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Capitolo 40

Era già mattina e non avevo ancora avuto notizie di Sissie o di Alex.

Clayton chiamò me ed i miei amici nel suo ufficio correndo subito verso di esso senza guardare dove mettessi i piedi e, di conseguenza, rischiando di cadere numerose volte.

Bussai alla porta e dopo un "avanti." Entrai mormorando un "permesso".

I ragazzi erano già davanti alla scrivania mentre mi guardavano avanzare. Ci degnò della sua presenza anche Ryan, notando avesse un'espressione preoccupata sul viso.

"Alex è tornata ieri sera. Ci ha raccontato di ciò che è successo." Si alzò dalla sedia, sospirando profondamente "Rylee e Sissie sono state rapite, non sappiamo bene dove. L'ultima volta che le ha viste è stata davanti ad una banca abbandonata a Soho."

Spalancai gli occhi.
Soho? Sarà a 3 ore di distanza da qui!
"Allora andiamo." Corse fuori Ryan, vedendo il suo respiro aumentare a dismisura.

"Non abbiamo un piano dove cazzo credi di andare!"  Sbraitò Harry esprimendo tutta la rabbia con la voce più roca del solito.
"Mia sorella sta rischiando la vita per tutti noi, compresa la tua!" Urlò il moro, indicandolo.

"Rischierai anche la tua se non escogitiamo un piano, calmiamoci." Intervenni prima che iniziasse una vera e propria guerra.

I due ragazzi respirarono profondamente, remprimendo il loro odio reciproco.

Dopo essersi calmati ci sedemmo attorno ad un grande tavolo di legno. Ci organizzammo nei migliori dei modi, prendendo le armi necessarie ed indossando gli abiti adatti.

Dopo aver preso il solito arco con le rispettive frecce, uscii da quella stanza.
Gli occhi di tutti si posarono su di me, guardandoli con un sopracciglio alzato.

"Tu non puoi venire." Disse Ryan flebilmente.
"Che stai dicendo?" Mi alterai, pensando che la storia della protezione su di me si stesse ripetendo.

"È una trappola per arrivare a te." Rispose con calma, fermando tutti i miei pensieri negativi e tranquillizzandomi.

Mi morsi il labbro inferiore.
Mi sentivo inutile.

Io volevo aiutare, volevo fare qualcosa di utile per una volta, salvando la vita delle mie amiche, ma no.

Non potevo.
"Zayn resterà con te." Si intromise Clayton facendomi annuire.

Li seguii fino a quando non arrivarono all'ingresso.
"Fate attenzione." Mormorai guardandoli, mi sorrisero appena uscendo uno ad uno.

"Fa attenzione anche tu." Mi disse Ryan prima di uscire, baciandomi dolcemente la testa.

Gli occhi di Harry erano fissi su di noi, sobbalzai non aspettandomi che fosse ancora qui.
Ingoiò la saliva e non potei evitare di guardare il suo pomo d'adamo fare su e in giù.

Fece dei passi in avanti.
Aspettai impaziente che mi dicesse qualcosa, ma niente uscì dalla sua bocca.

Sbatteì lentamente gli occhi, fissandolo fino a quando uscì definitivamente da quella casa...senza di me.

"Andiamo di là, abbiamo del lavoro da fare." Seguii i passi di Zayn, entrando in una stanza piena di computer ed oggetti elettronici.

"Io non credo di poterti aiutare." Risi. Non capivo niente di roba elettronica.

Non sapevo come si usasse un auricolare, figuriamoci un computer!

"Ho bisogno che tu mi risolva questi enigmi." Si sedette sulla sedia nera e mi invitò a sedermi accanto a lui, mi spiegò che questi enigmi servivano per aprire la porta di sicurezza della banca, dove, probabilmente, erano rinchiuse le ragazze.

"Degli enigmi? Un codice no?" Lo vidi alzare le spalle in risposta. Sospirai sistemandomi meglio sulla sedia e incominciando a leggere.

"Non ha gambe, né braccia, né testa, né corpo e tuttavia entra dappertutto."

Pensai un po' non volendo dare una risposta immediata.

Sicuramente era qualcosa di astratto, qualcosa che si sente, ma in minima parte.
Come un lampo di genio diedi la risposta "il vento!" Esclamai, mentre Zayn aveva appena incominciato a digitare la parola da me pronunciata.

"Quali sono le chiavi che non aprono mai nessuna serratura?"

Alzai gli occhi al cielo a questo indovinello, rispondendo con molta sicurezza "le chiavi musicali."
Sentii Zayn ridere, forse alla mio tono o semplicemente perchè mi sembrava fin troppo facile.

"Si osservano senza guardarli." Lessi a voce alta, corrugando subito le sopracciglia.

Mi feci prendere un po' dal panico non riuscendo a trovare la soluzione.

HARRY'S POV

Ero un cretino. Un fottuto cretino.
Dovevo smetterla di farmi vedere così debole.

Avevo sentito i suoi occhi su di me fino a che non varcai la porta.
Eravamo in macchina da un'oretta più o meno e non riuscivo a smettere di pensare a lei.

Alla sua pelle chiara e liscia. Gli occhi grandi e profondi, la bocca carnosa e rosea.

Sospirai profondamente facendo voltare Niall nella mia direzione.

"Che hai?" Non distolsi mai lo sguardo dalla strada.
"Non ho niente." Gli feci capire di non iniziare con le domande, sentendolo ridere poco dopo.

"Va bene." Mormorò debolmente.

Passò molto tempo, ci fermammo solo una volta ad un autogrill solo per andare in bagno e poi continuammo il nostro viaggio.

Posteggiammo un po' alla cazzo, prendendo le rispettive armi e avanzare con lentezza.

Presi il mio auricolare bluetooth per rimanere in contatto con Zayn.
"Amico ci sei?" Sentii la sua voce chiaramente, rispondendogli affermativamente.

"Dobbiamo risolvere l'ultimo enigma e poi ci siamo." Sospirò per poi parlare nuovamente "Deve."

"C'è Claire lì con te?" Chiesi, aspettando una sua risposta.
"Sì, è lei che sta facendo il lavoro." Rise leggermente.

Sorrisi appena, ma appena lo sguardo di Louis si posò su di me mi ricomposi.
"Dille di sbrigarsi." Dissi duramente, ricevento un'espressione contraria da parte di tutti.

"Non mettere ansia, voi intanto andate." Con la testa feci cenno di entrare.
La porta era già aperta e il posto era completamente abbandonato e tranquillo...troppo tranquillo.

Avanzai, facendo attenzione a qualsiasi cosa e guardandomi intorno altrettanto attentamente.
"A che punto siete?" Chiesi a denti stretti.
"Claire il tempo sta scadendo." Zayn si rivolse alla ragazza, segno che non aveva ancora una risposta.

Ci ritrovammo subito davanti alla presunta porta dove le ragazze erano rimaste rinchiuse per chissà quanto tempo.

Appena sentii uno strano rumore, come se qualcuno stesse caricando una pistola, mi voltai lentamente.
Blake era davanti a noi con la solita faccia di merda e altri quattro uomini dietro di lui.

"Dov'è Claire?" Guardò ognuno di noi, non trovando ciò che voleva.
"Dov'è!" I suoi occhi da pazzo si spalancarano, gridando e agitando la pistola.

"Non qui." Risposi duramente avvicinandomi alla sua figura.
"Datemi Claire e tutto questo non succederà." Corrugai le sopracciglia, non capendo a pieno ciò che stava dicendo.

"Se non mi date Claire vorrà dire che me la prenderò da solo."

Respirai profondamente cercando di mantenere la calma.
"Con le buone o le cattive maniere." Puntò la pistola verso di me prima di sparare.

CLAIRE'S POV
"I dieci comandamenti!" Risposi subito, dopo un lungo ragionamento.

"C'è un problema Claire." Mi avvicinai a lui, guardandolo curiosa.
"Harry non mi risponde e..." respirò profondamente "ho sentito uno sparo."

I miei occhi diventarono subito lucidi, non volendo saltare a conclusioni affrettate presi il suo auricolare provando a riconnettermi con lui.

"Harry ti prego rispondi!" Gridai sentendo le lacrime rigarmi il viso.

Il cellulare di Zayn incominciò a vibrare mostrandoci il nome di Liam.

Mi allontanai da lui, tenendo le mani nei capelli provando a calmare il mio respiro.
"Dobbiamo andare all'ospedale." Posò il cellulare nella tasca "Harry è ferito." Sentiì il mondo crollarmi addosso, rimanendo impalato.

"Ha bisogno di noi." Mi scosse le spalle, svegliandomi.
"Soprattutto di te." Annuii seguendolo in macchina.

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