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Capitolo 8

In alto a sinistra manzo Josh e in basso a destra manzo Peter. La sirena la incontreremo più in la ;)

<<Allora, si può sapere cosa c'è tra te e Joshua??>> chiese per l'ennesima volta Marta mentre mi preparavo per andare a letto, dopo una stancante e lunga giornata.

<<Ti ho già detto che non c'è un bel niente, siamo solo amici. Ora lasciami dormire, dobbiamo tutte riposare per le lezioni di domani... >> dissi esasperata guardando Selene, sperando che lei potesse aiutarmi a convincere Marta.

<<Ma dai! Sia io che lei abbiamo provato per un anno intero ad avere un appuntamento con lui, ma nulla!>> non risposi coprendo la mia testa sotto le coperte, cercando di sprofondare nel sonno. <<Parla per te marmocchia, io sono la sua donatrice personale!>> disse Selene altezzosa, io sbuffai senza pensarci troppo e per fortuna non mi ci volle molto per addormentarmi.

La mattina dopo ci preparammo per la lezione di combattimento subacqueo, preparai una tisana per tutte e tre con corteccia di sambuco, alghe e valeriana che ci avrebbe permesso di respirare sott'acqua per almeno un'oretta, versai la soluzione in una borraccia e salimmo sul bus che ci avrebbe portate nella città sul mare più vicina a noi.

Pensai più volte a ciò che avvenne la notte precedente, soprattutto alle parole della veggente.

Oggi avrei avuto un incontro importante, ed ero quasi certa che avrebbe avuto a che fare con le nostre lezioni. Sospirai, poi mi resi conto di riconoscere la città in cui arrivammo, era Alyssa, la nostra città nativa: quella del mio passato.

Cercai con lo sguardo Joshua che al contrario mio era tranquillo ed ascoltava musica. <<Tutto ok?>> sento una voce dietro di me, ed ecco spuntare dietro al mio sedile il volto curioso di Peter. <<Ehmm s.. sì...>> dissi veloce quasi balbettando. Sia nella vita precedente che in questa Peter era sempre stato molto gentile e premuroso nei miei confronti, ebbi tanti battibecchi con Dalia per queste ragioni. <<Ti sei presa una cotta per il mio amico laggiù eh?>> mi disse indicando Josh con lo sguardo per poi farmi l'occhiolino, immediatamente sentii le mie guance tingersi di rosso.

Mi parve di veder lo sguardo di Peter rattristarsi per un millisecondo poi disse <<Metterò una buona parola su di te allora>>.

Il bus frenò e gli insegnanti ci invitarono a scendere. L'odore della brezza marina ci accolse ed il leggero suono delle onde ci cullò dolcemente durante il percorso verso il luogo delle lezioni, la spiaggia di ciottoli era fastidiosa da attraversare, una volta raggiunta la riva ci venne ordinato di toglierci i vestiti per rimanere in costume da bagno.

Il momento tanto atteso dalla maggior parte delle ragazze era arrivato: gli addominali di una decina di ragazzi splendevano sotto i raggi del sole, ed i miei occhi si soffermarono più di una volta sul fisico di Josh, fu allora che notai Peter guardare nella mia direzione. Guardai dietro di me per capire se ci fosse Marta nei paraggi, ma non trovandola girai nuovamente il viso, trovandomi Peter a qualche centimetro da me. <<Nascondiamo un bel corpicino sotto quegli abiti sempre scuri... >> mi disse sorridendo, non seppi cosa rispondere e per fortuna Marta e Selene arrivarono in mio soccorso, dovetti ammettere che anche Peter era un bel ragazzo. <<Pete! Lasciala stare, ha già gli occhi su qualcun altro>> disse Marta leggermente infastidita.

<<Hey hey non ci stavo provando, piuttosto avete trovato una soluzione per respirare sott'acqua?>> chiese Pete, mentre vidi Josh avvicinarsi a noi. Entrambi indossavano dei costumi boxer color nero, senza maglia i tatuaggi di Josh erano del tutto visibili, gli coprivano l'interno braccio e la spalla destra, mentre sull'avambraccio sinistro ne aveva solo uno, mi sembrò che fosse un fiore ma cercai di non fissarlo troppo, dovevo essere diventata un peperone.

Noi ragazze indossavamo un costume intero nero fornito dalla scuola, i capelli di tutte erano raccolti in una lunga treccia.

<<Ti devo parlare>> disse serio Josh facendomi cenno di seguirlo, mi congedai velocemente dal gruppo e mi affrettai a raggiungerlo anche se i sassi sotto i piedi mi facevano un dolore allucinante. <<La riconosci quella?>> mi chiese indicando una casa lontana, che si affacciava sul mare. Rimasi senza parole, anzi credo di aver smesso di respirare un attimo perché fu Josh a farmi tornare in me tuzzandomi la spalla. <<È la casa del signor Hollowbridge!>> dissi sussultando, ricordando quel luogo. <<Una volta sott'acqua ci divideranno, ci manderanno in esplorazione e ci sono sirene nei dintorni, sono state avvertite della nostra presenza e saranno loro ad allenarci quindi fa attenzione. Se dovesse succedere qualcosa: urla il mio nome...>> disse sottovoce, per far in modo che nessuno ci potesse sentire <<Come faccio ad urlare il tuo nome sott'acqua? >> chiesi allora allarmata, la paura iniziò a farsi sentire. <<Cerca di salire in superficie, io ti sentirò>> disse allora, mi sembrò che si stesse per allontanare ma infine aggiunse <<Copriti con un telo fin quando non ci danno il via, stai attirando troppi sguardi>> disse spazientito, cosa che mi fece enormemente piacere quasi da dimenticare di aver paura.

Ritornai vicino al gruppo composto da Marta, Peter e Delia quando vidi in lontananza Josh mimare con la bocca la parola "c o p r i t i" gli feci una smorfia e non ascoltai il suo ordine cercando di capire di cosa stessero parlando. <<Penso di averne ancora un po'... >> disse Marta cercando qualcosa nel suo zainetto, Selene invece nascondeva qualcosa dietro la sua schiena mentre Peter ridacchiava.

<<Cosa cerchi?>> chiesi a Marta, che mi guardò come un cane che cerca di farsi perdonare dal proprio padrone. <<Stavamo bevendo la tua tisana, avevamo lasciato la tua parte ma la boraccia mi è caduta dalle mani e si é rovesciata tutta per terra! Scusami!!>> disse portando le mani unite di fronte il suo viso. <<E ora cosa faccio??>> chiesi andando nel panico totale, questa proprio non ci voleva.

<<Tranquilla, ho io la soluzione.. >> disse Peter tranquillo, con una mano afferrò il mio mento spingendo il mio viso verso il suo, cercai di allontanarmi ma con una mano sulla schiena mi spinse più forte verso di se, con le labbra a poco dalle mie sussurrò qualcosa che mi sembrò essere un incantesimo. Sentii i miei polmoni bruciare, prima che le nostre labbra si sfiorassero mi lasciò andare, mi piegai in due dal dolore ed iniziai a tossire. <<Cosa le hai fatto?! >> chiese Marta dandogli una leggera spinta, mentre Selene mi venne incontro. Sentii un'altra presenza accanto a me. <<Cos'è successo?>> la voce di Josh sembrava alquanto spazientita, al contrario di quella di Peter totalmente calma <<Solo un piccolo incantesimo per aiutarla sott'acqua, dovreste essermi grato inve... >> non finì di parlare che i professori ci invitarono a seguirli sulla riva.

Ad ognuno di noi venne affidata una pietra di un colore diverso e la mia era arancione: il nostro compito era quello di trovare la sirena dai capelli dello stesso colore della nostra pietra, ascoltare i suoi insegnamenti ed infine affrontare una prova pratica contro di essa. Sospirai stringendo la pietra tra le mie mani avviandomi verso le acque.

L'impatto con l'acqua gelida fu orrendo ma mai quanto l'adattarsi al respirare li sotto, le mie abilità da nuotatrice non sono le migliori ma comunque mi seppi muovere senza alcun problema. Intravidi altri studenti accompagnati già dalle loro sirene; decisi di andare più in profondità alla ricerca della mia sirena dai capelli arancioni.

Man mano che scendevo intorno a me tutto si faceva più scuro, riducendo drasticamente la presenza di vita marina. "Guarda guarda chi si vede... Di tutte le ragazze, proprio tu..." sentii dire, le parole però come quelle della sera prima sembrarono essere nella mia mente. D'un tratto con la coda dell'occhio vidi qualcosa muoversi dietro di me.

D'avanti ad i miei occhi una bellissima sirena mi osservava curiosa, i suoi capelli erano lunghi lisci ed arancioni, gli occhi azzurri e pungenti mi osservavano attenti. La coda era molto lunga, dello stesso colore dei suoi capelli, due gusci di conchiglie dello stesso colore degli occhi le sorreggevano il prosperoso seno.

"Non sai quanto da quanto tempo ti aspettassi, Iris. Dimmi hai risolto il mistero?" le sue labbra non si mossero di un millimetro eppure riuscii ad udire le sue parole, telepatia? "Tu sei la sirena che mi è stata assegnata" risposi, lei aggrottò la fronte delusa "rispondi alla mia domanda ragazzina" "no, non l'ho risolto" risposi sincera.

"Seguimi" disse per poi andare più in profondità verso il buio totale, io le andai dietro meno agile di lei nei movimenti. "Dove mi stai portando?" chiesi impaurita ricordando le parole di Sarah. "Tranquilla, in un posto sicuro..". Dopo qualche istante intravidi una luce fioca in profondità, che sembrò brillare di più man mano che riducevamo la distanza.

Arrivate a destinazione, rimasi stupefatta. L'acqua era chiara e cristallina di nuovo, il fondale era pieno di coralli e pesci di tutti i colori e tipi, un dolce canto accompagnava il tutto; mi sembrò quasi di star per perdere i sensi.

La seguii verso quello che sembrava un castello, alla vista della donna le porte principali si aprirono lasciandoci entrare; mi condusse in una grande camera da letto che pensai fosse la sua. "Qui possiamo parlare tranquille, senza che nessuno ci disturbi" mi disse.
"Devo dirti una cosa prima di tutto, io non sono tua amica ne alleata, voglio solo che ti sbrighi a risolvere tutto per ragioni personali.." "e sarebbero?" chiesi curiosa "Hai qualcosa che mi appartiene, qualcosa di molto potente. Ma potrò riaverlo solo quando tutto sarà risolto" "Potresti essere più chiara? Non ti seguo" "Oh poveri noi! Se il destino è nelle mani tue siamo spacciati di certo. Ebbene, tempo fa un giovane venne qui a rubarmi qualcosa di prezioso e di inestimabile valore; si da il caso che ora sia in tuo possesso ed io lo rivoglio.." disse spazientita, di certo l'ultima cosa che desideravo era far innervosire una sirena. Poi ricollegai le sue parole a quelle di Joshua, sulla sirena immortale che per prima diffuse la profezia e che lo accusò spesso di essere un ladro. "Tu sei la sirena della profezia!" esclamai sconvolta. "Ce ne hai messo un po'... Sì sono io. Iris, non ti è rimasto molto tempo, la soluzione è dentro di te!" disse ora dolcemente, un po' lunatica come sirena.

"Io non so di cosa tu stia parlando. E cosa c'entra il tuo oggetto con tutto questo?!" chiesi esasperata. "Oh, è la chiave di tutto, possibile che tu non abbia ancora capito?" mi sforzai inutilmente di dare un senso alle sue parole, cercai di ricordare qualcosa che mi potesse essere utile. "Ti posso dare solo un altro indizio. Fanne buon uso. E bada bene, non scherzo quando dico che hai un grande peso sulle tue spalle. Devi ricordare, ti fu affidato un oggetto da un valore inestimabile. Dov'è finito? Si è legato ad un'anima in una dolce promessa. Di quale anima si tratta? Ti basterà rispondere a questa domanda per dare una fine a tutti i dolori che la nostra terra sta provando." "Tu come fai a sapere tutte queste cose?" le chiesi rapita dalle sue parole "È l'oggetto che mi parla. Siamo legati." prima che potessi parlare tutto divenne buio e mi ritrovai in superficie, lontana dalla spiaggia.

Arrivata a riva gli insegnanti mi diedero un telo asciutto e mi invitarono a raggiungere il resto dei miei compagni.

Riconobbi Marta, Selene e Peter seduti in cerchio e quindi mi unì a loro seduta tra Marta e Joshua.

<<Com'è andata? >> mi chiese Pete, che si trovava di fronte a me.
<<Bene>> mi limitai a rispondere ancora tremante per il freddo, stringendo il telo a me.
<<Non torneremo a scuola stanotte. Ci è stato comunicato che alloggeremo nella seconda tenuta del signor Hollowbridge>> disse Marta indicando il familiare edificio. <<A quanto pare domani ci saranno altre prove per selezionare il fiore e l'ombra... >> si fece triste in volto <<mi dispiace, a quanto pare tu non hai passato il turno, come Josh.. >> sospirai.
<<Non devi esserne dispiaciuta. Io non lo sono.. >> il mio tono doveva essere freddo e distante perché tutti mi guardarono sospetti.

Cercarono di farmi partecipare alle loro conversazioni più volte ma io ero troppo concentrata a pensare alle parole della sirena.

Arrivati alla tenuta notai che non era cambiata poi molto, l'unica differenza sostanziale era la mancanza di puzza di sangue nell'aria.

Ci divisero nelle stanze, ed una volta essermi lavata e sistemata mi avviai alla ricerca di una biblioteca. Non ricordavo ce ne fosse una, ma di tempo ne era passato. Mi avviai così nei bui e deserti corridoi.


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