Capitolo 1
POV Laurel
Le sirene risuonavano in lontananza mentre cominciavo a correre lungo le strade deserte della periferia.
Correvo, correvo e correvo senza fermarmi neanche per prendere fiato in modo che non potessero raggiungermi.
Quando il suono delle auto della polizia si allontanò rallentai la corsa e mi diressi al mio nascondiglio; certo, un magazzino abbandonato al porto non era proprio un nascondiglio perfetto, ma almeno avevamo un posto dove stare.
-Eccola che torna! Com’è il bottino stasera?- disse James appena entrai nell’edificio.
-Il solito, un paio di gioiellerie avranno una sorpresa domani- dissi ghignando -Come sempre una parte è mia- dissi prendendo alcuni gioielli: avrei fatto passare qualche settimana, dopodichè sarei andata a venderli e avrei guadagnato qualcosa.
Era l’unico modo che avevo per sopravvivere da quando mio padre era morto.
-Ovviamente- disse avvicinandosi -Resti qui stasera?-.
Sorrisi e bloccai le sue mani che si stavano avventurando lungo i miei fianchi.
-Più tardi, c’è una cosa che devo fare prima-.
-Vai ancora a trovare il tuo vecchio? Sono passati anni ormai!- disse James mentre mi dirigevo all’uscita.
-È mio padre, non sarà mai troppo tardi per andare da lui-.
Chiusi la porta e mi avventurai nella città ormai completamente deserta data la tarda ora.
Arrivai al cimitero deserto e mi avvicinai alla sua tomba: nonostante fossero passati anni da quel maledetto tredicesimo compleanno mi mancava ancora tantissimo.
-Cosa fai qui tutta sola?- disse una voce alle mie spalle: Zoom.
Lo conoscevo molto bene, sapevo che chiunque si trovasse di fronte a lui non faceva una bella fine.
-Cosa vuoi?- dissi sull’attenti.
-Vuoi guadagnare qualcosa? Ho bisogno che tu faccia una cosa per me- disse ghignando.
-Sarebbe?-.
-Dovresti aiutarmi ad uccidere una persona-.
Uccidere? Come sarebbe uccidere?
-Ecco… Un conto è commettere dei furti, un conto uccidere…-.
-Stai per caso rifiutando?- chiese ed io annuii.
L’ultima cosa che ricordo è un lampo di luce e poi il nulla.
Ripresi pian piano i sensi e da quel che percepivo ero sdraiata a letto; aprii gli occhi, scoprendo di essere in una stanza identica alla mia.
-Oh bene, sei sveglia!-.
Accanto a me c’era un uomo identico a mio padre… O era lui?
-Papà?- chiesi guardandolo -Non capisco, sei morto anni fa-.
-Che intendi? Io soni sempre stato qui- poi sembrò riflettere su qualcosa -Aspetta: non sarai una doppelganger di mia figlia?-.
-Io sono di Terra-2 da quanto ne so-.
Sospirò, borbottando qualcosa come “Era troppo bello per essere vero”.
-Beh posso anche andarmene, penso di essere di troppo- dissi e feci per alzarmi.
-No, non sei di troppo! E poi al momento non c’è modo di farti tornare sulla tua Terra-.
Cosa voleva dire? Che ero bloccata in quel posto identico a casa mia?
-Non sarà facile, ma puoi provare a vivere qui-.
Annuii, in effetti non aveva tutti i torti…
-Ok, ma… non so se sono come la Laurel di questa Terra e non posso promettere di essere come lei-.
-Non preoccuparti. Forza, mettiti qualcosa di pulito che sta per arrivare Oliver-.
Un brivido percorse la mia schiena: avrei dovuto sposare lui se non fosse morto in un naufragio qualche anno prima.
Oh mio Dio, era esattamente la sua copia! Forse l’atteggiamento era leggermente diverso, ma uno che non era a conoscenza della verità non avrebbe mai capito che non erano la stessa persona.
-Sei…-.
-Uguale? Già-.
-Beh spero starai bene qui- disse sorridendo -Intanto cerchiamo di capire perché sei qui-.
Annuii. Forse non era male come vita, ma fino a quanto avrei potuto resistere prima che il mio lato malvagio tornasse a galla?
Note:
È la prima volta che scrivo una fanfiction su di lei, spero vi piaccia!
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊
Bye
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