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Capitolo 66

Accettai l'invito dell'elfo a ballare e subito me ne pentii quando sentii il suo corpo aderire perfettamente al mio, la sua mano era non vicino al mio sedere ma... su di esso! Se mio padre fosse arrivato, allora gli elfi avrebbero davvero conosciuto la fine!

Alzai la sua mano sulla mia schiena, lui sorrise e la abbassò di nuovo!

<<Credo di aver perso la voglia di ballare>> dissi allora e lui si arrese alzando nuovamente la mano all'altezza della mia schiena. Da dietro la sua schiena intravidi Lijna danzare tranquilla con l'elfo che la aveva invitata, dietro di lei Pete afferrò Taranis invitandola a ballare! Non ebbi il tempo di ridacchiare che una visione mi fece davvero saltare i nervi... Dan che ballava con due elfe, non una!

I nostri sguardi si incontrarono, mi sorrise brevemente e tornò poi subito a danzare... ed io che volevo farlo ingelosire!

<<Cosa c'è?>> chiese l'elfo con cui stavo ballando, avvicinando fin troppo il suo viso al mio.

<<Niente, controllavo la mia amica>> dissi tornando con lo sguardo su Lijna. Nonostante stesse danzando con l'elfo era evidente che aveva lei il controllo della situazione, qualcosa però le sfuggì perché mentre era di spalle a questo, venne abbracciata da dietro e... palpata al seno! Sussultai, cercai di andare a dirne quattro a quel maniaco quando un pugno di Pete lo stese per terra, ero in ritardo!

<<Il tuo amico è un po' aggressivo>> disse l'elfo richiamandomi a ballare, rifiutai però indietreggiando, mi era passata la voglia.

<<È mio fratello>> dissi cercando di liberarmi dalla sua presa senza però fargli del male, non potevamo farli arrabbiare.

<<Beh poco mi importa>> rispose tirandomi nuovamente a sé mentre io puntai miei piedi per terra tentando di non muovermi.

Il suo respiro si faceva sempre più pesante, ci metteva sempre più forza ed in poco tempo mi ritrovai ad essere circondata da molti più elfi.

<<Dobbiamo ucciderla, è lei il problema>> sentii sussurrare ad uno di questi... ma cosa stava succedendo?

<<Misaki!>> vidi Josh e Pete farsi strada verso di me tra gli elfi, Lijna e Talia erano corse a chiamare aiuto mentre non vedevo l'ombra di Dan! Perfetto.

<<Lasciatemi andare, non voglio combattervi>> dissi ma loro risero, come se non credessero alle mie parole.

Vidi due mani stringere da dietro il volto dell'elfo che mi era dinanzi, questo urlò di dolore per la forte presa e dopo qualche secondo le mani gli voltarono la testa di scatto, spezzandogli il collo.

Nessuno degli elfi si era opposto, sembravano anzi ipnotizzati.

<<Ora basta, allontanatevi>> la voce di Dan tuonò come legge, perché tutti gli elfi si allontanarono immediatamente, senza dire una parola.

<<Gra...>> provai a ringraziarlo ma il suo sorriso mi fece spaventare... non era il Dan di sempre. Era quello dei miei incubi.

<<Finalmente mi sento a casa!>> disse entusiasta, indietreggiai ma caddi di sedere per terra. Lo guardavo incredula. Li aveva allontanati perché voleva uccidermi lui?

Pete e Josh erano stati presi dagli elfi, Lijna e Talia invece non accennavano a tornare! Non avevo altra scelta, dovevo scappare con le mie sole forze, come facevo nei miei sogni.

Lo vidi scattare verso di me, così non esitai a fare leva sulle mie gambe scattando a mia volta, iniziai a correre verso la foresta senza guardarmi indietro.

<<Lo sai che perderai, in ogni incubo vincevo io!>> disse correndo dietro di me, schivavo gli alberi ma avevo quasi raggiunto il confine con la foresta di nebbia, dove altri nemici mi attendevano!

Non ci pensai e varcai il confine con le lacrime agli occhi, dovevo solo correre.

<<Perché lo fai? Cosa ti ho fatto?>> chiesi senza voltarmi, sperando che Dan tornasse in sé.

<<Sai bene cosa hai fatto, tu li hai portati via! Sei tu la causa di tutto!>> all'inizio pensavo che si riferisse ad i miei genitori ma iniziai a pensare che la questione fosse molto più grande di quello che immaginavo.

<<Chi ho portato via, Dan?>> chiesi quando uno di quei mostri comparve di fronte a me, istintivamente mi bloccai ed iniziai a correre nel senso opposto, andai però a sbattere contro il petto di Dan.

Mi aspettai di essere presa e catturata, invece venni protetta, Dan uccise il mostro e poi tornò con il suo sguardo su di me.

<<Sono di nuovo io>> disse con il fiatone, non seppi se fidarmi o meno, così rimasi a debita distanza.

<<Misaki!>> sentii urlare alle mie spalle, mi voltai e vidi mio padre con zio Pete correre da me. Mi voltai verso di Dan, un nodo mi si formò in gola e delle lacrime percorsero il mio viso <<scappa>> dissi e lui riluttante annuì, scomparendo nella nebbia.

<<Per fortuna stai bene>> disse mio padre abbracciandomi, strinsi le mie braccia attorno al suo collo e piansi, sperando che avessi appena vissuto soltanto un incubo.

<<Dov'è Dan?>> mi chiese zio Pete ma io non risposi, avevo paura di ciò che gli avrebbero fatto se lo avessero trovato.

<<Non mi odiare>> disse poi mio padre al mio orecchio, mentre sempre stringendomi fra le sue braccia tornò al villaggio.

Non alzai il volto dal suo petto, quindi non seppi bene dove fossimo o chi ci fosse attorno e non volevo nemmeno saperlo.

<<Accetto la tua proposta, in caso non dovessi rispettare i patti giuro che vi ucciderò tutti>> disse mio padre, immaginai che stesse parlando con il tizio biondo e strano.

<<Rispetteremo i patti>> rispose questo, di quale proposta stavano parlando? Riguardava le parole precedenti di mio padre? "Non odiarmi".

La stanchezza e la forte tristezza mi portarono ad addormentarmi tra le braccia di mio padre contro la mia volontà.

Riaprii gli occhi e pensai di stare sognando, ero nella mia stanza... del college! Eravamo tornati su Talia? Ma quando? Come?

Balzai immediatamente giù dal letto, guardai fuori dalla finestra ed era pieno giorno, gli studenti erano nel prato.

Vidi la porta del bagno aprirsi e mia madre spuntare da dietro di essa, aveva il volto pallido.

<<Ti sei svegliata finalmente!>> disse venendomi incontro, nonostante il pallore sembrava in forma rispetto all'ultima volta che la avevo vista.. Anche se la sua pancia era leggermente più tonda del solito..

<<Quanto ho dormito?>> chiesi tra le sue braccia, cercando di trovare un senso a quella situazione.

<<Un mese e mezzo>> disse mia madre, la guardai con gli occhi sgranati e la bocca aperta... UN.. MESE... E... MEZZO?

<<Non stavi dormendo, eri entrata in una sottospecie di coma>> disse accarezzando il mio volto, mi invitò a sedermi sul letto accanto a lei.

<<Ricordi qualcosa?>> chiese ed io feci cenno di no, l'ultima cosa che ricordavo era il villaggio, Dan..

<<Tuo padre ti ha riportata al castello, informandomi subito che avremmo dovuto lasciare Nosipho immediatamente. Ora ascolta bene le mie seguenti parole, non avevamo altra scelta>> disse prendendo un bel respiro, avevo paura di sapere cosa stava per dire.

<<Gli elfi di Nosipho si sono dichiarati innocenti sugli avvenimenti riguardanti le sirene, non sono loro a provocare quelle uccisioni. L'unica cosa che volevano da noi era il capo del loro clan... Dan>> disse tremando, allora fui sicura di non voler udire altro.

<<Non lo avrete fatto...>> dissi io sconvolta, lei mi guardò tristemente.

<<Tuo padre ha accettato, siamo partiti senza Dan la sera stessa>> trovò il coraggio di dire quelle parole, doveva essere un incubo dall'inizio alla fine. Come avevano potuto lasciare loro figlio in mano a certa gente? Erano pazzi! Cosa avrebbe provato Dan nell'essere abbandonato dalla sua famiglia?! Doveva stare malissimo!

Mi allontanai da mia madre, rifiutandomi di guardarla. Ero arrabbiata con lei, con mio padre e con tutti coloro che lo avevano permesso.

<<Dan non è stupido, sa badare a sé stesso. Gli abbiamo lasciato una lettera al castello, dove gli abbiamo detto che..>> la interruppi, voltandomi verso di lei con le lacrime agli occhi.

<<Una lettera? Non potevate aspettarlo, parlargli di persona?! Come pensate si sia sentendo? Abbandonato dalla sua famiglia! Si fidava di voi!>> urlai e mia madre si rattristì, osservando il pavimento.

<<Misaki, pensavo fossi più matura. Se fossimo rimasti, saremmo morti tutti. Io conosco Dan, conosco mio figlio e lui conosce me, se non vuoi sapere cosa c'era scritto in quella lettera e urlarmi contro e basta, allora fa pure>> il suo tono di voce era calmo eppure i suoi occhi erano infuocati dalla rabbia.

<<Cosa c'era scritto?>> chiesi allora stringendo le mie mani in due pugni.

<<Gli abbiamo chiesto di prendere la sua scelta. Rimanere con il clan o tornare da noi. Siamo tornati con la sicurezza che lui ci avrebbe seguiti, ma così non è stato. Ha scelto il clan..>> disse alzandosi dal letto, asciugando con il dorso della mano una lacrima che le attraversava il volto.

<<Avete sbagliato lo stesso>> dissi a denti stretti, ritornando sotto le mie coperte.

Dopo un po', sentii la porta della mia stanza chiudersi dietro le spalle di mia madre.

Iris POV

<<Hey stavo venendo a controllarv...>> Josh smise di parlare quando mi vide piangere, bloccando sia il corpo che la sua voce.

<<Cosa è successo?>> chiese preoccupato.

<<Si è svegliata, è arrabbiata con noi>> dissi dirigendomi verso il giardino, avevo bisogno di aria fresca.

<<Lo avevamo già immaginato che un po' si sarebbe arrabbiata>> disse seguendomi, io annuii senza rispondere.

<<Abbiamo sbagliato davvero? Non c'era altro che avremmo potuto fare?>> dissi poi, incapace di pensare ad altro.

<<No, non abbiamo sbagliato. Lo sai bene, non abbiamo abbandonato Dan... le hai detto tutta la verità?>> chiese poi ed io feci cenno di no con il volto.

<<È per questo che è arrabbiata con noi>> disse fermandomi dal polso e stringendomi fra le sue braccia.

<<Non ho potuto dirglielo, avrebbe sofferto molto di più>> dissi piangendo, ero davvero una sciocca.

<<Mentendo hai peggiorato solo la situazione. Vuoi che le parli di nuovo io?>> chiese baciando il mio volto, catturando così ogni mia lacrima con le sue labbra.

<<Sì>> dissi, su certi argomenti lui era molto più forte di me.

<<Ora però calmati, non fa bene al mostriciattolo>> disse sorridendo, gli diedi un pizzicotto sulla guancia per riprenderlo, per colpa sua avevo iniziato anche io a chiamarlo mostriciattolo.

<<È tuo figlio, abbi rispetto!>> dissi spingendolo via dalle spalle, lui rise annuendo.

<<Visto, stai già meglio! Va fuori e respira un po' di aria fresca... parlo io con Misa>> disse tornando verso la stanza di nostra figlia.

Misaki POV

Bussarono alla porta ma non risposi, non avevo voglia di parlare con nessuno. Pensai che si fossero arresi quando la porta venne aperta violentemente da mio padre che la richiuse avvicinandosi poi al mio letto, aveva uno sguardo davvero severo!

<<Non ho voglia di parlare>> risposi freddamente, non mi avrebbe spaventata con i suoi modi bruschi!

<<Non devi parlare, devi ascoltare>> disse afferrando le mie coperte e buttandole giù dal letto! Dal basso il suo volto sembrava ancora più cupo.

<<Tua madre è una pappamolle, non ti ha voluto dire la verità per paura di ferirti, ed ora sta piangendo sotto qualche albero>> disse sbuffando, sedendosi sul materasso accanto a me. Mi dispiaceva per mia madre e mi sentivo in colpa, ma le avevo detto ciò che pensavo.

<<Il giorno della nostra partenza, Dan era con noi>> disse poi, sorprendendomi.

<<Non gli avevate lasciato una lettera?>> chiesi e lui fece cenno di sì.

<<Ci disse che aveva intenzione di rimanere al villaggio, io gli avevo proposto di seguirci di nascosto ma lui rifiutò. Voleva stare con loro, le nostre parole sono servite a ben poco. Tua madre poi ha lasciato una lettera ad Ibai, chiedendole di farla ricevere a Dan. Lui la ha ricevuta ma ha rifiutato per la seconda volta>> quelle parole mi fecero male, molto più di quanto avessi potuto immaginare. Aveva scelto di rimanere nel villaggio. Lo aveva fatto per me? Per evitare di farmi del male di nuovo? Oppure non voleva più stare con noi? Aveva ritrovato la sua vera famiglia?

Pete (junior) POV

Stropicciai un foglio e tentai di fare canestro nel cestino dell'immondizia da sopra al mio letto, avevo ormai riempito tutta la stanza di fogli accartocciati.

Avevo saltato le lezioni per l'ennesima volta, non volevo studiare. Non volevo fare niente, solo pensare a quanto fosse stupido mio fratello, augurandogli il peggio.

<<Pete, sei qui?>> ed ecco che il mio sergente era passato a farmi la ramanzina.

<<È aperto>> dissi e lo sguardo perforante di Lijna comparve, dovette farsi strada a fatica fra carte e maglie che erano sul pavimento ma alla fine riuscì a raggiungere il mio letto.

Mi prese un orecchio e mi forzò a voltarmi verso di lei che mi osservava furiosa.

<<Quando deciderai di alzare quelle chiappe e fare qualcosa? Steso sul tuo letto non risolverai mai nulla!>> disse con tono autoritario, io non le risposi e provai a fare centro nel cestino un'altra volta. Le avevo ripetuto tante volte che non doveva perdere tempo con me, non mi dava mai retta.

<<Mi stai ascoltando?>> disse poi prendendo il cestino dell'immondizia e nascondendolo nel mio armadio!

<<Tiralo fuori di lì!>> dissi alzandomi dal letto, il mio unico passatempo!

<<No, voglio che reagisci! Devi uscire da questa stanza, i tuoi hanno bisogno anche di te! Tua madre è incinta e Misaki..>> si bloccò subito dopo, tirai un pugno all'anta dell'armadio che era dietro di lei e la guardai negli occhi.

<<Adesso basta, Lijna. Voglio stare solo>> dissi ritornando nel mio letto. Mia sorella era in coma e mio fratello ci aveva abbandonati. Cosa potevo fare? Niente!

<<Non è nascondendoti che affronterai i tuoi problemi!>> disse senza mollare, era più insistente del solito.

<<Sentiamo, cosa dovrei fare? Prendere una barca per Nosipho e spaccare il culo a mio fratello? Risolverebbe qualcosa? No, è lui che deve rendersi conto di ciò che ha fatto>> dissi nervosamente, ero davvero arrabbiato e nonostante Lijna mi guardava con sguardo determinato e forte sapevo che le stavo incutendo leggermente timore.

Anche lei stava soffrendo, la sua migliore amica non si svegliava ed io la trattavo male, la allontanavo impedendole di aiutarmi.

Vidi la sua mano tremare leggermente, sebbene non significasse nulla io ne rimasi sconvolto. Cosa stavo facendo? Era la stessa reazione che aveva mia madre quando mi veniva a trovare. Non bastava il dolore che provava per Dan e Misaki... mi ci mettevo anche io.

Sbuffai, alzandomi nuovamente dal letto.
Dovevo reagire, era ora di fare qualcosa... ma prima dovevo ringraziare gli occhioni verdi che mi stavano osservando, baciandola dopo tanto tempo.

Se fate le brave potrei pubblicarne un altro entro questa sera! ❤

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