19. "Forse devo ascoltare i consigli degli altri.."
MEGAN
Finalmente era arrivato venerdì e potevo rilassarmi.
Peccato che domani sarei dovuta andare a casa di Colin..
Questa sera dovrò andare di nuovo al lavoro, mentre adesso me ne stavo allungata sul letto con le cuffie e la musica a tutto volume.
Gli amici di Eric mi avevano chiamata per chiedermi di uscire ma avevo gentilmente rifiutato l'offerta perché sapevo che ci sarebbe stato anche lui e non sapevo come comportarmi.
E poi non volevo stancarmi troppo visto che mi sarei stancata abbastanza al lavoro.
Posai il viso contro il cuscino sbuffando e alzai ancora di piú il volume della musica.
Volevo scacciare via tutti i pensieri che mi ronzavano in testa.
Ad un certo punto sentii bussare alla porta della mia camera, ma non risposi, e poco dopo mi ritrovai un peso sopra.
- Dio Adam che vuoi! - mi lamentai quando mio fratello si mise seduto accanto a me.
- mamma e papà mi hanno chiesto di vedere come stavi.. sembri stanca oggi - disse guardandomi.
Roteai gli occhi.
- Beato te che sei ancora alle scuole medie e sei piccolo - borbottai.
- Ei guarda che sono in terza media! - esclamó lui mettendo il broncio.
Ridacchiai.
- Giusto hai ragione sei grande abbastanza - mi corressi mettendomi seduta accanto a lui.
Anche se non lo dimostravo, gli volevo molto bene e spesso era l'unico con il quale parlavo e mi confidavo.
E lui faceva lo stesso con me.
Notai che Adam rimase in silenzio per un po'.. strano da parte sua visto che era un gran chiacchierone che non stava quasi mai zitto.
- Allora? Devi dirmi qualcosa? - gli chiesi curiosa.
Lui alzó le spalle nascondendo un sorrisetto.
- Nella mia scuola c'è.. - inizió a parlare.
Alzai subito una mano verso di lui.
- Ecco qua! Sono sicura di sapere già cosa vuoi dirmi - risposi ridendo.
Lui mi lanció subito un'occhiataccia.
- Non dirlo a mamma e papá - disse.
Mi tappai la bocca con entrambe le mani e lui trattenne una risata.
- .. c'è una ragazza molto carina e simpatica.. siamo diventati amici e mi ha anche detto che sono un bel ragazzo - mi informó.
Beh non potevo darle torto.
Se non fosse stato mio fratello ed avesse avuto la mia stessa etá penso che ci avrei decisamente provato.
Adam era davvero molto carino: aveva i capelli castani sempre sistemati in un bel ciuffo, le lentiggini e gli occhi del mio stesso colore.
- E come si chiama questa ragazza? - chiesi sorridendo.
- Sofí - rispose lui arrossendo.
Gli passai una mano in mezzo ai capelli scompigliandoglieli.
- Oh oh il mio fratellino ha fatto colpo! - esclamai ridacchiando.
- Shh non urlare! - mi richiamó lui ridendo.
Feci di nuovo il segno per tapparmi la bocca scherzando.
Finii di ridere però quando lui si girò a guardarmi dritto negli occhi.
- A te invece? Cosa è successo? - mi chiese con un sorrisetto furbo.
Alzai le spalle e mi sedetti più comoda.
- Niente di chè - risposi.
Peccato che mio fratello era più testardo di me.
- Io invece sono sicuro che qualcosa è successo - ribattè.
Sbuffai ma alla fine decisi di parlare, altrimenti non mi avrebbe lasciata stare fin quando non gli avrei risposto.
- Hai mai pensato di piacere ad una tua amica? - gli chiesi.
- Sofí - rispose subito.
- Si ma lei piace anche a te.. - dissi io.
Lui annuí subito.
- E se invece lei non ti piacesse ma sai di piacerle.. come ti comporteresti?.. per non rovinare la vostra amicizia dico - spiegai guardandolo seria.
- Allora da quel che ho capito c'è un tuo amico a cui piaci ma a te non piace peró non vuoi rovinare la vostra amicizia, giusto? - riordinó i pezzi capendo subito cosa stavo dicendo.
Annuii a testa china.
- Lui è così carino e simpatico con me ma non penso di essere la persona adatta per lui - dissi.
Adam si avvicinó al mio viso.
- Non ti piace neanche un po' il tuo amico? - mi chiese.
Alzai le spalle.
- Non voglio pensare ad avere dei ragazzi adesso - risposi.
Mio fratello sospiró.
- Parlagli - disse buttandosi a pancia in su sul mio letto e mettendo le mani incrociate dietro la testa.
Certo grazie caro fratellino fosse semplice..
- Non voglio ferirlo - ammisi.
- È normale che ci rimarrà male all'inizio, ma se la vostra amicizia continua prima o poi andrà avanti.. - rispose.
- ..oppure sarai anche tu ad innamorarti di lui - aggiunse poi con un sorrisetto.
Scossi la testa sorridendo.
- Non sognare troppo caro Adam - ribattei io.
Lui sospiró.
- Fa come te la senti... senza rovinare la vostra amicizia.. e se almeno un minimo ti piace, pensa a dargli una possibilità - disse infine alzandosi dal letto.
Lo vidi andare verso la porta e prima che potesse uscire lo richiamai.
- Grazie Adam - dissi con un sorriso.
- Quando vuoi parlare chiamami - rispose lui ricambiando il sorriso e uscendo dalla camera.
Ero fortunata ad avere lui come fratello.. per fortuna andavamo molto d'accordo.
Forse devo ascoltare i suoi consigli?
Beh proverò a fare come dice lui.
Rimasi per un po' seduta sul letto a pensare a come comportarmi e alla fine decisi di alzarmi per andare a fare una passeggiata.
Passai circa un'oretta fuori e poi rientrai per prepararmi ad andare al lavoro.
***
Scesi dalla macchina di mio padre quando fummo davanti al locale dove lavoravo.
- Dopo ti possono riportare? - mi chiese.
- Si, mi darà un passaggio Thomas - risposi salutando mio padre.
Si ogni tanto capitava che Thomas o suo padre mi riportavano dopo il lavoro per non far uscire i miei genitori.
Dopo aver salutato mio padre entrai dentro il locale dove trovai Thomas a sistemare alcune bottiglie.
- Ei Megan! - appena mi vide venne subito verso di me per salutarmi con un abbraccio.
Ricambiai subito l'abbraccio e poi andai a prepararmi per iniziare a lavorare.
***
Non era ancora ora di aprire il locale così mi sedetti ad uno dei divanetti.
- Allora? Come va? - mi chiese Thomas sedendosi accanto a me.
Alzai le spalle.
- Sembra bene - risposi un po' pensierosa.
Stavo ancora pensando alle parole di mio fratello e a cosa fare con Eric.
Pensavo che nessuno si accorgesse del mio stato sovrappensiero, ma Thomas lo capí subito.
- Sicura che vada tutto bene? - mi chiese guardandomi con i suoi occhi color nocciola.
Tentennai un po' nel rispondere e lui inclinó la testa di poco rivolgendomi un sorriso.
- Se non vuoi parlarne tranquilla - disse e fece per alzarsi.
Istintivamente lo bloccai dal polso.
- No tranquillo.. è che non so come comportarmi con un mio amico.. - spiegai.
Thomas mi guardò curioso.
- È successo qualcosa? - mi chiese con cautela.
Ormai aveva capito che non amavo molto parlare di me.
- Penso di piacergli - ammisi incrociando il suo sguardo.
Lui ci mise un po' per rispondere.
- A te lui piace? - mi chiese infine.
Alzai le spalle.
- Al momento non penso di essere interessata ad avere qualche relazione - spiegai.
Thomas abbassó di poco la testa e notai che era molto pensiero.
Cavolo.. non voglio ferire anche lui.
Stava per rispondere ma fummo bloccati dall'arrivo di Oliver, che ci stava chiamando per aprire il locale.
Ci alzammo entrambi, ma prima di andare Thomas si rigiró verso di me.
- Fa come te la senti tu.. non sentirti obbligata a provare i suoi stessi sentimenti.. ma cerca di non ferire troppo il tuo amico altrimenti rischieresti di perdere l'amicizia. - disse rivolgendomi un sorriso dolce.
- Grazie Thom.. - ricambiai subito il sorriso.
Lui non rispose.
Mi scompiglió di poco i capelli e andó via ridacchiando come un bambino.
Sorrisi.
Ultimamente ero riuscita a legare molto anche con Thomas e ne ero felice.
Forse peró.. dovevo iniziare ad ascoltare i consigli degli altri per non perdere l'amicizia tra me ed Eric.
Alla fine decisi di smettere di pensare per un po' e andai verso il bancone per iniziare con il lavoro.
***
Era già metà serata e il locale era ormai pieno.
Continuavo a prendere e posare bottiglie e cibo a tutte le persone che mi ritrovavo davanti.
Era venerdì sera.
Un totale caos e io mi stavo impazzendo.
Per fortuna che c'era Thomas con me che mi dava una mano con tutti quei ragazzi e ragazze.
- Un bicchiere bellezza grazie - sentii una voce alle mie spalle e senza vedere da chi proveniva gli porsi il bicchiere, ma quando alzai lo sguardo mi bloccai trattenendo per un momento il respiro.
Sentii il mio cuore battere all'impazzata e di colpo persi quasi un battito.
Le mie mani iniziarono a tremare di poco ed iniziai ad agitarmi.
Anche il ragazzo che aveva ordinato rimase a guardarmi per qualche minuto.
- Ei.. ma tu sei.. cazzo Megan! - esclamó spalancando gli occhi.
Mi aveva riconosciuta subito.
Lo osservai per bene: capelli scuri e ricci, occhi marroni, orecchino, piercing sul labbro, tatuaggi lungo tutto il corpo, indossava una canotta nera che mostrava tutti i suoi muscoli ben scolpiti.
I suoi occhi furono percorsi da una scintilla, ma non riuscivo a capire se era una cosa positiva o negativa.
Martin.
Mi ero appena ritrovata davanti il mio ex fidanzato che aveva dato di matto dopo che lo avevo lasciato..
- Dio Megan ho bisogno di parlarti - disse alzandosi per prendermi la mano.
Istintivamente mi spostai subito e lui rimase deluso.
- Hai paura di me ora? - mi chiese.
Scossi subito la testa.
- Non voglio nulla, ho bisogno di parlarti ti prego - disse guardandomi dritto negli occhi.
Mi si formó un nodo in gola e non sapevo cosa fare.
Martin si avvicinó verso il bancone per parlarmi più vicino.
- Vieni fuori qui non riesco a parlarti - disse e si alzó uscendo dal locale dopo avermi lanciato un'altra occhiata.
Mi bloccai per qualche altro minuto e feci un passo avanti per uscire ma venni bloccata dal polso.
Mi girai e incontrai lo sguardo preoccupato di Thomas.
- Ho visto quel tizio e non mi fido.. sta attenta - mi disse subito.
Gli rivolsi un piccolo sorriso.
- Tranquillo torno subito - dissi girandomi per uscire.
Feci un gran respiro di coraggio e uscii dalla porta del locale per poi ritrovarmi Martin davanti.
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