcuno mi stava seguendo.
Un proiettile mi passò a pochi centimetri dal viso: mi bloccai e mi voltai, trovando Henry che ghignava.
-Abbiamo un conti in sospeso- disse avvicinandosi -Diaz merita di soffrire dopo averci voltato le spalle e quale modo migliore se non togliergli la cosa che ama di più al mondo?-.
Rise, avvicinandosi sempre di più. -Bye bye- disse e sparò.
Urlai.
****
POV Ricardo
L’urlo di Laurel riecheggiò fino a me e capii che doveva essere nei guai.
Mi liberai in fretta dell’uomo contro cui stavo lottando e raggiunsi il luogo da dove proveniva il suono.
Quando arrivai trovai una scena inaspettata: Henry era a terra contro la parete, una chiazza di sangue sotto la testa; Laurel stava di fronte, con il fiatone.
-Stai bene?- chiesi correndo da lei.
-Sì. È finita- disse e la abbracciai.
Avevo appena rischiato di perderla per sempre, così la strinsi per potermi ricordare ogni singolo dettaglio di lei.
Tornammo dagli altri e per fortuna nessuno era stato ferito.
-Una volta i nazisti, ora questo. Riusciremo mai a fare un matrimonio tranquillo?- chiese Sara e scoppiammo tutti a ridere, facendo sbollire la tensione.
Il resto della cerimonia proseguì tranquillo, esattamente come lo avevamo organizzato.
Mentre ballavamo a fine cerimonia la guardai: ancora non capivo cosa avevo fatto per meritarmi una donna così bella, sapevo solo che non l’avrei lasciata per nulla al mondo.
Note:
Siamo giunti alla fine! Spero vi abbia tenuto compagnia e ringrazio chi ha letto, votato, commentato e anche chi lo farà in futuro!
Bye
Vi lascio qui un'immagine dell'abito di Laurel💖
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