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Love-Bite

3 anni prima

Un raggio di sole gli accarezzava la schiena mentre, capelli scompigliati e viso stranamente tenero, dormiva avvolto solo a metà nella coperta di un letto non suo.
Aveva qualcosa di angelico, una certa perfezione che da sveglio non ero mai riuscita a disegnargli addosso.
Il petto gli si alzava ed abbassava con lentezza, nascosto in un maglione troppo largo per appartenergli.
Era il primo giorno del nuovo anno ed io, che non avevo potuto sopportare l'idea di non passare il Capodanno con lui, avevo deciso di fargli una sorpresa e di farmi trovare lì al suo risveglio.
Così avevo svegliato Chloe poco dopo le dieci ed insieme ci eravamo imbucate a casa di un assonnato e irritante Seth, il quale però sembrava avere sulla mia amica un effetto completamente diverso.
Appena entrate la ragazza l'aveva infatti subito abbracciato e stretto a sé, invitandomi a fare lo stesso con Derek che dormiva al piano di sopra e non era stato minimamente toccato dal rumore del campanello.
Ed io, che non vedevo l'ora di recuperare la notte persa, avevo seguito il consiglio alla lettera.
Così mi trovavo lì, ai piedi del letto matrimoniale che il mio ragazzo aveva condiviso con il suo migliore amico, decidendo quale fosse il modo migliore per augurargli un buongiorno.
Iniziai sedendomi sul bordo del letto ed abbracciandolo da dietro, cominciando poi a baciargli lentamente il collo.
Si svegliò subito, lo percepii dal modo in cui il suo corpo si adagiò contro il mio e le sue mani corsero a stringere le mie dita.
<< Buon anno, fidanzato >> sussurrai al suo orecchio, divertita ed emozionata da quell'ultima parola con cui ancora non mi ero abituata a definirlo.
<< Mmh..>> mormorò lui, voltandosi in modo che le sue labbra potessero incontrare le mie.
<< Non ci si potrebbe svegliare così tutti i giorni? >>
Ridacchiai, approfondendo poi il bacio in maniera insolitamente intraprendente.
Era una sensazione strana, nuova, la consapevolezza di aver perso un momento importante con lui e di volerlo recuperare a tutti i costi.
Tanto che, fregandomene altamente di chiunque avrebbe potuto varcare la soglia di quella camera, lasciai che le sue mani mi facessero sedere a cavalcioni sul suo corpo ancora disteso, piegandosi poi in avanti a baciarlo ancora mentre lui prendeva invece ad accarezzarmi le cosce coperte soltanto da un paio di leggere calze.
Sentivo la sua erezione premere palesemente contro la mia intimità e d'improvviso si fece spazio dentro di me il pensiero della nostra prima volta, così come la solita conseguente paura che per lui non fosse stata abbastanza.
Volevo che avesse un bel ricordo del sesso con me.
Volevo che mi desiderasse come io in quel momento volevo disperatamente lui.
Così portai le mani sotto al suo maglione per alzarlo, ma d'improvviso Derek mi bloccò senza un apparente motivo.
Lo guardai stranita.
<< Non possiamo >> sussurrò lui sulle mie labbra, schioccandomi un bacio veloce << L'intera squadra ha dormito qui e potrebbero entrare da un momento all'altro >>
Continuai a guardarlo senza comprendere, mentre mi lasciava scivolare via dal suo corpo e si alzava in piedi, sistemandosi quell'improvvisato pigiama troppo largo per il suo corpo magro.
Dovette accorgersi della mia sensazione, tanto che mi abbracciò da dietro baciandomi sensualmente l'angolo tra il collo e l'orecchio, uno dei miei peggiori punti deboli.
<< Non sai cosa vorrei farti in questo momento >> disse, lasciando intanto che una delle sue mani mi palpasse vogliosamente il sedere.
E allora perché non lo faceva?
<< Ma non sopporto che qualcuno possa entrare e vederti nuda >> continuò poi << Mi fa impazzire anche solo l'ipotesi >>
Avrei voluto dirgli che avremmo semplicemente potuto chiudere la porta a chiave, ma non volevo sembrargli una disperata ninfomane.
Forse aveva i suoi motivi per non volermi toccare.
Forse ero troppo paranoica a non credere alle sue parole.
O, forse, il mio intuito aveva ragione e basta.

*

La cucina di casa Cooper aveva uno strano potere camaleontico, perfetta location per ritagliarsi un po' di privacy durante una festa ma anche ideale per una colazione tra amici, proprio come quella a cui quella mattina stavamo mirando.
C'erano all'incirca sette membri della squadra, Derek e Seth esclusi, tutti troppo in preda ai postumi della sbornia per muovere anche solo un dito e che se ne stavano quindi seduti ad aspettare che noialtri preparassimo loro qualcosa da mangiare.
Ma si dava il caso che anche Chloe e il suo pseudo-viscido-odioso-ragazzo fossero troppo impegnati: lui a a palparle senza pudore il seno, lei a preoccuparsi che gli altri non ci facessero troppo caso.
Così toccava a me e Derek cercare di mettere in piedi una colazione decente, io addetta al cappuccino e lui al cercare dei maledetti toast nella gigantesca credenza.
<< Mi sa che non ci arrivo lassù >> si lamentò d'un tratto, nonostante il piano da raggiungere non fosse poi così alto.
<< Allungati di più, su! >> lo spronai quindi, continuando a non capire a cosa fosse dovuto quel suo atteggiamento così strano.
Non lo vidi compiere quell'azione, troppo concentrata al trovare il giusto equilibrio tra latte e caffè nelle tazze, ma sentii chiaramente la voce di un suo compagno di squadra esclamare quella frase.
Lo sentirono tutti.
<< Ehi Atwood, siete già passati alla fase dei succhiotti? >>
Ashton rise, così come tutti gli altri, mentre Chloe si lasciava andare ad un sorrisetto imbarazzato per essere appena stata messa al corrente della vita sessuale della sua migliore amica.
Ma quel marchio sulla sua pelle non era mio.
<< Quale succhiotto? >> domandai infatti, tentando di nascondere la tensione che soltanto le mie dita tremanti avrebbero potuto tradire.
Derek fece per dire qualcosa, ma la voce di Ashton lo interruppe ancora.
<< Quello che ha sulla vita >> mi rispose malizioso << Alla faccia della brava ragazza! >>
Derek s'irrigidì in maniera quasi spettrale, ma non osavo immaginare quale dovesse invece essere il mio aspetto.
Probabilmente m'ero come impietrita tutt'ad un tratto, perché il suo amico mi guardò stranito e si dispiacque quasi di avermi apostrofata in quel modo.
<< Ehi Allegra, scusami >> si affrettò a dire << Non volevo offenderti e...>>
<< E sta zitto, cazzo! >> sbottò Derek, cercando invano di incontrare il mio sguardo.
Ma tutto ciò che volevo vedere era quel dannato succhiotto.
Così mi avvicinai a lui quel poco che bastava per sollevargli il largo maglione, scoprendo una larga macchia tra il rosso e il violaceo proprio là dove iniziava il bordo dei suoi boxer.
E non so dire come mi sentii, ma non a caso non dissi alcuna parola.
<< Ally...>> provò invece a dirmi lui, ma al solo sentirlo parlare corsi fuori in giardino, troppo sconvolta per voler stare ad ascoltare le sue bugie.
Mi corse dietro, com'era prevedibile che facesse, mentre dentro la cucina cominciavano discussioni che non avevo interesse ad origliare.
<< Allegra, fammi spiegare! >> esclamò lui camminando esattamente i miei stessi passi.
Ma io continuavo a non rispondergli, troppo chiusa in me stessa per potermi aprire a quel dolore.
Quel succhiotto non era mio.
Mi aveva tradita.
<< Fermati >> continuò, prendendomi il polso con una mano e facendomi ritrarre come dalla peggiore delle violazioni.
<< Almeno ascoltami, dammi modo di  parlare >>
Ed avevo intenzione di camminare ancora più lontano, la mente persa tra le nuvole per non dover affrontare quella situazione, ma una brutta storta della caviglia mi buttò a terra facendomi ritornare alla realtà.
Cominciai a piangere e sono certa che non fu per il lieve trauma fisico.
Piansi ma sommessamente, senza dargli la soddisfazione di sentirmi singhiozzare per lui.
O almeno, non da subito.
<< Ally...>> si accovacciò e mi porse una mano per aiutarmi a tornare in piedi, ma guardai le sue dita con tanto odio che alla fine le ritrasse.
Restò però piegato per essere alla mia stessa altezza e, imperterrito, sentì di avere finalmente modo di parlarmi.
Non potevo più scappare.
<< Ero incazzato ieri sera >> cominciò quella sciocca arringa di difesa << Avrei voluto stare con te, ma tu non c'eri ed io ero così incazzato  che ho iniziato a bere e fumare senza controllo >>
Piangevo ancora, ma ascoltavo anche.
Riluttante e schifata, ascoltavo.
<< E poi abbiamo iniziato a fare quegli stupidi giochi da festa>>
Li ricordavo bene, quegli stupidi giochi: anni dopo, proprio a causa di uno di quelli, sarei finita nuovamente a letto con lui.
Ma questo allora non potevo saperlo.
A quel tempo sapevo solo di odiarli e di temerli con tutta me stessa.
<< Non ho scopato con nessuna, te lo giuro >> ci tenne a mettere in chiaro prima di poter proseguire con quel racconto.
<< Era il mio turno ed ho scelto verità >>
Lo guardai accigliata.
<< Non mi interessano tutti i dettagli, Derek >>
Ed era vero.
Non m'interessava capire il come, volevo soltanto sapere il cosa.
<< No, invece è importante che tu sappia tutto >> si impuntò, ricominciando poi a blaterare << Mi hanno chiesto chi mi sarei portato a letto tra tutte le ragazze del cerchio ed io ho indicato questa tipa senza darci troppo peso, così per stare al gioco >>
Per stare al gioco. Certo.
Non ti piaceva il suo aspetto, le sue tette sicuramente enormi, il suo sedere perfetto e le sue labbra carnose.
L'hai scelta solo per stare al gioco.
<< Poi il giro è continuato ed è arrivato il turno della ragazza >> sentivo che stava finalmente per entrare nel vivo << E beh, il suo pegno era di restare con me per cinque minuti nella camera di Seth >>
Un singhiozzo.
Non volevo sentire più niente.
Provai ad alzarmi, ma il dolore alla caviglia era così forte da non lasciarmi troppa libertà.
E allora pensai che forse il mio corpo stesse solo palesando che, nel profondo del mio inconscio, io non volevo andare via di lì.
Dannata masochista.
<< Siamo saliti in camera e lei voleva fare sesso >> continuò, ricordando la scena fin troppo bene per aver poco prima dichiarato di essere sbronzo e fatto << Le ho detto di no, che avevo una ragazza, ma lei allora ha iniziato a sbottonarmi i pantaloni e...>>
<< Basta! >>
Il silenzio.
Avevo gridato così forte da zittire perfino il mio dolore.
Derek puntò il suo sguardo nel mio, così pieno di lacrime da non scorgere neppure più le iridi.
<< Non abbiamo scopato, Allegra >> scandì, essendo poi subito dopo costretto ad aggiungere << Ma lei ha iniziato a toccarmi ed io ho perso il controllo, così mi ha fatto un pompino >>
Chiusi gli occhi, portandomi poi le mani sulle orecchie.
Basta.
<< Ti giuro che appena ho riacquistato lucidità l'ho mandata via, non c'è stato altro >> provò ancora a dire, ma ormai avevo smesso di ascoltare.
Avevo smesso di vederlo.
Avevo smesso di fidarmi di lui.
Ma, per quanto volessi, non avevo smesso di provare a quei dannati sentimenti.
Anzi, fu solo in quel momento, mentre piangevo per lui e desideravo che sparisse...
In quel momento capii che avevo già iniziato ad amarlo.

Oggi

Derek mi guarda come se stesse per sganciare una bomba altrimenti incontenibile.
<< Ricordi... >> comincia, lo sguardo fisso nel mio << Ricordi quando ti ho tradita, quel Capodanno di tre anni fa? >>
Una piccola crepa dentro di me sembra aprirsi di nuovo, nonostante la grandissima quantità di amore e di tempo che era apparentemente riuscita a tenerla cucita.
Non può parlare di questo.
Non adesso, non dopo quello che gli ho fatto io.
Non mentre sto aspettando di sapere che cosa c'entri Josh in tutto questo.
<< Dove vuoi arrivare? >>
Il biondo accanto a me sembra quasi paralizzato, impossibilitato a dire qualsiasi cosa perché, grazie a quel segreto, Derek pare averlo in pugno.
<< Te lo ricordi? ?>
Annuisco evitando qualsiasi parola, proprio come feci quel giorno.
Ci vollero giorni per metabolizzare la cosa, settimane per riprendermi, mesi per tornare con lui ed anni perché il mio amore fosse nuovamente accompagnato dalla fiducia.
Ma Josh non ha niente a che fare con tutto quello che io e Derek abbiamo passato.
L'ho conosciuto da pochissimo, quando lui neppure sapeva chi io fossi se non per sentito dire.
"E così sei la famosa ragazza di Derek Atwood!" mi ha infatti detto il primo giorno, niente che possa collegarlo a quell'evento di tre anni fa.
<< Sono stanca, Derek >> sbotto quindi << Parla! >>
E non mi rendo conto che questa è effettivamente la conversazione più lunga e pseudo civile che io e il mio ex ragazzo condividiamo da quando ci siamo rincontrati.
<< Durante le prime settimane ho tentato di tutto per farmi perdonare, ma tu neppure volevi ascoltarmi >> riassume, lui che ha l'innato dono di rendere qualsiasi cosa una narrazione << E poi, esattamente un mese dopo, sei venuta ad una festa organizzata da Seth, ricordi? >>
Certo che me lo ricordo.
Sam, Chloe e Lea mi ci avevano praticamente trascinata.
<< E quindi? >>
Respira pesantemente e poi...
<< E quindi, quella sera hai conosciuto Josh >>
...Boom.

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