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«Perché continuiamo a guardare?»
«Ci costringono» il tono di Germania non era ormai più fermo, ma traballante. Aveva visto la guerra e molti morti, ma questo era peggio. Deglutendo accarezzó la testa dell'italiano rannicchiato sulla sedia. Quello che aveva fatto l'altro Feliciano lo aveva scosso notevolmente anche se era consapevole che Cina provasse una paura peggiore. Con sorpresa di tutti, molti erano stati i tentativi di Russia di calmarlo ed era ricorso anche alla sua ultima e amata bottiglia di vodka.
Il rumore di un pugno battuto sul tavolo attiró l'attenzione di tutti. Le nazioni si voltarono verso Germania che intanto si era alzato, aiutandosi con le braccia a causa del mancato sonno.
«Non possiamo continuare così! Dobbiamo muoverci e sfondare quella dannata porta!» indicando l'unica porta della stanza, guardó uno a uno tutti i presenti che avevano assunto facce una più perplessa dell'altra.
«Doitsu, stai delirando?» l'italiano si alzó esitante e gli mise una mano sul braccio, guardandolo preoccupato.
«Ha ragione! L'Eroe guiderà la spedizione poiché dobbiamo trovare altri hamburger!» America si alzó di scatto ma fu bloccato dal mettersi completamente in piedi dalla mano di un inglese irritato stretta sul suo orecchio.
«Idioti... Pensate che coloro che ci hanno rinchiusi nella sala riunioni siano tanto stupidi da lasciare solo una semplice porta di legno chiusa con una chiave? Mi meraviglio di te, Germania»
Ludwig arrosì e si sedette coprendosi il volto con una mano. In quei giorni aveva pensato a così tanti piani per evadere che il suo cervello stava cominciando a fumare e Italia spesso lo sventolava con un foglio.
Da giorni persone sconosciute li avevano rinchiusi nella sala riunione. Le nazioni peró non erano tutte, ma una piccola parte. Quando notarono di essere effettivamente chiusi nella sala, avevano provato a forzare la serratura e, quando nessuno lo guardava, Russia era ricorso anche ad un colpo di tubo.
Quando sembrarono calmarsi, un grande schermo si accese e tutti, incuriositi, si sedettero. Subito notarono una cosa particolare.
Sullo schermo c'erano le dieci nazioni ma non sembravano proprio... loro. Non avevano la stessa "vitalità" e alcuni non mostravano neanche lo stesso carattere o la stessa età.
Li avevano osservati bene, uno ad uno. Cina e Canada erano dei bambini nonostante il primo avesse quattromila anni. Italia non era per nulla vivace come lo era di solito, Germania sembrava che abitasse in un'altra dimensione, America non mangiava, Inghilterra manifestava fin troppo apertamente la sua passione per gli unicorni, Francia sembrava non importarsene nulla del proprio aspetto, Russia sembrava ancora più pericoloso ed inquietante, Spagna era sulla sedia a rotelle e poi c'era Prussia... l'unico che sembrava completamente identico.
Tutte queste cose cominciarono a far scattare le più strane teorie nella mente di tutti ma l'elemento che le faceva cadere era Prussia.
Gilbert, dal canto suo, era contento di non essersi trasformato in un depresso o cos'altro ma a causa di queste "teorie" che circolavano, Russia aveva tentato molte volte di vivisezionarlo sul tavolo delle riunioni. Fortunatamente Ivan aveva delle scorte di vodka sparse ovunque e Cina le usó per distrarlo mentre l'albino si nascondeva dietro il grosso fratello.
Solo il giorno dopo, attraverso una grande cassa, era stato detto loro cosa stesse accadendo. Erano le cavie di un esperimento dei loro Boss. Quelli nello schermo erano loro prima di diventare delle nazioni. Non dissero altro e non poterono neanche poiché Russia lanció per sbaglio una bottiglia centrando in pieno la cassa.
Subito dopo quell'annuncio gli animi cambiarono. Le nazioni si ritrovano legate a quelle persone poiché, dopotutto, erano uguali.
Decisero allora di guardare nuovamente lo schermo. Videro fiamme, fiamme che invadevano tutta la cucina della "casa". Le inquadrature si spostarono poi in tutte le altre stanze finché non ritornarono a far vedere la cucina. Tutto era nero, sporco e decadente e c'erano tre figure che circondavano un'altra. I tre piangevano attorno ad un bambino carbonizzato che scoprirono essere Yao.
Cina, nella sala, provó una sensazione di terrore che lo portò ad aggrapparsi ad un bracciolo della poltrona ed al braccio del russo che sembrava godersi la scena. Da quel momento aveva smesso di parlare, rimanendo con gli occhi che vagavano dallo schermo al tavolo.
Lo stesso terrore lo aveva provato Feliciano ma questa volta un minimo della paura fu condiviso da Germania che subito dopo la scena aveva assunto un'aria scioccata. Quello in effetti aveva un po' colpito tutti poiché nessuno si sarebbe aspettato un tentativo di suicidio da parte di un giovane ragazzo pieno di vita.
Spagna aveva preso con leggerezza la morte del se stesso in quella casa. Considerava tutto quello un lugubre film solo per non provare la stessa paura di Cina e Italia. Forse dalla morte di Antonio ci era rimasto abbastanza male Prussia. Lui in effetti sembrava sul punto di piangere sulla spalla di Spagna ma quando notó gli occhi di Inghilterra, Russia e Francia su di sè, andó al proprio posto borbottando qualcosa sulla propria forza e su quanto fosse magnifico.
Dopo tutti quei giorni rinchiusi in quell'enorme sala con poco cibo e quasi completamente nell'oscurità, le nazioni erano stremate. I loro aguzzini, se così si potevano definire in quel momento i loro Boss, concedevano loro solo qualche ora di riposo mentre quelli dell'esperimento dormivano. Sfortunatamente ogni volta che anche solo uno era sveglio una tromba, simile a quelle nelle caserme militari, squillava nella sala e le nazioni erano costrette a svegliarsi. Di solito a svegliarsi di notte erano sempre Ivan e, dalla morte di Antonio, Gilbert. Non facevano nulla di particolare, si sedevano, fissavano il vuoto e ogni tanto Ivan rideva. Con il tempo tutti avevano imparato ad odiarli per quel motivo e Russia sentiva aumentare la voglia di staccare la testa all'Ivan nella "casa".
Dopo altre innumerevoli ore a fissare lo schermo, una nuova voce risuonó nella stanza. Le nazioni scattarono in piedi, colte di sorpresa e si ritrovarono a far vagare gli sguardi in cerca della nuova cassa. Tutti poi, alcuni per il sollievo e altri per la sorpresa, si gettarono sulle proprie sedie sentendo le parole che seguirono la prova per testare se la cassa funzionasse.
"Esperimento concluso"
Okay è "leggermente" più corto, sorry. E beh... Boh. Spero che vi piaccia heheheh.
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