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Capitolo 35

Per il mio dodicesimo compleanno Dalia mi regalò un abito di colore viola/blu che ricordava i petali degli iris che erano piantati nel giardino della sua tenuta. Il padre di Dalia continuava a non parlarle e a rifiutarla come figlia sebbene continuasse a pagare per la sua istruzione ed a preoccuparsi del suo benessere. Per tenerla su con il morale creavo incantesimi temporanei bizzarri, facevamo spuntare orecchie da coniglio sui vari passanti o code da gatto. La guerra era finita da poco dunque c'era ancora un grande trambusto per le strade e ci era severamente vietato uscire da sole eppure qualche volta riuscivamo a scappare di notte per raggiungere il grande parco della città dove giocavamo con le varie giostrine indisturbate, entrambe amavamo l'altalena e facevamo a gara a chi raggiungesse il punto più alto.

<<Sei pensierosa oggi>> Dalia mi passò un tazza di tè caldo, eravamo nell'ufficio della presidenza a sistemare delle carte importanti e a fare la ramanzina ad alcuni studenti, i ricorrenti ricordi mi avevano portato a pensare spesso, anche troppo al passato.

<<Stavo ricordando le nostre gare in altalena>> risposi allora accennando un sorriso bevendo un sorso del mio tè.

<<Vincevo sempre io>> rispose ridacchiando ma rivolgendomi uno sguardo serio <<Iris, ultimamente sei silenziosa e parli spesso del passato.. C'è qualcosa che dovrei sapere?>> non ero proprio brava a nascondere i miei veri sentimenti oppure era Dalia a conoscermi troppo bene.

<<Sto avendo delle visioni sul passato ultimamente, una volta mi è capitato di vedere qualcosa sul passato di Josh>> ammisi allora incapace di tenere ancora per me quel segreto.

<<Hanno a che vedere con i poteri di Talia?>> chiese Dalia curiosa <<si, non c'è niente di cui preoccuparsi>> per il momento avevamo fin troppi problemi, il gruppo di demoni sembrava scomparso nel nulla ma altri casi di fate assassinate un po' in tutta Talia ci aveva allarmati, avevamo alzato il livello di protezione del college mentre Ray e Leyla avevano un coprifuoco personale da rispettare.

Passammo il resto della mattinata a ricevere visite di studenti, lamentele da parte dei prof, alla ricerca della chiave per la porta mistetiosa e decidemmo di prenderci una pausa solo il pomeriggio quando Josh e Peter ebbero finito di tappezzare parte dei corridoi con la nuova carta da parati.

Il college stava assumendo un aspetto sempre più moderno all'interno, aveva davvero bisogno di essere ristrutturato.

Passeggiavo sola con Josh tra gli alberi, indossavo abiti più pesanti ormai e finalmente potevo usare di nuovo le sciarpe che tanto amavo! Ormai indossavo solo vestitini perché i jeans stringevano troppo il pancione in continua crescita, ogni tanto mi sembrava di sentire il piccolo muoversi dentro di me ma era piuttosto calmo.

<<Sono stanca>> dissi dopo una buona mezz'ora di camminata accanto di Josh che prese posto sotto di un albero facendomi cenno di sedermi tra le sue gambe, posando la mia schiena sul suo petto.

<<Amo il freddo>> commentò lui stringendomi tra le sue braccia da dietro per poi sfiorare con le sue labbra fredde il mio collo, rabbrividii ma fu piacevole.

<<Presto scopriremo se è maschio o femmina>> dissi allora portando le sue mani sul pancione sorridendo, non vedevo l'ora di stringere il piccolo tra le mie braccia e di crescerlo insieme a Josh.

<<Preferirei un maschio...>> rispose Josh e su questo non avevo alcun dubbio, anche se in cuor mio sapevo che il sesso non contava davvero.

Il piccolo Josh arrivato alla tenuta del sign. Hollowbridge parlava solo con Peter, teneva lezioni di combattimento in cui sembrava eccellere più degli altri demoni che il sign. Hb aveva adottato per il suo piano disgustoso. Peter era molto simile a Dalia: cercava di trattare Josh come un amico o un fratello piuttosto che come suo inferiore e si preoccupava molto per il suo bene. Il ricordo passò bruscamente dall'infanzia all'adolescenza in cui vidi cose che avrei preferito non vedere: Josh era diventato un vero e proprio dongiovanni beveva sangue da ragazze sempre diverse, cercava sempre di iniziare risse con gli altri demoni del posto e cercava di mantenere la calma solo con Peter che invece pensava solo a diventare un figlio perfetto per il padre che tanto ammirava.

<<Cosa è successo? Mi sono addormentata?>> chiesi aprendo gli occhi nel mio letto, il camino presente nella stanza era acceso e Josh era seduto di fronte ad esso pensieroso <<dormi troppo ultimamente>> rispose cercando di forzare un sorriso, mi stava nascondendo qualcosa.

<<Tutto ok?>> chiesi avvicinandomi a lui che non spostò lo sguardo via dal fuoco <<devo dirti una cosa... ma non devi spaventarti, per il bene tuo e del bambino>> ero già abbastanza preoccupata ma non potevo di certo far finta di nulla e non ascoltare cosa aveva da dirmi.

<<Questo pomeriggio Dalia e Pete sono usciti a fare compere...>> iniziò sbuffando dopo un po', passandosi la mano tra i capelli nervosamente.

<<Cosa è successo?>> chiesi deglutendo e cercando di mantenere la calma <<Dalia è stata attaccata da un gruppo di demoni, Pete ha cercato di difenderla ma è stato colpito a sua volta...>> come poteva pensare che non mi sarei spaventata e preoccupata nel sentire tutto ciò?

<<Ma>> disse allora fulminandomi con lo sguardo non appena scorse un po' della mia agitazione <<stanno entrambi bene, hanno ricevuto colpi che sarebbero stati mortali per chiunque... ma le ferite si sono già rimarginate>> quelle parole mi stupirono e rassenerarono allo stesso tempo, Talia gli aveva donato l'immortalità assieme alla vita?

<<Devo vederli>> dissi decisa alzandomi ma subito mi bloccò <<No, non puoi. Me lo hanno chiesto loro stessi, non vogliono ricevere visite al momento>> mi sembrava strana come richiesta ma sapevo che Josh non mi avrebbe mai mentito al riguardo quindi decisi di credergli riprendendo posto accanto a lui.

<<Hai parlato nel sonno>> commentò serio, ed io sperai di non aver detto nulla di imbarazzante <<cosa ho detto?>> chiesi allora <<sembravi imprecare contro di me>> rispose osservandomi a fondo, era arrivato il momento di dirgli la verità.

<<Ultimamente sogno scene del mio passato... ed anche del tuo. Talia dice che è normale, non è altro che uno dei suoi poteri...>> risposi ricevendo un'altra occhiataccia <<non mi piace essere spiato>> come se lo facessi di mia spontanea volontà!

<<Mi dispiace ma non riesco a controllarlo, e certe cose preferirei non vederle anch'io!>> risposi ricordando le ragazze con cui passava del tempo da giovane, ed allora si aprí nel suo solito sorriso divertito.

<<E cosa hai visto esattamente?>> chiese avvicinandosi a me mentre uo indietreggiai leggermente fingendomi offesa, insomma era pur sempre il suo passato ed era successo prima di conoscere me.

<<Ho visto ciò che facevi durante la tua adolescenza>> a quelle parole ridacchio per poi dire <<bei tempi>> sempre il solito! Feci per tirargli uno schiaffetto sulla sua testa vuota ma mi bloccò dal polso con la sua mano destra ed allora qualcosa di strano accadde, fissai bene le vene sul suo polso che d'un tratto mi sembravano più visibili del solito, di un viola scuro.

<<Cosa hai fatto al polso?>> chiesi osservandolo attentamente stringendolo tra le mie mani mentre lui mi guardò confuso <<nulla, io non ci vedo niente di strano>> rispose quando mi accorsi che anche sul mio polso le vene mi sembravano più visibili e viola scuro.

<<Iris, tutto ok? Sei pallida>> rispose Josh accarezzandomi il volto mentre lo guardai confusa, stavo impazzendo o si trattava di un altro potere? <<Ho bisogno di vedere il polso di qualcun altro>> dissi allora dirigendomi verso la porta <<stai scherzando? È tardi e non credo qualcuno interrompa il suo sonno per farti osservare il polso>> rispose irritato seguendomi verso gli alloggi degli studenti.

<<Lo vedremo di nascosto quindi>> risposi sussurrando mentre Josh mi era dietro come un'ombra bisbigliando qualcosa.

<<Lascia fare a me>> disse cercando di aprire silenziosamente la camera di alcune ragazze che dormivano tranquille nel loro letto, la mano di una penzolava da fuori le coperte lasciando quindi libera la visuale sul polso le cui vene erano leggermente visibili, portai il mio accanto al suo e la differenza era netta, riuscivo quasi a vedere le mie vene pulsare mentre le sue erano leggermente visibili.

Feci cenno a Josh di lasciare la stanza cercando di fare meno rumore possibile per poi ritornare nella nostra stanza.

<<Cosa ti è preso ora?>> chiese Josh fissando il suo polso cercando di capire qualcosa, solo io riuscivo a vederle.

<<Nulla, ne riparliamo domani>> dissi pensierosa: se anche Peter e Dalia avevano le stesse vene pronunciate e gli altri no, avrebbe potuto significare solo una cosa, esse segnavano la differenza tra immortali e non.

Josh annuì senza porre ulteriori domande decidendo di dormire assieme a me, chissà cosa avrei sognato quella notte.

Era un pomeriggio piovigginoso ed io e Dalia eravamo impegnate a cucire l'abito che avrebbe indossato per il suo imminente compleanno quando sentimmo bussare alla porta pesantemente. Prima che potessimo aprirla un uomo alto e robusto entrò seguito dal padre di Dalia che aveva un espressione piuttosto seria, i bianchi capelli che gli incorniciavano il volto erano tirati indietro ed indossava uno smoking viola scuro.

<<Padre>> disse Dalia sorpresa della visita inaspettata andandogli incontro venendo però fermata dallo strano omone ed allora la raggiunsi meravigliata <<Non chiamarmi più così, ti ho venduta, te e la tua amichetta. Domani verrete prelevate da questo uomo ed i suoi compagni, sarà meglio che iniziate a fare le vostre valige>>.

Uscì dalla stanza incurante del pianto di Dalia che stringevo tra le mie braccia tremanti, mentre mi chiedevo come avesse potuto quell'uomo essere così crudele da vendere la propria figlia, per quali ragioni poi? Soldi?

Dalia si calmò solo la notte tarda, quando tra un singhiozzo e l'altro cadde tra le calde braccia di Morfeo mentre io sistemavo il suo bagaglio ed il mio, piangendo in silenzio. Quella non era casa mia, eppure ero triste al pensiero di lasciarla, era ricca di ricordi e come avrei fatto ad aiutare la mia amica a riprendersi?

La forte luce del sole mi portò ad aprire gli occhi e a tornare al presente, Josh dormiva pesantemente accanto a me quindi cercai di uscire dal letto in silenzio.

Ancora con il pigiama andai a bussare alla camera da letto di Dalia e Peter sperando che fossero già svegli ed infatti fu così, dopo qualche minuto Dalia venne ad aprire sbadigliando, sembrava stesse bene.

<<Iris, sei già sveglia>> disse facendomi cenno di entrare e subito arrossii nel vedere Peter ancora senza maglia con solo un paio di jeans addosso mangiucchiando una brioche.

<<Josh mi ha raccontato tutto>> dissi ed allora entrambi alzarono gli occhi all'aria <<non avrebbe dovuto, stiamo bene>> disse Peter dandomi una pacca sulla testa e senza dare nell'occhio cercai di osservare il polso di Dalia.

Aveva le vene pronunciate come le mie, mi voltai osservando il polso di Pete ed eccole di nuovo! Non ebbi alcun dubbio a riguardo: eravamo tutti e quattro esseri immortali.

Scusate per il ritardo! Cercherò di pubblicare un altro capitolo entro questa sera, se la connessione me lo permette! Stessa cosa vale per "Il Mio Dolce Peccato", scusate ma la mia connessione mi da sempre problemi... .-. Quindi anche Dalia e Peter sono immortali mentre Iris scopre sempre più i suoi nuovi poteri! Nel prossimo capitolo si scoprirà di più riguardo la porta misteriosa del capitolo precedente!

PS siamo arrivati a 20k visualizzazioni! Sono felicissima, grazie a tutti! Un bacione!

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