Getting Used To
Tre anni prima
<< Dici sul serio? >>
Annuii, sorridendo sorniona come non riuscivo a non fare da una settimana a quella parte.
Era circa la settantesima volta che raccontavo alle mie amiche della storia del bagno degli inservienti eppure, ogni volta, ero sempre in grado di aggiungere nuovi dettagli per rendere la storia più interessante e da batticuore.
L'odore dei suoi capelli che solleticavano il mio collo, il sapore della sigaretta che doveva aver fumato da poco, il calore delle sue mani appoggiate sui miei fianchi lasciati leggermente scoperti dalla maglietta che indossavo.
E la richiesta di amicizia che mi aveva inviato il giorno successivo, e il primo like ad una mia vecchia foto del profilo, e le volte in cui incrociavo il suo sguardo per i corridoi e tutte quelle cose che una ragazzina non riesce a non notare quando sta vivendo la prima vera cotta della sua vita.
Fortunatamente le mie amiche, che avevano come me molta poca esperienza in quel campo, non si stancavano mai di stare a sentire quei romantici deliri, compresa Sam che, per quanto potesse sembrare acida e maschiaccio, era in realtà particolarmente empatica con le storie d'amore.
Quel pomeriggio in particolare ci trovavamo tutte e quattro nello spogliatoio della scuola ed indossavamo gonnellini corti e top con la pancia scoperta, pronte a sostenere per la prima volta il provino per la squadra delle cheerleader.
L'idea, manco a dirlo, era stata di Lea, la mia pazza migliore amica sempre pronta a voler fare qualsiasi cosa per cercare di lasciarci alle spalle la nostra immagine di novelline ed inserirci nell'ambiente dei più popolari.
Io e le altre c'eravamo rifiutate all'istante, Sam troppo poco femminile per ballare mezza nuda ed io e Chloe troppo timide anche solo per pensare ad una cosa del genere eppure, non avevo neppure capito bene come, Lea era comunque riuscita a trascinarci tutte e tre lì, in quell'enorme palestra, pronte a metterci in ridicolo.
Tra un racconto e un altro entrammo dunque in palestra, io che speravo con tutta me stessa che Derek fosse stato cacciato dalla squadra, che avesse un impegno, un mal di testa...insomma, tutto pur di non farmi vedere da lui in quelle condizioni, tutto pur di non mettermi in ridicolo più di quanto il mio improvviso arrossire ogni volta che mi guardava non facesse già.
E invece, manco a dirlo, lui era esattamente lì.
Non stava facendo alcun allenamento, ma era anzi in piedi di fronte al tavolo delle capo cheerleader, le mani poggiate sulle cosce della ragazza là seduta, una meravigliosa moretta dai capelli corti e liscissimi.
Parlavano come se si conoscessero da chissà quanto tempo e lei si lasciava ripetutamente andare a risate sguaiate mentre lui, che ancora non toglieva le dita da quelle lunghe gambe perfette, sembrava perfettamente a suo agio nonostante si trattasse palesemente di una ragazza più grande.
<< Quello è lui? >> mi domandò Sam mentre ci mettevamo in fila davanti al tavolo.
Era girato di spalle e non era dunque così ovvio che si trattasse di Derek, non per chi - a differenza mia - non conoscesse ormai a memoria il modo in cui le punte dei suoi capelli gli solleticavano la nuca e la curva delle sue spalle si ammorbidiva quando respirava.
Annuii, continuando a guardare quella scena che mi infastidiva molto più del dovuto.
E Lea, che sempre stata pronta a capirmi senza che neppure parlassi, cominciò a tossicchiare fintamente.
<< Possiamo iniziare? >>
La moretta allora sembrò destarsi dal suo flirt, alzandosi e rendendoci finalmente degne della sua attenzione.
Fu in quel momento che anche Derek si voltò, essendo lui stavolta ad appoggiarsi contro il tavolo e guardando ad una ad una le candidate di fronte a lui.
Quando arrivò a me, squadrandomi dal basso verso l'alto, sembrò così stupito che mi venne subito incontro.
<< Ehi >> mormorò, poggiandomi una mano sul fianco e sporgendosi per baciarmi.
Mi scansai subito, in maniera così naturale che non me ne resi neppure conto.
Lui inarcò un sopracciglio stranito, mentre io mi chiedevo come fosse possibile che davvero non capisse cosa mi aveva infastidita.
<< C'è qualche problema? >>
Sam ridacchiò appena, mentre la capo cheerleader chiamava a gran voce il mio nome, forse più per farmi allontanare da Derek che per esaminarmi davvero.
<< Devo fare un provino con la tua amica, non ho tempo >> risposi quindi, avviandomi poi al centro della palestra e promettendo a me stessa di fare il massimo per infastidirlo.
E mandai quindi a quel paese qualsiasi imbarazzo e timidezza, muovendomi a ritmo di musica come mai in vita mia ero stata capace di fare.
Giravo su me stessa, improvvisavo movenze sensuali che non m'appartenevano per niente e, nonostante sapessi che tutti gli occhi nella stanza erano puntati su di me, sentivo addosso solo e soltanto i suoi.
Terminai l'esibizione con una verticale improvvisata all'ultimo, riscuotendo una buona manciata di applausi e uno sguardo da parte sua che non avrei saputo decifrare.
Tornai dunque sul fondo della sala, Sam che era appena stata chiamata mentre Lea e Chloe stavano inaspettatamente chiacchierando con Seth, il migliore amico di Derek, quest'ultimo era ancora intento a fissarmi.
<< Non sapevo ballassi così >> mi sussurrò all'orecchio una volta avvicinatosi ed io, per quanto fossi stizzita dal suo comportamento di poco prima, non potei fare a meno di trovarlo dannatamente sexy.
Rimasi però ferma sulle mie posizioni, almeno per altri cinque secondi.
<< Io non sapevo che fossi così espansivo con tutte >>
Derek ridacchiò appena, accarezzandomi poi il viso con una mano.
<< Sei gelosa? >>
La stessa domanda che, appena una settimana prima, aveva portato al nostro primo, e in quel momento ancora unico, bacio
Scossi la testa.
<< No >>
Rise ancora, stavolta prendendomi il viso con entrambe le mani.
<< Sicura? >>
Lo guardai di traverso, alzando gli occhi al cielo esasperata.
<< Non puoi fare sempre così >>
Si passò allora una mano tra i capelli, ma senza perdere quel fastidiosissimo atteggiamento divertito.
<< Così come? >> chiese poi, l'aria innocente che proprio non gli apparteneva.
Non mi ero accorta che tutti gli occhi delle presenti fossero puntati su di noi, così come non avevo constatato che quella fosse effettivamente la prima volta che mi si avvicinava così tanto davanti ad altre persone, almeno fino a quando la moretta di prima, la capo cheerleader, ci si avvicinò ancheggiando spavalda.
<< Allora Dee, io per oggi ho finito >> squittì << Che ne dici di andare a prendere un caffè? >>
Lui le prestò davvero poca attenzione, le mani ancora ferme sulle mie guance.
<< Sarà per un'altra volta Tay, ora sono impegnato >>
Taylor, o come diavolo si chiamava, si allontanò allora parecchio risentita, lanciandomi uno sguardo d'odio che certamente non mi avrebbe aiutata ad entrare nella squadra.
Cosa che, tra parentesi, non avrei comunque mai desiderato.
Derek mi guardò sorridente, convinto forse che quel suo rifiuto avrebbe cancellato il flirt di poco prima, così come le sue dita sulla mia pelle annullavano qualsiasi distanza avessi mai pensato di poter mettere tra di noi.
Si sporse allora a tentare un altro bacio, finendo nuovamente per essere respinto senza troppe premure.
<< Non sarà così facile, Dee >> scimmiottai quel soprannome, ancora infastidita dalla confidenza che lui e quella ragazza sembravano avere.
Derek ridacchiò, stampandomi uno schiocco sul naso prima ancora che me ne accorgessi.
<< Lo so >> sussurrò, sempre troppo vicino alle mie labbra << è per questo che mi piaci >>
Oggi
Siamo seduti al tavolo della mensa, lo stesso di sempre con gli stessi di sempre...o quasi.
Josh è infatti entrato a far parte del nostro gruppetto da circa due giorni e così anche Matt, il ragazzo di Lea, che ha recentemente deciso di consumare i pasti in compagnia della sua amata anziché guardare i suoi compagni di squadra azzannare qualsiasi alimento in maniera più che disgustosa.
Devo dire che, se fino ad un mese fa mi sarebbe sembrato semplicemente impensabile immaginare la mia migliore amica con uno dei migliori amici di Derek, adesso che mi sono abituata all'idea li trovo quasi carini insieme: si completano nello stesso modo in cui lo facevamo noi, ma nessuno di loro due sta per scappare via e questo lo rende un rapporto decisamente più stabile.
Non parlo con Derek da quando l'ho schiaffeggiato in mezzo a tutte quelle persone due giorni fa ma, se tra di noi c'è stato solo il silenzio, al contrario tutti gli altri hanno improvvisamente deciso di interessarsi al nostro rapporto.
Perfino il giornalino della scuola, fonte inesorabile di gossip poco attendibili ma parecchio intriganti, ha riportato un articolo incentrato su un suo presunto tradimento da me scoperto e, pertanto, punito con una bella cinquina sulla faccia.
E, per quanto stupido fosse quel pettegolezzo, è stato comunque l'ennesimo pretesto per far parlare di noi.
Josh, seduto accanto a me, mi allunga la sua lattina di Monster.
<< Ne vuoi? >>
Scuoto la testa e allora Matt si affretta ad offrirmi la sua Coca Cola, che rifiuto con lo stesso sorriso di cortesia.
Non sto mangiando molto negli ultimi giorni e devono essersene accorti, perché sono improvvisamente diventati molto attenti e premurosi.
Come Sam che, senza chiedere, mi versa del succo d'arancia e mi fa segno di berlo senza fare discussioni.
<< Allora >> mormora poi Lea, tentando di aprire una conversazione per non sottolineare la mia carenza di zuccheri << Domani c'è la festa di Seth Cooper >>
<< Eh già >> si affretta a rispondere Josh << Il simpaticissimo Seth >>
Chloe abbozza una smorfia che dovrebbe essere un sorriso ma Josh, che è completamente ignaro di tutto ciò che siamo state prima degli ultimi tre giorni, non sembra notarlo.
<< Che facciamo, ci andiamo? >> domanda poi Lea, tentando anche stavolta di smorzare la tensione.
Sam alza le spalle puntando lo sguardo su di me in una muta domanda, mentre tutti gli altri - o quasi - fanno lo stesso.
<< Non lo so >> biascico indecisa << Non mi va molto >>
Mattew addenta allora un'altra forchettata di spaghetti e, con tono rilassato, esclama: << Io sono della squadra e devo passare per forza, ma poi possiamo fare qualcos'altro tutti insieme >>
Lea sorride e così anch'io, mentre Josh esordisce con una delle sue tipiche frasi sull'erba che potremmo fumarci e l'alcool che potremmo bere riuscendo, finalmente, a farci ridere.
Nella risata generale però, la voce di Chloe mi arriva dritta alle orecchie, risentita e vagamente arrabbiata.
<< Non credo che dovremmo rinunciare tutti solo perché ad Allegra non va >>
Ci voltiamo a guardarla, stupiti da come la dolce e timida Chloe possa decidere improvvisamente di prendere posizione in questo modo.
Fatico ancora ad elaborare una risposta quando Sam, che ha sempre avuto la lingua lunga, prende parola al posto mio.
<< Infatti sei tu la prima che dovrebbe non voler andare >>
Chloe si morde il labbro nervosa, mentre Josh e Matt guardano rispettivamente me e Lea senza cogliere il senso di quell'affermazione.
La verità è che Seth è l'unico ragazzo che Chloe abbia mai avuto, una relazione insana durata quasi un anno in cui lui non ha fatto altro che prenderla e posarla a suo piacimento mentre lei, che ne era completamente innamorata, si convinceva che sarebbe riuscita a cambiarlo.
Questa storia è infatti l'ennesimo motivo per cui odio quel ragazzo: perché è riuscito a rendere la mia timida ed insicura amica ancora più chiusa di quanto non fosse già prima di conoscerlo, questi prima di scaricarla definitivamente solo quando Derek si è messo in mezzo, convincendolo a lasciarla in pace.
Tutto questo è avvenuto esattamente una settimana prima della mia improvvisa partenza ma, se da una parte mi sono persa tutto il periodo del suo crollo emotivo, dall'altra non mi sarei mai immaginata che lei potesse ancora provare qualcosa per quell'essere spregevole.
<< S...Seth mi ha invitata >> risponde infatti balbettando << Questo significa che..>>
<< Questo non significa un cazzo! >> sbotta Sam, attirando l'attenzione di qualche curioso dei tavoli limitrofi.
Chloe si morde ancora le labbra, nervosa e sull'orlo di una crisi.
<< Ha dato della troia alla tua migliore amica >> Lea s'intromette nella discussione, anche lei con l'intento di farla ragionare e, in fondo, di difendere me.
Chloe scuote la testa.
<< L'ha fatto solo perché è amico di Derek >> esclama, tutt'a un tratto di nuovo decisa << Voi non gli avete forse dato dello stronzo quando mi ha mollato? >>
Non fa una piega, mi ritrovo a pensare.
Del resto, anche Derek mi ha indirettamente definita in quel modo.
<< È diverso, cazzo! >> sbotta nuovamente Sam, da sempre l'unica capace di comprendere Chloe come se si trattasse di se stessa.
<< Allegra ha lasciato Derek per un motivo >> si aggiunge Lea, il tono più pacato e comprensivo.
E allora Chloe s'infervora davvero.
<< E quale sarebbe questo motivo, di grazia? >> sbotta anche lei << Voi lo sapete? Derek lo sa? >>
Josh allunga una mano a stringere la mia, ma scanso il suo tocco come se potesse bruciare.
Non lui, ma io.
Come non è Chloe e non è Seth, ma sempre io.
Sono io il problema.
<< Allora? Non risponde più nessuno? >> sbotta ancora e stavolta so per certo che metà della mensa ci sta guardando << qual è il motivo per cui la mia migliore amica dovrebbe essere migliore dello stronzo che mi ha mollata? >>
Quelle parole mi arrivano dritte allo stomaco come un pugno ben assestato.
Non credevo che Chloe provasse tutta questa rabbia nei miei confronti e non la biasimo per niente.
Ha ragione.
Me ne sono andata senza una spiegazione, lasciandola in balía del suo dolore, e poi sono tornata pretendendo che tutto fosse come prima e, per un po', perfino convincendomene, credendo che la sua comprensione fosse reale e non un semplice modo di nascondere i suoi veri sentimenti.
Non so cosa rispondere e neppure gli altri sembrano saperlo.
Così mi alzo semplicemente in piedi e, guardandola negli occhi, pronuncio la più banale delle parole.
<< Scusami >>
E scappo via dalla mensa.
***
Non voglio incontrare Derek.
Non voglio mai incontrarlo eppure lui è sempre lì, in qualsiasi luogo io mi diriga.
Seduto sulle scale dell'ingresso della scuola, fuma tranquillamente una sigaretta ascoltando la musica proveniente dal suo cellulare, come sempre troppo rilassato per scomodarsi ad indossare gli auricolari.
Non so che canzone sia, ma per una volta non m'interessa sapere cos'ha in mente: ho già troppi pensieri per la testa e ad essere sincera, per quanto io possa capirlo e biasimare me stessa, sono ancora troppo arrabbiata con lui per ciò che mi ha detto l'altro giorno.
Così mi siedo qualche gradino sopra di lui, sperando che non si sia accorto della mia presenza, mentre resto in un religioso e riflessivo silenzio.
Chloe ce l'ha con me, Derek ce l'ha con me, i miei genitori ce l'hanno ancora con me ed anche io non sono più sicura di essere dalla mia parte.
E vorrei urlare, ma non servirebbe a nulla.
Perfino la verità non servirebbe più.
Questa storia è appena iniziata, eppure è già troppo tardi per muovere qualsiasi passo.
È a questo che penso quando, d'improvviso, la sua voce rompe il silenzio.
<< Potrò anche non vederti, ma lo sento che stai singhiozzando >>
Mi passo le mani sulle gote, accorgendomi solo in questo momento di quanto effettivamente siano bagnate.
Ultimamente piango così tanto da essere arrivata al punto di non rendermene nemmeno più conto.
<< N...non ti voltare >> lo prego quindi, desiderando di conservare intatto almeno l'ultimo briciolo di dignità dopo che l'ho praticamente pregato di perdonarmi e mi sono poi fatta additare come una ragazza facile.
Ma Derek non è mi è mai stato a sentire e non si smentisce neppure stavolta.
Non dice nulla, ma si gira a guardarmi con l'aria di chi sa cosa mi frulla per la testa, quell'atteggiamento che odio da morire perché solo io so quanto sia effettivamente vero.
E così non gli dico nulla neppure io ma, anche solo guardandolo, riesco a regolarizzare il respiro e a smetterla con i singhiozzi.
Derek allunga una mano verso di me accarezzandomi i capelli con una delicatezza che non gli è mai appartenuta, come se volesse toccarmi ma senza farlo davvero.
Eppure io lo percepisco, anche se è così dannatamente leggero, percepisco comunque i miei riccioli distendersi alla sua vicinanza, innamorati delle sue dita come sono sempre stati.
Ma poi, cause l'ennesimo scatto di bipolarità che lo caratterizza, Derek ritrae la mano e la sua mascella sembra indurirsi d'improvviso.
<< È quel Josh che ti ha fatto piangere? >>
Rimango scioccata dalla sua domanda, da come possa anche solo pensare che potrei piangere per un ragazzo che non sia lui così poco tempo dopo avergli detto che lo amo.
Però non gli rispondo comunque e dunque la sua durezza non si allevia.
<< Sei geloso? >> dico invece, stizzita da quel suo atteggiamento contraddittorio.
<< Rispondimi >>
<< Rispondimi prima tu >>
Si alza di scatto, scottato dall'impazienza della mia domanda e dal mio sguardo serio puntato nei suoi occhi.
Ma io non posso lasciarmi scappare l'unica occasione di ottenere una risposta da lui, che sia anche l'ennesimo sfogo di rabbia, ma che sia sincero e che mi dia anche una minima certezza in più.
Così mi alzo anch'io e, senza preoccuparmi di una possibile reazione brusca, gli prendo la mano.
<< No, non è per Josh che piangevo >> ammetto, perché so che non farà mai un passo verso di me se non sarò io per prima a farne uno indietro.
Derek non mi guarda, gli occhi puntati sulle mie dita che stringono le sue, inerti a quel contatto ma con un leggero ed innegabile tremolio.
Respira rumorosamente.
<< Sarò un coglione >> dice poi, lasciandosi scivolare via dalla mia presa << Ma io ti considero ancora roba mia, nonostante tu possa aver avuto chissà quanti altri ragazzi in quest'ultimo anno >>
Lo guardo, incerta se essere incredula o, ancora una volta, offesa.
<< Credi davvero che possa aver avuto qualcun altro? >>
Derek incurva le labbra in un sorriso amaro, passandosi poi una mano nel ciuffo di capelli castani con una disinvoltura studiata che non ha niente a che vedere con la sua naturale attitudine.
<< Non credevo neppure che ci saremmo mai lasciati, eppure eccoci qui >>
Non mi guarda e non mi dà il tempo di rispondere, avviandosi invece verso l'interno dell'istituto senza più voltarsi indietro.
E, mentre lo guardo andare via, capisco che così facendo non andremo mai da nessuna parte.
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