27. "Io lo uccido."
MEGAN
Stupido.
Idiota.
Cretino.
Colin Taylor era letteralmente impazzito.
Mi aveva appena baciata!
E senza il mio permesso!
Dio quell'incoerente!
Ero arrabbiata.
Tanto arrabbiata.
Come cavolo si è permesso di prendermi e baciarmi senza dire nulla!
Penso che il suo cervello non funzioni come le persone normali.
Io non posso parlare di buona educazione visto il mio carattere strafottente, ma cavolo lui non pensava neanche quando agiva!
Aveva avuto la faccia tosta di venire verso di me senza dire nulla e baciarmi mentre stavo parlando con un suo amico, incurante di tutti gli altri ragazzi che avevamo intorno.. visto il fatto che ci troviamo a scuola!
Anche se non mi importava nulla di avere delle relazioni, ero pur sempre una ragazza ed essere baciata così mi aveva fatto perdere la ragione e stavo morendo di imbarazzo.
Ci avevano visti tutti!
Volevo solo scomparire.
Dio adesso tutte le sue 'spasimanti' ce l'avranno con me pensando che ora sono io la sua ragazza!
Devo ammettere che Colin non è brutto e baciare un bel ragazzo così non mi dispiaceva.. ma il problema principale era che quel ragazzo era proprio quell'insopportabile di Colin Taylor.
Dopo essermi staccata dalle sue labbra ho fatto la cosa più istintiva: gli ho tirato uno schiaffo senza neanche pensarci e gli ho urlato contro.
Adesso invece stavo camminando a passo svelto per i corridoi, diretta al bagno.
Avevo indossato il cappuccio della felpa e stavo camminando con la testa bassa per non guardare nessuno e per non essere vista.
Non volevo diventare l'argomento principale dei discorsi delle persone ora che il più popolare della scuola mi aveva baciata davanti a tutti.
Appena varcai la soglia del bagno mi chiusi lí dentro e mi sedetti a terra con la schiena contro il muro.
Ero agitata ed arrabbiata.
Stavo tremando e non riuscivo a calmarmi.
Come diavolo si era permesso di fare una cosa del genere!
Ero stata presa alla sprovvista e questa cosa non mi piaceva.
Nessuno mai era riuscito a farmi sentire così in imbarazzo e arrabbiata allo stesso tempo e né tantomeno a prendermi alla sprovvista come era appena successo.
Cercai di fare dei respiri profondi per calmarmi.
Gli farei passare il peggio a quell'idiota.
Sentii le voci di alcune ragazze nei bagni ma ero troppo concentrata a calmare i miei nervi per ascoltare i loro discorsi.
Ad un certo punto sentii bussare alla porta del bagno e sobbalzai.
- Occupato - dissi.
- Megan sono io, ti ho vista entrare di corsa nel bagno... tutto bene? - sentii la voce di Victoria dall'altro lato della porta.
Merda..
E ora che le dico?
Feci un respiro profondo.
- Sisi tranquilla sto bene - risposi rimanendo seduta contro il muro.
Victoria ci mise un po' a rispondere e pensai che se ne fosse andata ma poi mi richiamó.
- Non voglio obbligarti a parlare ma.. se c'è qualcosa che non va posso aiutarti - disse lei dolcemente.
Aiutare me?
Mi dispiace per le persone che vogliono aiutarmi io sono solo un disastro.
- Sto bene volevo solo stare un po' da sola.. fra poco esco - risposi senza troppi giri di parole.
All'inizio Victoria non sembró convinta ma poi sentii i suoi passi allontanarsi e mi rilassai.
Frugai nelle tasche dei pantaloni e presi il pacchetto di sigarette, portandomela una subito alle labbra e cominciai a fumare poggiando la testa contro il muro.
Quel ragazzo mi faceva sentire troppo vulnerabile e adesso sarei diventata il principale pettegolezzo per gli studenti per colpa di quell'idiota.
Sbuffai buttando fuori altro fumo e chiusi gli occhi rilassandomi lentamente.
Passai una decina di minuti chiusa in quel bagno e alla fine decisi di farmi coraggio ed uscire da lí.
Prima di aprire la porta però mi diedi tre semplici obiettivi:
-Non pensare a quell'idiota.
-Ignorarlo.
-Evitarlo in tutti i modi.
Feci un gran sospiro e aprii la porta per uscire dal bagno ma subito dopo pensai di tornare indietro e sprofondare senza vedere più nessuno.
Colin Taylor era poggiato con la schiena al muro e le braccia incrociate sul petto.
Ma mi perseguitava!
Lui alzó subito la testa sistemandosi i capelli scompigliati e fece per iniziare a parlare ma lo bloccai subito.
- Sta zitto - dissi scuotendo la testa.
Colin fece un passo avanti lentamente ma io lo bloccai alzando una mano davanti a lui.
- Non ti avvicinare - dissi con tono fermo.
Sembravo davvero sicura di me ma la verità era che dentro avevo paura.
Stavo morendo di paura.
L'unica cosa che volevo era vivere una vita tranquilla senza pensare ai ragazzi per non fare gli stessi errori del passato e ora mi ritrovavo in questa situazione obbligandomi a rimanere con i piedi saldi per terra per non fare passi sbagliati.
Per un momento notai un filo di dispiacere sul volto di Colin.
- Scusami.. - sussurró con un filo di voce abbassando lo sguardo.
Non risposi.
- A volte agisco senza pensare ti chiedo scusa.. - disse alzando di nuovo lo sguardo verso di me.
Incontrai i suoi occhi azzurri che sembravano spenti.
Per un momento mi salì l'istinto di essere gentile per una volta ed ascoltare cosa aveva da dire ma subito dopo tornai ad indossare la mia maschera per nascondere quanto era grande la mia fragilità.
- Sei un idiota - risposi con tono brusco.
- Lo so - ribattè lui senza controbattere.
Volevo andare via ma volevo anche sapere cosa gli passasse per la testa.
- Perché mi hai baciata? - gli feci la domanda che continuava a frullarmi nella testa.
Silenzio.
Colin rimase in silenzio a scompigliarsi i capelli in modo nervoso.
Alla fine notai che stava per rispondere ma fu bloccato dall'ingresso di una ragazza nel bagno.
- Oh non pensavo di interrompervi! - esclamó lei guardando Colin con un sorrisetto malizioso.
Ed ecco l'ennesima gallina che si spalmerá su di lui!
Colin guardó prima me e poi giró lo sguardo verso la ragazza, che si era avvicinata a lui posandogli una mano sul petto.
Fanculo i miei buoni propositi ora me ne vado!
Senza dire nulla feci per allontanarmi a passo svelto ma una mano mi bloccó prendendomi per il polso.
- Non posso perdere tempo ora - disse lui rivolgendosi alla ragazza.
Mi girai di scatto fulminandolo con lo sguardo ma senza che me ne accorgessi mi ritrovai a camminare velocemente per i corridoi, trascinata da Colin che mi teneva ancora stretta per il polso.
- Lasciami! - esclamai.
Lui non mi ascoltó e continuó a camminare fino ad arrivare fuori nel cortile.
***
Mi trascinó in un angolo lontani dagli sguardi curiosi degli studenti e mi guardó serio negli occhi.
Distolsi subito lo sguardo dal suo perché i suoi maledetti occhi mi facevano distrarre troppo.
- Rispondi alla mia domanda - dissi seria.
Colin sospiró e si sedette alla panchina prendendo una sigaretta per portarsela alle labbra.
- Non lo so - disse senza troppi giri di parole.
I miei nervi salirono a mille.
- Non lo sai? - ripetei guardandolo con aria di rimprovero.
- A volte agisco senza pensare e.. ho agito d'istinto - si giustificó.
La mia pazienza stava finendo.
Mi piazzai davanti a lui incrociando le braccia sotto al seno.
- Ti sembra una giustificazione valida? Ti rendi conto delle tue stupide azioni!
Mi hai baciata davanti ad un tuo amico, nei corridoi della scuola dove c'erano tutti gli studenti a guardarci e adesso diventerò il principale pettegolezzo di quegli idioti! - sbottai.
- Io.. io che volevo essere invisibile in questa stupida scuola.. adesso dovró sentirmi sempre gli occhi addosso solo perché tu sei il più popolare e perché hai deciso di rendermi la vita più difficile di quanto già sia! - la mia maschera di strafottenza si stava distruggendo.
Stavo di nuovo mostrando la mia fragilità proprio davanti a lui.
- Non.. non ti sopporto perché mi rendi troppo vulnerabile con il tuo stupido modo di fare.. - dissi con un filo di voce.
Avevo appena perso ogni filo di strafottenza che avevo.
Colin si alzó buttando la sua sigaretta non ancora finita e fece due passi verso di me.
- Penso che dovresti iniziare a toglierti questa maschera - disse lui con tono calmo.
- Tutti hanno una maschera idiota - ribattei.
- Si ma avere una stupida maschera finisce con il renderti così.. con la paura di mostrarsi fragili davanti agli altri - mi spiegó.
Non riuscii più a pensare lucidamente e scoppiai.
- Idiota tu non sai niente di me! Che cosa ti importa se ho una maschera oppure no?
Ti sembra facile vivere continuamente con la sensazione di essere presa in giro dagli altri, con la fiducia persa, con il pensiero che nessuno ti capirà mai veramente!
Non sai niente del casino che ho nella testa e di quanto tendo a comportarmi senza pensare, a farmi del male e a quanto le persone pensino che io abbia qualche problema e che abbia bisogno di parlare con qualche specialista solo perché ho perso l'unica persona che mi faceva stare bene e perché non riesco più ad essere felice come prima!
Odio sentirmi vulnerabile davanti agli altri e la mia maschera è la mia unica salvezza e tu.. tu la stai distruggendo! Stai distruggendo questo mostrando solo la mia fragilità! - sentivo le lacrime che mi stavano rigando il viso troppo velocemente e sarei voluta solo scomparire in quel momento.
Colin mi aveva ascoltata tutto il tempo senza dire nulla e adesso mi stava osservando con un'espressione che non riuscivo a decifrare.
Abbassai subito la testa per nascondere le lacrime e subito dopo sentii due braccia grandi stringermi forte e il mio viso finí contro il suo petto.
Colin mi stava abbracciando e io avevo iniziato a tremare e le lacrime continuavano ad uscire.
Nascosi il mio viso contro il suo petto e lui mi strinse ancora di piú a sè senza dire nulla.
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