❄️
Manuel è stato abbastanza veloce ad unire i puntini e capire cosa stesse succedendo.
Più che congratularsi con sé stesso, però, ne ha da rammaricarsi, ché i comportamenti di Simone gridavano sconforto in maniera tanto evidente da rendersi palesi a chiunque.
E Manuel in realtà un po' se l'aspettava, che Simone non è estraneo dal galleggiare in quel tipo di malinconica apatia, che pare farsi alle volte tanto viscosa da annebbiargli la mente, farlo distratto, noncurante in modi che non gli appartengono.
Lascia andare un paio di giorni, Manuel, per non risultare ossessivo, per non risultare troppo, invece che d'aiuto. Un po' sperava anche di sbagliarsi, d'aver capito male.
Che poi è dicembre, e Simone soffre il freddo anche in piena estate, e al rientro da lavoro quella sera Manuel si preoccupa più del dovuto, a vederlo con le gambe penzoloni nella piscina vuota, che ha piovuto e l'aria è gelida.
Non ha comunque intenzione d'entrare a cercare una coperta, che perderebbe troppo tempo, si dice, così s'avvia verso il più piccolo sfilandosi il giubbotto.
Simone s'accorge di lui solo quando glielo lascia cadere sulle spalle e solleva piano gli occhi, "Manu?"
Neanche Manu è una cosa nuova, eppure riesce sempre a destabilizzarlo.
Si siede accanto a lui - si lascia cadere a terra sgraziatamente, finendo fin troppo vicino al più piccolo, "che stai a fa' qua fuori? N'c'hai freddo?"
Simone fa spallucce, si lascia cadere contro il suo corpo rubando sostegno e calore, e a Manuel il cuore batte tanto forte che lo sente fino in gola. Simone profuma di camomilla.
"Dentro è un po' troppo...tutto".
"Tutto?"
Lo vede corrugare le sopracciglia, e il naso gli si arriccia, mentre cerca di trovare le parole più adeguate a spiegarsi, "è tutto tanto. Le luci, e i regali e tutti quei festoni, e tutti quei sorrisi, io non- non riesco a sentirle queste cose, non riesco a dimenticare tutto il resto. Mi sento quasi soffocare, mi sento così inadeguato. Oggi m'ha fatto piangere la coccarda in salotto, sono esasperato Manuel, non riesco a capirmi".
"La- la coccarda?"
"Sì, quella rossa e blu- non giudicarmi, non decido io come funziona la mia testa quando sto così", s'imbroncia, ma invece di spostarsi s'avvicina di più, e Manuel non può che avvolgergli le braccia attorno al busto.
I ricciolini di Simone gli solleticano il naso, e ha da forzarsi a non lasciarci un bacio in mezzo.
Si schiarisce la gola, gli stringe una mano e s'accorge che è gelida, "mica ti giudico, anzi, me basta na parola e te smonto tutta casa Simo'. Mo però entriamo, mh? Stai a gela'."
E l'accompagna, un braccio ancora attorno alle sue spalle, e passando per il salotto non dimentica di strappar via la coccarda, strappando una risata anche a Simone, "c'hai ragione oh, fa piagne' pe quanto è brutta".
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