6
St. Valentine's Day.
Il Ballo
Quel venerdì arrivò molto lentamente, gli studenti del Castello erano trepidanti, soprattutto quelli del quinto anno che, dopo quattro anni, potevano finalmente accedere a quella festa. I più anziani ormai non ci badavano nemmeno più, davano più spazio all'afterparty che ci sarebbe stato dopo.
Ma comunque quel giorno non era solo il giorno del ballo ma anche San Valentino.
Nell'aria circolavano sospiri e lettere d'amore che viaggiavano verso i loro destinatari, e Rose appena entrò in Sala Grande per la colazione, ne schivò una per un pelo, si guardò attorno e gli venne in mente il perché odiasse tanto questa ricorrenza.
Adocchiò – per quanto fosse possibile – Amelie e le altre sedute al tavolo e mentre si avvicinava con orrore notava un piccolo particolare, tre Serpeverdi erano seduti al suo posto e chiacchieravano amabilmente con i suoi amici.
«'Giorno» le uscì quasi come un ringhio mentre fissava le spalle dei sopracitati.
Harris Zabini, con un braccio attorno alle spalle di Lily, non ci fece nemmeno caso, mentre Albus si girò con un sorriso smagliante verso di lei e Scorpius rizzò le spalle che un secondo prima erano perfettamente rilassate. Amelie dal lato opposto del tavolo, con affianco Lysander, Dominique e Roxanne, le augurò buongiorno e aveva captato già la situazione.
«Alla buon'ora cugina, vieni» spinse con il gomito Scorpius per farle un po' di spazio al tavolo e farla sedere.
Quindi si ritrovò in mezzo, tra Albus e Scorpius.
A questo punto la domanda le partì spontanea. «Cosa ci fanno qui tre Serpeverde incalliti?»
Scorpius sbuffò qualcosa simile ad un "Non chiederlo a me" che Rose non volle sentire nemmeno, Zabini era troppo occupato a mangiare la faccia di Lily che le sue uova strapazzate con bacon e lei si chiese come potesse essere possibile una cosa del genere. Quindi, di nuovo, le rispose Albus.
«Ho sentito Harris che aveva in mente di fare colazione insieme a Lily quindi sono venuto a controllare» si girò verso Zabini per vedere ciò che stava facendo, lanciò un piccolo urlo e separò immediatamente la coppia, poi riprese. «ma guarda un po'» borbottando. «Ah e ovviamente ho trascinato Scorp con me, sai oggi ci sono in circolazione fin troppi filtri d'amore.»
Che peccato pensò Rose con finto dispiacere.
Inarcò un sopracciglio e si girò a guardare la vittima. «Quindi le tue fan cercano di avvelenarti?» commentò ironica.
A quell'affermazione scoppiarono tutti in una risata, mentre Scorpius con finto divertimento e un ghigno come suo solito disse «Chissà se non capiterà a qualcun altro, fossi in te starei attenta.»
Con un grugnito, decisamente poco femminile, si girò e – per quanto ci riuscisse – cercò di dare le spalle al biondo iniziando a mangiare la sua colazione.
Quando finì controllò al polso sul suo orologio l'orario e si alzò, fece capire anche ad Amelie che era ora di andare e con un ultimo saluto a Lysander, si avviarono insieme verso la lezione di Trasfigurazione.
«'Ose vedo che non ci sono novità.»
«Che?» guardò l'amica cercando di capire che stesse cercando di dirle.
«Intendo tra te e l'innominato.» fece un risolino pronunciando quel soprannome che lei e Rose avevano messo a Scorpius.
«Tutto normale.» disse mordendosi il labbro e dallo sguardo Amelie capì che c'era qualcosa che non andava ma non glielo fece notare, entrarono nell'aula e si sedettero ai loro posti aspettando l'insegnante.
Ma mentre loro erano sedute in quell'aula stava accadendo qualcos'altro sotto i portici nel cortile del Castello.
Ava Flint era seduta sola sul muretto dei lunghi portici e guardando il cielo si disse che era strano, era strano che si trovasse lì senza alcuna ragione, ed era ancora più strano che non avesse ricevuto nemmeno un biglietto incantato quel giorno. Non che le dispiacesse, ma non le era mai successo in sette anni.
Ma la cosa più strana è che stesse pensando a due occhi verdi che il giorno prima la guardavano davvero dispiaciuti e in colpa.
Si disse come fosse possibile che non li avesse mai notati, li aveva guardati sì, per tutte le volte che ci aveva litigato era impossibile non guardarlo, ma solo ieri si era veramente accorta quanto lei fosse importante per Albus Potter.
***
Quel giorno le lezioni terminavano all'ora di pranzo, cosicché tutti potevano prepararsi per l'evento di quella sera e lasciare ai Caposcuola e Prefetti il tempo di finire i preparativi nella Sala Grande.
Così terminato il pranzo, e sfollata la Sala Grande Rose e gli altri poterono iniziare.
I Prefetti insieme ai Caposcuola stavano sistemando gli ultimi addobbi per il ballo che si sarebbe tenuto la sera stessa, la Sala Grande era completamente trasformata, il cielo sempre stellato, ma le pareti e il pavimento erano diventati di un argento perlaceo, i quattro lunghi tavoli sostituiti da piccoli tavolini da dieci persone ed erano posizionati lungo i due lati della Sala, lasciando così lungo il centro un ampio spazio per la pista da ballo.
Mentre i Prefetti cercavano di non cadere dalle alte scale traballanti su cui appendevano striscioni e vari fiocchi rossi, Roger dava i vari comandi e Rose se ne stava su una sedia con un voluminoso quaderno su cui prendeva nota dei preparamenti che stavano effettuando.
«Mi sfugge qualcosa.» si guardò intorno cercando disperatamente di ricordare che cosa avesse dimenticato.
Roger guardò Rose e le si avvicino da dietro. «Cosa c'è?» le sussurrò.
«Ehi, non so, credo che abbiamo dimenticato qualcosa.» questa volta si guardarono intorno insieme cercando di capire cosa non ci fosse.
E solo quando notò un piccolo spazio vuoto appena sotto il tavolo dei professori Roger le disse «La musica Rose?»
La rossa imprecò sonoramente. «Merlino ma come ho fatto! Ad un ballo si danza!» si alzò e con il suo quadernone si avviò verso la grande porta e Roger si chiese dove stesse andando.
Come a leggergli i pensieri si girò e disse «Vado a chiamare Lee, sono certa che anche senza un minimo di preavviso ce la farà.»
Lee era un Grifondoro del suo anno, NatoBabbano con la passione della musica, era lui il dj di ogni festa non autorizzata, di qualunque Casa si trattasse c'era sempre lui.
Sistemato anche questo Rose, tornò in Sala Grande, non ci era voluto molto per convincere Lee a suonare quella sera, aveva accettato quasi subito.
Quando entrò era tutto sistemato e i prefetti avevano fatto evanescere le scale, la guardarono preganti e Rose gli diede cenno di andare.
«Allora ci vediamo più tardi.» le disse Roger.
«Si.» lo guardò ma non sentì altro che un forte affetto per il compagno. «Non serve che tu venga a prendermi al Ritratto, ci incontriamo qui, va bene?»
Un po' sorpreso annuì e Rose corse nei dormitori di Grifondoro dove trovò le altre che avevano iniziato già a prepararsi.
Davanti ad uno specchio Dominique finiva di sistemarsi i bigodini con la bacchetta mentre Roxanne era appena uscita dal bagno con un asciugamano addosso e un'altra in testa, Lily seduta sul letto si stava mettendo lo smalto sulle unghie dei piedi mentre Amelie aveva appena finito di truccarsi e si era girata a sorriderle.
La stanza era un completo disastro.
«Roosiee» Lily e Roxanne le erano corse incontro, e Rose fece notare a Lily che lo smalto non si era ancora asciugato, ma la liquidò con la mano e diede un colpo di bacchetta facendo asciugare le lucidare le unghie di un blu acceso.
Se si applicasse così ad incantesimi.
Scosse la testa e si affiancò ad Amelie. «Dimmi tu cosa fare.» risero poiché Rose era un disastro nelle cose più femminili.
«Allora, come prima cosa sistemeremo i capelli, li renderemo più lisci e boccolosi verso le punte.» le spiego sistemandola davanti allo specchio dove prima era seduta lei.
Stava per ribattere dicendo che era impossibile riuscire ad allisciarle i capelli in poco tempo quando lei alzò un dito per fermarla. «Userò la pozione lisciariccio, ha reso lisci i capelli di Roxanne in soli cinque minuti.»
«Mi affido a te Am'» mentre incrociava le dita.
10 minuti dopo i sui capelli era perfetti.
Lily e Roxanne avevano iniziato a truccarsi mentre Dominique aveva appena finito ed era incantevole e stava iniziando a indossare il vestito azzurrino comprato insieme l'altro giorno.
L'armonia dei colori la rendeva bellissima ed era sicura che sarebbe stata la più bella stasera, e Rose lo sapeva, ne era convinta anche Dominique.
«Allora Rose adesso – NO! Non fare quella faccia! – adesso devi truccati, almeno un pochino!»
Fermata già in partenza, dovette sottostare a pennelli e matite, poi Amelie le mise quello che doveva essere un eyeliner e infine il mascara, quest'ultimo però lo usava anche lei nei giorni in cui ne aveva voglia, e alla fine guardandosi allo specchio ammise che il risultato le piaceva.
Abbacciò l'amica e le stampo un bacio sulla guancia per ringraziarla.
Andò a prendere il vestito, che aveva lasciato in quella stessa stanza apposta e lo indossò.
Era lungo e non troppo voluminoso perché voleva stare comoda, era verde e le fasciava la figura perfettamente, con dei diamantini lungo la scollatura a V.
Si vide allo specchio ed era carina pensò in confronto alla cugina.
Si vestirono anche le altre e fecero insieme un incantesimo ai tacchi, così che fossero più comodi.
Quando scesero in Sala Comune erano le otto e costatarono che avevano fatto appena in tempo.
Uscirono dal buco del Ritratto della Signora Grassa che le fece i complimenti e ad aspettarle c'erano i rispettivi accompagnatori tranne quello di Rose, che arrossì quando lo notò.
Dopo una serie di complimenti ricevuti e le facce soddisfatte delle loro amiche «Beh possiamo anche andare no?»
«Rose, dov'è Roger?» le chiese Lily.
«Ci aspetta di sotto, se vogliamo andare.» borbottò iniziando a camminare verso la Sala Grande.
E con risate al seguito s'incamminarono insieme.
Quando arrivarono trovarono Roger che coordinava il flusso di studenti che non si accorse nemmeno che Rose stesse dietro di lui. Si schiarì la gola e lui si girò e la guardò stupito e meravigliato.
«Rose! Sei bellissima! Wow»
Gli sorrise e gli scoccò un bacio sulla guancia.
«Grazie, non sei niente male anche tu»
Lo vide arrossire e incaricò un paio di Prefetti di controllare gli studenti che entravano, questi sbuffarono e si prestarono subito a farlo. Loro entrarono e Rose gli appoggiò la mano intorno al suo braccio.
Scambiarono le ultime avvertenze con gli altri Prefetti e s'incamminarono al tavolo dove erano già seduti Amelie con Lysander, Lily con Harris, Dominique con Zach e Roxanne con uno studente del settimo anno di Corvonero che Roger sembrava conoscesse.
Ci fu un lungo minuto con un silenzio assordante, quando a rompere il ghiaccio fu, stranamente, Zabini.
«Allora, dopo all'afterparty non cercherete mica di fare i Caposcuola?»
«Oh non essere idiota Har» borbottò Lily al suo fianco e lui con un ghigno – paurosamente simile a quello di Malfoy – disse «Lils la festa è riservata a quelli del settimo anno, tu non dovresti nemmeno saperlo.»
A quel punto risero tutti e Lily arrossì «Ma io ho voi ragazzi.»
Rose capì che il ghiaccio iniziale si era sciolto ma adesso sentiva un bruciore lungo la schiena scoperta.
Sentiva di essere fissata.
Si girò senza dare nell'occhio e incontro subito un viso che guardava nella sua direzione e si sentì mancare un battito.
La stava fissando molto insistentemente, con uno sguardo maniacale e poi sposto lo sguardo sul braccio di Roger che per stare più vicino a lei aveva abbracciato la sua sedia.
Si sentì strana e si girò di nuovo verso il tavolo.
Ma la sua missione di farsi accorgere era stata sabotata, tutti la fissarono con fare interrogativo tranne Amelie che aveva stampato in faccia un sorrisetto, si sentì avvampare e aveva voglia di allontanarsi.
«Uhm, io devo controllare un attimo una cosa.»
Senza nemmeno dare il tempo di rispondere si alzò e si allontanò, ma a quel punto si sentiva una vera idiota.
Ma per Merlino che diavolo succede.
Constatò che gli serviva un po' d'aria e si diresse verso la Sala d'Ingresso, mentre ci andava incontrò Albus che aveva un sorriso a trentadue denti.
«Cos'è questa faccia, cos'hai in mente?» gli chiese in una posizione simile a quella di nonna Molly.
«Rosie sono felice, e sai perché?» non fece in tempo a rispondere che, no, non sapeva perché che disse subito «Ava è da sola, sola capisci?! E anche io sono solo!»
«Beh va da lei allora» gli disse con faccia stranita.
«Vedrai che dopo stasera il club dei Depressi avrà un membro in meno, e sarete solo tu e Scorpius.» si allontanò correndo e al sentire quel nome le venne un brivido lungo la schiena e si ricordò perché si era alzata dal tavolo.
Imbronciata si diresse all'ingresso dove il vento di febbraio tirava quell'aria gelida che portò Rose a cingersi le braccia.
Guardò la luna e le stelle, quelle vere, e sospirò.
Improvvisamente smise di avere freddo e sentì qualcosa sulle spalle.
Si girò e vide Scorpius Malfoy dietro di lei senza giacca poiché gliel'aveva messa addosso.
Non sapeva cosa dire, ed era strano. Le parole le morirono in gola.
Mormorò un «Grazie» stringendo la giacca.
Lui spalancò gli occhi sorpreso, non gli aveva urlato nessun'offesa o si era immaginato quel "grazie" che era uscito dalle sue labbra.
Non fu l'unico dei due sorpreso perché anche Rose ora si mordeva le labbra con fare nervoso.
Lui si appoggiò al muro e lei lo imitò e si rese conto che si sfioravano e il cuore improvvisamente prese a battere veloce.
«Che ci fai qui?» dopo minuti si accorse che sapeva parlare ancora.
«Ti ho vista uscire.»
«E allora mi hai seguita?»
Lui distolse lo sguardo e non rispose, Rose poté giurare che lo aveva visto arrossire per la prima volta.
«Non hai una ragazza che ti aspetta?» gli chiese e sentì una goccia di gelosia nascere dentro di lei.
«Potrei dire lo stesso di te.»
«Beh lui non è corso a inseguire un'altra ragazza.»
«Forse dovrebbe fare più attenzione a te» orala guardava, fisso negli occhi.
Di nuovo si sentì mancare un battito.
Rose sapeva che stare lì fuori con lui, da soli, avrebbe portato solo guai per la sua salute mentale ma le sue gambe non accennavano a muoversi di un millimetro.
Non riuscì a muoversi nemmeno quando lui si avvicinò a lei, ancora e ancora e infine quando si chinò, visto che era più bassa di lui di qualche centimetro anche con i tacchi, le mise una mano sul viso ad accarezzarla, e Rose si sorprese poiché era caldissima ed aveva sempre pensato che le sue mani fossero gelide come il suo aspetto, distratta com'era a pensare alla sua mano non si accorse nemmeno che lui la baciò.
Rimase immobile quando realizzò che effettivamente la stava baciando, lo stava baciando.
Sti staccò, la guardò e questa volta con più consapevolezza lo spinse verso di sé e si baciarono più forte di prima.
Le loro lingue si intrecciarono e assaporarono l'uno dell'altra, lui le cinse i fianchi e la giacca cadde a terra, ma ormai non aveva più freddo.
Si staccarono dopo minuti, ma le sembrava ancora troppo presto.
Lui raccolse la giacca e gliela mise addosso di nuovo, guardandola con un sorrisetto.
«Dovremmo entrare.» girò il viso verso l'ingresso, almeno per vedere che non ci fosse nessun altro oltre a loro.
«Già»
Ma nessuno dei due dava segno di voler andare veramente.
Fu solo quando Rose sentì urlare il suo nome che si ridesto.
Era Roger.
In fretta diede la giacca a Scorpius e corse verso la direzione dell'Ingresso.
Gli andò in contro e non gli permise di guardare fuori.
«Rose ehi, dove diavolo eri.»
«Stavo prendendo un po' d'aria, sai i luoghi affollati non mi piacciono.» disse una mezza verità
«Beh allora stiamo qui no?» indicò verso la direzione dove si trovava Scorpius.
«No» disse subito e lui aggrottò le sopracciglia, poi aggiunse «Ho voglia di ballare andiamo.»
Si incamminarono verso la Sala Grande, Rose con il cuore in gola, e rossa in viso per quello che era successo fuori dal Castello, ringraziando Merlino che Roger non potesse vederla in faccia.
Arrivati in Sala, a musica era altissima e scorse le sue amiche ancora sedute al tavolo parlottare tra di loro con i ragazzi che al loro fianco sembravano chiacchierare amichevolmente.
Raggiunsero molti studenti che avevano iniziato a ballare molto prima di loro e cominciarono anche loro, Rose lanciò uno sguardo alla porta e noto che Scorpius stava entrando proprio in quell'istante. Lui la notò subito e le ghignò da lontano. Come suo solito arrossì e distolse lo sguardo.
***
Il ballo finì, e molti studenti iniziarono a uscire dalla Sala Grande, alcuni rimasero a chiacchierare ancora un po', mentre Rose e gli altri iniziarono ad andare verso la Stanza delle Necessità, in cui si sarebbe tenuto il famoso dopo-festa.
Quando entrarono si resero conto che quello sarebbe stato molto più divertente del ballo.
La stanza era al buio con luci da discoteca e lungo il lato sinistro c'era un tavolo pieno di bevande e alcolici, nemmeno uno spazio per il cibo.
Rose si accorse che doveva essere stato lanciato un incantesimo insonorizzante perché la musica era molto forte.
Si diressero verso il tavolo mentre altri studenti arrivavano e Roger le versò da bere.
Lo ringraziò e prese in mano il bicchiere, brindarono e Rose svuotò subito il contenuto.
«Accidenti» rise lui.
Rose sorrise ma non capiva perché si sentiva così inquieta.
Si riempì di nuovo il bicchiere e andarono a cercare gli altri.
Rose capì di aver perso Roger tra la folla di studenti quando si girò e vide un completo estraneo.
Imprecò e cercò almeno di trovare Amelie.
Quando una mano si strinse al proprio polso ne riconobbe il calore e allora si girò di scatto e incontrò il viso della persona che poche ore prima aveva baciato.
Lui si avvicinò e sussurrò, beh urlò più che altro, visto che la musica sembrava fosse ancora più forte. «Andiamocene.»
Cercò mille scuse nella sua testa per non acconsentire, ma alla fine non ce ne era una valida per non andare con lui.
Uscirono dalla Stanza delle Necessità e Rose sperò che nessuno li avesse visti, ma con un fremito di eccitazione entrambi iniziarono a correre verso il dormitorio che condividevano.
Avrebbe inventato una scusa per Roger il giorno dopo, ma anche per Lily, Dominique e Roxanne, e avrebbe raccontato tutto ad Amelie.
Quando arrivarono dentro si sedettero sui divanetti della loro Sala Comune e un po' in imbarazzo Rose si allontanò.
«Cosa sta succedendo Malfoy?»
«Non so Rose» lei notò l'uso del suo nome e che fosse la prima volta che la chiamava così e non per cognome come aveva fatto lei.
Restarono in silenzio, poi Scorpius sospirò «Sta succedendo che sono attratto da te, e che non mi era mai successo prima, insomma tu sei tu» lei inarcò un sopracciglio ma lo lasciò finire. «Insomma non credevo che ci saremmo mai baciati e mai sfiorati così» le accarezzò la mano e un brivido le percorse il corpo e lui se ne accorse. «È quello che sento anche io, ogni volta che ti vedo, ed è un bel cambiamento, visto che prima mi davi sui nervi e volevo solo schiantarti.»
Lei sorrise perché era quello che provava anche lei.
«Non so perché ma da quando sono qui non faccio altro che pensare a te.» concluse.
Lei spinta dal coraggio, forse, lo baciò perché non desiderava fare altro e lui ricambiò volentieri.
Quando si staccarono avevano entrambi il fiato spezzato. «Ma possiamo davvero?»
«Chi ce lo impedisce?»
«Beh oltre le nostre famiglie, nessun altro.» disse ironica Rose.
E Scorpius impallidì al pensiero del padre di Rose e il suo, e anche a suo nonno e al nonno di Rose.
«Ehi ci sei?» rise Rose scoccandogli le dita davanti alla faccia.
Lei si ridestò al suono della sua risata e mandò all'altro mondo i pensieri sulle loro famiglie.
«Potremmo provarci.»
«Provarci» ripeté lei.
«Sì» disse lei prendendola per i fianchi e portandosela più vicina.
«Va bene allora, vediamo come va questo mese.»
«Affare fatto» e la baciò di nuovo, ormai era diventato il suo passatempo preferito nelle ultime ore.
Lei si staccò «Ma non dovremo dirlo a nessuno»
Lui alzò gli occhi al cielo e annuì con la testa.
«Non alzare gli occhi al cielo con me!» cercò di arrabbiarsi ma alla fine gli uscì anche una risata.
E continuarono così tutta la notte, a parlare, a sfiorarsi e a baciarsi.
Io non so veramente come scusarmi, mi dispiace tantissimo, è un anno che non aggiorno questa storia e credo che alcuni (tutti) mi odieranno per questo.
Volevo tornare a scrivere da parecchio e finalmente sono riuscita a partorire questo capitolo.
Non so dirvi quando aggiornerò di nuovo, ma spero di non metterci un altro anno.
Mi scuso ancora e ringrazio tutti quelli che hanno votato e commentato questa storia, vi leggo! E mi fa veramente piacere.
Alla prossima!
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