Non È Sindacabile
"Non ho capito scusa, chi cazzo te l'ha regalato questo?!" - questo, il libro, che svolazza attorno alla testa di Manuel mentre lui ancora gesticola teatralmente.
"Ma a scuola poi?! Ma davanti a tutti?!"
Simone un po' vorrebbe anche ridere, ma sa che Manuel è terribilmente permaloso, allora si morde un labbro e tira sù le spalle, "che ti devo di' Manu, ha fatto tutto lui".
"E tu che hai detto?!"
"Niente, non m'ha lasciato il tempo. Mi ha dato il libro, un bacino sulla guancia", si indica la guancia destra, "e poi se ne è andato".
Bacino.
Chi, oltre Simone Balestra, dice bacino?
Sulla prima pagina del libro, in stampatello, la scritta "chiamami che t'insegno la pratica" fa sanguinare gli occhi di Manuel, " ma hai visto che t'ha scritto?", chiede, e lì Simone arrossisce, "Stammi a sentire a me Simo', questo non è buono, è n'pervertito, è un coglione, e poi c'ha pure un nome di merda. Vabbè, domani je spacco io 'a faccia, eh? Perfetto".
"Ma-"
"Non è sindacabile"
"Non sai nemmeno che significa sindacabile"
"Stronzo"
"Ma perché dovresti spaccargli la faccia?"
Eh. Perché?
Perché è geloso marcio e pure possessivo.
E poi quel coglione per regalare un libro del genere a Simone deve averci prima pensato, a quelle cose.
Magari ci pensa tutte le sere.
"Je faccio salta' pure 'n paio di denti. Deciso".
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