Capitolo 69
Pete POV
Chiusi la sicura di tutti gli sportelli, meglio evitare situazioni spiacevoli. Lijna era brava a provocarmi, lo faceva mentre parlava, con il suo sguardo e soprattutto in quel momento mentre si muoveva su di me durante il nostro bacio.
Giocava con il fuoco e questo lo sapeva, ma dovevo cercare di trattenermi, non era il luogo ed il momento adatto per spingerci oltre.
<<È meglio che io torni sul mio sedile>> dissi staccando le mie labbra dalle sue, osservandola negli occhi.
<<Perché? L'uccellino vuole volare via dalla sua gabbia?>> chiese sorridendo e muovendosi sopra di me per provocarmi, le strinsi le coscia tentando di comandare i miei istinti.
<<Fallo un'altra volta e non rispondo delle mie azioni>> le risposi senza mollare la presa salda, indossava una gonna quindi le mie mani toccavano le sue gambe nude.
<<Allora mi sto ferma, buona, buona>> stava giocando con me, le sue parole dicevano una cosa ma i suoi occhi parlavano d'altro, mi stavano invitando a rimanere sotto di lei.
<<Quindici minuti>> disse guardando l'orario nel cruscotto della macchina, i miei occhi erano puntati sul suo collo, su come la luce della luna lo rendeva liscio ed invitante... poi guardai i suoi occhi nuovamente. Cosa avrei dovuto fare? Io la volevo, da tanto, tantissimo tempo. Mi piaceva il suo modo di essere, le sue provocazioni... ma Lijna non era solo quello, era anche intelligente e a suo modo debole.
Mi aveva seguito fino lì, mi aveva supportato durante il mio periodo di depressione e provava sempre a capirmi, mettendosi nei mie panni e aiutandomi ad andare avanti.
Non era solo attrazione fisica, era molto di più ed era per quello che mi trattenevo, per paura di rovinare tutto. Ma era lei che mi stava invitando, così decisi di lasciarmi andare, senza badare al dove e al quando.
Portai la mia mano sulla sua schiena, spingendola verso di me e tornai a baciarla, con più foga del solito, i suoi movimenti seguivano quelli del mio corpo e le sue mani scesero sulla cerniera dei miei jeans, abbassandola.
La sollevai dai fianchi, baciandole il collo e poi il seno. Quando la spinsi di nuovo giù, entrai dentro di lei per la prima volta. Entrambi sussultammo, con uno scatto la presi in braccio e ribaltai la situazione, facendola stendere sul sedile abbassato e salendo sopra di lei, tappandole la bocca perché stava gemendo troppo e dovevo prestare attenzione ai rumori esterni, almeno in parte, se fosse arrivata Misa...
Una parte di me doveva essere sadica perché vederla sotto di me, incapace di parlare e vittima dei miei movimenti mi piaceva più di quanto potessi immaginare, i finestrini della macchina iniziarono ad appannarsi e dimenticai di tutto il resto, affondando il mio volto sul suo collo entrando sempre più a fondo e velocemente, fin quando entrambi raggiungemmo il massimo del piacere e... cazzo. Non avevamo usato precauzioni.
Misaki POV
<<Pssss... Dan>> dissi al di fuori della tenda, avevo paura di essere udita da qualcun altro ma per fortuna fu lui ad apparire da dentro la tenda.
<<Puntuale>> disse facendomi cenno di entrare, un borsone era ai piedi della tenda che richiuse subito dopo, non ebbi il tempo di vedere altro perché spense la luce!
<<Cosa fai? Non vedo niente>> dissi sussurrando.
<<Che razza di demone sei?>> chiese lui afferrando il mio polso e facendomi stendere accanto a lui, era parecchio scomodo, come poteva dormire in un posto del genere? Soprattutto in prossimità di una battaglia!
<<Con chi sei venuta?>> mi chiese poi Dan.
<<Pete e Lijna>> dissi cercando di riconoscere i suoi lineamenti al buio.
<<Ed ora li hai lasciati soli?>> chiese con una nota di divertimento nel suo tono di voce.
<<Ovvio, sono qui>> risposi confusa e lui ridacchiò.
<<Spero per te di tornare da loro senza interrompere niente>> disse ed io cercai di colpirlo al buio, certo, anche io avevo lo stesso presentimento ma c'era una cosa che non poteva funzionare....
<<Non credo che sia così stupido da farlo nella maserati di papà>> dissi e lui smise di ridere, non potevo vederlo ma era evidentemente scioccato.
<<Gli ha dato la maserati?>> chiese seriamente, ah, rivalità tra fratelli!
<<Sì>> risposi e lui imprecò contro Pete.
<<Spero che Josh lo scopra, non ci ha mai fatto nulla nemmeno con Iris in quella macchina>> disse con orgoglio, come se si trattasse di un gesto così eroico!
<<E tu come puoi saperlo?>> chiesi poi.
<<Ci diciamo tutto noi>> rispose semplicemente, iniziando ad accarezzare la mia schiena.
<<Dove siete diretti?>> chiesi dopo, ritornando ad argomenti seri.
<<Abbiamo scoperto che un gruppo di elfi si ritrova a Belpore, sono in prossimità di un attacco ad una città delle sirene. Noi possiamo resistere sott'acqua per più del normale e siamo particolarmente abili, se attaccate di sorpresa rischiato di morire tutte>> spiegò, dunque stavano davvero aiutando Talia ed i suoi abitanti.
<<Grazie>> dissi, sorridendo.
<<Non devi ringraziarmi, Saki. Sai bene che in questo momento un lato di me vorrebbe farti del male, tanto male>> disse affondando le sue unghie sulla mia schiena mentre lo diceva, mi fece paura ma non lo diedi a vedere.
<<Tu sei più forte>> dissi cercando di farlo calmare ma il suo respiro si era fatto più pesante ed i suoi occhi iniziarono a brillare nel buio della notte.
<<Dice che tu ci hai portato via tutto...>> per la prima volta sapevo che per tutto si riferiva all'inizio, alla loro esistenza su Talia... ma io non ero davvero il problema, erano le nostre discendenze.
<<Lo sai che non è vero, Dan. Io non ti ho portato via niente, è successo tutto per colpa di una stupida guerra>> dissi, sfiorando il suo corpo, non sapevo bene cosa stavo toccando perché non vedevo un bel niente ma doveva essere il suo busto.
<<Per questo motivo non avresti dovuto seguirmi, devo prima capire come impedirgli di riemergere>> disse poi prendendo la mia mano e spostandola più su, all'altezza delle sue labbra e stampando un bacio sul dorso.
Avrei voluto vederlo, ma tutto ciò che vidi era il colore dei suoi occhi cambiare seguito da un morso sulla mano che teneva ancora vicina alle sue labbra.
Era la prima volta che beveva da lì ed era molto più dolce di quando mordeva il mio collo o le mie labbra, mi piaceva.
<<Scusa>> disse non appena ebbe finito, tirandomi poi a sé, abbracciandomi. Dan era davvero forte, lo potevo sentire dalle sue braccia muscolose, il suo mento si poggiò sulla mia testa mentre con le mani giocava con i miei capelli.
<<Saki>> disse poi, in un sussurro.
<<Cosa c'è?>> chiesi.
<<Mi piaci, davvero, davvero tanto>> disse, baciando la mia fronte. Se solo avesse sentito quanto forte stava bettendo il mio cuore dopo quelle parole...
Iris POV
<<Sei bellissimo>> dissi al piccolo Josh, aveva davvero gusto nel vestirsi proprio come il padre, Peter. Indossava una camicia bianca, gilet nero e un paio di pantaloni eleganti ed aderenti neri, i suoi occhi verdi erano come due pietre preziose incorniciate dai suoi capelli scuri e dai suoi lineamenti dolci come quelli di Dalia.
<<Anche tu..>> rispose imbarazzato, stavamo aspettando l'arrivo di Josh all'esterno della scuola, ci aveva promesso una cena indimenticabile che si prospettava anche alquanto imbarazzante.
<<Mi dispiace, avresti preferito rimanere al college?>> chiesi e lui fece subito cenno di no, nervosamente.
<<Mi sarei annoiato a morte>> rispose ed io lo guardai curiosamente.
<<Non ti sei fatto molti amici, vero?>> chiesi e lui annuì tristemente, quanto lo capivo.
<<Vedrai che le cose cambieranno>> dissi dandogli una pacca sulla spalla.
<<Torneremo mai su Nosipho?>> chiese, ed allora mi fu tutto chiaro, avevo notato una certa intesa fra lui e Talia, la figlia di Ibai.
<<È molto probabile>> dissi cercando di suonare quanto più credibile possibile, poi però feci una realizzazione... Josh! Ne sapeva sempre una in più del diavolo! Ecco perché era uscito così presto per organizzare una cena! Non sapevo però che gli piacesse giocare a Cupido! Senza accorgermene iniziai a ridere come un ebete, così Joshino iniziò a guardarmi come se fossi pazza.
<<Cosa è successo di così divertente?>> chiese ma per fortuna una macchina si fermò dinanzi a noi, la aveva chiesta in prestito al professore di pozioni, potevo capire dal suo sguardo quanto fosse nervoso al pensiero di dover guidare un auto del genere!
<<Su, salite>> intravidi la presenza di un'altra persona sui sedili posteriori, come pensavo!
<<Talia!>> esclamò Josh entrando in macchina ed abbracciando la ragazza, io guardai Josh con sguardo interrogatorio.
<<Mi ha scritto Ibai, beh in realtà era una lettera indirizzata a te che ho letto comunque, comunque diceva che Talia voleva frequentare il nostro college per poter incontrare nuovamente i suoi "amici", ci siamo messi d'accordo per farla arrivare oggi>> spiegò, quando disse amici il suo tono di voce cambiò e gli fece guadagnare un pugno in testa da Joshino.
<<Perché non ne sapevo niente?>> chiesi quando mise in moto.
<<Perché ti sarebbe sfuggito! Ti conosco troppo bene>> disse alzando gli occhi all'aria e forse aveva ragione.. mantenere i segreti non era mai stato il mio forte.
<<Dove andiamo?>> chiese Joshino, ormai lo chiamano così anche io.
<<Un ristorante su un lago>> disse e vecchi ricordi riaffiorarono nella mia mente, il nostro primo appuntamento dopo il recupero dei miei ricordi, dove incontrammo Sarah la veggente, che doveva aver perso la vita tanti anni fa, di conseguenza alla nascita della profezia e alla morte dei demoni.
<<Non sapevo che lo avessere aperto nuovamente>> dissi, era andato quasi tutto perso ormai.
<<Nemmeno io, l'ho scoperto per caso una settimana fa>> disse, il viaggio proseguì in silenzio, avevo leggermente mal di testa, colpa della gravidanza.
Una volta arrivati ci fece accomodare su due tavoli separati ma non lontani, noi due ed i due ragazzi, fece in modo di farci avere i posti sotto l'albero illuminato, quel posto era davvero magnifico.
<<Quanti ricordi>> dissi sedendomi, ero alquanto imbarazzata, lui ridacchiò prendendo posto di fronte a me.
<<Mi piace quel vestito>> disse poi, guardando lontano per evitare il mio sguardo. Indossavo un vestito nero aderente che mostrava perfettamente il rilievo della mia ancora piccola pancia.
<<Il vestito ringrazia>> dissi e lui sbuffò.
<<Lo sai che non è solo il vestito a piacermi>> disse arrossendo, quando ero incinta non ero l'unica ad avere cambi di umore, Josh arrossiva più spesso del solito!
Indossava delle lenti a contatto di colore marrone scuro quando uscivamo, sebbene mi mancassero i suoi occhi rossi dovetti ammettere che anche di quel colore i suoi occhi erano bellissimi.
Ordinammo dei piatti a casaccio, ci piaceva mangiare cose nuove e facevamo a gara a chi beccava il più buono, era una sfida che andava avanti da sempre, persino quando nella vita passata ci venivano offerti i pasti nelle tenute confrontavamo le nostre portate! Anche se lui lo faceva per puro piacere, dato che non lo saziava davvero.
<<Pensi che i ragazzi stiano bene?>> chiesi e lui mi guardò cupo, serrando la mascella.
<<Posso assicurarti che stanno più che bene>> lo guardai confusa, come poteva esserne così sicuro?
<<Pensi che gli abbia dato la maserati così, tanto per?>> in quel momento provai un'enorme pena per la privacy dei ragazzi... non potevo credere che lo aveva fatto davvero!
<<Josh, non si fa!>> dissi e lui annuii depresso <<lo so, l'ho imparato a mie spese>> disse, poggiando il suo cellulare sul tavolo.
<<Per ora ho disconesso le telecamere, di giorno mi collego per sapere se stanno ancora bene>> disse alzando le mani in aria in segno di difesa.. Chissà cosa aveva visto che lo aveva sconvolto così tanto! Poveri ragazzi, era proprio fuori di testa a volte, al solo pensiero mi venne da ridere.
<<Per lo meno ti faccio ridere>> disse rallegrandosi ed io annuii, il cameriere portò le portate e servendo me si beccò uno sguardo assassino da Josh, dato che i suoi occhi sembrarono posarsi sulla mia scollatura.
<<Non ci torneremo più qui>> disse seguendo il cameriere con lo sguardo mentre io iniziai a mangiare, avevo tanta fame.
<<Senti chi parla, ricordo bene come guardavi Sarah quella sera>> dissi quando ebbi buttato giù il primo boccone, lui stava ancora osservando il suo piatto pensieroso.
<<Non ci provavo con Sarah, era quello che la tua mente pazza voleva vedere! Ma ora parliamo di cose serie... com'è il tuo piatto?>> chiese, come se fosse una domanda da un milione di dollari.
<<Buono> risposi, alzando un sopracciglio.
<<C'è qualcosa che non va?>> chiesi sconvolta mentre lo vidi prendere il suo piatto e gettarlo nel lago dietro di noi, tutti ci guardarono stupiti ed il cameriere ci venne incontro su tutte le furie.
<<Mi scusi, signore, ma come si è permesso? Se è venuto qui con l'intenzio..>> non finì di parlare perché Josh gli tirò un pugno allo stomaco, ecco, non esistono appuntamenti romantici con lui!
<<Mi dispiace, ma io non mangio ciò che contiene veleno>> disse, stupendo sia me che i ragazzi che si erano avvicinati al tavolo.
<<Non so di cosa stia parlando>> disse il cameriere , guardai Josh confusa.
<<Portamene un altro, io fingo di non aver rischiato di morire e tu fingi di non sapere cosa sono, chiaro?>> chiese al cameriere che annuì spaventato... aveva capito che Josh era un demone e aveva cercato di avvelenarlo!
<<Non posso crederci>> dissi sfiorando la mia pancia, e se lo avessero fatto al mio cibo? Io non sarei morta, ma il bambino sì! Cercai di calmarmi dicendo ai ragazzi che andava tutto bene, invitandoli a tornare al loro posto.. Avevo perso l'appetito.
<<Il tuo è ok, altrimenti non te lo avrei lasciato mangiare>> disse Josh notando il mio piatto ancora intatto.
<<Non ho più fame, so bene che non saresti morto ma al pensiero che la gente arriva a tanto mi sento male. Cosa possiamo fare per farli cambiare? L'odio ritorna sempre>> dissi tristemente, la sua mano raggiunse il mio volto ed iniziò ad accarezzarmi.
<<Non è più compito nostro, è tutto nelle mani dei ragazzi>> disse, sorridendo dolcemente.
Scusate il ritardo, ieri ho perso il capitolo due volte ed ho dovuto riscriverlo. Spero che vi sia piaciuto! A presto
In foto Iris e Josh.
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