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13. Mi manchi.

Passò ormai un mese dalla litigata e Sunghoon non seppe più notizie di Heeseung, il ché lo angosciava parecchio. Pure i suoi amici preferirono non parlare di lui, siccome troncò i rapporti con tutti loro, dopo la lite con Sunoo, il quale non stava tanto bene sia fisicamente sia moralmente in quel periodo.

Il pattinatore si sentì direttamente responsabile dell'accaduto e tutte le volte che vedeva la facce sempre più sconsolate di Jungwon, Ni-ki e Sunoo, lo prendeva un grande senso di colpa.

...

"Sunghoon, concentrati e finisci il problema." Lo incoraggiò Jake.

"Ma non ho capito!"

"Come non hai capito?! Ti ho spiegato l'argomento almeno una decina di volte, ti ho fatto pure i disegni... Cos'è che non ti entra?"

"Niente."

"Com'è possibile?! Mi hai almeno ascoltato?"

"Fino ad un certo punto."

L'amico sospirò.

"Va bene... Ti spiego come si fa, tu presta attenzione..."

"Ci proverò."

Gli porse il quaderno, Sunghoon lo fissò confuso, gli parvero geroglifici e disegni a caso.

"Ascoltami... La somma delle forse esercitate sull'oggetto è uguale a cosa?"

"Zero?"

"Sì, esatto... Come si calcola la forza parallela?"

"Mmmmmh... Ma che ne so!"

"Provaci."

Sbuffò.

"Forza peso per... Chissà che starà facendo Heeseung."

"Sunghoon, concentrati." Lo ammonì l'amico spazientito.

"Non riesco! Penso solo a lui... Forse dovrei scrivergli."

Prese in mano il telefono e lo accese, Jake glielo strappò dalle mani, lo mise nell'astuccio e lo chiuse.

"Assolutamente no! Te lo proibisco, è lui nel torto, non gli devi scrivere per nessun motivo."

"Ma perché devi essere così cattivo?!"

"Non sono cattivo, ti sto solo aiutando a non diventare un completo sottone. L'amore non è solo "dare", tu hai già fatto troppo, ora è Heeseung che deve prendersi la briga di scriverti e se non lo fa, vuol dire che non gli interessi e che non ha neancora ammesso di aver sbagliato."

"Che cosa stupida."

"No, invece, fidati del tuo migliore amico che ha di sicuro molta più esperienza di te."

Non rispose, buttò un occhio sui geroglifici, come se stesse cercando in quel miscuglio di numeri e lettere una risposta alle sue perplessità, come se ci fosse una formula matematica in grado di conquistare una persona. Ma se non riusciva a risolvere un elementare problema di fisica, come poteva trovare una risposta ai suoi problemi di cuore?

"Dagli tempo, sono sicuro che tornerà da te." Gli suggerì infine Jake, posando la calcolatrice sul tavolo.

"E cosa te lo fa credere?"

"Ti ama."

"Anch'io lo pensavo, ma è da un mese che non sento più sue notizie."

"Ti ama ancora, fidati."

"E tu come fai ad esserne così sicuro?"

"Ultimamente al corso di matematica è sempre distratto, ha la testa tra le nuvole e quando per sbaglio ho pronunciato il tuo nome, è diventato rosso come un pomodoro."

"Dici che ricambierà mai?"

"Questo non lo so, come ti ho già detto, è il ragazzo più difficile che si possa incontrare e se è vero quello che mi hai raccontato, sarà molto difficile fargli dimenticare l'ex."

"Ci devo riuscire. Vuole tornare con quel tipo, potrebbe anche ammazzarlo stavolta."

"Non ti avevo mai visto così coinvolto, sono stupito... Domani abbiamo il corso di matematica avanzata, se vuoi posso provare a parlargli."

"Grazie, secchione."

Jake arrossì e si mise a ridere.

"Se mi chiami così, non ti aiuto a fare proprio niente."

"Hai ragione, scusa."

"Bene... Adesso, però, pensa a fisica."

Riprese la calcolatrice.

"Noooo, pietà!"

"Dai su, dimmi quella benedetta formula."

"Forza peso per sin dell'angolo."

All'amico s'illuminò il volto.

"Bravo! Scrivi."

Passò qualche minuto in cui Sunghoon si segnava le formule che gli suggeriva Jake, era bravo a spiegare, ma per lui era ancora una materia impossibile.

"Ora esegui un equazione e il gioco è fatto."

"Che equazione?"

Ad un certo punto il telefono dentro l'astuccio iniziò a suonare.

"Chi è?" Fece Sunghoon incuriosito.

L'amico controllò.

"Guarda guarda!"

"Cosa?!"

"È Heeseung."

Gli strappò il cellulare dalle mani e tirò un sospiro di sollievo; finalmente! Si sentì più rasserenato e tutte le sue preoccupazioni svanirono.

Non esitò e rispose subito.

La sua dolce voce fu sufficiente a portarlo dalle stalle alle stelle in un nano secondo.

"Sunghoon..."

"Hey! Che succede?"

"Ti devo parlare... Sei impegnato?"

"A dire il vero... Sto studiando."

"Ah, fa niente... Ti va di vederci alla pista?"

"Certo."

Intanto lo sentì sempre più... Triste, doveva essergli successo qualcosa.

"A domani alla pista, ciao."

Buttò giù.

"Gentile come sempre." Commentò Jake ironico.

"Deve essergli successo qualcosa."

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