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eighteen


"Bentornato Renjun!" urlarono tutti quando Renjun aprì la porta, l'urlo di Chenle era quello più forte.

Renjun sorrise quando vide la casa decorata come se fosse ad un compleanno.

Sorrise a Mark e Donghyuck, poi andò da Chenle e gli arruffò I capelli.

"Grazie."

Chenle ridacchiò "Tutto per te gege."

Jeno tossì, ottenenedo due reazioni diverse dai due. Chenle si accigliò e Renjun gli fece un enorme sorrise.

Renjun corse verso Jeno e lo abbracciò "Mi sei mancato così tanto!"

Jeno roteò gli occhi "È passata solo una settimana." ma nel profondo gli era mancato.

"Stai zitto, so che ti sono mancato." Jeno ridacchiò e lo abbracciò, era vero.

Jaemin uscì dalla cucina con un fetta di torta e soffocò quando li vide abbracciarsi.

Renjun, vedendo la faccia sconosciuta, si staccò dall'abbraccio.

"Devi essere Jaemin?" chiese

Jaemin ingoiò l'acqua e annuì  "Tu sei?"

Jeno voleva colpire il più giovane. Jaemin sapeva già che era Renjun, perchè glielo aveva chiesto?

Renjun rise "Renjun, il migliore amico di Jeno, e tu sei?"

"Il rag-"

"Vicino!" Jeno voleva congratularsi con se stesso per essersi mosso velocemente e appoggiò il braccio sulla spalla di Jaemin.

Renjun guardò male Jeno "Ti chiami Jaemin? Stavo chiedendo a te?"

Jeno scosse la testa "Ma ho risposto io per lui."

"Ma tu non sei Jaemin."

Jeno sospirò "Bene, rispondi tu Jaemin."

Jaemin sorrise "Sono il gat-"

"Gatti! Lui è un tipo da gatti, lui ama I gatti." Jeno osservò Jaemin.

Renjun si lamentò "Perchè continui a interrompere le frasi di Jaemin?"

Jeno alzò le mani in aria come se si fosse arreso "Va bene."

Jaemin si schiarì la gola "Ciao, sono Jaemin, un'amico di Jeno."

🐱

Jeno si pentì di aver portato Jaemin alla festa. Osservò il ragazzo barcollante andare in cucina. Non ci volle molto per capire che fosse ubriaco.

"Jeno, non ti sai divertire." Renjun gli passò una bottiglia di alcol "Bevi!"

Jeno sollevò il suo bicchiere di succo d'arancia "Lo sto facendo."

Renjun mise il broncio e borbottò, "Che debole che sei.", prima di rivolgere l'attenzione a un Chenle già ubriaco accanto a lui.

Mark e Donghyuck erano le persone più rumorose all'interno della villa. Non sono I tipi da limonare quando sono ubriachi, stavano litigando. Jeno sospirò e si alzò dal divano per andare in cucina a vedere cosa stava facendo Jaemin.

I suoi occhi si spalancarono quando video Jaemin togliersi il cappello. Jeno gli rimise il cappello e asciugò il sudore sulla frinte del giovane.

"Fa così caldo!" si lamentò Jaemin

Jeno gli prese il polso "Andiamo a casa."

Jaemin battè I piedi per terra "No! Voglio restare! Voglio giocare con Ji!" Jaemin si guardò intorno "Dov'è Ji?"

Jeno fece un sospiro profondo, cercando di controllarsi "Jaemin, sei ubriaco.l

Il giovane scosse la testa e singhiozzò "Sto...", singhiozzò nuovamente "-bene hehehe."

"Quanto fa uno più uno?"

Jeamin lo schernì "Facile, undici."

Jeno annuì "Sì, sei ubriaco."

Jaemin si lamentò "È ingiusto! Non so la matematica. Fammi un'altra domanda!"

Il più grande sospirò "Qual è il mio cibo preferito?"

Jaemin ridacchiò e colpì il petto di Jeno "Questo... lo so."

Jeno sollevò un sopracciglio "Oh, davvero?"

Il giovane annuì, sicuro della risposta "È Jaemin."

Jeno ne ebbe abbastanza e trascinò Jaemin fuori dalla cucina e disse a Chenle che sarebbero tornati a casa per primi. Renjun lo costrinse a restare e Jeno ci mise 10 minuti per convincere Renjun che doveva urgentemente andare a casa.

Jaemin seguì silenziosamente Jeno da dietro, guardando la mano di Jeno prendere la sua.

Jaemin ebbe un'idea, facendo girare Jeno e chiedendo perchè si fosse.

"Voglio salire sulle tue spalle!"

Jeno voleva urlare per quanto fosse carino Jaemin, ma si fermò dal farlo "Puoi camminare."

Jaemin inciampò "Sono ubriaco!" e poi singhiozzò e rise.

Jeno si rigirò silenziosamente e si chinò, facendo salire Jaemin sulla sua schiena con un sorriso. Jaemin festeggiò come un bambino e iniziò a urlare cose a caso.

Invece di sentirsi imbarazzato, Jeno ridacchiò e si assicurò che Jaemin non cadesse.

"Amo I gatti!" Urlò Jaemin.

Jeno roteò gli occhi. Ovviamente, è un gatto, dovrebbe amare la sua specie.

"E amo anche Jeno!"

L'urlo fu inaspettato e Jeno non avrebbe mai pensato che Jaemin lo avrebbe mai detto. In suoi pensieri furono interrotti quando inciampò su un sasso, facendo quasi cadere entrambi. Jeno fu veloce e riuscì a non perdere l'equilibrio. Non potè fare a meno di tirare un sospiro di sollievo.

Jaemi ridacchio "Ti amo Jeno!" borbottò e si accoccolò sul suo collo.

Qualche minuto dopo Jeno sentì il russare che usciva dalla bocca del giovane.

Si fermò e prese l'occasione di guardare il suo viso calmo.




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