1. "Questa casa è diventata un ripostiglio per scatoloni"
MEGAN
Scatole. Scatoline. Scatoloni.
Ormai non si poteva più camminare in quella casa.
Il camion dei trasferimenti aveva preso tutte le cose dalla nostra vecchia casa e le aveva portate qui e dopo era andato via.
E ora?
Beh ora c'è un totale caos qui dentro!
- Megan porta quella scatola qui! - mi chiamó mio padre dal salotto.
- Megan porta quell'altro scatolone di qua perfavore! - mi chiamó invece mia madre dalla cucina.
- Megan mi dai una mano a portare questo scatolone in camera! - mi chiamó il mio fratellino Adam.
E che palle!
Megan qua, Megan di lá.
Eravamo arrivati da poco e già non ce la facevo piú!
Beh se non si era capito io sono Megan.
Megan Jonshon.
Ho 17 anni e mi sono appena trasferita con la mia famiglia in questa città per il lavoro di mio padre, che lavora come imprenditore in un'azienda e che gli hanno spostato la sede e avrebbe rischiato di essere licenziato, cosí lui aveva detto che era molto piú economico e comodo vivere qui... in realtà credo che lo abbia detto per far pesare di meno il trasferimento.
Mia madre invece ora è senza lavoro, prima lavorava in un supermercato ma con il trasferimento ha dovuto lasciar perdere quel lavoro.
Anche mio padre ultimamente sta avendo diversi problemi con il lavoro e alcuni pagamenti che ritardano.
Eh beh.. ora dovrei trovarmi un lavoretto qui per aiutare la situazione economica della mia famiglia.
Sinceramente avrei preferito rimanere a vivere nel mio paesino sperduto ma purtroppo non sono io quella che prende le decisioni in famiglia... e allora, eccomi qui, immersa in questa casa piena di scatoloni!
Da domani dovrei già iniziare ad andare alla nuova scuola ma beh.. non ne ho molta voglia.
Se vogliamo parlare della mia situazione a scuola beh... diciamo che lo studio non è il mio forte.
Non sono mai andata molto bene a scuola: nel paesino dove vivevo ho preso diverse note e richiami perché i professori avevano sempre da ridire su quello che facevo e dicevo, ma sono fatta così.. se qualcosa non mi piace e non mi va bene, devo sbattere la verità in faccia alle persone.. e molti però mi hanno detto che con questo comportamento non andrò da nessuna parte ma io me ne frego altamente.
Per quanto riguarda le amicizie beh.. da una parte sono felice di essermi trasferita così almeno non dovrò piú rivedere quelle stupide facce.
Eh si tutte le amicizie che avevo le ho chiuse perché ovviamente si sono rivelate false.
E le relazioni peggio mi sento: i ragazzi che ho incontrato nella mia vita e che ci hanno provato con me beh ad alcuni ho dato qualche possibilità ma si sono rivelati tutti casi umani.
E allora cosa ho deciso?
Di lasciar perdere sia le amicizie che le relazioni.
Cioè non è che non parlo con nessuno, ma preferisco stare da sola e non sopporto sentire le cazzate che escono dalla bocca delle persone.
- Megan! - mi richiamó mio padre.
Sbuffai roteando gli occhi.
- Sisi ho capito - risposi andando verso il salotto.
Ritrovai mio padre impegnato a frugare tra milioni di scatole lí in mezzo.
- Megan so che sei stanca e non sei molto contenta del nostro trasferimento.. ma dobbiamo mettere a posto tutti insieme - mi disse mio padre guardandomi serio.
Annuii.
- Sisi va bene - risposi.
E così mi misi a dare una mano per mettere a posto quei diavolo di scatoloni.
Continuammo a girare per quella casa immersa dalle scatole e dagli oggetti per circa altre tre ore.
Quando finimmo di mettere a posto una buona parte delle cose mi buttai sul divano esausta e Adam fece la stessa cosa.
- Bravi ragazzi abbiamo fatto un bel lavoro oggi! - ci disse mia madre stampandoci un bacio sulla fronte.
Accennai un piccolo sorriso e poi mi alzai dal divano per uscire in giardino.
***
Appena richiusi la porta di casa frugai nella tasca dei miei pantaloni per cercare il pacchetto di sigarette e quando lo trovai la presi una, l'accesi e me la portai alle labbra.
Avevo fatto troppo oggi e dovevo avere un pó di spazio per me.
Chiusi gli occhi ed inspirai il fumo e poi lo ributtai fuori alzando lo sguardo.
Mi misi seduta sul muretto e continuai a fumare pian piano.
Ad un certo punto uscí mio padre e mi guardò per qualche secondo in silenzio.
- Megan ancora con questa storia? - mi rimproveró.
Sbuffai buttando fuori altro fumo.
Si i miei genitori sapevano che fumavo ma se vogliamo parlare della mia situazione beh ultimamente potrei sembrare una totale tossica.
Ho iniziato a 15 anni, ma all'inizio fumavo davvero poco, però poi ho iniziato ad usarlo come sfogo quando litigavo con qualcuno e quando tutto mi andava male e in quel periodo ho iniziato anche a bere qualche bicchierino di troppo ma con l'alcool niente di chè.
E invece con il fumo ci ho fatto l'abitudine e ormai ogni volta devo fumare almeno tre/quattro sigarette al giorno, ma ci sono dei periodi che mi capita anche di finire un pacchetto intero.
I miei genitori mi hanno detto di smettere ma non posso cambiare quel che sono diventata.
- Ne vuoi una anche tu? - gli chiesi porgendogli il pacchetto.
Mio padre mi fulminó con lo sguardo.
- Non cambiare discorso. - mi disse.
Roteai gli occhi.
- Papá ne abbiamo già parlato eppure non riesco a smettere - spiegai portandomi di nuovo la sigaretta alle labbra.
Mio padre sbuffó e prese anche lui una sigaretta.
- Tua madre crede che tu abbia smesso - mi disse.
Alzai le spalle e quando finii buttai la sigaretta.
- Scusami.. ma è più forte di me - risposi e poi rientrai dentro casa.
Non avevo un perfetto rapporto con i miei genitori e a volte rischiavamo di non parlare per settimane.
Mi dispiaceva comportarmi male ma non riuscivo a fare di meglio.
Mi guardai intorno per osservare la casa e notai che avevamo messo a posto la maggior parte delle cose.
Beh avevamo fatto un bel lavoro dai.
Feci un gran respiro.
Il giorno dopo avrei dovuto iniziare ad andare a scuola.
ANGOLO ME:
Eccomi qui con la nuova storia!
Allora? Che ne dite?
Come inizio vi piace?
Quali sono le vostre idee per ora?
Ne approfitto per mettervi delle foto dei nostri protagonisti!..
Megan Jonshon
Colin Taylor
E niente.. fatemi sapere cose ne pensate e ci vediamo al prossimo aggiornamento!
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