4- Landon
Sono passati pochi giorni e grazie a molto riposo, anche se nell'inferno di casa mia, la tibia sembra essere quasi passata, mentre le mie costole stanno migliorando. E' sempre difficile alzarmi dal letto, ma rispetto i primi tempi non posso lamentarmi. Menomale che ho Flam che mi fa da crocerossina e mi sta sempre accanto!
Ripenso alla conversazione di ieri con Eddie... devo rimettermi in sesto per concludere l'accordo fatto: lui porterà indietro la mia coppa ed io l'aiuterò a far "visita" a casa del signor Antonio. Eddie è uno dei miei tanti amici con cui sono cresciuto, conosco molto bene la sua famiglia. Il padre gli è morto quando era piccolo, la madre è uno spirito libero, ma una signora che si è dimostrata sempre gentile con me. Eddie è un cazzone, a volte troppo esuberante, ma è il mio migliore amico. Abbiamo fatto un sacco di stronzate assieme: da saccheggi nei supermercati per farmi guadagnare qualche soldo, a menate con molti ragazzi... anche più giovani. Per fortuna ne siamo usciti sempre integri e vittoriosi.
<< Landon! >> Sento mia mamma salire le scale di casa che portano alla mia stanza e a quella di Flam e spalanca la porta della mia camera. Fingo di dormire pur di non sentire i suoi lamenti. << Landon!! >> Insiste chiamandomi. << So che sei sveglio, ascoltami! Hai visto tuo padre? >> Continuo la mia recita. Mio padre non è mai in casa e mia madre non è del tutto allegra di questa sua usanza. Molte volte sono stato costretto a seguirlo per capire la sua destinazione giornaliera, ma non sono mai stato così fortunato da riuscire a scoprirlo.
<< Mammaaa, l'ho visto uscire poco fa, ma non mi ha detto dove andava. Ha solo avvisato che faceva tardi. >> Afferma Flam urlando dalla sua stanza, mentre mia madre fa una smorfia e borbottando ritorna in cucina.
Era sempre così..."Torno tardi"... e quel tardi voleva dire "non aspettatemi per cena". Non so se mio padre uscisse per svagarsi e scrollarsi di dosso la rabbia per i litigi continui con mia madre o se... abbia un'altra. No, spero per lui che non sia così! Sarei capace di mettergli le mani addosso!
Non sentendo più la presenza di mia madre dentro la mia stanza apro gli occhi e vedo Flam a braccia conserte sull'uscio della mia porta.
<< Lo sapevo che fingevi di dormire! >> Esclama sghignazzando.
<< Sssh, non farti sentire, per favore. >> Rispondo, sussurrando.
<< Fratellone... >> Continua, stavolta a bassa voce << Mi aiuti con la matematica? Ho un problema irrisolvibile... LE DIVISIONI! >> Sorrido. Fossero le divisioni i problemi della vita...
<< Porta il quaderno, ti aiuto io. >> Mi sposto adagio verso il bordo del letto per far spazio a Flam che ritorna correndo con una penna in una mano e la gomma nell'altra.
Ma... non ha il tempo neanche di aprire il quaderno che Eddie mi chiama al telefonino.
<< Ohi! >> Rispondo.
<< Ho una bella notizia per te, Landon! Ma devi venire dietro la palestra, non posso parlare per telefono. >>
<< Non posso, sto aiutando... >>
<< ...URGENTE! >> Ribatte, senza farmi finire la frase e mi chiude il telefono in faccia.
<< Cavolo Flam... non posso più aiutarti, devo andare! Scusami. >>
<< Ed io come farò con le divisioni? Domani la maestra mi mette due se non le so fare. >> Risponde alzando la voce.
<< Le faremo stasera, non preoccuparti. >> Le dò un bacio in fronte e mi alzo dal letto infilandomi i jeans con una felpa.
Che diavolo ha Eddie di così urgente? Non riesco ancora a camminare, nonostante sono ancora dolorante la premura mi spinge ad accellerare il passo. Raggiungo in pochi minuti la strada suggerita dal mio amico: è lì che stiamo di solito, presso una casa dirottata dietro la palestra in cui mi alleno.
Non mi serve neanche chiedere che cosa stesse combinando Eddie che, appena arrivo, mi basta vedere il mio avversario disteso a terra con un labbro spaccato e con i lividi lasciati dall'ultimo nostro combattimento.
<< Landon, guarda un po' chi ti ho portato! >> Esclama Eddie divertito e scaglia un calcio in pancia al ragazzo. Lo sento tossire: fa fatica a respirare.
<< Alzalo da terra! >> Ordino al mio amico, senza distogliere lo sguardo dalla mia vittima. Mi è impossibile abbassarmi con questa fasciatura. Eddie lo prende dalla maglietta e lo rialza, portandolo davanti a me.
<< Allora... non ricordo precisamente il tuo nome >> Dico, avvicinandomi sempre più alla sua faccia. << Ma non mi interessa saperlo! Voglio solo scoprire dove cazzo hai messo la MIA coppa della gara. >>
<< Non l'ho presa io! >> Grida. Lo colpisco in faccia con un pugno. Lo sforzo mi amplifica il dolore nelle costole.
<< Risposta sbagliata! Te lo chiedo per l'ultima volta... D-O-V-E E' LA M-I-A C-O-P-P-A!? >> Lui abbassa la testa ed inizia a piangere come un bambino. Lo trattengo dai capelli di dietro per farmi guardare in viso. << RISPONDI!! >> Sbraito.
<< Non lo so, te lo giuro! Ero parecchio scosso dopo il combattimento, non ho capito più nulla, non l'ho presa io! >> Risponde quasi singhiozzando.
<< Ma guardati... mi fai pena. >> Lascio la mia presa, forse è davvero innocente. << Vattene prima che me ne penta! Corri! >> Il ragazzo si alza di scatto e corre via. Eddie mi guarda sconvolto. << Ma che fai? Lo lasci andare?! Ti sei rincoglionito? Se questo parla siamo fottuti! >>
<< Non lo farà! E' solo un moccioso pieno di paure, guardalo, piange come un bambino. >> Rispondo, sicuro di me.
Il pensiero che mi assilla è "Allora chi cazzo ha la mia coppa" ?
<< Eddie non hai concluso niente!! >> Gli urlo contro << Hai solo sequestrato la persona sbagliata e non hai trovato un cazzo!! >>
<< Ehi, stai calmo amico. Ti sto solo facendo un favore, ma sai che ti dico? Veditela tu con questa storia e le mie cose me le sbrigo io! Ci si vede! >>
Forse ho esagerato, ma ho la rabbia che mi annebbia il cervello: devo prendermi ciò che mi spetta. Eddie va via incazzato, piantando un calcio ad un ciottolo che finisce su una macchina, facendo scattare l'allarme. Forse è il caso di chiedere in palestra, forse la coppa è semplicemente esposta lì.
Non appena arrivato osservo gli allenamenti in corso: mi manca molto scaricare la mia rabbia in un sacco o meglio ancora... su un ring. Dò uno sguardo in giro, ma della coppa nessuna traccia.
<< Landon!! >> Notano la mia presenza e si avvicinano tutti verso di me, compreso il mio maestro. Non ho intenzione di essere educato, non sono venuto quì per farmi compiacere.
<< Maestro! >> Lo chiamo sarcasticamente. << Mi pare che le avevo chiesto una cosa qualche giorno fa... >> Continuo incamminandomi piano verso di lui. << ...ma si dà il caso che non ho visto neanche l'ombra di ciò che cerco! Come la mettiamo? >> Chiedo, minaccioso.
<< Landon, stai calmo. Posso spiegarti... >>
<< Spiegarmi cosa eh!! >> Urlo e dai rumori della palestra si passa al silenzio assoluto. << Non voglio spiegazioni! Voglio solamente che mi sia restituito ciò che mi è stato tolto!! >>
<< Hanno derubato anche noi, ok? Quella sera, dopo la gara è successo un casino! >> Inizia ad urlare << Eri guardato da molti atleti e da molti maestri... >> Racconta facendomi incuriosire e attirando la mia attenzione.
<< ...Mi hanno minacciato. Vogliono sfidarti Landon, sei il campione regionale e vogliono portarti a livello nazionale. Gli ho detto che momentaneamente eri invalido e che non potevi permetterti di allenarti assiduamente... >>
<< Andiamo al dunque! Cosa vogliono da me? >> Rispondo.
<< Sveglia, Landon!! Sei stato adocchiato... vogliono un combattimento tra te e il campione Nazionale. Quella coppa vale un sacco di soldi... L'hanno presa loro per lanciare questa sfida. Sapevano quanto tenevi a portarla a casa. Ci sono in ballo un sacco di soldi... ma anche la nostra... la tua rovina. >>
Rido a quelle parole. La mia rovina? << Benissimo! Accetto! A quando questa gara? >> I miei compagni di palestra che ci circondano mi guardano sconvolti.
<< Ma cosa dici... Non sei pronto, non puoi mettere a rischio la tua vita... Hai una sorella da accudire... >>
<< Non nominare nessuno della mia famiglia!! >> Ringhio. << Ho chiesto QUANDO sarà questo benedetto incontro?! >>
<< Tra sei mesi! >>
<< La prossima settimana tornerò ad allenarmi. Quella coppa mi appartiene e sarà mia! >> Esco fuori dalla palestra alla svelta, sbattendo la porta.
Intanto... dentro la palestra...
<< Landon non sa contro chi ci stiamo mettendo per una fottutissima coppa! >>
<< Perché maestro... Chi è che minaccia? >> Chiede uno degli atleti.
<< Sono mafiosi e pur di vincere... >> Il maestro abbassa la testa in segno di arresa. << ...Landon potrebbe seriamente rischiare la vita! >>
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Quante problematiche per una coppa! Ci sono dettagli importanti in questo capitolo, vediamo chi li indovina ;)
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