Capitolo 49
Avrei dovuto imparare nel moderarmi con le porzioni.
Era da ben dieci minuti, se non di più, che continuavo a masticare i miei buonissimi cereali al cacao.
A tavola eravamo solo io, Sissie, Alex e Rylee mentre gli altri ragazzi erano già nella loro sala ad allenarsi.
Harry aveva incominciato con molta calma, a causa dei punti al braccio, mentre Sissie non poteva ancora fare niente.
Nel mentre, la rossa, ci stava raccontando di lei e Bradley. La loro relazione ormai era andata in fumo, sfortunatamente e, anche se provava un po' di pena per lui, non sarebbe riuscita a perdonarlo così velocemente...tanto meno fidarsi.
La sala era completamente vuota, dato che moltissimi uomini erano ancora in missione, a parte qualche gruppetto, compreso quello di Margot.
"Le giornate sono così monotone." Si lamenta Sissie mentre giocava con il bicchiere pieno di succo.
"Rylee, Claire e Alex subito nel mio ufficio." Fulminai con lo sguardo la rossa che aveva appena serrato le labbra in una linea sottile.
"Ed io?" Chiese indicandosi ed alzandosi insieme a noi.
Rylee le rispose indicandosi un punto della testa, per far capire a Sissie quale sarebbe potuto essere il motivo.
"Vengo con voi ugualmente."disse fermamente seguendoci nell'ufficio di Clayton.
"Ragazze ho un lavoro per voi!" Affermò guardandoci attentamente non appena entrammo nella stanza "Voi tre..." indicò le rispettive interessate evitando, appunto, la figura della ragazza dai capelli rossi.
"E io cosa faccio?" Si lamentò come una bambina, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Inizia con l'uscire da qui, magari vai dai tuoi amichetti." Indicò la porta nera e, anche se contraria, uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé.
"Ho bisogno di questa ragazza." Posò una foto del soggetto sulla scrivania.
Lunghi capelli biondi le ricadevano sulle spalle, corpo alto e magro e occhi verdi sgargianti stavano guardando l'obbiettivo.
"Sarebbe?" Chiese Rylee, precedendomi.
"Nicole Braniston." Rispose l'uomo "È una delle donne più capaci in ambito di chimica, fisica ed elettronica ed ho bisogno del suo aiuto." Disde brevemente, tralasciando fin troppi dettagli.
"Questo può bastarvi, l'indirizzo vi verrà segnato sul vostro gps. Trovatela e portatemela, con le buone o con le cattive." Disse duramente, posando arco e frecce sulla scrivania, fissandomi.
"Perché proprio noi?" Chiesi, mentre prendevo le mie armi. "Fate troppe domande." Assottigliò gli occhi, indicando poi la porta con la testa.
Sbuffai, ma seguii ugualmente le mie amiche verso questa missione.
SISSIE'S POV
Il mio passo era veloce e pesante mentre scendevo le scale per arrivare in quella maledetta sala riempita da uomini tanto belli, quanto puzzolenti.
Entrai senza farmi troppi scrupoli, sedendomi pesantemente su una delle tante panchine poste lì dentro ed incrociai le braccia al petto, guardando il pavimento sotto ai miei piedi.
"Perché sei qui?" La voce roca del ragazzo riccio mi fece alzare gli occhi da terra mentre lo guardavo bere dalla bottiglietta di plastica.
"Perché sì." Dissi duramente, voltando lo sguardo verso di me.
Lo sentii lamentarsi mentre appoggiò la bottiglia sulla panchina e prese in mano l'asciugamano.
"Le altre?" Continuò.
"Sono in missione! Mentre io non posso fare niente per colpa di questo coso in testa!" Mi sfogai, appoggiando la schiena sul muro dietro di me.
"In missione?"
"Non lo so, credo di sì. Clayton mi ha fatto uscire prima che potesse dire qualsiasi cosa avrebbero dovuto fare." Mi calmai, respirando profondamente.
"Tranquillo, la tua ragazza ha le contropalle." Sorrisi, guardando nuovamente il suo volto sudato.
"Non avevo dubbio su ciò." Il suo volto si indurì, provando a nascondere la preoccupazione che stava scorrendo nel suo corpo.
"Avete trovato voi Ryan?" Mi morsi il labbro inferiore aspettando una sua risposta.
"Sì." Rispose solamente.
"Grazie per averlo aiutato anche se tra voi non scorre Buon sangue." Scosse le spalle con nonchalance, facendomi ridere.
"Prego?" Dissi ironica, di risposta ricevetti solo uno sguardo furbo, lasciandomi poi nuovamente da sola.
"Sissie potresti passarmi quell'asciugamano marrone?" Urlò Zayn. Prensi ciò che mi aveva chiesto, non prima di guardare il suo corpo snello e tatuato farsi un po' più vicino a me.
Dovevo ammettere che aveva un bel po' di tatuaggi ed era anche un bel ragazzo, proprio un bel ragazzo.
"Posso averlo?" Si avvicinò del tutto ridendo alla mia espressione da ebete.
Mi raccomando continua a fare figure di merda.
La mia vocina interiore riesce a farmi risvegliare da quello stato di trance mentre gli porgo quel benedetto asciugamano.
"È tutto ok?" Chiese asciugandosi il petto sudato.
"Certo." Mentii torturandomi il bordo della maglietta rossa.
"Certo...che no." Continuò a sorridere sedendosi accanto a me.
"Da quando in qua ti interessa di come sto?" Dissi un po' ironica ed, allo stesso tempo, distaccata.
"Stai cercando di evitare la domanda rispondendomi con un'altra, ma con me non funziona." Scosse la testa negativamente alzandosi di nuovo.
"Ma non insisto." Alzò le braccia in segno di resa, indietreggiando appena "continuerò il mio allenamento e farò finta di niente." Sbuffai leggermente alzandomi, di conseguenza, da quella panchina diventata fin troppo scomoda.
Mi avvicinai al suo corpo studiando i suoi occhi tanto scuri quanto profondi. Presi l'asciugamano che aveva poggiato sulla spalla, gettandolo sulla panchina non molto lontana da noi.
"Non vorrai mica allenarti con quello, vero?" Sussurrai indicando l'oggetto che avevo appena fatto volare via.
"A quanto pare non più." Rispose nello stesso modo, alzando un sopracciglio.
CLAIRE'S POV
Era già il decimo uomo che mi veniva incontro e, fortunatamente, non fui io quella ad andare in terra priva di sensi.
E inutile dire che sì...avremmo dovuto usare le forze per avere l'attenzione di quella ragazza.
"Non credevo potesse essere così difficile." Confessò Rylee con il fiato corto mentre si guardava attorno con la pistola in mano.
"Ragazze credo sia qui." Sussurrò Alex indicando la porta di metallo accanto a lei.
La porta si aprì lentamente, senza il nostro aiuto, puntai immediatamente l'arco verso di essa, proprio come fecero le due ragazza accanto a me con le loro rispettive pistole.
"Potrete avermi solo perché avete passato il test con il punteggio massimo." Una voce calda e sensuale arrivò dritta alle nostre orecchie.
La ragazza che era raffigurata sulla foto dimostrava ancora più bellezza dal vivo.
"Cosa significa?" Domandai rimanendo sempre ferma nella mia posizione iniziale.
"Era solo una prova, Clayton voleva vedere se fosse state pronte per una qualsiasi missione." Abbassai immediatamente l'arco, ritraendo la freccia ed evitando di tirargliela dritta in un occhio e non involontariamente.
"Una macchina ci sta aspettano fuori, andiamo." Disse imperativamente superandoci con una camminata sicura.
Guardai le due ragazze che avevano la mia stessa espressione confusa.
"Io preferisco andare a piedi." Rivelai prima che la bionda potesse chiudere la porta della macchina.
"Diffidente..." assottigliò gli occhi, studiando e squadrando il mio corpo "mi piaci." Sorrise, chiudendo la portiera e lasciandoci lì come tre idiote.
"Mi sento presa abbastanza per il culo." Acconsentii alle parole di Rylee incominciando a camminare verso la villa senza molta voglia.
"Ma gli uomini che abbiamo-" venni subito interrotta dalla voce di Alex "Non chiederlo..." mi implorò.
Il tragitto verso la villa fu lento e silenzioso, ma provai a fare dei grandi respiri evitando di lamentarmi ogni tre passi.
Un po' accaldate entrammo nuovamente a casa, chiudendo la porta con troppa forza.
"Ho bisogno di spaccare la faccia a qualcuno." Dico con la voce un po' più profonda del solito.
"Claire?" Mi richiama Rylee, meravigliata dalle mie voglie improvvise.
"Ma non lo farò." Rispondo subito, chiarendo le idee alle due ragazze.
Arrivate al nostro piano salutammo Rylee per poi entrare in camera e ritrovarci in compagnia di tutto il nostro gruppo.
"Ragazze?" Chiese Louis alzandosi dal letto.
"Si, siamo ragazze." Rispose acidamente Alex, poggiando la pistola sulla scrivania...cosa che feci anche io con il mio arco.
"Ma-" incominciò Sissie venendo, però, fermata dalla mia voce "Era solo una stupida prova." Provai a sembrare il più tranquilla possibile, cosa non del tutto vera, mi tolsi le scarpe e mi catapultai sul letto.
Harry scese dal letto accanto al mio per poi sedersi vicino a me.
"Ti senti bene?" Chiese in un sussurro, mentre gli altri ragazzi avevano incominciato a parlare tra di loro.
"Fossi in te parlarei un po' più piano..." mi alzai a mezzo busto guardandolo con rimprovero "potrebbero sentirti." Conclusi la frase, riferendomi ai nostri amici poco più distanti da noi.
"Se sei incazzata perché ti hanno preso per il culo non rifartela con me." Disse arrogantemente. Mi avvicinai sempre di più al suo viso, che non si mosse di un millimetro.
"Adesso non ti conviene iniziare una guerra con me Harry Styles, perché ne usciresti perdente." Serrai la mascella scendendo da quel letto ed uscendo sul terrazzino, arrampicandomi sul tetto e rimanere lì da sola, per non so quanto tempo.
HARRY'S POV
Rimasi pietrificato. La guardai uscire al terrazzino per poi scomparire definitivamente dalla mia visuale.
Non l'avevo mai vista così sicura di sè. Mi aveva appena mostrato una parte di sé stessa che mai avrei pensato di vedere e non seppi bene se fosse una cosa positiva o negativa.
Sbuffai rumorosamente, uscendo dalla stanza e chiudendo rumorosamente la porta.
Il rumore dei miei passi rimbombò in quel corridoio vuoto e buio.
Decisi, dunque, di prendere una boccata d'aria e, non appena misi piede fuori, l'aria primaverile mi arrivò dritta in faccia, facendomi sospirare leggermente sollevato.
Mi incamminai verso il retro della villa dove alcuni gruppetti stavano beatamente parlando.
Alzai gli occhi al cielo ormai arancione per poi intravedere la figura di Claire sul tettuccio.
La sua piccola figura era rannicchiata in sè mentre fissava il nulla e, ogni tanto, si toccava il viso, intenta probabilmente a togliere le lacrime di troppo che scorrevano sulle sue guance.
Una forte stretta allo stomaco si impossessò di me, facendomi corrugare le sopracciglia.
Odiavo vederla piangere, odiavo vederla stare male.
Ma i miei piedi non si spostarono da lì, quando vidi una figura fin troppo familiare venirmi incontro.
Quei capelli biondi che avevo accarezzato con le mie stesse mani svolazzavano in quà e in là mentre camminava verso di me.
Gli occhi che avevo amato mi stavano scrutando e quella voce maledetta che riuscì a distruggermi in mille pezzi.
"Harry Styles?" Chiese incredula, guardandomi a bocca aperta.
"Sei proprio tu?" Continuò, scrutando il mio corpo con quei meravigliosi occhi.
"Nicole." La salutai mantenendo il mio solito sguardo.
"Quanto è piccolo il mondo eh." Disse.
Annuii alzando un sopracciglio, i miei occhi, però, non poterono evitare di scrutare il suo corpo tremendamente perfetto.
"Che mi racconti?" Provò ad instaurare una conversazione tirando fuori tutto il suo fascino che, tre anni fa, sarebbe riuscito ad incantarmi.
"Avrei molto da raccontarti, ma non vedo il perché dovrei farlo." Risposi seccamente, il suo collo si arretrò sorridendo appena.
"Lo so che ti faccio ancora quell'effetto." Si avvicinò terribilmente al mio viso, continuando a mordersi il labbro inferiore.
"Cosa cazzo stai facendo." Spalancai gli occhi a quell'affermazione voltandomi di scatto.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro