end
Passarono alcune settimane con Renjun e gli altri che visitavano spesso Jeno in ospedale.
Jeno sorrise mentre si vedeva indossare la stessa vecchia uniforme che indossava sempre. Stava sorridendo all'esterno, ma non poteva negare il fatto che si sentisse vuoto dentro. Una sensazione in cui gli mancava qualcosa o qualcuno, ma Jeno non riusciva a individuare chi.
Chi mancava?
❝Jeno, hai intenzione di fissare lo specchio tutto il giorno o di andare a scuola? ❞
I suoi pensieri vennero interrotti da qualcuno che fece irruzione nel suo appartamento come se ormai ci abitasse.
Jeno si aggiustò la cravatta e alzò gli occhi verso il ragazzo basso ❝Potrei accusarti di violazione di domicilio.❞
Renjun gli rivolse un dolce sorriso ❝Dai, non puoi farlo al tuo migliore amico.❞
❝Chenle!❞ Jeno gridò e il suddetto ragazzo apparve ❝Raccogli il tuo uomo.❞
Jeno ridacchiò dopo aver visto la faccia confusa di Chenle .
I tre uscirono dall'appartamento e Jeno sperava che Renjun, l'ultimo ad uscire, avrebbe chiuso la porta.
Qualcosa non andava.
Si voltò e non sapeva perché si aspettava che qualcuno corresse verso di lui e lo abbracciasse.
Ma non accadde nulla. Non c'era nessuno tranne Chenle e Renjun che camminavano dietro di lui tenendosi per mano.
Iniziò a desiderare qualcuno appena si svegliò in ospedale, ma non sapeva chi.
Era strano e provò a capire chi fosse. Donghyuck aveva già Mark e Renjun aveva Chenle, quindi chi desiderava? Forse era solo l'effetto del trattamento dell'ospedale.
o forse si sentiva così perché i suoi amici erano fidanzati e lui no.
Jeno sospirò ❝Dovrei trovarmi un ragazzo...❞ sussurrò sottovoce.
Non lo negò nemmeno, non era etero.
❝Sì, dovresti.❞ disse improvvisamente Renjun, spaventando Jeno che ora si chiedeva perché fosse accanto a lui. ❝E dovrei anche adottare un gatto.❞
Chenle ridacchiò ❝Ma tua mamma è allergica ai gatti.❞ poi canticchiò ❝Ho un gatto a casa, puoi giocare con lui se vuoi.❞
Jeno lo schernì ❝Vuoi solo che Renjun vada a casa tua e passare del tempo con lui.❞
Chenle fece il broncio, odiava quando Jeno aveva ragione.
Renjun si fermò, interrompendo i due.
Renjun indicò l'animale dietro a Jeno. ❝Hey Jeno, quel gatto continua a seguirti.❞
Jeno allargò gli occhi, non era già successo qualcosa del genere?
Fece semplicemente spallucce e rise ❝Forse stiamo andando nella sua stessa direzione.❞
Jeno continuò a camminare e sia Chenle che Renjun lo osservarono da dietro. Jeno si accigliò quando si rese conto che non lo stavano seguendo.
Si voltò ❝Voi non venite?❞
Chenle indicò il gattino ❝Ti sta davvero seguendo.❞
Jeno schioccò la lingua e spinse via il micio con il piede ❝Nuova notizia, odio i gatti.❞
Non stava mentendo, odiava davvero i gatti, ma perché il suo corpo urlava che non era vero?
Scosse la testa per allontanare l'insolita sensazione e continuò a camminare, senza voltarsi indietro per guardare il micio né aspettare che Chenle e Renjun lo seguissero.
I tre arrivarono a una destinazione molto pericolosa e che poteva causare a molte persone stress e ansia, in breve: la scuola. Renjun volle accompagnare Chenle e Jeno non voleva essere il terzo incomodo, quindi si avviò in classe (non gli era mancata nonostante le due settimane di assenza).
Il ragazzo si corrucciò quando vide qualcuno seduto al suo solito posto. Si incamminò verso la persona seduta sulla sua sedia e mise lo zaino sul banco, assicurandosi di provocare un forte rumore per spaventare la persona.
Il ragazzo si tolse gli auricolari e fissò Jeno come se fosse pazzo.
Quella faccia, era familiare. Ma Jeno non lo conosceva nemmeno. era la prima volta che lo vedeva, ma allo stesso tempo si sentiva come se l'avesse visto prima dell'incidente.
Si riprese dai suoi pensieri dopo aver sentito il ragazzo tossire.
❝È il mio posto.❞ disse Jeno.
il ragazzo fece un dolce, ma falso sorriso. ❝Non vedo il tuo nome sul banco.❞
Jeno fece smorfia ❝Sei un nuovo studente, vero? ❞
Jeno ricordò che Renjun gli aveva raccontato che a scuola era arrivato un nuovo studente mentre lui era ancora in ospedale per riprendersi.
Il ragazzo annuì ❝E tu chi sei?❞
La loro conversazione venne interrotta da Renjun che improvvisamente mise il braccio attorno alle spalle di Jeno, guadagnandosi un'occhiata da quest'ultimo.
❝Jeno, amico mio, questo è il nostro nuovo compagno di cui ti ho parlato.❞ Renjun sorrise. ❝Anche lui era nel tuo stesso ospedale.❞
Jeno sollevò un sopracciglio ❝Sei stato ricoverato in ospedale?❞
il ragazzo annuì pigramente e mise di nuovo gli auricolari.
Renjun era pronto a fare un lungo discorso sul ragazzo a Jeno ma il suo telefono gli impedì di farlo e dopo aver visto il nome del chiamante, che era il suo ragazzo, ebbe bisogno di rispondere.
Renjun diede un'ultima occhiata a Jeno prima di andarsene ❝Stai attento, è fottutamente ricco.❞
E quindi? Jeno era circondato da amici ricchi, la famiglia di Mark aveva un bel lavoro e la famiglia di Donghyuck erano i loro soci in affari, anche la famiglia di Renjun era ricca ma non si comportava come tale, non menzioniamo nemmeno la ricchezza di Chenle. La prima visita a casa di Chenle lo fece sentire così piccolo.
La sua prima visita da Chenle... non c'era qualcuno con lui?
❝Non ti siedi?❞
Jeno sibilò al ragazzo. Il suo tono era come un ordine. Il nuovo studente aveva il coraggio di dargli ordini.
Poiché il ragazzo non aveva intenzione di cambiare posto, Jeno fu costretto a sedersi accanto a lui.
Jeno si osservò in giro e il suo sguardo si fermò sulla borsa del tipo che aveva un portachiavi con dei gatti. Un gattino, che aveva gli occhi giallo scuro, fece sentire di nuovo qualcosa a Jeno.
❝Dio, odio i gatti❞ disse, sperando di liberarsi da quel sentimento.
❝Cosa?❞ Il suo compagno di banco tolse si tolse gli auricolari e lo fissò offeso.
Jeno si rivolse a lui ❝Io odio i gatti.❞ disse con orgoglio.
Il ragazzo schioccò la lingua ❝E io odio te❞
Jeno sorrise. Il suo compagno banco era scortese, ma anche lui stesso lo era. In verità poteva abituarsi a questo.
❝Io sono Lee Jeno.❞
Il ragazzo sorrise, Jeno era scortese ma non poteva negare il fatto che fosse anche carino.
❝Io sono Na Jaemin.❞
❝Hyung!❞
Il gattino si voltò e allargò gli occhi ❝Jisung? Che diamine ci fai qui?❞
Jisung andò verso Jaemin ❝Chenle non è a casa, ed ero annoiato.❞
❝Ma non puoi andare in giro ogni volta che vuoi. Cosa succede se-❞
Jisung diede un'occhiata a Jaemin ❝Va bene, papà.❞
❝Non sono tuo padre.❞
Jisung piagnucolò ❝Hyung mi annoio. Andiamo a giocare.❞
Jaemin si voltò e vide Jeno parlare con qualcuno con un sorriso sul volto.
Il micino fece un piccolo sorriso prima di dedicarsi completamente a Jisung.
❝Andiamo.❞
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