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CAPITOLO 5 - Scontro

E' passata quasi una settimana e Teh non ha ancora fatto neanche l'ombra di un progresso.      Oh-aew, quando non può evitarlo, gli risponde a monosillabi, lancia sguardi sprezzanti, sfodera smorfie scocciate.

Teh non riesce a rassegnarsi. Saprebbe come gestire un nuovo litigio, una rivalità, un conflitto, ma la banalità del più assoluto disinteresse lo ferisce e lo provoca.

Sono seduti tutti e sei - sei perché quel Bas si è intrufolato fra loro in pianta stabile - al solito bar, subito dopo la lezione di cinese. Mangiano avidamente dolci ai fagioli rossi, per sfidare un silenzio sempre più teso.  

Teh si sente escluso e tutto quello che riesce a fare è tenere gli occhi puntati su Oh-aew. Sempre. Lo guarda come se fosse un mistero da risolvere, uno di quei rompicapo che si aprono solo azionando qualche meccanismo segreto. Oh, dal suo canto, è soltanto imbronciato e distante.

Tutti gli altri, compreso Bas, ne hanno parlato un bel po' di questa situazione. E' incredibile che dopo tutto il tempo che è passato, quei due non riescano a chiarirsi. Eppure, ogni giorno le cose peggiorano; con gli esami in vista, le complicazioni non fanno bene a nessuno. Hanno deciso che la cosa migliore sia provare a farli parlare amichevolmente. Bas, che ha dalla sua l'essere estraneo agli screzi di un tempo, si è proposto come intermediario.

«Teh, tu e Bas dovreste proprio darci una mano, col cinese» propone Kai a un certo punto. «Oggi la verifica è stata una mazzata.»

«Allora, che dici, aggiungiamo Bas alla chat di gruppo! Ti va bene?» incalza subito Mod.

La chat di gruppo è stata inattiva per tre anni, ma da cinque giorni non fa che sputare fuori messaggi.

«Allora, Teh? Ti va bene? Sei d'accordo?» insiste Bas, sorridendo. E' gentile, è intelligente, ha sempre pronto un sorriso che non sembra mai ipocrita, ma Teh non riesce a farselo piacere. Forse è perché sta sempre in mezzo ai piedi, sempre appiccicato a Oh. Come adesso.

«Si, Bas, ti prego, devi aiutarci. Non so come fai a essere così bravo in cinese. Hai preso il massimo alla verifica!» implora Oh-aew, con fin troppa ammirazione.

«Piantala!» si schermisce Bas, ma arrossisce di compiacimento.

L'orecchio di Teh coglie subito in quello scambio qualcosa di disturbante: un'intimità latente che non dovrebbe esserci. E nel tono di Oh un nonsoché di speciale, una vibrazione di adorazione, che è sempre appartenuta solo a lui. Che gli è stata rubata. Non lo sa, ma sul suo viso la gelosia e il fastidio imprimono un marchio visibile a tutti.

«Anche Teh non è per niente male» replica subito Kai, infilando gomitate nelle costole di Teh.

«E vero che hai vinto il concorso dell'opera cinese quest'anno?» rincara Mod, sapendo già la risposta.

Teh respira, cerca di darsi una calmata. Questo Bas avrà anche preso 30 punti in una verifica (lui ne ha presi 29), ma è pur sempre uno studente qualsiasi di una qualsiasi scuola superiore di seconda categoria. Non è un amico, non è un attore, non è neppure davvero un rivale.

«Ehi Oh, perché non chiedi a Teh di darti una mano con lo spettacolo?» propone Bas, con irritante gentilezza. «Teh, forse non lo sai, ma quest'anno Oh-aew è un pezzo grosso nel club di teatro. Sta organizzando uno spettacolo in cinese, con studenti di altre scuole. Una cosa in grande. Perché non partecipi? Sarebbe perfetto!»

Teh non vede ombra di perfezione. Il suo sguardo di superiorità è inchiodato a quello di sfida di Oh-aew. Sorride. «Ma davvero? Una commedia in cinese?»

Oh-aew ha impresse dentro tutte le espressioni di Teh, compreso questo sorriso ipocrita, con le fossette in evidenza e gli occhi pieni di sarcasmo. E' lo stesso della sera del litigio. In un attimo ripiombano entrambi nel passato. La verità è che non si sono mai mossi da lì.

«In effetti, Oh, con tutto quel che abbiamo da studiare, forse dovresti lasciarlo fare ai pivelli del penultimo anno, lo spettacolo» dice Kai, che sente la tensione pungergli il naso.

Teh allarga il sorriso, in segno di approvazione. Non ha idea di quanto i suoi occhi siano feroci.

Bas fissa Oh-aew come se fosse una bomba non ancora innescata.

Phil e Mod si guardano: cambiare discorso sembra l'unica tattica possibile. «Ma questo posto lo hai già recensito, Oh? Ci veniamo una vita, ma non me lo ricordo sul tuo instagram» dice Phil. guardandosi intorno.

«Buona idea, sei così bravo a fare le foto. Vedrai che beccherai un sacco di follower!» continua Mod.

Teh inclina la testa da una parte, alza un sopracciglio, arriccia le labbra. «Sì dai, fallo!» Non si capisce se parli dello spettacolo o della recensione. «Sono proprio curioso...»

La bomba adesso è innescata. Oh-aew non ha mai imparato a reprimere le emozioni; ci vive dentro, le respira, gli scorrono nel sangue. Quindi scatta, senza controllo. «Si può sapere che problema hai?»

Teh allarga gli occhi, con uno stupore pieno di condiscendenza, che scivola nel tono di voce. «Quando mai ho avuto un problema con te? Dovrei chiederlo io a te, piuttosto.»

«Perché cazzo continui a fissarmi?»

«Di cosa parli? Sei matto?»

«Sono cinque giorni che mi tieni sempre gli occhi addosso, stronzo!»

«Che cazzo ti prende?»

Sono in piedi, ormai. Si gridano addosso la rispettiva insofferenza.

«Ohi ragazzi calmatevi! E' passato un sacco di tempo. Fatela finita!» interviene Mod, circondando col braccio le spalle di Teh. Bas trattiene Oh-aew sul fronte opposto.

Ma Teh non riesce a fermarsi, proprio come tre anni fa. La gelosia si è sommata alla delusione delle buone intenzioni in frantumi. Ovunque muova un passo ne calpesta le schegge. «Invece di prendertela con me, perché non pensi a studiare? Così la prossima verifica andrà meglio.»

«Sono affari miei» ribatte furioso Oh-aew.

«Quanto hai preso? 9 su 30? Un voto proprio bassino...» Con le dita ravvicinate Teh mima una quantità minuscola. Come tre anni fa, non riesce a fermarsi dal vomitare parole. Quasi le stesse: «Non ce la farai mai a passare l'esame!»

Prima ancora di finire la frase, Teh si sente uno stronzo. Dalla parte del giusto, ma stupido e stronzo. Gli viene da piangere.

Le ferite di Oh-aew si sono tutte riaperte, anche se il sangue non si vede.

***

Seduto al posto del passeggero nell'auto di Bas, Oh-aew cerca di combattere contro una morsa che lo schiaccia. E' esausto, avvilito, terrorizzato dal futuro. 

«Ti sei calmato?» chiede Bas. «Lascialo perdere, quello» dice. Vorrebbe capirci qualcosa di questo misterioso litigio, ma gli sembra di essere di fronte a un iceberg, di cui vede soltanto la punta. Oh-aew sta soffrendo parecchio per uno che non se lo merita.

Bas accende il motore.

«Non mi va ancora di tornare a casa» piagnucola Oh.

«Ok, dove vuoi andare, allora?»

Via è la risposta istintiva. Non c'è un dove. Oh vorrebbe fuggire nel passato, per cambiarlo, o nel futuro remoto, per andare oltre. Il presente è insopportabile. «Restiamo qui. Voglio solo rilassarmi un po'» risponde. «Vorresti farmi compagnia?»

Bas annuisce e spegne l'auto. Per lui la domanda è retorica: farebbe compagnia a Oh-aew giorno e notte, guiderebbe la macchina fino in capo al mondo se lui glielo chiedesse.

Oh-aew lo sa, o meglio, lo suppone, ma si è sempre rifiutato di scandagliare la faccenda, compresi i propri sentimenti. Gli basta la serenità che irradia da Bas e farsi viziare un po' da lui.

Reclinano i sedili e si distendono nei buio.

Oh-aew chiude le palpebre. Anche Bas, ma a tratti le riapre e si volta a guardarlo. Ogni volta che posa gli occhi addosso a Oh, perde un paio di battiti ed è costretto a deglutire. Quando è così vicino, si sente dentro anche una specie di confortevole calore, una dolcezza che si diffonde in tutto il corpo e sfiora il bordo dell'anima. Sarebbe un momento perfetto, se solo Oh non soffrisse così tanto.

Anche Oh-aew si volta a guardare Bas, che respira piano, con gli occhi chiusi e un sorriso bellissimo.  In quel preciso momento, la gratitudine è quasi amore.

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