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Madeleine's pov

《Allora tesoro, hai fatto amicizia con qualcuno in questi giorni?》mi domandò mia madre prendendo in mano una pentola.

La stavo aiutando a preparare la cena che sarebbe stata a base di riso e carne mentre parlavamo del più e del meno. Mi piaceva stare con lei; riusciva a farmi sorridere quando il mio buon umore andava a quel paese. Riusciva a farmi sentire... accettata.

《Ho conosciuto due ragazzi. Il primo è veramente un ragazzo simpatico e aperto, un po' sbadato ma okay, mentre l'altro è... è più strano. Cioè strano nel senso che per essere amico di Matt pensavo fosse pure lui uno socievole e invece è il suo l'opposto.》raccontai gesticolando ogni tanto.

Non avevo mai avuto problemi nel confidarmi a mia madre o a mio padre. Forse con lui un po' meno dato che era il classico padre iper-prottetivo e che preferiva restassi lontano dalle amicizie di genere maschile.

Invece mia madre quando scopriva che avevo fatto amicizia con qualcuno - che sia femmina o maschio - inziava a sclerare come un'adolescente in preda agli ormoni.

《Ma a te piace questo Josh, non è così? Da come lo descrivi sembra essere il classico bad boy...》mi guardò alzando su e giù le sopracciglia.

Mi irrigidii subito. Ma che diavolo di problemi aveva mia madre? Lo conoscevo da nemmeno una settimana e mai nella vita si poteva affermare una cosa simile.

《Si si, vai convinta!》la liquidai con un gesto della mano mentre lei se la rideva sotto ai baffi.

《A chi piace chi?》una voce bassa si avvicinò alla cucina mostrando un ometto con un filo di barba che partiva dalle basette e con un paio di occhiali sul ponte del naso.

《Niente papà. Non vedi, stiamo cucinando e ora pussa via!》 lo spinsi fuori dalla cucina mentre lui alzava le mani in segno di resa. La sua reazione mi fece scoppiare a ridere mentre anche il resto della famiglia mi accompagnò.

Che famiglia ragazzi!

Rientrai in cucina e finimmo di preparare la cena mentre mio padre si accomodò sul suo posto in tavola.

Dopo qualche minuto portammo il cibo in tavola e ci sedemmo pure noi. Sentii la pancia brontolare e mi stava chiedendo di tuffarmi sul risotto e sulla bistecca, cosa che stavo per fare.

Fame, non mi fai paura!

Io ero sempre stata una di quelle ragazze che si abbuffavano in modo ridicolo sul cibo, un po' goffo, lo sapevo, ma era più forte di me.
Mi piaceva avere qualcosa tra i denti; forse era l'abitudine che mi aveva reso quella che era ma non mi importava granchè.

《Tesoro, hai sentito quello che ti abbiamo comunicato?》 la voce stridula di mia madre mi risvegliò dai miei pensieri e che pensieri!

《Hmm, scusa. Cosa stavi dicendo?》chiesi prendendo una forchettata di riso sul piatto che avevo davanti.

《Io e tuo padre ti volevamo comprare una nuova sacca da box dato che l'anno scorso abbiamo notato che quando ti sfogavi con quel coso i tuoi voti miglioravano in fretta. Quindi, pensiamo sia la cosa migliore comprarti quell'affare così la tua media non calerà.》ripetè mia madre seria e allo stesso momento delicata.

Avevo sentito bene? Avevano appena detto che mi avrebbero comprato una nuova sacca? Rielaborai la frase più volte per poi arrivare al punto che tutto quello che avevo sentito era vero.

《È uno scherzo? Ricordo che te, mamma, non sopportavi quando mi allenavo in seminterrato e te, papà, avevi sempre amesso che una ragazza non doveva praticare questo genere di sport.》affermai puntandogli un dito contro e alzando il sopracciglio destro.

Loro si scambiarono degli sguardi per poi scoppiare in una fragorosa risata.

《Ti sembrerà strano ma non stiamo scherzando.》ammisero mentre sorseggiavano del vino dal loro calice.

...

Una parola che molti usavano per descrivermi era strana. Non avevo mai capito il perchè ma quando le persone mi guardavano vedevano che ero diversa da come sarei dovuta essere normalmente.
Io non seguivo la massa. Io seguivo la mia strada, la strada che costruivo con le mie mani, con i miei sforzi. Alcuni mi avrebbero seguita ma non sarebbero arrivati molto lontano.

A gente come Victoria interessava solo spalmarsi il rossetto nelle ore di pausa tra una lezione e l'altra, sfoggiare le ultime scarpe firmate, indossare il reggiseno più imbottito presente sulla faccia della terra, fare la voce dolce ai ragazzi, etichettare le persone di grado di popolarità inferiore al suo e vivere costantemente per il cellulare. Gente noiosa.

Preferivo di gran lunga continuare a vivere la mia vita monotona basata sullo studio e sullo scalciare una sacca da boxe. Poteva sembrare noiosa ma non lo era.

A volte mi capitava di pensare a come, col passare del tempo, le persone cambiassero: dalla spensieratezza nell'essere bambini all'egocentrismo degli adolescenti.

Forse potevo sembrare la solita nonnetta nostalgica che raccontava della sua gioventù ai suoi nipoti ma pensai che ci fosse qualcosa di più profondo, un sentimento che spariva e che lasciava un vuoto difficile da colmare.

Vivevamo in un mondo di merda dove la tecnologia era al centro dei nostri bisogni quotidiani e la dipendenza dai social sempre più elevata. Volevo scomparire da tutto questo, andare in letargo per un po' oppure nascondermi da questa generazione perchè mi faceva troppa paura. Paura che poteva cambiare ciò che era già stato cambiato.
...

Mi avvicinai sulla solita panchina del parco della luna e mi sedetti a gambe incrociate prendendo tra le mani il libro che avevo iniziato a leggere poco tempo fa. Tolsi il segnalibro e decisi di mettermi comoda stendendomi supina con le gambe piegate.

I capelli sfioravano l'erba verde e lucente e il sole ormai era calato lasciando il bagliore della luna al suo posto.

Il parco non era vuoto: c'erano delle famiglie che si godevano la serata chiacchierando tra loro mentre i bambini si rincorrevano, inciampando sempre su qualcosa che li faceva cadere.

Lessi due pagine intere isolandomi un po' da ciò che mi circondava finchè non sentii una voce arrivare verso di me.

Mi alzai e mi sedetti composta per poi notare due figure, una femminile e l'altra maschile, avvicinarsi. Le ignorai e mi stendei di nuovo sulla panchina.

《Tesoro, levati! Questa è la nostra panchina e ti consiglio di spostarti e subito!》la ragazza di prima si era avvicinata e mi sembrava di averla già vista.

Riuscii a intravedere i suoi occhi verdi spicchiare tra le finte ciglia folte che impedivano la vista del suo colore. Il suo volto era incorniciato da una chioma corvina, raccolta in una coda alta da un elastico nero. Indossava una minigonna in jeans e un top bianco che fasciava alla perfezione il suo seno.

Non era nel mio stile ma potevo dire che a quel corpo minuto e formoso stavano bene questo genere di vestiti. Vestiti che le facevano risaltare la carnagione chiara che aveva.

《Ci sono altre panchine. Non sei nessuno per dirmi di spostarmi da dove sono ora e, se non te ne sei resa conto, sono arrivata qua prima di te.》le parole erano uscite con una calma indescrivibile mentre tenevo continuamente la testa china sul mio libro. Le parlai con talmente tanta calma che pensai di averla fatta infuriare.

La guardai di sottecchi e notai che aveva i pugni stretti lungo i fianchi e un'irrefrenabile voglia di staccarmi la testa dal collo.

Non la biasimai, se fossi stata in lei lo avrei già fatto!

La figura maschile si avvicinò e con stupore notai che lo conoscevo. Josh spense la sua sigaretta pestandola per poi alzare il suo sguardo stupito e incrociare il mio, indifferente.

《Josh! Questa ragazzina non vuole spostarsi dalla nostra panchina!》la sentii lagnarsi, la ragazza. Forse era la ragazza di Josh ma non sapevo nulla per confermare quest'ipotesi.

Cavoli, la voce di questa ragazza era veramente fastidiosa!

Sbuffai e mi rimettei per la centesima volta a rileggere Falsi Eroi, il libro. Se pensavano che me ne sarei andata via, beh, si sbagliavano di grosso. Avevo appena trovato una posizione comoda e penso che non la avrei cambiata per un po'.

《Victoria andiamocene!》Josh la richiamò freddamente, come se non volesse restare un secondo di più in questo parco a causa della mia presenza.

La ragazza schioccò la lingua sul palato ed obbedii all'ordine del ragazzo.

Li vidi allontanarsi ed io li seguii con lo sguardo finchè non voltarono l'angolo.

Josh si sentiva con Victoria?

***

*Spazio autrice:
Scusate per il capitolo cortissimo ma in questi giorni studio moltissimo perchè tra non molto ho degli esami! Spero di aggiustare meglio il capitolo, un giorno.
Votate, commentate e condividete ☆

Love you all xx

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