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Manuel ha deciso di investire parte dei soldi guadagnati durante l'estate in qualche vestito nuovo, ché i continui lamenti sulle sue canotte da parte di sua madre -e da parte di Simone- hanno infine raggiunto lo scopo.

Per quanto se lo racconti però, è la mal celata contentezza di potersi finalmente viziare, per quanto possibile, a convincerlo davvero. È quasi trepidante, e si dà dello sciocco, ma non riesce a soffocarla - e in fondo neanche vuole.

Ché nonostante tutto, a dir la verità, il primo pensiero è stato comunque verso sua madre - e in quel frangente lì, la presenza di Simone è stata più che fondamentale, che l'indecisione che l'ha colto alla vastità di scelta presentatagli davanti l'avrebbe inchiodato in negozio per giorni interi. Hanno scelto per lei degli orecchini alla fine, "saranno abbastanza?" chiedeva Manuel, "sono perfetti",sorrideva Simone.

E Manuel vorrebbe poter dire di non aver pensato poi a Simone, ma un regalo gliel'ha preso, anche s'é ancora gelosamente custodito in camera sua, nascosto tra le maglie e la vergogna nel suo armadio.

I nuovi vestiti invece- la giacca di pelle sulla quale ha più volte dibattuto, soprattutto- sceglie d'indossarli appena possibile, e l'occasione gli si presenta una sera di fine settembre per un'uscita ai baretti.

Arriva in ritardo, non di proposito, e a portare l'attenzione su di lui è Giulio, che ne pare tanto sorpreso da far voltare tutti gli altri, e Manuel se ne imbarazza, ché per non darlo a vedere prende un sorso di birra e saluta con la mano, sedendo accanto a un Simone tanto casualmente splendido quanto stranamente silenzioso.

Gli si fa vicino, che quel mutismo proprio non gli piace, e Simone pare accartocciarsi su sè stesso, guardandosi le ginocchia. Manuel ripercorre nella mente gli ultimi giorni, concludendo che no, non ha fatto nulla di male e quindi Simone non è arrabbiato con lui.

Si sporge ancora di più verso di lui allora, per sovrastare la musica, "che c'hai?" e in risposta Simone s'arrossa e basta, lo spia di sottecchi e alza le spalle, fuggendo poi via sotto braccio con Laura e lasciandolo come un fesso seduto sul divanetto a scaldare la birra con le dita.

Incrocia gli occhi divertiti di Chicca e allora inclina la testa, "ma che c'ha stasera?"

Quella ride, e Manuel ha la sensazione che stia ridendo di lui, che gli si siede affianco e gli scompiglia i capelli, "sei proprio scemo Manuelí".

Manuel non è in totale disaccordo, vorrebbe soltanto capire perché ha deciso di ricordarglielo proprio in quel momento.

Quando lo riporta a casa, che Simone ha palesemente sonno e Manuel non ha intenzione di lasciarlo guidare, s'assicura d'andare piano, che fa freddo e non vuole s'ammali.

Sblocca il cavalletto e l'aiuta a scendere con un braccio, e il piccolo gioca col laccio del casco appena tolto e scalcia via il pietrisco del vialetto, guardando ovunque fuorché verso di lui.

"Mo me lo vuoi di'che c'hai?", tenta nuovamente , e lo vede quasi a rallentatore Simone sporgersi verso la sua guancia, lasciarci un bacio piccolissimo che riesce ugualmente ad incendiarlo.

"Tu sei - ti stanno bene questi vestiti", borbotta, gli preme il casco sul petto e scappa in casa lasciandolo, di nuovo, seduto come un fesso con lo stomaco sotto sopra e uno strano pizzicore a prendergli le guance.

Solo dopo, quando la luce in camera di Simone s'accende e lui si decide a infilare di nuovo il casco per tornare a casa, si guarda allo specchietto e s'accorge di essere arrossito.

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