05
Alex aprì gli occhi quando le labbra di Rose gli sfiorarono la guancia, poi poggiò la fronte sulla sua.
"Sei rovente piccolo folletto, te l'avevo detto che eri troppo leggero per il rigido inverno della montagna... Ma sei sempre stato testardo..."
"Rose... Sei..."
"Ti ho riportato a casa, ti ho messo il pigiama e ti ho infilato a letto. Non senza una certa fatica sai? Adesso più che un folletto sei un vichingo muscoloso... Ti ho portato il necessario per farti una bella zuppa... Ora riposa mentre io preparo la cena..."
"Resterai con me?" farfugliò Alex sentendo le palpebre pesanti calare. L'oscurità lo avvolse ma la voce di Rose lo raggiunse. "Certo, non posso mica lasciarti tutto solo in questa casa polverosa... Dormi folletto, la tua fatina veglierà su di te..."
Alex si sentiva scivolare nell'oscurità.
I capelli biondi di Karen emersero tra le ombre, lo stesso colore del miele, il profumo della vaniglia e una carnosa bocca di rosa.
"Devi dirmi qualcosa?"
Il suo sguardo era triste, i suoi grandi occhi di cielo ricolmi di lacrime
"Non c'è niente che tu non sappia già..." Sussurrò Alex mentre i ricordi prendevano forma attorno a lui.
John era seduto accanto a lui e si sporgeva per guardare il suo blocco. Sfogliava le pagine immerso nella lettura. "È stupendo Alex, e questo personaggio... questo spiritello dei boschi... troverà il modo di comunicare con il messaggero della luna? Troverà la voce?"
Alex aveva preso il disegno che l'amico aveva fatto per lui, aveva colto ogni lineamento del suo messaggero della luna come se lo avesse visto attraverso le sue parole colui che aveva ispirato ogni sillaba. Sarebbe riuscita almeno la sua proiezione magica a esprimere ciò che lui non poteva?
Magari almeno in quella dimensione di sogno il suo cuore avrebbe cantato, ma nella realtà doveva fare i conti con ciò che ci si aspettava da lui così ripose il disegno e sollevò lo sguardo sul suo migliore amico, trasse un profondo respiro e parlò. "John, devo chiederti una cosa molto importante... Vorresti essere il mio testimone di nozze?"
Vide i grandi occhi di giada di John dilatarsi, ma non di gioia, scorse solo sorpresa e poi dolore.
"Perché?"
Alex aveva sorriso "Perché io e Karen ci sposeremo"
John chiuse gli occhi e scosse la testa "Alex perché hai rinunciato a una parte di te?"
L'immagine di John si sbiadiva sempre di più al suo posto apparve Karen "Mi dispiace Alex, un giorno capirai che era la cosa migliore per entrambi..."
E infine eccolo, il messaggero della luna, la sua immagine evanescente che nascondeva la verità, che un tempo conosceva e che aveva scelto di ignorare.
E poi Alex si ritrovò nel suo appartamento.
Aveva chiamato John per comunicargli che Karen lo aveva lasciato, ma aveva trovato sua madre.
Una macchina lo aveva travolto nella notte, era morto sul colpo.
"Non ha sentito niente... e questa è una consolazione..."
Consolazione...
La cornetta era caduta a terra e Alex era rimasto ad osservare il vuoto
"John ho bisogno di sentire la tua voce..." sussurrò Alex risvegliandosi. Il profumo della zuppa di Rose lo raggiungeva dalla cucina. "Avevi ragione vivevo due vite... quella che mi ero imposto e quella che avrei voluto vivere. Tu lo avevi capito... Rose, persino Karen..." singhiozzò nascondendosi nel cuscino. "Solamente io non riuscivo a vedere oltre le mie stesse menzogne..."
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