Capitolo 5
Ci siamo addormentati per quasi un'ora, e grazie a Dio Alessandro ancora non è ancora tornato.
Mi alzo e dolorante vado in bagno per farmi una doccia veloce. Lego i capelli ed entro dentro. Riesco a malapena a reggermi in piedi. Questa volta è andato giù pesante, non mi aveva mai fatto così male, neanche la prima volta. In realtà quella è stata l'unica volta in cui è stato dolce e delicato.
Vorrei davvero che ogni volta fosse in quel modo, dolce e senza bisogno di arrivare al limite rischiando di macchiare le lenzuola di sangue come è quasi successo poco fa. Per fortuna che è uscito in tempo.
Sento delle grida provenire dalla camera da letto, il sangue mi si gela nelle vene e mi passa per la mente un solo nome. Alessandro.
Esco velocemente da sotto la doccia, mi metto qualcosa addosso e corro di là.
《Eccola la troia più ricercata di tutta Viterbo!》dice isterico Alessandro appena entro.
《Ale io...》non mi lascia finire che inizia ad urlarmi contro.
《Io cosa? Eh? Non potevate fare di peggio che questo! A diciassette anni già darla via, così, per divertimento! Te invece venticinque anni, con una che conosci da una vita e che potrebbe essere tua sorella. L'hai vista crescere Dio santo! È come se io tra qualche anno andassi a farmi Flora, ti rendi conto? Invece te.》dice guardandomi e puntandomi un dito contro.《Mia sorella. Pensavo avessi un po' di sale nella zucca. Solo perché a scuola prendi otto e nove pensi di essere intelligente? Non c'hai capito una sega Eva. Tanto ormai credo che tu sia abituata a farne no? Da quant'è che voi due vi divertite così tanto alle mie spalle?》ci guarda entrambi, ma nessuno dei due ha il coraggio di rispondere.《Da quanto?》urla di nuovo.
《Da un anno e mezzo.》dico in un sussurro guardando il pavimento mentre gli occhi iniziano a pizzicare.
《Un anno e mezzo? Questo te lo ricordi però Eva. Non ti ricordavi da quanto stavi con Christian ma ti ricordi da quanto ti sei concessa a lui. Ho sempre detto che Christian non mi piaceva, perché l'ho sempre visto al bar, con qualche alcolico per le mani, sempre a fumare come un turco e con una ragazza diversa ogni giorno. Ma quando ieri sera l'ho visto da vicino, con te, ho notato come ti guardava. Non con gli occhi con cui ti guarda lui, no. Credo che Christian ci tenesse veramente a te. Ma meglio lasciarlo no? Per chi poi? Lui. Io lo conosco da più tempo di te, so com'è fatto e spero solo che tra di voi ci sia stato solo sesso e non amore, perché se c'è stato è stato solo da parte tua. Perdere la verginità a quasi sedici anni, eh già perché parliamo di un anno e mezzo fa. Ora ne hai diciassette, un anno e mezzo fa ne avevi quindici e mezzo. Quindici anni e mezzo.》continua a ripetere piano a se stesso.《In un anno e mezzo non l'hai messo in culo a lei, Lorenzo. Voi l'avete messo a me. Sono davvero orgoglioso di te, sorellina.》sto piangendo con la testa abbassata per non guardarlo e vedo le lacrime cadere sul parquet, fino a quando Alessandro non mi passa accanto urtandomi la spalla e facendomi alzare la testa. Davanti a me ho Lorenzo, seduto sul letto con la testa tra le mani, e trema.
《Non volevo che lo venisse a sapere così.》dice piano.《Ma che cazzo ho fatto?》
《Lore ormai è successo.》
《Non parlo di noi due, ma della band. Non possiamo rischiare di perdere anche il bassista, c'è bastato il cantante.》
《La band?》
《Sì Eva, la band! I Dear Jack vengono prima di tutto e devo trovare il modo di mettere le cose apposto con Alessandro altrimenti questa volta salta per davvero tutto.》
《La band viene prima di me?》
《La band viene prima di tutto.》si alza e se ne va anche lui, lasciandomi da sola.
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