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5

Day eleven.
La nuova prozia Muriel.

Da quando era stato annunciato il ballo di San Valentino era esploso il caos a Hogwarts. Ogni ragazzo e ragazza, al di sopra del quinto anno, del castello aveva invitato qualcuno facendo agguati, dando spettacolo con dichiarazioni nel bel bezzo dei pasti in Sala Grande – a detta di Rose imbarazzanti – e con rose e mazzi di fiori che volavano al mattino insieme alla posta.

Rose con Amelie, Lily, Roxanne e Dominique era andata a fare compere ad Hogsmeade, quindi aveva passato il pomeriggio tra vestiti e pettegolezzi raccontati qua e là e con una piccola sosta ai Tre Manici di Scopa, poi erano ritornate al castello con pacchetti e buste al seguito.

Inoltre Rose ogni sera, insieme a Roger Davis – l'altro Caposcuola – e ai Prefetti, si riunivano per discutere dei preparativi del ballo e Rose esaudì le preghiere di Albus mettendolo in coppia con Ava.

Rose con la questione del "quasi bacio" con Scorpius Malfoy, dopo aver tentato in tutti i modi di evitarlo, si diede per vinta, era impossibile. Così decise di fingere che non fosse successo nulla. D'altronde si disse perché dargli così tanta importanza. Lui lo avrà sicuramente già dimenticato.

«Rose? Roosie! Oi Rose!»

Sì girò di scatto verso Lily che a giudicare dall'espressione la stava chiamando da più di cinque minuti, mentre le altre la guardavano divertite.

«Cosa c'è?»

«Ti ho chiesto se finalmente ti eri degnata di accettare qualche invito per il ballo.»

Ah certo.

Per una settimana intera aveva ricevuto una decina di inviti e regali lasciati fuori la porta del suo dormitorio, ma aveva rifiutato tutti perché nessuno le sembrava così interessante da passarci un'intera serata insieme.

«Stamattina ho fatto evanescere un mazzo di rose davanti alla porta, spero sia stato l'ultimo, non ce la faccio più!»

«Rose!» Lily la guardava oltraggiata.

«Scegline uno per Merlino! Almeno ti lasceranno in pace.» le disse Dominique bevendo la sua spremuta mattutina.

«Non ha tutti i torti!» concordò Amelie.

«Facile per voi parlare!» si intromise Roxanne, l'unica che insieme a lei non aveva ancora trovato un accompagnatore.

Amelie, manco a dirlo, ci andava con Lysander, Lily con Zabini e Dominique con un Corvonero del settimo anno, un certo Zach.

«Sentite, visto che non voglio sentire più i vostri discorsi d'incoraggiamento e tutti quei fiori lasciati davanti al mio dormitorio sono diventati fastidiosi.» fece una pausa riflessiva. «Il prossimo invito che riceverò sarà accettato.»

«Io invece credo che ci andrò con Lorcan in qualità di amica.» si lamentò Rox.

«Ehm... in realtà Lorcan ha invitato un ragazzo di Tassorosso.» Amelie guardò dispiaciuta l'amica. «Me lo ha detto Lys.»

«Sono destinata a diventare la nuova prozia Muriel.» si arrese accasciandosi sul tavolo.

*

«Al non dirmi che riproverai ad invitare Ava al ballo!»

Al tavolo Serpeverde la situazione era più o meno la stessa.

Nott e Zabini seduti da un lato guardavano divertiti i tentativi di Scorpius di dissuadere Albus dal non mettersi in ridicolo davanti a tutti di nuovo.

«Scorp devo riuscirci! Siamo all'ultimo anno devo conquistarla altrimenti non riuscirò più a vederla!»

«Sei un caso perso, Potter.» commentò Nott.

Albus non se ne curò minimamente e continuò ad escogitare un piano di conquista.

«Allora come va la convivenza con la Weasley?» Zabini si rivolse a Scorpius con fare curioso. «Strano non vi sento litigare come prima.»

Scorpius ripensò a quella sera, quando aveva sfiorato le labbra Rose con le proprie, alle sensazioni che aveva provato solo a guardarla e poi al mutismo che aveva ricevuto in cambio in quei giorni ogni volta che provava a parlarle.

«Niente, ha deciso di ignorarmi. Che sia la volta buona che mi lasci in pace?» ironizzo Scorpius, pensando inconsciamente l'esatto contrario di ciò che aveva appena detto.

«Ho sentito dire che ha ricevuto un sacco di inviti per il ballo.»

Storse il naso pensando a tutti i fiori che aveva calpestato e in cui era inciampato almeno una decina di volte quei giorni e annuì in direzione di Harris.

«Sì ma li ha rifiutati tutti.» Albus riemerse dai suoi pensieri complottistici. «Come avrebbe dovuto fare anche mia sorella.» lanciò un'occhiataccia evidente a Zabini.

Mentre discutevano per l'ennesima volta di come Zabini dovesse trattare Lily, gli occhi di Scorpius vagarono per tutta la Sala finché non trovarono il suo chiodo fisso.

Gli dava le spalle e discuteva con le amiche qualcosa che per lui era incomprensibile.

«Ricapitolando io, ci vado con Victoria, Aaron con la mini-Potter e Albus nei suoi sogni con Ava.» poi Harris si girò nella direzione di Scorpius. «E tu con chi ci vai? Non dirmi che Weasley ti ha fatto diventare vergine di nuovo.»

«Sei impazzito Nott? Ho invitato una Corvonero che mi ha presentato Al, Stacy? Trisha? Tracy?»

«Tracy Cooper, Scorp, non farmi pentire di avertela fatta conoscere.»

«Nessuna si è mai lamentata di me.» ghignò in risposta.

«Sì ma al contrario hai seminato centinaia di cuori spezzati in giro per il castello.» rispose Nott.

«Che un giorno ti si rivoltino contro?» concluse Zabini.

«Ha-ha vi ricordo che i miei cuori spezzati sono anche i vostri. Quindi se affondo io, voi venite con me.»

Nott fece un segno con la mano come a dissuaderlo dalla conversazione e si alzò andando via con Zabini, non prima che Albus ebbe avvertito quest'ultimo per la milionesima volta. «Io e James sapremo come trovarti, quindi attento a ciò che fai.»

Rimasti soli, Albus e Scorpius si guardarono, poi il primo parlò.

«Allora, Scorp, ho un piano per far cadere finalmente Ava ai miei piedi.» lo guardò trionfante.

«Ma?»

«Ma che cosa? Non c'è un ma, questa volta funzionerà fidati.» gli fece l'occhiolino, poi continuò. «E comunque, penso che servi anche a te.»

Scorpius lo guardò stranito. «Che ti hanno messo nel succo di zucca gli elfi stamattina?»

«Spiritoso, ricordati che io osservo tutto e tutti.» e senza dare tempo a Scorpius di replicare, aggiunse «Il comportamento di mia cugina e il tuo è così strano che potrei pensare che sia successo qualcosa tra di voi.»

«Al quando finirai di farti strani pensieri su di noi? È una pazza squinternata ecco che le prende, io, beh io sono...»

«Follemente infatuato di Rose?» continuò per lui.

«Volevo dire stressato.»

«Oh non preoccuparti ho un piano anche per te.» disse Albus guadagnandosi una spinta dal biondo.

*

La lezione di Storia Della Magia era la più noiosa di tutte, Amelie si era addormentata sul banco affianco a lei mentre la sua Penna Prendiappunti scriveva sulla pergamena al suo posto. Rose scosse la testa, e si ricordò di farle una ramanzina al termine della lezione: non aveva di certo il lusso per addormentarsi durante l'anno dei M.A.G.O.

All'improvviso sentì qualcosa che le si impigliava tra i capelli. Sperò vivamente che si trattasse di una gomma da masticare, stava per iniziare a urlare, quando tastando tra i capelli si ritrovò in mano un aereoplanino di carta incantato. Lo aprì e trovò scritto una semplice frase: Vieni al ballo con me.

Si guardò in torno sorpresa, quando notò una persona che la stava fissando e alzò il bigliettino come ad avere una conferma che fosse stato effettivamente lui a mandarglielo.

Roger, dall'altro lato dell'aula annuì e lei sorrise mimandogli che, sì, sarebbe andata con lui.

Al termine della lezione, Roger la raggiunse.

«Sono contento che tu abbia accettato.»

«Mi fa piacere venirci con te, almeno sono sicura che non mi annoierò.»

Intanto Amelie li stava osservando a bocca aperta.

«Bene, allora ci vediamo stasera con i Prefetti.»

Lo salutò e si girò verso l'amica, ridendo della sua espressione.

«Cosa. È. Successo.»

«Mi ha invitato al ballo. Ho accettato. Fine.»

«Si, ma come?» Amelie la guardava sempre più basita.

«Ah, mentre dormivi mi è arrivato un areoplanino di carta dove mi chiedeva se volessi andare con lui.»

«E tu non mi hai svegliato?!» le urlò praticamente ad un centimetro dalla faccia.

«Beh così impari ad addormentarti durante le lezioni, ti redi conto che abbiamo i M.A.G.O. quest'anno?»

«Ma che m'interessa, sei una stronza.» detto questo s'incamminarono verso la Sala Grande.

*

«Severus, sei un idiota.»

Rose lo guardava a braccia conserte e con un'espressione rassegnata.

Si trovavano nella Stanza delle Necessità, i Weasley rimasti a scuola, Amelie con i gemelli Scamander, Scorpius, Nott e Zabini, erano al completo, tutti radunati dopo il grande spettacolo che Albus aveva dato in Sala Grande davanti all'intero castello.

«Per la prima volta, Weasley, sono d'accordo con te.» le si affiancò Scorpius, e lei poté respirare il suo profumo. Non sapeva più come comportarsi con lui, sarebbe tornato tutto come prima? Cercò di darsi un contegno e continuò a guardare il cugino, che disperato faceva avanti e indietro per la stanza.

Albus-il-genio-Potter quella sera aveva attuato il suo piano infallibile per conquistare Ava, soltanto che non era andata come aveva previsto. Si era alzato in piedi sul tavolo di Serpeverde ed aveva camminato fino a trovarsi difronte alla ragazza, la quale era rimasta scioccata. Albus si era chinato e le aveva dichiarato il suo amore per poi invitarla al ballo per la centesima volta. Ava per tutta risposta gli aveva mollato uno schiaffo per poi scappare via.

«Direi che più in ridicolo di così non puoi metterti.» esclamò Nott.

«Ho perso tutte le speranze vero?» chiese Albus guardando tutti i presenti.

«Perché ne avevi prima?» disse Aaron, per poi beccarsi uno scappellotto da Lily.

«Sono finito.» esalò Albus e si sedette su un divanetto affianco a lei, prendendosi la testa fra le mani.

Rose ci pensò su un attimo per poi «No, non sei finito.»

Gli si sedette vicino e lo guardò alzare la testa stupito nella sua direzione.

«Credevo che fossi arrabbiata con me.»

«Oh, lo sono, e te lo meriti; cosa credevi di fare esattamente?» domandò, per poi fermare la risposta di Albus con una mano. «Chiedile scusa, ma per tutto quello che hai fatto anche negli anni passati, sii sincero e non fare come tuo solito.»

Sentiva lo sguardo di Scorpius che vagava sulla sua schiena e le vennero i brividi.

«Credi che funzionerà?»

«Non lo so, ma apprezzerà sicuramente.» gli sorrise passandogli un braccio dietro le spalle.

Uscirono tutti dalla Stanza per dirigersi chi nei dormitori, chi dai propri impegni.

Rose andò nell'aula in disuso usata per le riunioni con i Prefetti e trovò tutti lì ad aspettarla – all'appello mancavano solo Albus ed Ava.

«Allora ragazzi, venerdì, cioè tra esattamente tre giorni, si terrà il ballo, come tutti sapete sarà vietato agli studenti al di sotto del quinto anno, e sarà proprio questo uno dei nostri compiti di quella sera.» cominciò Rose

«Tenere lontano gli studenti che non sono ammessi, inoltre il pomeriggio, in coppie dovremmo addobbare la Sala Grande.» Finì per lei il suo compagno.

Si levò un coro di proteste che venne subito messo a tacere.

«Queste sono le regole, la Preside non vuole sentire scuse.»

«Ora, direi che abbiamo finito, vi arriverà una pergamena con su scritto l'orario per venerdì.»

Li congedarono e Roger si offrì di accompagnarla al dormitorio.

«Ho sentito dire che ci sarà un after-pary dopo il ballo, dovremmo annullarlo?» disse scherzosamente camminando affianco a lei.

«After-party? Quale? Io non ne so niente, e tu?»

«Niente di niente.» le fece l'occhiolino.

Risero e continuarono a parlare finché non furono arrivati davanti alla porta del dormitorio di Rose.

«Allora, a domani.» la salutò, avvicinandosi per darle un bacio sulla guancia.

«Notte.»

Appena si chiuse la porta dietro le spalle, sospirò appoggiandosi ad essa.

Quella lunga giornata poteva essere considerata finita.

Si sedette su uno dei divanetti, lo stesso su cui quella sera si trovava.

Era passata una settimana, ma il ricordo era ancora fresco, vivido nella sua mente.

Non riusciva però a comprendere perché, ogni volta che ci pensasse, le veniva la pelle d'oca e lo stomaco iniziava contorcersi ogni qual volta che vedeva una testa bionda in giro per il castello.

Se era possibile, si disse, ora lo odiava ancora di più.

Parlando del diavolo, la porta del dormitorio si aprì, rivelando la persona a cui stava dedicando i suoi pensieri.

Fu sorpresa, restò a guardarlo più – molto più – del dovuto, credeva che fosse già a letto, invece dopo tante sere in cui aveva cercato di non incrociarlo nella Sala Comune, era stato proprio lui a beccarla.

Si morse il labbro, nervosa, poiché si stava avvicinando, e affondò ancora di più i denti quando si sedette proprio affianco a lei, raccolse quel poco di coraggio che le restava e si girò a fronteggiarlo.

«Senti, Malfoy, cerca di non farti strane idee.»

In risposta sul suo volto apparve un ghigno. «Strane idee io, Weasley, forse dovrei preoccuparmi di te.»

«Arrogante come tuo solito, non preoccuparti non c'è pericolo, fidati, non sono una di quelle sciacquette di cui sei solito circondarti.» sibilò. «Anzi, ti dirò, non voglio restare a meno di un metro da te.»

Fece per alzarsi, diretta verso la sua stanza per mettere almeno una porta a separarli, ma fu presa per il braccio e strattonata di nuovo sul divano. Spalancò gli occhi quando se lo ritrovò difronte, in piedi, chinato sulle braccia e facendo leva sullo schienale del divanetto.

Di nuovo ad un soffio dal viso.

Di nuovo naso contro naso.

Di nuovo il battito accelerato.

Stavolta però non c'era nessun libro, lo fermò lei, combatté contro sé stessa, perché una parte di lei lo voleva, voleva quel bacio come se fosse l'unica cosa al mondo in grado di farla sopravvivere, ma prevalse la parte razionale, quella che pensava alle conseguenze che l'avrebbero rincorsa e poi divorata lentamente.

Appoggiò le mani sul suo petto, allontanandolo lentamente.

«Non posso, Malfoy.»

Lo lasciò lì, a pensare di essersi fottutamente giocato il cervello.

NdA: Non ho nulla da dire se non che mi dispiace per aver tardato così tanto.
(Ah e che il capitolo è un po' schifoso)

Questi sono Albus e Ava (Adam Brody e Rachel Bilson), e sinceramente con Adam non ci vedo nessun altra se non Rachel.
(scusate per lo spam di the oc, ma con le repliche in tv mi sta salendo la nostalgia☹️)

A martedì (si spera),
-intoorusarms.

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