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III. Animagus


"Sirius, fermati!" esclamò Sophie.
Sirius, fuori di sè dalla felicità, quasi non la sentì.
Continuarono a correre per i corridoi scuri di Hogwarts, illuminati dai tizzoni ardenti attaccati alle pareti di pietra.
"Sirius!" lei gli diede uno strattone e lo costrinse a fermarsi.
Lo guardò, con il fiato affannato.
"Dai, non fermarti!" la incitò "Siamo quasi arrivati!"
Sophie mugugnò qualcosa.
"Non sono allenata per queste corse così all'improvviso senza nemmeno avere qualcosa nello stomaco!" si lamentò "E poi, si può sapere dove diavolo stiamo andando? Dovrei smetterla di fidarmi di te"
Lui la tirò su e fece in mdoo che i loro sguardi fossero incatenati.
"Te lo prometto" le disse, sorridendo "non te ne pentirai"
Lei inarcò un sopracciglio.
"Almeno dammi qualche anticipazione!"
"Ti dico solo che io e James siamo riusciti in qualcosa dopo anni di tentativi"
Sophie spalancò i grandi occhi castani, trattenendo il respiro.
"Vuoi davvero dire che...?"
Sirius annuì.
Perciò la prese di nuovo per mano e la portò fino all'Arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai troll.
Chiuse gli occhi, faticando per concentrarsi.
Non gli sembrava ancora vero, eppure era successo davvero.
All'improvviso la porta comparve davanti ai due e vi si fiondarono dentro, mentre gli altri tre malandrini parlavano tra loro.
"Eccoti" fece Remus, sorridendo e guardando verso Sophie.
"È incredibile" proseguì "ce l'hanno fatta davvero! Questi due scapestrati sono riusciti a diventare animagus"
"Pazzesco" mormorò lei, incredula "diventare animagus è difficilissimo e voi siete degli adolescenti!"
"Abbiamo talenti nascosti" fece James, gonfiando il petto "quando la Evans lo saprà..."
"Io eviterei di dirglielo, Jamie" osservò Sirius "ti ricordo che siamo animagus non registrati dal Ministero. Se si lasciasse sfuggire questa informazione... ci denuncerebbero"
James annuì, serio come poche volte.
"Io non ci sono ancora riuscito" mormorò Peter, sconsolato.
Remus gli mise una mano sulla spala, affettuoso.
"Sono sicuro che ce la farai anche tu, Pete" gli disse "ti serve solo un po' più di tempo"
Sirius si rese conto che Sophie si stava mordendo il labbro, fremendo, come se volesse dire qualcosa ma non ne fosse sicura al cento per cento.
Alla fine cedette.
"Be'?" esclamò, battendo le mani "Andiamo, non tenetemi sulle spine! Trasformatevi"
Sirius le fece un sorriso furbo.
Ricordò le prime volte in cui aveva tentato la trasformazione, fin dal terzo anno, e non ci era riuscito per anni interi.
L'idea era venuta a James, perchè avrebbe fatto di tutto per i suoi amici.
Erano seduti nella sala comune una sera e Remus aveva appena raccontato loro di quando Fenrir Greyback lo aveva attaccato nella sua stanza a cinque anni, per un torto subito da Lyall Lupin.
Remus era sopravvissuto, ma era diventato un lupo mannaro.
"Per questo ogni volta al mese sparisci e nei giorni precedenti sembri sempre malato" aveva osservato Sophie.
Sirius notò che la ragazza aveva preso la mano del giovane Lupin e la stava stringendo a sè, come per dargli conforto.
Remus non smebrava imbarazzato da quel tocco, ma quasi rassicurato.
"Sì" ammise "ma voi siete i miei migliori amici: non potevo più tenere il segreto"
"Puoi fidarti di noi" commentò Sirius "non lo diremo a nessuno"
Peter aveva mimato una croce sul cuore e poi il segno di chiudere la bocca con una zip.
"Ci saremo sempre per te" aggiunse Sophie "non importa cosa accadrà, non è vero ragazzi?"
Aveva poi guardato gli altri tre con i suo occhi castani, che erano sempre così intensi.
Quell'estate aveva subito un grosso cambiamento: i tratti del viso che negli ultimi due anni erano stati spigolosi, segno della tenera età, stavano diventando più armoniosi e delicati, così come le sue curve.
Stava diventando una ragazza fatta e finita sotto i loro occhi.
"Faremo di più" aggiunse James, che era rimasto stranamente in silenzio per tutto il tempo.
I suoi occhi dorati brillavano, dello stesso colore del fuoco che scoppiettava davanti a loro.
"Passeremo le notti di luna piena con te" decise "i tempi in cui stavi da solo e ti nascondevi sono finiti, Remus. Ora ci siamo noi"
Remus aveva preso a scuotere la testa, con determinazione.
"No, assolutamente no" dichairò "non posso permettervelo. Vi potrei uccidere! Quando mi trasformo... non riconosco più nessuno. È l'istinto quello che mi guida, io non sono più io. No, voi non verrete con me"
James sorrise.
"Ci uccideresti, è vero" gli concesse "se ci vedessi umani. Ma se noi non lo fossimo più?"
Gli occhi di Sophie ebbero un guizzo.
"Ma è impossibile" fece.
Era sempre stata incredibilmente perspicace.
"Diventeremo animagus" disse il giovane Potter "e correremo con te per la Foresta  Proibita"
Ora, Sirius fece proprio come aveva fatto qualche minuto pima.
Chiuse gli occhi e si concentrò.
Immaginò di sentire il vento che gli muoveva il pelo, la terra sotto le zampe canine.
Il suo udito amplificato, così come la vista.
Aprì gli occhi e si ritrovò molto più in basso di prima, a quattro zampe.
Accanto a sè scorse un maestoso cervo con gli occhi d'oro, che sapeva essere James.
Lo osservò, mentre James faceva lo stesso, e notò che le sue corna parevano dei rami.
"Sei proprio ramoso dalla testa in su!" gli disse, ma uscì solo un latrato.
Ramoso, pensò, potrebbe essere un soprannome.
Alzò poi lo sguardo e vide che Sophie lo fissava con gli occhi sgranati e le mani premute sulla bocca.
"Incredibile" commentò "ce l'avete fatta davvero"
Sirius prese a scodinzolare, quasi guidato da un altro istinto più aninalesco che umano.
Per un istante fu spaventato da questa cosa.
Nessun libro diceva che se fossi rimasto troppo tempo nella tua forma animagus saresti diventato più animale che umano.
Però come prima trasformazione andava più che bene, pensò, era il momento di tornare in sè.
Si concentrò e sentì le sue ossa allungarsi, fino a tornare quelle di un sedicenne.
Quando aprì gli occhi, era di nuovo alla sua altezza abituale.
E fu travolto da Sophie, che lo stava abbracciando.
Sirius emise un gemito di sorpresa, mentre ricambiava la stretta.
Si sentì incredibilmente felice di quel contatto.
Poi la ragazza si irrigidì all'improvviso, come se avesse appena realizzato cosa fosse successo.
Perciò si allontanò, arrossendo leggermente, e abbracciò anche James.
"Sono contenta che ci siate riusicti" la sentì dire a bassa voce "starete sempre accanto a Remus e potrete proteggerlo"
Sirius avrebbe voluto distogliere lo sguardo, ma non ci riusciva.
Era come se i suoi occhi fossero inchiodati alla figura slanciata di Sophie, che ora si era allontanata da James.
Anche lei si voltò e incrociò lo sguardo del giovane Black.
Per un istante gli sembrò di scorgere qualcosa nei suoi occhi castani, ma subito dopo divennero indecifrabili.
Si era creato uno strano silenzio nella Stanza delle Necessità, cosa che non si sarebbe mai detta in presenza dei malandrini.
Sirius era convinto che loro quattro fossero i ragazzi più chiassosi dell'intero castello.
Per fortuna, ci pensò Peter a rompere il silenzio.
"Io ho fame" annunciò "andiamo a cena?"

***

"Ma dove ti ha portato Black?" domandò Lily, quando Sophie le si sedette accanto.
"Oh" fece lei "da nessuna parte di importante"
Si diede della stupida: che diavolo di risposta era?
Per evitare altre domande prese il suo bicchiere di succo di zucca e cominciò a berlo.
Era ancora imbarazzata per ciò che aveva fatto nella Stanza delle Necessità.
Come le era saltato in mente di abbracciare Sirius?
Pensò che per lo meno doveva aver rimediato abbracciando anche James, come per congratularsi.
Probabilmente Sirius non sospettava ancora niente.
Non riuscì ad evitare di lanciargli l'ennesimo sguardo di sfuggita e lo ritrovò a ridere per qualcosa che James aveva detto, seduti poco distanti da lei e Lily.
Sophie scorse con gli occhi il profilo perfetto e si fermò al contorno della labbra.
Basta, si disse.
Tornò quindi a guardare la sua cena e si sforzò di mangiare.
Ma era difficile, non solo per la questione Sirius.
O meglio, lui c'entrava anche nella seconda questione.
Ovviamente, pensò, lui c'entra sempre.
Era così agitata per ciò a cui aveva assistito nella Stanza delle Necessità che quasi il suo stomaco si rifiutava di aprirsi.
Aveva sempre saputo che James e Sirius fossero dotati di grandi abilità magiche – un giorno sarebbero stati entrambi grandi auror – ma non credeva così tanto.
Diventare animagus al quinto anno di Hogwarts... c'era da erigere una statua di commiato.
All'improvviso sentì che la sala grande si ammutoliva interamente, cosa che non accadeva mai se non quando il preside aveva qualcosa da dire.
Si voltò e guardò verso il tavolo dei professori, vedendo Albus Silente in piedi davanti al suo leggio.
"Buonasera a tutti" disse, con la sua solita voce calma.
Con i suoi occhi azzurri squadrò l'intera sala, guardando i quattro lunghi tavoli come per accertarsi che tutti lo stessero ascoltando.
"Devo farvi due annunci, quest'oggi" proseguì "uno più lieto e un altro più importante"
All'improvviso Sophie sentì che qualcuno si era seduto vicino a lei.
Si voltò e sorrise.
"Ehi, Felpato" sussurrò a Sirius "meno male che il tuo animagus è un cane e dovresti avere dei passi felpati!"
Sirius sorrise.
"Felpato eh?"
Sophie tornò a guardare Silente.
"E comunque mi sono seduto qui per sentire meglio" le spiegò, con un sussurro al suo orecchio.
Lei non disse nulla, ma le fece piacere la vicinanza di lui.
"A causa di alcuni problemi, il terzo piano è severamente vietato a chiunque di voi studenti" annunciò il preside "so che è strano dirvelo all'inizio di febbraio e non a settembre come i soliti annunci di routine, ma quest'anno c'è stato un cambio di programma. Comunque non dovete preoccurparvi, finchè resterete lontani da quel piano"
"So dove andrò" commentò Sirius.
Sophie alzò gli occhi al cielo.
"Tu e James vi farete espellere prima o poi" osservò "e Remus e Peter vi seguiranno a ruota solo perchè sono vostri amici"
"Allora verrai espulsa anche tu"
"Oh no. Io sono più intelligente di così"
Sirius le diede una spintarella, risentito.
"Sh..." lo zittì lei, ridendo "non riesco a sentire quello che Silente dice"
Lui alzò le mani in segno di resa, ma rimase in silenzio.
"Ma ora vedrete che vi farò tornare il sorriso" continuò Silente, sorridendo "ho deciso insieme al corpo docente di organizzare un ballo in occasione di una festa babbana, il Carnevale"
Lily fremette.
"Io adoro Carnevale" spiegò, voltandosi verso Sophie "Black? E tu cosa ci fai qui?"
"Penso che la vecchaiaia cominci a farsi sentire, perché ho problemi di udito" spiegò, indicando con un cenno del capo il preside.
"Oh ma smettila" lo interruppe Sophie.
Lily li guardò con un sorpacciglio alzato e il cuore della giovane Turner prese a battere forte nel suo petto.
Lily era fin troppo capace di vedere nel cuore delle persone quando voleva e di solito lo voleva quasi sempre.
Non accorgerti, pensò, non accorgerti di come lo guardo.
Era una cosa stupida da pensare, ma se solo Alex era a conoscenza dei suoi sentimenti per Sirius, essi erano un po' meno reali e facevano un po' meno male.
Ma se anche Lily si fosse accorta di tutto... Sophie non sapeva quanto avrebbe resistito ancora a rimanere impassibile davanti a Sirius.
Non voleva che la sua più grande paura di avverasse: se si fosse dichiarata e Sirius l'avesse rifiutata, come avrebbero potuto evitare di rovinare la loro amicizia?
Quando un legame si spezza, è difficile ripararlo proprio come una bacchetta rotta.
"Ovviamente" aggiunse Silente, prima di tornare a sedersi "sarà un ballo in maschera, per rendere le cose un po' più divertenti"
Tutti gli studenti presero subito a mormorare tra loro, eccitati della novità.
A parte il ballo del Ceppo che si teneva in onore del Torneo Tremaghi, era raro che si organizzasse un qualsiasi altro evento del genere ad Hogwarts.
"Questa sì che è una novità che mi piace" commentò Sirius, con gli occhi che luccicavano "altrochè"
"Spero proprio non sia obbligatorio avere un accompagnatore" commentò Lily "la trovo una cosa terribilmente sessista"
"Concordo" fece Sophie, leale "anche se non è quello che succede sempre nei film babbani di cui mi parli a volte? La ragazza topo di biblioteca va al ballo della scuola con il ragazzo più popolare, sconvolgendo tutti e da lì nasce una bellissima storia d'amore"
Sirius era scettico.
"Ma davvero fanno cose del genere? Remus non me ne ha mai parlato"
"Non credo sia il tuo genere, Sir" fece il direttto interessato "tu sei più da motociclette e sparatorie"
Il giovane Black diede il cinque al giovane Lupin.
James si sedette invece accanto a Lily, mettendole un braccio intorno alle spalle.
"Non ci provare" lo redarguì subito lei "giù le mani, canaglia"
"D'accordo d'accordo" il giovane Potter mise le mani avanti "comunque tranquilla, Evans, non devi preoccuparti della questione dell'accompagnatore. Sono qui proprio per questo"
Lei inarcò un sorpacciglio.
"A parte il fatto che non è nemmeno un invito" puntualizzò "se proprio fosse obbligatoria questa cosa dell'andarci insieme ad un ragazzo – cosa che Silente non ha mai specificato – ci andrei con Severus, non di certo con te"
James socchiuse gli occhi.
"Con Mocciosus? Davvero?"
Lily gli tirò un pugno sul braccio.
"Non chiamarlo così, Potter" sibilò "Lui è mio amico e tu non sei nemmeno la metà di ciò che Severus è per me, chiaro? Perciò non riferirti a lui in quel modo in mia presenza"
L'aria si fece tesa per qualche istante, in cui Sophie e il resto dei malandrini si guardarono allarmati.
Sembrava che una bomba sarebbe eplosa di lì a poco.
E poi James attivò il detonatore, ma per fortuna Lily si trattenne dal schiantarlo in mezzo alla sala grande.
Lui le passò di nuovo un braccio intorno alle spalle, perché forse voleva chiederle scusa ma non sapeva come farlo se non facendo lo sbruffone, e lei lo spinse via, alzandosi poi e uscendo dalla sala.
Peccato che, compiendo il movimento, aveva spinto Sophie che era finita ancora più vicina a Sirius.
Lui la guardava con gli occhi socchiusi, essendo più alto di lei.
"E tu?" le sussurrò "Sai già con chi andrai al ballo?"
Lei registrò distrattamente in sottofondo James che chiedeva agli altri due malandrini cosa avesse fatto di sbagliato, di nuovo, e Remus che gli cercava di spiegare in modo calmo e composto cosa non avrebbe dovuto fare con Lily.
L'unica cosa su cui Sophie era concentrata era Sirius.
Sirius e le sue labbra a pochi centimetri dalle proprie.
"Non lo so" disse, poi decise di osare "perchè, avevi intenzione di chiedermelo tu?"
Sirius si limitò a sorriderle, misterioso.
La cena continuò, ma Sophie rimase perfettamente consapevole per tutto il tempo delle volte in cui le sue spalle sfiorarono quelle di lui.

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