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Capitolo 70

In foto: Pete e Lijna!

Misaki POV

Di certo al mio risveglio l'ultima cosa che mi aspettavo di vedere era il corpo di Faith appeso ad un albero, una corda le stringeva il collo mentre le numerose ferite sulla sua pelle avevano inzuppato l'erba sotto di lei di sangue. Era morta, morta secca.

Ed io ero l'unica rimasta, la macchina di papà era vuota, Dan era sparito nel nulla così come tutti gli altri elfi. Guardavo il volto spento di Faith, i suoi occhi privi di vita puntati sul mio viso... sembrava che mi stesse accusando di qualcosa. Ma cosa?

Guardai quindi il mio corpo tremante, le mie mani sporche di sangue, così come i miei vestiti... La avevo uccisa io? Quando? Come? Poi passai una mano sulle mie labbra, anche queste erano sporche di sangue... La avevo dissanguata?

<<Misa>> la voce di mia madre mi portò a voltarmi, la vidi osservarmi con sguardo triste. Indossava un abito leggero che mostrava la rotondità del suo ventre, quando era arrivata?

<<Mamma, cosa è successo?>> chiesi con voce spezzata dal pianto, da quanto piangevo?

<<Mi dispiace, Misa, mi dispiace... L'ho capito solo ora>> disse fermandosi a poco da me, asciugando una delle mie lacrime, sporcando così la sua stessa mano di sangue.

<<Di cosa parli?>> chiesi nervosamente, lei mi abbracciò subito dopo.

<<Dan non è l'unico a portare un enorme fardello sulle sue spalle, Misa. Dentro di te, ci sono le urla di tutti i demoni che sono morti nello stesso istante in cui tu sei scomparsa dietro quella porta. Devi liberarle, Misa... Dobbiamo dare pace al loro dolore, altrimenti useranno il tuo corpo per distruggere>> non capivo, non avevo mai sentito delle voci dentro di me...

<<Dove sono gli altri? Cosa sta succedendo?>> chiesi ancora più nel panico, il suono delle gocce di sangue di Faith era assordante nelle mie orecchie.

<<Sono al sicuro, Misa... Questa non è la realtà, è solo un sogno... un incubo. Te lo mostro per farti capire cosa potrebbe succedere presto se non ci muoviamo con cautela...>> anche i suoi vestiti erano zuppi di sangue.

<<Cosa dobbiamo fare?>> chiesi tirando su con il naso, lei mi diede un bacio sulla fronte rassicurandomi con lo sguardo.

<<Devi riuscire a trovare le voci dentro di te e farle uscire, aiutale a trovare la pace. Quando ne individuerai una, dopo riuscirai a vedere il suo fantasma. Ti aiuteranno nella lotta con gli elfi, in cambio dovrai lasciarli andare. Ora sembra confuso ma presto lo scoprirai, saprai di cosa sto parlando. È però importante che tu rimanga lucida per quanto più tempo possibile, bevi frequentemente e cerca di mettere da parte il tuo odio verso chi ti sta meno simpatico>> aveva ragione, non capivo bene il suo discorso ma era mia madre e mi fidavo delle sue parole. Annuii, lei poi scomparve così come lo scenario attorno a me.

<<Buongiorno>> Lijna mi aveva appena tirato un pizzicotto in fronte, il sole era già alto in cielo mentre noi eravamo in cammino con la macchina.

<<Quando sono tornata da voi?>> chiesi confusa, Lijna tornò a sedersi composta sul suo sedile mentre Pete mi rispose <<è stato Dan a portarti, ti eri addormentata nella tenda>> le parole di Pete hanno un senso, più di tutte quelle che ho sentito nel mio sogno almeno!

<<Scusatemi per il ritardo>> dissi allora, ricordando la promessa dei venti minuti fatta a Pete.

<<Sei perdonata>> disse Lijna facendo sporgere il suo viso da dietro al sedile, facendomi l'occhiolino... Ok, qualcosa era successo ed io dovevo saperlo al più presto possibile!

Cercammo di parlare con un linguaggio dei segni tutto nostro, ma quando Pete frenò di colpo per riprenderci dovettimo rimandare a dopo i nostri pettegolezzini.

Sebbene sperassi che quello che avevo appena vissuto fosse solo un incubo, ero sicura di ciò che avevo visto ed udito. Mamma mi aveva detto di bere spesso, mentre era già passato un bel po' dalla mia ultima bevuta... avrei potuto chiederlo a Lijna.

Quei pensieri però mi fecero sentire leggermente nauseante, mi coprii la bocca e dissi a Pete di fermarsi immediatamente. Lijna manteneva i miei capelli mentre davo di stomaco, Pete si teneva lontano chiedendomi se stessi bene... come se potessi rispondere! Per fortuna fu Lijna a ricordargli l'utilità della sua domanda.

<<Soffri mal d'auto? Hai fame?>> chiese Pete non appena tornammo in macchina, mi ero sciacquata la bocca con l'acqua che vi era in una delle nostre bottigliette.

<<Non so, Pete.. sarà solo un virus>> dissi stendendomi sui sedili posteriori dell'auto, il furgoncino di Dan era fermo per una sosta poco più avanti.

<<Stai nascondendo qualcosa>> le parole di Lijna fecero subito colpo, i suoi occhi sembravano entrare dentro di me... Accidenti a lei!

<<Non nascondo niente>> risposi decisa, incrociando le braccia attorno al mio petto.

<<Ah no? Vedremo>> le sue parole suonavano come delle minacce, alzai il sopracciglio mentre lei sussurrava qualcosa di incomprensibile.

D'un tratto vidi volare dietro di lei un fenicottero.... azzurro! Cosa diamine?!

<<Ti presento Fatimir, funziona meglio di qualsiasi siero della verità>> disse con sguardo malvagio, Pete si era allontanato per andare a comprare qualcosa, lasciandomi in balia di Lijna ed il suo... fenicottero.

<<Ma è un uccello!>> risposi confusa, subito questo mi picchiettò le coscia, ma che?!

<<Ahi!>> dissi lamentandomi, lei inarcò un angolo delle sue labbra soddisfatta.

<<Sbagliato, lo sarà ora ma un tempo non lo era! Era un mago che è stato poi tramutato in fenicottero... può essere evocato solo dalle streghe più forti>> disse orgogliosa di sé, indicando il fenicottero.. Un tempo era un uomo?!

<<Ora dimmi: cosa c'è che non va?>> chiese nuovamente, con un sorriso malvagio.

<<Nulla, va tutto bene>> risposi ma venni pizzicata nuovamente.

<<Non mentire!>> disse ed io fui costretta ad arrendermi. Le raccontai del sogno, senza beccarmi più alcun pizzico per fortuna. Il fenicottero va via non appena Lijna mi dichiara innocente, poco prima dell'arrivo di Pete.

<<Beh, la parte sulla morte di Faith non era tanto male... ma il resto è un gran casino>> disse sottovoce, sedendosi sul sedile posteriore accanto a me.

<<Ora ti conviene bere>> non appena lo disse, provai una forte morsa allo stomaco... Avevo una gran sete e non lo sapevo! Pete fa cadere le busta per terra non appena vede i miei denti affondarsi sul collo dolorante di Lijna. Il sangue della mia amica aveva un gusto diverso da quello di Dan, era più... frizzante? Ed aveva uno strano retrogusto...

Mi staccai, Lijna era davvero a pezzi, gli effetti del primo morso.

<<Avresti potuto bere da me!>> disse Pete facendomi cenno di passare sul sedile del passeggero anteriore, mentre sistemava Lijna sui sedili posteriori.

<<È stato più forte di me>> dissi mortificata nel vedere la mia amica soffrire, ovviamente mi mandò al diavolo, dicendomi che era il minimo.

Pete si tolse la maglietta, da vero gentiluomo e la bagnò con dell'acqua, poggiandola poi sulla fronte di Lijna.

<<Se dovessi sentirti male avvisami, ora dobbiamo partire>> il viaggio successivo durò poco, Lijna si era ripresa grazie anche ada soluzione che aveva portato con sé, mentre vidi gli elfi dirigersi verso la spiaggia.

Pete ed io iniziammo a correre verso di questi, quando fummo bloccati da due mani, una stringeva il mio colletto e l'altra quello di Pete.

<<Siete in ritardo>> la voce di zio Pete risuonò da dietro le nostre spalle, cosa ci faceva lui lì?

<<Zio, cosa ci fai qui?>> chiesi non appena mi lasciò andare.

<<Io e Dalia siamo arrivati ieri, non appena vostra madre ci ha riferito del vostro viaggio. A quanto pare gli elfi che attaccano le sirene hanno cambiato idea, non hanno attaccato questo villaggio ma uno più a Sud>> disse indicando poi zia Dalia in lontananza, ne stava dicendo di cotte e di crude a Dan, mentre il suo clan rideva osservando la scena.

<<Cosa si fa?>> chiese Pete, alquanto nervoso.

<<Si torna al college, per ora>> quella comunicazione non ammise rinneghi ne da parte nostra, ne da parte di Dan che si vide costretto a dover trattenere la furia del clan verso di noi.

Zia Dalia e Zio Pete sembravano piuttosto tranquilli mentre osservavano il tutto. Non avevano proprio paura?

Il ritorno al college fu veloce, e tutti avevamo l'amaro in bocca... che senso aveva avuto quel viaggio? Nessuno!

Non appena fui a casa, salutai i miei e corsi nella mia stanza, ansiosa di riabbracciare il mio lettone.

Non appena saltaii lì sopra però, sentii una risatina alle mie spalle... la risata di un... bambino. Mi voltai spaventata, ai piedi del letto vi erano due grandi occhi rossi che mi osservavano ricchi di curiosità. Le sue guance paffute erano rosee, la sua pelle seppur visibile era semitrasparente.. i fantasmi di cui parlava mamma? I demoni che sono morti quel giorno... e che cercano pace!?

<<Chi sei?>> chiesi spaventata, per quanto ne sapevo poteva essere chiunque.

<<Tato>> fu la sua risposta, la sua vocina era soffocata dalle mani che aveva dinanzi al muso, io mi feci coraggio.

<<Bene, Tato. Chi sei? Cosa vuoi?>> chiesi con fermezza, lui però si limitò a rispondere con <<Tato>> nuovamente.

<<Bene, iniziamo bene!>> dissi sprofondando il mio viso su di un cuscino, erano questi i demoni che ci avrebbero aiutato a combattere? Bambini pucciosi?

<<Tato?>> la manina del bambino sfiorò la mia testa, potevo sentirla... Potevo sentire la sua pelle.

<<Grazie Tato, sto bene>> dissi sorridendo, stava tentando do consolarmi?

Il piccolo annuì e ci osservammo in silenzio per un po', fin quando non lo invitai a salire sul letto assieme a me.

Senza accorgermene, mi ritrovai a saltare sul materasso assieme a lui, ridendo come una bambina! Ero davvero stranca, o almeno, dare la colpa alla stanchezza sarebbe stato più facile.

<<Cosa fai?>> persi l'equilibrio quando la porta finestra venne aperta da un Dan sconvolto, caddi fra le sue braccia mentre Tato scoppiò a ridere.

<<È colpa di Tato>> risposi con l'affanno, osservandolo imbarazzata.

<<Tato?>> chiese sorpreso, io indicaii il bambino sul letto ma lui sembrò non vedere nulla... ovviamente!

<<Non sono pazza, lo giuro!>> dissi alzando le mani in aria in segno di difesa, Tato poi corse incontro a Dan, sfiorando la sua mano penzolante.

<<Ma cosa?!>> non appena il piccolo lo sfiorò, Dan sembrò vederlo ed indietreggiò sconvolto.

<<Tranquillo, posso spiegare!>> dissi io, cercando di sembrare quanto più seria possibile.

<<Tato!>> il bambino peggiorò la situazione quando tentò di mordere la mano di Dan però inutilmente... aveva sete, però non poteva bere da lui... perchè era morto.

Vidi la sua espressione passare da triste a carico di rabbia, la sua rabbia sembrò contagiare anche me, perché in un attimo fui sopra di Dan, bevendo da lui con la forza!

<<Saki, cosa ti prende?>> disse spingendomi via, io lo guardai sorpresa e spaventata... cosa mi prendeva?!

Scusate il ritardo e grazie per i vostri dolci commenti nel capitolo precedente! ❤ ❤ ❤

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