19
Gli sembra così stupido adesso, il pacchettino male incartato che tiene tra le mani.
E non è il presente, non è il regalo in sé, è tutto quello che c'è attorno- che è sereno, Simone è sereno. Sorride tranquillo, c'ha le guance un po' rosse ma fa freddo, non pare a disagio, e sembra così leggero.
Manuel vorrebbe riuscire a regalargliela, quella stessa leggerezza.
Eppure non riesce, che dovrebbe riuscire prima a trovarla per sé stesso, pensa, e la strada è ancora tanto lunga.
Fa per andare via quindi, rinuncia ad avvicinarsi, che se non può renderlo felice almeno può evitare di rubargli i momenti in cui lo è, ma Simone lo vede.
Simone lo vede sempre, e lo raggiunge dopo un rapido sorriso scambiato con Mimmo, che intanto lo saluta da lontano.
Manuel è tanto stanco che non riesce neanche più ad odiarlo- che poi non l'ha mai odiato davvero, mascherando in antipatia l'invidia nel riuscire a dimostrare così bene quell'affetto tanto tenero che resta invece soffocato nel suo petto.
Lo stesso petto che accelera il battito quando Simone s'avvicina- le guance erano davvero rosse per il freddo, che adesso ch'è più vicino Manuel s'accorge che pure il naso è dello stesso colore.
Gli sorride - Simone, che lui è ancora imbambolato- e mette in bella mostra lo spazietto tra i denti, le fossette, e "non m'hai detto che venivi".
"Non dovevo- non volevo, però ho trovato questo e-", solleva il pacchettino, glielo porge, "m'ha fatto pensare a te".
Alla fine, per come Simone strappa via la carta, Manuel s'accorge che preoccuparsi dell'estetica del pacchettino è stato più che inutile.
Non è nulla di che, davvero.
Dei guanti d'un bel verde salvia.
Simone ci mette un po' ad accorgersi del piccolo dettaglio che li rende tanto speciali: due dinosauri piccolissimi, ricamati nella parte interna di ciascuno dei polsi. Uno stegosauro -il suo preferito- e un tirannosauro -il preferito di Jacopo, ma anche il preferito di Manuel.
Per alternarli, in realtà, Manuel di paia di guanti ha dovuto comprarne due. L'altro è gelosamente nascosto nel suo zaino.
Simone quasi scoppia in lacrime e Manuel crede, per un orribile momento, d'aver sbagliato, ma poi Simone l'abbraccia stretto e gli sorride che c'ha ancora la testa sul suo petto, "sono perfetti".
Ed è leggero, Manuel. Felice come poche volte era già stato.
E forse, pensa, non è costretto a percorrerla da solo quella strada, basta solo trovare le giuste dita da stringere.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro