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Game over. I lost.

Hola chicos,
spero davvero che questo capitolo vi piaccia, non vedo l'ora di leggere i vostri commenti!
Inoltre volevo proporvi un piccolo sondaggio, considerando che da quello che ho notato avete pareri un po' contrastanti...qual è la vostra ship?
Derek x Allegra o Derek x Meghan?
Fatemi sapere!

2 anni prima

<< No, bastaaaa! >> urlai come un'ossessa, muovendo disperatamente le braccia per cercare un appiglio.
Derek rise, allungando poi le mani a stringere le mie.

<< Coraggio amore, altre due passate ed è finito >> ridacchiò, palesemente divertito dalle mie lamentele.

<< Vaffanculo Derek! >> sbottai quindi, i denti stretti per il dolore lancinante << Se ne esco viva, giuro che t'ammazzo! >>
Il cretino rise ancora, accompagnato subito dopo dall'altro cretino: il tatuatore.

Ebbene si, dopo mesi di indecisione, paura e cambi d'idea, finalmente era arrivato il fatidico giorno, l'ora in cui avrei avuto il mio ragazzo inciso sulla pelle e, volente o nolente, sarebbe stato lì per sempre.
Avrebbero potuto passare gli anni, le situazioni e gli sbagli, avremmo potuto prendere strade separate e finire con l'odiarci, ma niente e nessuno avrebbe potuto far sì che ci dimenticassimo.
Eravamo l'inchiostro che scorreva nel corpo dell'altro, il marchio da cui la pelle non avrebbe più potuto liberarsi.
Ed ero dannatamente felice, anche se dannatamente dolorante.

<< Un ultimo dettaglio e poi ho finito, te lo giuro >> mi disse Mark, colui che stava giocando a torturarmi.

Non sarebbe stato facile nascondere quella visione ai miei genitori, entrambi profondamente contrari a qualsiasi cosa non fosse nel loro pacchetto di vita preconfezionato, eppure il freddo invernale e i maglioni a collo alto mi avrebbero aiutata.
Era proprio il collo infatti il posto dove avevamo deciso di imprimerci: il punto che collega il corpo alla testa e la mente al cuore, il centro di tutto.
Derek mi accarezzò il viso, raccogliendo qualche lacrima che stava venendo giù.

<< Manca pochissimo >> mi sussurrò, ritrovando improvvisamente la dolcezza che le sue risate avevano nascosto.

Lui, ovviamente, era riuscito a restare in silenzio per tutto il tempo, stringendo semplicemente tra le mani uno straccio e scaricando su di esso tutta la tensione.
Ma io, lo sapevamo entrambi, ero tutt'altra storia.
Mi ero infatti seduta sul lettino del tatuatore e, prima ancora che incominciasse, avevo iniziato a dimenarmi e a maledire il mio ragazzo in tutte le lingue che conoscevo (davvero poche, a dirla tutta).

<< Ecco fatto! >> esclamò Mark entusiasta << Vuoi vederlo? >>

Annuii, incapace di proferire parola poiché come appena risvegliatami da uno stato di trance.
Lui si avviò quindi a prendere un piccolo specchio, mentre Derek mi stampava un bacio sulle labbra, continuando ad accarezzarmi il viso con l'aria di chi ha appena visto qualcosa di meraviglioso.

E fu solo quando Mark tornò che riuscii a capire quella sua reazione.
Fu solo quando vidi quel tatuaggio che sfoggiai esattamente il suo stesso sorriso.
Era una casetta stilizzata, rappresentata con il minimo dei dettagli, eppure era così vera, così nostra, che quasi mi venne da piangere.

Fu allora che il tatuatore, scorgendo quelle espressioni estasiate sui nostri volti, ci chiese finalmente: << Perché proprio una casa? >>

Derek sorrise, già pronto a rispondere mentre mi stringeva una mano.
<< Perché è ciò che lei rappresenta per me >> spiegò senza riserve.

<< Posso spingermi altrove, desiderare altro e perfino provare a raggiungerlo, tentare nuove esperienze e lasciarmi attrarre da ciò che non conosco, vivere la vita tutt'al contrario e scappare via da ogni cosa... >>

Non parlava più con Mark.
Parlava con me.
Per me.

<< Posso fare qualsiasi cosa, provare ogni altra opzione, ma poi tornerò sempre a casa >> mi prese anche l'altra mano, i nostri sguardi incatenati l'uno all'altro.

<< Ed un giorno potrò anche sembrarti distante ed irraggiungibile, ma sappi che tu potrai sempre tornare da me.
Tornare a casa. >>

Oggi

Samantha mi odia.
Lo sapevo e me ne pentivo già prima di arrivare qui, eppure ne ho la conferma solo adesso, ora che varco la soglia del nostro centro benessere preferito e, mentre Lea e Chloe vengono a salutarmi calorosamente, lei se ne sta invece lì seduta a scrivere qualcosa al cellulare.

Non che io possa in qualche modo biasimarla: ho sentito Josh proprio ieri e mi ha raccontato di ciò che è successo alla fine della festa di Natale, quando lui le è corso dietro e ha provato a farle ammettere i suoi veri sentimenti.
Sapevo che Sam non gli avrebbe detto nulla, la conosco troppo bene.
Ma ormai conosco bene anche Josh e so che se è addirittura arrivato a domandarglielo è perché prova qualcosa per lei.

Glielo leggo negli occhi, nel modo in cui pronuncia il suo nome con una tensione che scioglie la sua solita nonchalance.
Del resto, Josh è la copia carbone di ciò che Derek era un tempo.
E, un tempo, anche lui pronunciava in quel modo il mio nome.

<< Ally tesoro, come stai? >> mi chiede Lea mentre lascio che l'usciere chiuda la porta dietro le mie spalle.

Arriccio le labbra in una smorfia intristita, indicandole con il mento il posto dove Sam è seduta.

<< Sto >>

Lea mi guarda comprensiva, accarezzandomi il braccio con dolcezza.
So che per lei è uno sforzo immane riuscire a capirmi e a stare dalla mia parte anche quando ho così palesemente torto, ecco perché apprezzo il suo gesto molto più di quanto normalmente farei.

<< Ehmm Allegra... >> mormora Chloe, parandosi davanti a me come se dovesse impedirmi di vedere oltre << Devo dirti una cosa >>

La guardo curiosa, tentando per un attimo di liberarmi dalla mia aria depressa.

<< Beh, diciamo che quando ho detto a Seth che venivamo qui lui mi ha chiesto di portare...>>

Ma non ha il tempo di finire la frase che l'usciere è costretto ad aprire nuovamente la porta per accogliere una nuova cliente.
E so benissimo chi sia prima ancora di scorgere i suoi lunghi capelli neri e i suoi occhi dal taglio allungato, il viso completamente struccato ma che non presenta neppure la minima imperfezione.
Com'è possibile che sia così bella, che catturi l'attenzione anche se indossa semplicemente un paio di jeans?

<< Ciao ragazze! >> esclama cordialmente Meghan, salutandoci poi ad una ad una senza perdere mai quel sorriso smagliante.

Chloe mi guarda con aria di scuse, facendomi intendere che non ha chiaramente avuto altra scelta.
Ed io, di scelte obbligate, ne so più di tutti.

<< Sono davvero felice che mi abbiate invitata! >> continua entusiasta la ragazza, liberandosi del pesante cappotto per mostrare un semplicissimo maglione di lana il quale, manco a dirlo, le sta d'incanto.

<< Insomma, domani c'è la festa di Capodanno ed io non sono capace di fare né la ceretta né le unghie senza provocare danni! >> ridacchia, guardando nella mia direzione come se si aspettasse un sorriso o un gesto d'assenso.

Ma io non riesco ad essere gentile con lei, ne sono troppo invidiosa.

Così mi avvio invece verso la poltrona per lo shampoo accanto a Sam, ottenendo da parte sua nulla se non uno sguardo iracondo.
Ma Meghan non demorde e viene a sedersi vicino a me, lasciando che Chloe e Lea - le uniche con cui voglio/posso parlare - occupino invece i posti da me più distanti.
Mi impongo di restare in religioso silenzio, sperando prima o poi lei che colga il mio astio.
Ma è evidentemente troppo buona ed innocente per un sentimento come la gelosia.

<< Tu hai già scelto cosa indossare domani sera? >> mi chiede infatti, sorridendo ancora.

Mi mordo un labbro con forza per evitare di urlare.

<< Io si! >> esclama Chloe, accorrendo in mio soccorso << Una tutina d'argento con una bella scollatura sul seno, tu invece? >>

Meghan, soddisfatta di aver finalmente ottenuto l'attenzione di qualcuno, si affretta a rispondere.

<< Io l'avevo scelto, ma Derek non è stato molto d'accordo >> ridacchia, voltandosi ancora una volta nella mia direzione.

Che abbia finalmente scoperto chi sono?
Quasi quasi inizio a sperarlo, perché altrimenti non saprei davvero come spiegarmi tutta questa attenzione nei miei riguardi.

<< Come mai? >> le chiede Sam, disposta ovviamente a parlare con lei ma non con me.

<< Beh, diciamo che era un po' troppo attillato >> spiega quasi imbarazzata << E a lui dà fastidio che gli altri possano guardarmi, manco fossi chissà quale modella! >>

Ride, ma non capisce.
Non capisce che una modella lo sembra davvero e che, al posto di Derek, io ne sarei davvero gelosissima.

Ed io invece non capisco come sia possibile che lui mi sia sfuggito fino a questo punto, fino a temere di perdere una ragazza che non sono io.

Lea fa per dire qualcosa, ma proprio in quel momento arrivano le signore addette ai vari servizi del centro benessere e ci spediscono quasi tutte in luoghi differenti.
Sam alle unghie, Lea alla ceretta, Chloe alle sopracciglia ed io allo shampoo, con l'inseparabile compagnia della ragazza accanto a me.

Forse è una candid camera.
Forse qualcuno sta cercando di prendersi gioco di me.

<< E tu ancora non sai cosa mettere? >> mi domanda Meghan, riprendendo il discorso di prima.

Scuoto la testa: non voglio parlarle.

<< Beh, se non hai proprio nulla posso prestarti il vestito di cui parlavo >> mi propone poi, con una spontaneità che davvero non riesco a capire << è attillato si, però è davvero bello e... >>

<< No, grazie >> rispondo telegraficamente, restando spiazzata da quell'atto di gentilezza gratuita.

Respiro profondamente: odio questa ragazza.
Ma lei, anche di fronte ai miei continui rifiuti, continua comunque a tentare.
Ed io inizio ad invidiarla anche per questo, come se non avessi già abbastanza motivi.

<< Sai, alla festa ci saranno anche i miei amici e... >>

<< Con i tuoi capelli ho finito Meghan, vieni di là che li asciughiamo >> la voce della parrucchiera la interrompe, ponendo fine anche a quell'insopportabile situazione.
Finalmente.

Lei le sorride, alzandosi poi in piedi e porgendomi la sua borsa come se tra noi ci fosse chissà quale confidenza.

<< Puoi mantenerla mentre aspetti? >>

Annuisco senza pensarci più di tanto, ma è solo quando la sua proprietaria è ormai lontana che mi rendo davvero conto di cosa potrei farci.
E così spengo qualsiasi freno inibitore, rovistando all'interno di quella Michael Kors fino a trovare il suo cellulare.
Probabilmente me ne pentirò, ma adesso non voglio altro che sapere.

Come mi aspettavo non c'è nessun codice a proteggere il suo iPhone.
Che razza di persona non usa una password? mi chiedo, ma non ho bisogno di rifletterci per arrivare ad una risposta.
Chi non ha nulla da nascondere.

Il numero di Derek è memorizzato sotto la voce My Bae ed io non resisto alla tentazione di leggere le loro chat più recenti.
Ma, se mi fossi voluta un po' più di bene, avrei fatto meglio ad evitare.

Ehi piccola, come va?

Bene dai...oggi mi sei mancato.

E con i dolori?

Ps: tu mi manchi sempre.

Tutto okay, solo un po' di fitte tra le gambe ogni tanto ma credo sia normale, no?

Si, credo di si.
Non sai quanto mi dispiace, non avrei mai voluto farti male e...

Ehi, non è colpa tua, prima o poi sarebbe successo comunque: quello che importa, che mi importa, è che sia stato con te.

Che bella che sei.
Ma cosa ho fatto per meritarmi una come te? ahahah

Ah boh, me lo sto ancora chiedendo ahah
Scherzi a parte, non c'è bisogno che tu faccia niente...lo sai che ti amo.

Sento una lacrima scendermi lungo la guancia.
E poi un'altra ancora.
Ed una per ogni parola che ho letto, per ogni dettaglio che m'ha fatto male.

Hanno fatto sesso, ma questo non è il problema principale.
Anzi, sarebbe l'ultimo se solo lui non fosse così premuroso nei suoi confronti, così attento e così dannatamente smielato.
Il fatto è che Meghan, se non fosse già abbastanza chiaro, non gli si è concessa solo fisicamente ma si è invece innamorata di lui nello stesso periodo di tempo che è servito a me, se non addirittura di meno.
E Derek non ha ancora risposto a quell'ultimo messaggio, eppure posso iniziare a dare il suo anch'io per scontato.

Basta: è finita.
Sono finita.

<< Che ti prende? >> Sam torna nella stanza proprio in quel momento e, vedendomi in lacrime, si decide a rivolgermi la prima parola dopo cinque giorni.

Scuoto la testa, stavolta vorrei davvero parlare ma non ci riesco.

<< Allegra >> mi dice quindi lei, sedendosi accanto a me e prendendo ad accarezzarmi i capelli.

<< M...Meghan >> singhiozzo, la testa tra le mani << L..lui sta con Meghan >>

Sam sembra non capire, lo sguardo confuso.

<< Vuole davvero stare con lei, non è solo un ripiego >> le spiego quindi, senza però riuscire a smettere di piangere neppure per un attimo.

Odio questa situazione, odio vedermi così.
Odio me stessa, in sintesi.

<< E lei è perfetta >> sbotto << Vorrei poterle trovare un difetto, ma la verità è che piace moltissimo perfino a me! >>

Mi sposto i capelli dalle guance, ricci rossi bagnati dal sale delle mie lacrime.

<< L'ho perso Sam, ho perso tutto. >>

Sento il mondo crollarmi addosso in piccoli pezzi, come se solo adesso mi rendessi conto di cosa ho distrutto.

La ragazza accanto a me mi guarda dritto negli occhi, parlandomi con durezza.

<< Non è ancora finita Ally, puoi ancora dirgli la verità e...>>

<< La verità gli darà una ragione in più per scegliere Meghan >>

Sam sbuffa sonoramente, stanca di qualsiasi scusa io abbia usato negli ultimi mesi pur di preservare il mio segreto.

<< E allora dillo a me! >> sbotta << Non posso aiutarti se non so la verità >>

Ed è come se queste parole, pronunciate in questo preciso momento e con questo intento, sbloccassero qualcosa dentro di me, quasi fossero la chiave d'accesso ai miei angoli più bui.

E quindi butto fuori tutto, qualsiasi parola abbia avuto paura di dire e qualsiasi azione abbia dovuto tenere per me.
Le dico tutto, tutto ciò che sono e ciò che vorrei non essere mai stata.

Le svelo quel segreto, sperando solo che dopo riesca ancora a guardarmi con gli stessi occhi.

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