23. "Forza e coraggio!"
MEGAN
Mi buttai sul letto sospirando rassegnata.
Era domenica mattina ed Eric mi aveva appena chiamata per chiedermi di uscire insieme.
Il giorno prima ero stata a casa di Colin Taylor per fare il compito di scuola e stando sola con lui avevo avuto una strana sensazione, ma ancora non riuscivo a capire cosa era successo.
Eric invece mi aveva chiamata dicendomi di uscire insieme.
Saremmo stati soli e dovevo trovare il coraggio per parlare con lui.
Non potevo continuare ad ignorarlo e adesso mi stavo impazzendo per capire come gestire la situazione senza ferirlo.
Feci un gran respiro per prendere coraggio e alla fine decisi di alzarmi dal letto e andare verso l'armadio: presi dei pantaloni di una tuta neri e una maglietta grigia, indossai le mie scarpe da ginnastica, presi la prima felpa che trovai e mi raccolsi i capelli in una coda alta.
Una volta pronta scesi al piano di sotto.
- Megan dove vai? - mi chiese mia madre vedendomi davanti la porta d'ingresso.
- Devo uscire per parlare con Eric.. è importante - spiegai.
Lei mi guardó dubbiosa ma alla fine annuí.
- Non fare tardi - disse prima di salutarmi.
Ricambiai il saluto e uscii di casa.
***
Io ed Eric ci dovevamo vedere in un bar e potevo arrivarci tranquillamente a piedi.
Così indossai le mie cuffiette, presi una sigaretta e mi misi in cammino.
Sentivo uno strano peso sul petto.
Credo che fosse agitazione e la paura che avevo di ferire il mio amico.
Camminai lentamente cercando di calmarmi con la musica nelle orecchie.
Avevo così tanti pensieri che mi stava scoppiando la testa.
Feci dei respiri profondi e quando finii di fumare, mi accorsi che ero anche arrivata davanti il bar dove mi aspettava Eric.
Lo trovai seduto fuori ad un tavolo e si stava torturando i capelli in modo nervoso.
Mi sentivo uno schifo.
Non volevo farlo stare male.
Mi feci coraggio e mi avvicinai pian piano a lui.
Non si era accorto del mio arrivo, fino a quando non lo richiamai.
- Ei.. - lo salutai con un filo di voce.
Eric alzó subito lo sguardo ed incontrai i suoi occhi verdi che mi osservavano.
Si alzó subito e mi abbracció senza pensarci due volte.
All'inizio mi irrigidii, ma alla fine ricambiai l'abbraccio.
- Scusami.. - sussurró lui.
Mi staccai dall'abbraccio per prendere il suo viso tra le mie mani e guardarlo dritto negli occhi.
- Non devi scusarti.. capita a tutti e.. mi dispiace vederti così davvero io.. non voglio farti stare male - ammisi.
Il peso che avevo sul petto iniziava a far male.
Odiavo dover far soffrire le persone che mi volevano bene.
- Non voglio rovinare la nostra amicizia - dissi.
Lui scosse la testa.
- Non si rovinerà.. sta tranquilla.
Io ci ho pensato bene e sono stato troppo impulsivo quando.. ti ho baciata - ammise.
Chinai la testa.
- Ed io ero troppo ubriaca per ragionare lucidamente ma.. mi dispiace ma credo che io non sono la persona adatta per stare insieme a te - spiegai.
- Ho capito tranquilla.
Però rimaniamo amici vero? - disse lui accennando un sorriso.
Annuii ricambiando il sorriso.
- Amici - risposi e alla fine ci sedemmo entrambi al tavolo.
Fortunatamente mi sembrava abbastanza tranquillo e non sembrava esserci rimasto male.
Spero solo di non aver peggiorato la situazione.
Eric era così carino e divertente con me, ma io non ero per niente la persona adatta a lui.. avevo un passato disastrato e non riuscivo a dimostrare i miei sentimenti senza fare casini.
Ho la paura costante che se ci fosse una relazione tra me e lui, potrei portarlo sulla brutta strada.
Ora siamo amici si.. ma avermi come fidanzata non penso sia la scelta migliore che possano fare i ragazzi.
E poi Eric mi sembra un ragazzo apposto e troverá qualcuno che sia alla sua altezza, ma quella persona non potrei mai essere io.
Cavolo sono una mina vagante!
Non riesco a mantenere stabile una relazione decente ed Eric lo vedo solo come un amico.
- Va tutto bene Megan? - mi chiese lui ad un certo punto.
Mi ero persa nei miei pensieri ed ero stata per un paio di minuti in silenzio.
Annuii subito accennando un sorriso.
- Sisi tranquillo - risposi.
- Bene.. ordiniamo qualcosa e offro io - disse lui chiamando il ragazzo dietro al bancone del bar.
Stavo per ribattere ma ormai Eric aveva già ordinato.
- Un thè al limone e un pacchetto di patatine, grazie - disse rivolgendosi al ragazzo.
- E tu Megan? - mi chiese poi.
Roteai gli occhi facendogli capire che non ero d'accordo sul fatto che pagasse lui ma alla fine risposi.
- Stessa cosa - ordinai.
Il ragazzo si segnó tutto e ci salutó per andare a prendere il nostro ordine.
Quando fummo soli Eric ridacchió.
- Non puoi fare nulla ho deciso che pagheró io ormai - disse.
Gli lanciai un'occhiataccia ma vedendo il suo sguardo divertito, non riuscii a trattenere una piccola risata.
Ultimamente riuscivo a ridere più spesso e forse questa cosa mi stava facendo bene.
Alla fine il ragazzo ci portó il nostro ordine e iniziammo a mangiare le patatine e a bere il thè.
Tra una chiacchiera e l'altra passó circa un'oretta.
- Vuoi fare una passeggiata? - mi chiese Eric ad un certo punto.
Passare più tempo con il mio amico senza pensare a niente mi avrebbe fatto bene.
Annuii subito.
Notai che lui fece un piccolo sorriso e dopo aver pagato al bar ci alzammo entrambi.
***
Passarono circa 10 minuti da quando io ed Eric stavamo passeggiando e mi ero già stancata di camminare.
- Che ne dici se ci sediamo? - proposi io ad un certo punto.
Lui trattenne una risata.
- Si hai ragione andiamo al parco dai - disse.
E così andammo verso il parco, dove era pieno di bambini che giocavano ed urlavano.
Mi facevano salire i nervi ed Eric notando la mia espressione contrariata, propose di andarci a sedere in una panchina più lontano.
- Non possono abbassare quella cavolo di voce - borbottai sedendomi.
- Ma sono bambini è normale - rispose lui ridacchiando.
Roteai gli occhi trattenendo una risata e poi presi il mio pacchetto di sigarette.
- Vuoi? - gli chiesi porgendogli una sigaretta.
Lui annuí prendendola e portandosela alle labbra.
Feci la stessa cosa ma quando girai lo sguardo verso il mio amico mi soffermai per un momento a guardare le sue labbra e mi tornó in mente il nostro bacio.
Ero ubriaca ma ricordavo a tratti cosa avevo fatto.
Lui si accorse che lo stavo guardando e fece un piccolo sorriso.
Mi sentii in imbarazzo e girai subito la testa per continuare a fumare ma il mio sguardo finí in un punto poco lontano da noi dove c'erano due persone vicine e sembravano molto intime.
Riconobbi subito che era Colin Taylor con una ragazza e sbuffai.
- Ma quello lí lo trovo ovunque adesso - borbottai.
- Con chi ce l'hai? - chiese Eric ma quando seguí la direzione del mio sguardo ridacchió subito.
Gli lanciai un'occhiataccia.
- È insopportabile - dissi indicando Colin con la testa.
- Avete fatto il compito insieme vero? - mi chiese lui.
Annuii.
- Come è andata? - chiese.
Curioso il ragazzo.
Alzai le spalle.
- Per fortuna non sono stata troppo tempo - risposi.
Eric ridacchió continuando a fumare.
- Non ti ha detto niente di male? - mi chiese questa volta con sguardo preoccupato.
Scossi la testa.
- Abbiamo sempre da discutere ed è insopportabile.. ma non sembra così cattivo.. - ammisi ripensando alla sera di quando mi aveva difesa con Martin.
A quel pensiero sentii una strana sensazione al petto ma non gli diedi peso.
Non ascoltai la risposta di Eric perché notai che Colin ci lanció una veloce occhiata e poi si giró per baciare la ragazza che aveva accanto.
Feci una faccia schifata e scossi la testa per scacciare via quei pensieri e portai di nuovo la sigaretta alle labbra.
Alla fine tornai a parlare con Eric come sempre.
Per fortuna il nostro rapporto non era cambiato e ne ero davvero felice.
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