17
"Ma non è vero"
"Ti dico di sì"
"No"
"Simone, ti voglio bene, tra poco ti stampa il suo nome addosso"
"Ma che dici!"
Simone gli sventola la mano davanti al viso, che Mimmo lo trova pure un poco ridicolo, che gli pare di parlare col muro.
Non c'è verso, pensa.
S'appoggia sconsolato al muro della palestra e guarda di sottecchi verso la porta, da dove Manuel lo sta fulminando senza farsi problemi, e un'idea si fa strada nella sua testa.
"Vuo'vre che tengo ragione?"
"Come?"
"Fai fa'a me" dice, si prepara, che lo sa che si farà male, poi acchiappa Simone dalle spalle e gli stampa un bacio sulle labbra in un plateale casquet che fa piombare il silenzio nella stanza.
Due secondi dopo, è a terra, Manuel che gli sta addosso e gli ringhia in faccia di "non toccare er ragazzo mio altrimenti t'ammazzo".
Mimmo alza le mani, dirige verso Simone il segno della vittoria.
E s'è fatto un po' male, ma vuoi mettere la soddisfazione d'avere ragione.
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