23. Al chiaro di luna.
Era già mezzanotte passata quando Heeseung evase dall'alloggio per dirigersi al lago.
Dovette fare molta attenzione, siccome la professoressa vigilava come una guardia per i corridoi. Fece più in fretta e silenziosamente possibile... E in un attimo si trovò all'aperto sotto i raggi della luna.
Rabbrividì, la temperatura era di parecchi gradi sotto lo zero, per fortuna si era coperto bene. In mano teneva i fantomatici pattini bianchi, ansioso di pattinare con Sunghoon.
I suoi piedi affondavano nella neve ad ogni passo, menomale che in quel tratto era profonda solo una ventina di centimetri.
Era tutto completamente bianco, quel manto luccicava alla luce lunare e il lago scintillava come se fosse formato da miliardi di piccole stelle. Il ghiaccio rifletteva ogni cosa come uno specchio, persino le montagne.
In cielo scorse un pezzo di via lattea, in città non era possibile vederla così.
Continuò a camminare finché non arrivò su una piccola spiaggetta e lo vide...
Splendente più che mai, stava esibendo una delle sue solite danze, questa volta non sforzata, ma fatta solo e unicamente per lui, per il suo arrivo. Heeseung si fermò un attimo ad osservarlo incantato.
"Ti prego, non dirmi che sei solo un sogno! Tu non puoi essere reale! Magari questa è tutta un'illusione." Pensò.
Questa volta il destino era dalla sua parte, gli dei decisero di inviargli quel dono fatto a persona per aiutarlo o, per meglio dire, salvarlo.
Intanto Sunghoon pattinava al centro del lago. Quando notò Heeseung si fermò, gli sorrise e si avvicinò.
"Ti aspettavo... Sei pronto?" Chiese.
"Anch'io aspettavo questo momento."
Tolse le scarpe e si infilò i pattini alla velocità della luce.
"Allora lo renderemo indimenticabile."
Strinse i pattini.
"Ci sei?" Gli tese la mano.
Heeseung la afferrò. Lo condusse lentamente verso il centro di quella sottospecie di specchio naturale.
Sembrava seriamente un sogno: lui col principe del ghiaccio su un lago ghiacciato in mezzo alle montagne innevate con la luna come sola luce.
Sunghoon fece per afferrargli i fianchi, solo che si ricordò che quel ragazzo non sopportava essere toccato, allora continuò a pattinare normalmente, evitando contatti che potessero irritarlo ulteriormente.
Heeseung gli prese entrambe le mani e delicatamente le fece avvicinare ai suoi fianchi, fino ad appoggiarle del tutto, premendo persino, girò lo sguardo verso il pattinatore dietro di lui e gli sorrise.
"Non lasciarmi." Disse.
"Mai."
Com'era bello il suo viso! Così ipnotico che dopo due minuti che lo guardi, ti dimentichi persino il tuo nome. Se non era un dio lui, non poteva nessun'altro.
Sunghoon strinse appena la presa sui fianchi, avanzò con la testa.
"Vuoi volare?" Gli sussurrò all'orecchio.
"In che senso?
"Adesso lo vedrai... Allarga le braccia, stai indietro con la schiena e rilassati."
Prima che Heeseung se ne rendesse conto, fu sollevato di colpo e per pochi secondi poté provare l'ebrezza di volare: non avere più un appoggio sotto i piedi, le lame che non scalfiscono più il ghiaccio, solo l'aria. Questa sensazione completamente unica duró per pochissimo, ma non l'avrebbe mai dimenticata.
"Piaciuto?"
"Wow!" Rispose entusiasta.
"Sapevo che avresti apprezzato."
Passarono i minuti e i due non si stancavano mai, niente avrebbe potuto rovinare quel momento, assolutamente niente. I due intanto, impegnati in una dolce danza, non si accorsero che un'ora era già volata.
Dancing in the dark with you between my arms...
E fu così che passò un'altra ora, prima di fermarsi e mettersi a contemplare il cielo, in mezzo al lago, uno nelle braccia dell'altro per scaldarsi.
"Tu sei solo un illusione, di'la verità." Disse Heeseung.
"Ma che dici?"
"Avanti, tutto questo è troppo bello per essere vero, tu non puoi essere reale."
Sunghoon sorrise e gli prese la faccia tra le mani.
"Chissà se mi svegliassi in questo istante e tu non ci fossi più... Non voglio perderti" Continuò.
"Certo che di cazzate ne dici, Heeseung."
"Lo so ma... Promettimi che non mi abbandonerai mai."
"Certo e come potrei farlo?! Ormai non posso più vivere senza di te."
Si sporse con la testa, si avvicinò alle sue labbra... Basta! Questa è seriamente la volta buona!
Heeseung vide quel principe, illuminato come un dio da quell' intensa luce azzurra e capì di essere il ragazzo più fortunato al mondo. Non gli importava più dell'ex, basta con quella storia! Come poteva ripensare alle sofferenze del passato, quando lo splendido Park Sunghoon poteva dargli tutto l'amore e la felicità di cui aveva bisogno da tempo? Il passato era ormai passato, riuscì a guardare solo quegli occhi profondi e ammalianti e scorgere un futuro luminoso.
Il pattinatore smise di avanzare quando erano a fior di labbra e con voce dolce, piano e scandito, pronunciò le seguenti parole:
"Lee Heeseung, sono letteralmente pazzo di te... Ti starò addosso finché vivi... Preferirei morire che abbandonarti."
Il ragazzo sgranò gli occhietti da cerbiatto, non aveva mai sentito una dichiarazione del genere e per la prima volta nella sua vita si commosse; lacrime calde di gioia iniziarono a scendergli giù per le guance. Senza più esitare lo baciò... Aveva ragione... Miele! Le sue labbra sapevano di miele!
L'aria attorno a loro non sembrò più tanto fredda.
Entrambi chiusero gli occhi, abbandonando la mente ai sogni, così tanti in una volta sola, da parere indistinguibili.
Le loro labbra si staccarono.
Heeseung non fece a meno di notare quello sguardo, quei dolcissimi occhioni che non vedevano altri oltre a lui in quel momento. Se prima il suo cuore era ricoperto dal ghiaccio, l'unico che riuscì a scalfirlo fu proprio Sunghoon, dopo tante fatiche. Grazie a lui batteva ancora... Aveva ritrovato la felicità, perduta ormai da tempo.
"Ti amo, principino, più della mia stessa vita." Rispose, ancora con le lacrime agli occhi e voce spezzata.
Ed ecco un altro bacio!
Darling just kiss me slow, your heart is all i own...
Tutta la sua bocca aveva quel sapore dolcissimo di miele... Ma com'era possibile?! Era seriamente caduto dall'Olimpo o cosa?! No... Quella sensazione che stavano provando entrambi non era degna agli dei.
Nel frattempo si alzò una leggera brezza pungente che mosse leggermente le ciocche di capelli e accarezzò delicatamente i loro visini.
Le loro anime volteggiarono insieme, sebbene fossero immobili come i soggetti di un quadro di un ricercato artista francese... La loro meravigliosa danza non si concluse mai.
"Guarda! Una stella cadente! Esprimi un desiderio!" Esclamò Heeseung, i suoi occhi brillavano più di tutte le stelle del cosmo.
"Desidero che tu sia il mio ragazzo."
Lo abbracciò.
"Credo che questo si possa esaudire... come hai detto tu: tu sei mio, Sunghoon."
I don't deserve this, you look perfect tonight...
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Spazio autore:
Giuro che ho aspettato di scrivere sto capitolo da tantissimo! Comunque taggo not_nishimuraarikx siccome me l'ha chiesto e mi chiedo se è ancora sveglia, siccome sono le tre del mattino.
Spero che non sia stato troppo sdolcinato, sono una tipa molto romantica, credo che lo abbiate capito.
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