Collar
Alla fine se lo compra da solo.
E non ha la stessa valenza emotiva, non ha lo stesso significato, nonostante s'impegni a ricercare nelle trame della pelle il gusto di Manuel piuttosto che il suo.
È semplice.
Una larga striscia di cuoio sulla quale chiede d'incidere, vicino al bordo inferiore, una piccola M, suo vizio personale, un piccolo capriccio per sentire Manuel almeno un po' partecipe in quella scelta.
Arriva ad un paio di giorni di distanza dall'acquisto.
Simone traccia il pacco, fa in modo d'essere a casa e, provvidenzialmente, Manuel non c'è.
Sarà fuori fino a pomeriggio inoltrato.
S'infila in doccia immediatamente, dedica cura e attenzione ad ogni centimetro della sua pelle, lava i capelli con lo shampoo che piace tanto a Manuel e s'avvolge nell'accappatoio morbido.
Non si veste, che non ce n'è bisogno, pensa.
Eppure l'imbarazzo è tanto forte, e alla fine un paio di boxer l'infila lo stesso, e resta ad osservare quell'anonimo pacchetto per un infinità di tempo prima di trovare il coraggio d'aprirlo.
C'è stato un errore, il semplice cuoio che s'aspettava sostituito da una tinta di verde che pare identica alla giacca che Manuel sempre usava indossare.
Ed è perfetto. E Simone un po' si culla in quella coincidenza che sa di fato forse, e gli da la spinta ad indossare effettivamente il collare.
E quasi non respira.
Sente di scivolare, piano piano, in quel dolce luogo familiare che sempre l'accompagna quando lui e Manuel fanno l'amore, e allora si stende tra i cuscini e semplicemente aspetta mentre il fiato s'accelera nei polmoni.
Quasi non le sente, le chiavi che girano nella toppa.
Gli occhi li riapre quando il materasso si piega, schiacciato dal peso d'una delle ginocchia di Manuel che, dall'alto, lo fissa incantato.
Simone non riesce neanche a parlare, libera un sospiro più profondo e socchiude nuovamente gli occhi. Manuel infila l'indice sotto il collare, lo tira verso di sé, " Lo sapevo io che il verde ti sarebbe stato benissimo addosso"
"Mh?"
"Simone, ti sei scordato che le notifiche della carta arrivano pure a me? Mh?" chiede, si sistema cavalcioni e prende piano a pizzicare entrambi i capezzoli di Simone,
"ci sono rimasto così male quando ho capito che m'avevi escluso", s'imbroncia, e Simone sente il senso di colpa schiacciarlo e scuote violentemente la testa contro i cuscini, gli occhi lucidi.
"Shhhh. Lo so amore, lo so che hai avuto vergogna. Non sono arrabbiato con te. Adesso allarga 'ste cosce però, che so' giorni ch'aspetto di scoparti con questo addosso".
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