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L'hotel scelto da Nicola è tanto opulento che Manuel teme tutto quel broccato gli rovinerà la vista.
È bellissimo però il terrazzino, vista mare -vista fuochi d'artificio. Che Manuel li odia, e ha scoperto li odia pure Viola, e in lei e in suo padre si ritrova sempre più simile, e il bello di quel viaggio sta tutto lì, e il broccato allora può sopportarlo.
Per quanto gli si riempia il petto ad ogni nuova somiglianza però, pare che gli resti sempre freddo, che si sente perso, che non è tutta quella ricchezza a perderlo però, e Viola è esasperata, che finisce col picchiarlo violentemente sullo stomaco, "vallo a chiamare", e con la testa indica la stanza che gli fa da camera da letto, "muoviti, è quasi mezza notte".
E le sue remore non servono a placarla, che sta con la madre, le dice, e Viola si limita a guardarlo con le sopracciglia alzate.
E si chiude la porta alle spalle che già ne cerca il nome in rubrica, e il telefono squilla pochissimo, che lo schermo è subito invaso dal dolcissimo viso di Simone, un po' arrossato dal freddo. Ha sciarpa e cappello e se ne vedono solo gli occhi e gli zigomi, eppure è evidente che gli stia sorridendo.
"Stavo per chiamarti", dice, ch'è così naturale che Manuel si da dello stupido per tutte le pare che s'è fatto, "volevo farti gli auguri".
Gli sorride anche Manuel allora, s'appoggia alla porta, "pure io te volevo fa' gli auguri", ammette.
Lo guarda poi, e Simone lo guarda a sua volta, e Manuel siede in terra con la schiena alla porta e non riesce a parlare, ma neanche Simone parla, e si guardano e basta finché il rumore dei fuochi non riempie le orecchie di entrambi e il sorriso di Simone s'allarga di più, "buon anno Manu".
"Buon anno Simo'".
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