Hiraeth è una parola gallese e il suo significato è riassumibile con la frase "essere lontani dal posto dove si vorrebbe essere, ma sapere che quella lontananza è necessaria".

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Non mi è mai piaciuto leggere le storie che iniziano dalla fine, quelle che ti spiattellano in faccia il finale già nella prima pagina, tanto per farti soffrire e darti la mazzata che ti stende ancor prima di aprire il libro. È come mettere un punto fermo ad una storia che ancora non è cominciata.

Ma stavolta devo: devo partire dalla fine, da questo addio mancato che mi logora l'anima. Non è un dolore negativo, però, perché io so e sono consapevole del bene che ho vissuto e che mi è stato regalato. Non sono triste né ho rimpianti o rimorsi di alcun tipo.

Voglio solo raccontarvi la ragione del sorriso che ora alberga sul mio viso, anche se lui non è più qui accanto a me.

La vita è l'ostacolo maggiore per quelli come noi. Non lo è la distanza, non lo sono i genitori. Lo sono le circostanze, quelle impossibili da cambiare; lo sono i sogni chiusi a chiave nel cassetto, ma da inseguire a tutti i costi. Si possono realizzare una sola volta, quelli, perché c'è una sola ed unica chance per la vittoria.

Tra me e lui è successo proprio questo: abbiamo fatto una scelta, insieme. Una di quelle che determinano i giorni a venire, una di quelle dalle quali non si può tornare indietro. Solo il destino può intervenire a sistemare le cose, ma questo non è sempre a nostro favore. Spesso ci ha già dato abbastanza, e a quel punto ha finalmente la possibilità di concentrarsi su altro – e altri.

È così che abbiamo deciso di separarci: col sorriso sulle labbra, col cuore leggero perché a rendere felici se stessi si vince sempre.

Una volta ho letto che si può esserlo soltanto se si è insieme. Quanto si sbagliano. Se solo sapessero quanto lo sono io ora si rimangerebbero quelle parole. Lo sono perché so per cosa ho lottato, so per cosa ho mollato la presa. So che un amore tanto grande è stato una fortuna, è stato quel giro di ruota che non si ripete. Come quel sogno bellissimo che non ho più fatto dopo aver compiuto diciotto anni.

Certe notti, però, mi piace tuffarmi nei ricordi. Mi fa capire che non è stato solo frutto della mia immaginazione, che lui è esistito davvero e mi ha amata con ogni fibra del proprio corpo.

Il suo pensiero mi culla in queste sere in cui mi chiedo se ne sia valsa davvero la pena.

Eccome, mi dico, dopo aver sfogliato gli album di foto che ci ritraggono assieme che ho nascosto sotto il letto.

Eccome, mi dico quando penso al modo in cui mi baciava.

Eccome, mi dico quando comprendo che per amore ha rinunciato a tanto.

Eccome.