Capitolo 41
Sopra una gif di Josh! Ed io sbavoo lol
<<Che bimba piccina>> l'insegnante di storia della magia non smetteva di giocherellare con Misaki che ridacchiava nel vederla assumere facce buffe, vederla sorridere mi riempiva il cuore di gioia e di tanto in tanto mi sembrò di vedere Josh sorridere alla scena.
Era ormai sera e dopo il banchetto e la torta tutti stavano tornando alle loro abitazioni, era stata una giornata lunga e stancante quanto piacevole.
Dalia e Peter erano stati di grande aiuto come sempre nel intrattenere gli ospiti e tenere Misaki quando le mie braccia chiedevano un attimo di riposo.
Quando rientrammo anche noi Misaki dormiva beata tra le braccia di Josh, il vestito era stupendo ma sentivo il mio corpo implorare pietà così non appena iniziai ad allentare il corpetto tirai un sospiro di sollievo.
Josh posò delicatamente Misaki nella culla dopo averle baciato la fronte, subito dopo i suoi fari rossi si posarono su di me ammalianti.
<<Ti aiuto io>> disse notando la mia difficoltà nel uscire fuori dal vestito che mi teneva prigioniera, non appena mi fu vicino si chinò per aiutarmi a sfilare via l'abito, potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle che mi fece venire la pelle d'oca.
<<Fatto>> disse quando ebbe finito di sbottonare il retro ma prima di sfilarlo via poggiò le sue labbra sul mio collo facendomi sussultare.
Da quando Misaki era nata non avevamo avuto nessun momento intimo insieme, e nonostante non lo facessi notare mi mancavano molto.
<<È la prima notte insieme da sposi>> sussurrò al mio orecchio mentre le sue mani mi strinsero i fianchi, una parte di me era in preda all'eccitazione mentre l'altra si sentiva in colpa per la piccola che dormiva nella culla.
Mi voltai verso di lui avvolgendo le mie braccia intorno al suo collo, Josh sfilò via il vestito dal mio corpo facendolo cadere leggero sul pavimento, sorrise osservandomi spostando una ciocca di capelli dal mio collo.
<<Jos...>> iniziai a dire ma mi zittì con un bacio casto sulle labbra <<shhh, non farla svegliare>> sussurrò continuando a riempire il mio volto ed il mio collo di tanti piccoli baci.
Iniziai a sbottonare la sua camicia con avidità, il respiro si faceva più corto man mano che i suoi baci si facevano più intensi e che le sue mani tastavano con altrettanta avidità il mio corpo.
Lanciai la sua camicia lontano tastando i suoi addominali perfettamente scolpiti per poi essere sollevata dalle sue braccia, portandomi sul letto facendo attenzione a non fare troppi rumori.
Quella notte facemmo l'amore come se fosse stata la prima volta, con delicatezza e passione... Piansi di gioia tra le sue braccia perché mai avrei potuto desiderare di meglio per me, anche se una parte di me nascondeva una grande paura, un brutto presentimento guidato da quei sogni premonitori che avevo avuto.
Josh baciò il mio viso nei punti in cui vi erano le lacrime che scendevano mentre si muoveva lentamente su di me, seppi che capiva perfettamente cosa mi passiva per la mente quando i suoi occhi si posarono nei miei.
Non parlammo, c'era solo il suono del nostro respiro affannato accompagnato da quello delle lenzuola, i nostri corpi sudati erano un tutt'uno fin quando non scivolò accanto a me, emanando un grande sospiro.
Una volta tra le sue braccia appoggiai il mio orecchio sul suo petto, invasa dalla sensazione piacevole di quella serata, mi addormentai accompagnata dal suono del battito del suo cuore.
Era una giornata primaverile, passeggiavo in un grande prato ricco di fiori, il suo di un ruscello accompagnava il canto degli uccelli mentre la risata di un bambino in lontananza mi fece voltare.
<<Mamma!>> déjà vu.
Un bambino dai capelli neri come quelli di Josh e gli occhi verdi come i miei mi corse incontro con un mazzo di fiori selvatici tra le mani, le sue guance rosse dalla corsa erano sporche di terra così come la maglietta bianca ed il jeans che indossava.
Corse verso di me portando le sue braccia intorno al mio collo, il suo corpo era piccolo e fragile come giusto che sia, lo osservai passando una mano tra i suoi capelli e lui mi sorrise porgendomi poi il mazzo di fiori che stringeva tra le mani.
<<Per te, il mio fiore>> disse il piccolo non consapevole di quanto accurata e dolorosa potesse essere quella parola, gli diedi un bacio sulla fronte accettando il regalo.
Intorno a noi d'un tratto l'erba iniziò a muoversi bruscamente come se ci trovassimo nel bel mezzo di una tempesta, il vento sempre più forte scompigliò i miei capelli facendo sollevare anche la gonna dell'abito che indossavo, strinsi il piccolo tra le mie braccia mentre delle nubi scure coprirono il sole pian piano lasciandoci nell'oscurità.
D'un tratto il vento cessò e la luce tornò, non ero più nel bel mezzo di quel prato fiorito, tra le mie braccia il piccolo nascose il suo viso nel mio collo mentre in una mano stringevo il mazzo di fiori che avevano perso gran parte dei loro petali.
Ero in un corridoio, le mura dovevano essere state riverniciate da poco perché l'odore di vernice fresca era ancora nell'aria, il pavimento in parquet scricchiolò ad i miei passi, seguii il percorso dinanzi a me fino a svoltare ad un angolo, dove rimasi immobile ad ossarvare Josh seduto per terra a gambe incrociate, tra le sue braccia una Misaki più grande dormiva serenamente, ed i suoi occhi erano fissi su di una porta di fronte a lui.
La riconobbi subito: era la porta misteriosa che fungeva da portale, quella tramite cui nella mia visione scappammo dall'attacco dei demoni ma io venni catturata prima che si chiudesse di nuovo.
<<Avanti Iris, torna>> gli sentii dire, la sua voce spezzata mi fece capire che aveva pianto, Misaki si svegliò ed accarezzò il volto di Josh.
<<Papà, non piangere... Ci sono io>> disse stringendo le sue braccia intorno a quelle di Josh che non trattenne le lacrime nascondendosi in quel abbraccio.
Sul mio viso delle calde lacrime iniziarono a cadere nel vedere quella scena, iniziai a camminare verso di loro quando una manina asciugò le mie lacrime, mi voltai per vedere il piccolo, mio figlio piangere assieme a me.
<<Non possiamo mamma, loro non ci possono vedere>> disse singhiozzando, passai il mio sguardo da lui a Josh e a Misaki.
Gli baciai la fronte asciugando le sue lacrime proprio come aveva fatto con me, nonostante il colore dei suoi occhi fosse uguale al mio, la forma era quella di Josh.
Mi avvicinai a Josh e Misaki che si abbracciavano come me ed il piccolo e quando fui vicina all'orecchio di mio marito sussurrai <<Tornerò Josh, aspettami>>.
Sgranò gli occhi come se mi avesse sentita ma tutto svanì subito dissolvendosi.
<<Buongiorno>> disse Josh accanto a me baciandomi la fronte.
<<Hey>> sussurrai accarezzando i suoi capelli scuri , nello stesso momento Misaki iniziò a piangere.
<<Vado io>> disse Josh prendendola in braccio cullandola dolcemente.
Cosa avrei dovuto fare? Avrei dovuto raccontargli del sogno/visione?
<<Josh ti dev..>> il rumore di un forte scoppiò ci fece sussultare, delle urla richiamarono la nostra attenzione e corremmo subito alla finestra.
Del fumo proveniva da varie parti della città mentre la gente correva in ogni direzione, il giardino del college pululava di studenti in preda al panico che scappavano ovunque.
<<La chiave...>> sussurrai iniziando a cercare freneticamente la chiave del portale, dovevamo scappare subito prima che i demoni arrivassero separando me e Josh.
<<Cosa cerchi?>> chiese Josh seriamente nello stesso momento in cui la porta si spalancò <<Sono arrivati in città>> disse Peter mentre Dalia mi corse incontro, a loro non avevo ancora riferito delle mie visioni ed ormai era troppo tardi per parlare.
<<Dov'è la chiave di quella dannata porta!>> urlai in preda ad una crisi isterica.
<<Calma Iris, di quale chiavi parli?>> chiese Dalia poggiando la sua mano sulla mia spalla mentre delle lacrime percorrevano la mia guancia, stava succedendo, lo sapevo e lo sentivo!
<<La porta... quella chiave strana>> dissi in preda alla disperazione mentre svuotavo cassetti disperatamente.
<<Iris>> sentii dire accanto a me da Josh che teneva Misaki tra le braccia, osservandomi tranquillo.
<<Tu sai già dove è la chiave>> aggiunse ed allora mi fermai un attimo cercando di controllare il mio tremare, inspirai una grande boccata d'aria e mi concentrai.
Aveva ragione: avevo visto nella visione la chiave, era in uno sgabuzzino non molto lontano dalla porta.
<<Andiamo>> dissi facendomi coraggio, dirigendomi verso la chiave che ci avrebbe portato verso la salvezza, e anche se io non ce l'avessi fatta almeno avrei salvato le persone più importanti della mia vita.
Ciao! Grazie a tutti quelli che ieri hanno risposto alle mie domande aiutandomi a compiere delle scelte: la storia continuerà qui, ma i capitoli riparteranno da 0 seguiti dalla parola: Sequel. Lo faccio per evitare di creare un altro libro, copertina ecc..
I capitoli continuerò a pubblicarli come prima, visto che a tutti va bene così.
Per chi segue Il mio dolce peccato, non ho il wifi ma solo connessione dati dal cell e dato che i capitoli di quella storia li scrivo dal pc (Hollowbridge College la scrivo direttamente su wattpad dal cell), non potrò pubblicare fin quando Linkem decide di tornare tra di noi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, a presto! :*
(Per chi ha dato un'occhiata alla storia dei segni zodiacali: cosa ne pensate? È solo l'inizio quindi non si capisce molto ma spero che in futuro vi saprà affascinare!)
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