33. Ultimo addio.
Il sole caldo di aprile batteva insistentemente, scaldando i due ragazzi, vicini vicini, accoccolati sotto quella luce.
I petali di ciliegio cadevano gentilmente, così leggeri, si libravano in aria come se danzassero. Qualcuno si posava sui capelli a volte, come una farfalla sul fiore.
Heeseung ripensava a tutti i bei momenti trascorsi insieme negli ultimi giorni: ai volteggi e alle piroette, a quelle mani che gli prendevano i fianchi, il rumore dei pattini che battevano sul ghiaccio... Quanto gli mancheranno quelle pattinate!
Il suo pensiero passò alle lacrime del suo migliore amico, quando scoprì del trasloco. Gli si spezzò il cuore, non avrebbe più avuto nessuno con cui confidarsi. Sunoo non gli disse niente in quella circostanza, piangeva senza fare alcun rumore. Heeseung lo abbracciò per tranquillizzarlo, promettendogli che gli avrebbe scritto tutti i giorni, ma niente da fare.
Si ricordò di quel: "Sayōnara" detto da Ni-ki quella stessa mattina e del lungo abbraccio di Jungwon.
Tutti sapevano ormai che sarebbe partito nel pomeriggio, tranne Sunghoon e il ragazzo non aveva il coraggio di dirglielo.
Rifletté a lungo.
"Ti vedo pensieroso." Osservò Sunghoon.
"Rimuginavo..."
In quel momento capì che se non gliel'avesse detto adesso, non avrebbe più avuto il coraggio.
Sospirò.
"Mi mancherai, Sunghoon."
"Ma che significa?!"
Heeseung si girò verso di lui e lo guardò serio dritto negli occhi.
"Non potrò rivederti più."
"È-è uno scherzo?!"
Scosse la testa.
"Ci trasferiremo a Chicago, parto tra poco."
Attimo di silenzio.
"È un pesce d'aprile?"
"Ma siamo quasi a maggio."
Si fece sempre più triste man mano che realizzava.
"Mi dispiace."
Gli occhi di Sunghoon diventarono sempre più lucidi, non stava scherzando e questa cosa lo feriva nel profondo. Lo abbracciò senza esitare, consapevole che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui poteva stringerlo a sé e sentire il suo profumo.
"Perché?! PERCHÉ?!" Fece con voce rotta.
"Non ci possiamo fare niente, ormai hanno organizzato tutto..."
Sunghoon strinse la presa e affondò la faccia nella spalla.
"Quanto vorrei pattinare con te un'ultima volta!"
"Ma l'abbiamo già fatto ieri e non lo dimenticherò mai, stanne certo... Chi avrà l'onore di pattinare con te in futuro sarà veramente fortunato, principe del ghiaccio."
"Nessuno l'avrà, te lo assicuro, io ti aspetterò, semmai tornerai, anche se dovessero passare 10 o 20 anni o di più."
"Lo farò, stanne certo."
Restarono stretti l'uno all'altro per un momento o per un'eternità, era difficile definirlo con certezza. Intanto i petali continuavano a cadere e la gente passare di tanto in tanto.
Le urla dei bambini che giocavano ruppero il silenzio ormai calato da un po', si ammutolirono anche loro quando notarono i due e ne rimasero stupìti e incuriositi, li fissarono a lungo.
Si staccarono e si osservarono a vicenda.
"Heeseung, quando ti ho detto che non ti avrei abbandonato, era una promessa e sono costretto a mantenerla."
"Non fare promesse che non puoi mantenere."
"Aspetta e vedrai... Non riuscirai più a liberarti di me, nemmeno se ti trasferissi in un'altra galassia; se tra te e me ci separassero anche un milione di anni luce, io ne aspetterei anche un miliardo per raggiungerti." Concluse Sunghoon, abbozzando un sorriso triste e dolce allo stesso tempo.
"Addirittura?!"
"Certo!"
Heeseung sorrise a sua volta, gli accarezzò delicatamente i capelli e si avvicinò lentamente a lui.
"Ti amerò per sempre, Park Sunghoon." Disse, prima di baciarlo per un'ultima volta.
Le lacrime scendevano come ruscelli lungo le guance, dagli occhi socchiusi del pattinatore e scivolavano via.
Non poteva credere che quel cerbiatto che amava con tutto sé stesso, gli stesse scappando dalle braccia, voleva vivere con lui per sempre, già aveva programmato un futuro, fatto piani su piani, film su film e ora... Doveva rinunciare a tutto.
Forse la loro storia era destinata a non durare, ad affondare in un buio abisso. Oppure chissà se le loro strade si sarebbero rincrociate prima o poi, lo speravano con tutto il cuore.
Sunghoon, non scorderò mai il tuo sorriso, il tuo sguardo così innamorato, il tuo dolce viso, il nostro primo bacio, il primo incontro quando ti sono caduto addosso e devo ammettere che mi sei piaciuto sin dal primo momento in cui ti ho visto.
Non riesco ad immaginare cosa avrei fatto senza di te. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata e ti prometto che tornerò e starò con te per tutta la mia vita.
Le loro labbra si staccarono e si contemplarono a vicenda.
"Ogni volta che guarderò quei bellissimi pattini bianchi, penserò a te." Disse Heeseung.
Non fece in tempo a rispondere che una macchina si fermò davanti ai due.
"Devo andare."
Si alzò e, a passo lento ed esitante, si avvicinò al veicolo e più lo faceva, più si sentiva un groppo in gola.
"Hee, aspetta un attimo!" Fece Sunghoon che non voleva neanch'ora lasciarlo andare via.
Lo abbracciò ancora una volta.
"Addio, amore mio." Mormorò con le lacrime agli occhi.
Heeseung sorrise, si staccò solo dopo un paio di minuti e, dandogli un breve bacio sulla guancia, disse:
"Addio, principino."
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