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13

"Hai i capelli biondi..."
Borbottò Alex prima di tornare a concentrarsi sul suo caffè. Sentendosi maledettamente a disagio in quel bar.
"Non hai più presentato il tuo libro alle case editrici vero? Troppo impegnato con i preparativi per il matrimonio?"
Alex sussultò e sollevò lo sguardo sbattendo le palpebre.
Non tanto le parole di Iúil lo ferirono ma l'apparizione di quelle fossette che tanto aveva adorato su un sorriso amaro, quasi sofferto. "Credevi che non sapessi cosa mi stavi nascondendo? L'ho capito quasi subito... Ma ero troppo preso da te, da noi... Dalla nostra piccola fuga... E quando ti addormentavi stretto a me io mi illudevo che prima o poi mi avresti detto che quella storia era finita, che non ti saresti sposato perché tra noi era nato qualcosa di speciale... Ma poi John ha infranto la magia... Il tuo testimone... è per lui che sei scappato così veloce? Se lo rivedi ricordami di ringraziarlo, mi ha mostrato la verità che cercavo di ignorare..."

John...

Quel nome lo colpì come uno schiaffo.
Ricordava la chiamata, l'arrivo in aeroporto e John che gli correva incontro per stringerlo in un abbraccio.

Diavolo mi sei mancato Al... Spero che questo viaggio ti abbia portato ispirazione...

Alex sbattè rapidamente le palpebre cercando di ricacciare le lacrime. "Lui è... Lui è morto... Karen... mi ha lasciato e... Io..."
"Tu sei venuto qua dopo tutto questo tempo per? Svagarti mentre cerchi di rimettere in piedi la tua esistenza? Per poi fuggire ancora?"
Alex scosse la testa mentre la voce di Rose gli riecheggiava nella mente.

Non dovresti rinchiuderti in un mondo di fantasia rinunciando a vivere

Ma non ci riusciva, la realtà faceva maledettamente male. La realtà dove sua sorella Alina era morta come anche John. Dove Karen lo odiava per le sue menzogne e i suoi sogni si sgretolavano in una manciata di fogli stropicciati... Assiema ai ricordi di lei... La sorella perduta...
"Scusa se ti ho fatto perdere tempo..." sussurrò alzandosi in piedi.
Poi una mano invisibile lo afferrò, trattenendolo, Rose lo guardava, supplicandolo di restare, di parlare con Iúil. Ma Alex si liberò dalla presa dello spettro e si allontanò rapido.
Una volta fuori annaspò e per poco non cadde.
Ricordava i lineamenti si Alina, occhi scuri come i suoi, la sua risata, macchie di colore sul viso e tra i capelli mentre se ne stavano sdraiati a terra circondati dagli arcobaleni.
Da quando era morta quell'argomento era diventato tabù, non era permesso parlarne... Forse perché era troppo doloroso, ma Alex avvertiva quel vuoto più di tutti loro. Ogni momento della sua vita lo aveva passato con lei da quando erano nati a pochi respiri di distanza e mai aveva messo in dubbio che avrebbero cessato di esistere assieme.
Si appoggiò alle ginocchia sentendo un'insopportabile fame d'aria e si pentì di aver chiesto a suo fratello tanto spazio.

Qualunque cosa accada, non starmi addosso ok?

Ansimò cercando di catturare ogni soffio d'aria.
Oscillò e fu certo di precipitare giù quando due braccia lo afferrarono.
"È morta... per colpa mia... Ero nato poco prima di lei io... Dovevo prendermene cura... E invece... Dovevamo restare assieme... E poi John e..."
Chiuse gli occhi e avvertì una goccia di pioggia scivolare sulla sua guancia mescolandosi alle sue lacrime.
Iúil lo strinse a sé mentre la pioggia avvolgeva quell'abbraccio.
"Mi dispiace..." singhiozzò mentre l'altro lo stringeva con forza.


Iúil lo spinse sotto la doccia senza smettere di baciarlo, rimuovendo ogni barriera, lasciando scivolare le dita. Mentre Alex ricambiava e l'acqua li avvolgeva calda, spazzando via ogni dubbio, ogni domanda, tutte quelle ore perdute nella lontananza.
Iúil sorrise quando lo assaporò nuovamente, perché quei sapori gli riportavano alla mente il loro primo bacio e i suoi capelli odoravano ancora della notte, della foresta.


Alex prese il cellulare e scrisse veloce un messaggio

SONO CON LUI, SCUSA SE SONO SPARITO – Al

La risposta del fratello non tardò ad arrivare

PRENDETEVI TUTTO IL TEMPO NECESSARIO – Matt.

Alex riappoggiò il telefono e raggiunse Iúil in camera. Lo aspettava seduto sul letto.
Gli sedette accanto e chiuse gli occhi cercando di radunare i pensieri.
L'altro gli passò la mano sulla clavicola sorridendo. "Questa maglia è decisamente troppo grande per te... sai... sembri dimagrito molto più magro di come ti ricordavo..."
Alex sorrise e inarcò un sopracciglio.
"Iúil devo spiegarti molte cose, ma soprattutto voglio assicurarti che non voglio usarti, non l'ho mai voluto io..."
Ma Iúil lo interruppe per baciarlo. "Ti porego... adesso voglio vivere nel presente... Possiamo parlare più tardi del passato? Possiamo assaporare l'adesso?" chiese affondando le dita tra i capelli ancora umidi dell'altro.
Alex annuì baciandolo con rinnovato trasporto.

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